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eCommerce oggi al tempo del coronavirus

L’eCommerce oggi al tempo del coronavirus, sembrerebbe essere l’unica soluzione alla quarantena forzata, ad un immobilismo che ha paralizzato molte attività.

I dati di mercato si commentano da soli: le vendite online hanno subito una vistosa impennata.

Addirittura nelle ultime settimane è stato registrato un +94.4% nel volume delle spedizioni totali rispetto alla settimana del 15 – 22 febbraio.

I settori che hanno registrato un vistoso incremento sono Vino e Birra (settore Wine & beverage) con un +324% e quello degli articoli per Animali (settore Pet) con +111% *

Ecco un grafico che illustra l’andamento dei singoli settori.

A primo impatto verrebbe da pensare che l’eCommerce oggi al tempo del coronavirus debba essere caratterizzato da belle immagini, da una grafica perfetta e da video professionali. Dopo di che il prodotto si vende da solo!

In realtà non è propriamente così. È vero, una buona immagine è importante perché deve rendere l’idea di un prodotto. Stessa cosa dicasi per il video: deve essere professionale perché il video amatoriale può andar bene sì, ma per certi contesti più ludici.

Un particolare da non trascurare assolutamente è ancora una volta il contenuto. Il content marketing è in grado di far ottenere risultati migliori e di lunga durata in termini di lead generation: in pratica un buon contenuto può migliorare sensibilmente l’acquisizione di nuovi potenziali clienti.

Un buon contenuto genera un ritorno in termini di SEO (search engine optimization cioè l’ottimizzazione nei motori di ricerca).

Un buon contenuto genera vendite maggiori perché una descrizione coinvolgente ed emozionante sicuramente cattura un maggior numero di utenti.

Il contenuto è insomma il valore aggiunto che ogni eCommerce che si rispetti dovrebbe avere.

In fondo, in un mercato così competitivo siamo noi che dobbiamo far sì che le persone scelgano il nostro prodotto e non possiamo più solo aspettare passivamente di essere scelti.

Quale strategia migliore allora se non un buon contenuto insieme ad una buona immagine (o video)?

Laura Caracciolo, Social Media Manager

*Fonte:

https://blog.qapla.it/dati-ecommerce-covid19/

contenuto-di-valore

Come si scrive un contenuto di valore

Quando si parla di social una delle domande più frequenti è: come si scrive un contenuto di valore?

Sembra un interrogativo banale ma non lo è. Anzi molto spesso la chiave che determina il successo o l’insuccesso di un post è proprio il suo contenuto.

L’errore che maggiormente commettono le persone è quello di dare libero sfogo al loro ego o alla loro azienda che trattano come se fosse una loro piccola creatura.

E così, procedono facendo l’elenco dei prodotti o dei servizi che offrono. Ovviamente come li fanno loro, non li fa nessuno. Peccato che oramai l’autopromozione abbia davvero stufato.

Due cose sono fondamentali: il pubblico di destinazione e la piattaforma che ospita il contenuto.

Tener presente le esigenze del proprio target, far riferimento a quelle che sono le domande che più frequentemente vengono rivolte, deve essere la base.

Quindi, riepilogando, se volete sapere come si scrive un contenuto di valore, vi dico che gli step da seguire sono:

  • Definite il target: attraverso le buyer personas definite esattamente l’identikit del vostro target: età, sesso, residenza, abitudini, consumi
  • Definite gli obiettivi: cosa volete comunicare, cosa volete ottenere: visibilità, traffico al sito, generare lead, vendite
  • Ascoltate il vostro pubblico: quali sono le sue esigenze, quali i suoi bisogni, quali i suoi interessi.

Molto importante è la piattaforma dove i contenuti vengono pubblicati.

Il pubblico di LinkedIn non è quello di Instagram, così come quello di Facebook non è lo stesso di Twitter.

Evitate perciò di collegare gli account. È vero che vi consentono un grande risparmio di tempo, ma diventa un effetto boomerang: è del tutto controproducente e segno di poca professionalità.

Meglio dedicare un po' più di tempo e definire bene il linguaggio sulla base della singola piattaforma.

Altro consiglio, evitate di presidiare tante piattaforme se non avete il tempo da dedicare o risorse tali da garantirvi una presenza costante e professionale.

Meglio un solo social media ben gestito piuttosto che tanti canali dove la presenza è saltuaria.

Se non sapete su quali canali essere presenti, cercate di capire

  • Dove sono i vostri competitor
  • Dove si trovano i vostri clienti o comunque il pubblico che volete raggiungere.

Fatte tutte queste analisi, via si parte!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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Twitter e le notizie in tempo reale

Twitter e le notizie in tempo reale sono amati da tutti coloro che cercano un canale di scambio molto attivo e rapido. Questo è proprio il social che fa per voi!

Twitter è il luogo ideale dove informarsi, “twittare” e “ritwittare” (cioè condividere) le informazioni attinenti principalmente ai seguenti settori

  • giornalismo
  • politica
  • eventi
  • attualità

Per accedere, anche qui bisogna creare un account. Successivamente si accede eseguendo il log-in. Per saperne di più sulla creazione di un account su pc o mobile, vi suggerisco di consultare il blog di Salvatore Aranzulla https://www.aranzulla.it/come-usare-twitter-26418.html

È importante personalizzare il profilo, compilarlo in tutte le sue sezioni. La foto deve rappresentare voi, quella di copertina può rappresentare la vostra azienda o un elemento che contraddistingue la vostra attività.

Dopo aver inserito tutte le informazioni potete iniziare a costruire la vostra rete di contatti.

Grazie ad un motore di ricerca interno (dove c’è l’icona della lente di ingrandimento), potete cercare utenti, argomenti o parole chiave. Una volta individuate le persone da seguire, premete sul pulsante Segui (following). In qualunque momento potete revocare il “segui”: cliccate sul pulsante Following (nella pagina del profilo della persona che non volete più seguire) e poi sul bottone Smetti di seguire.

Chi usa Twitter deve avere il dono della sintesi! Twitter, infatti permette di scrivere messaggi testuali al massimo di 280 caratteri. Anche qui è possibile aggiungere elementi multimediali o GIF. È inoltre possibile interagire con i tweet pubblicati dagli altri utenti mettendo mi piace (l’icona del cuore), retweettando (icona con due frecce) o commentando (icona con il fumetto).

Una delle principali caratteristiche di Twitter sono gli hashtag, cioè delle etichette che consentono di categorizzare i tweet. Gli hashtag possono essere inseriti all’interno dei propri post.

Cliccando sugli hashtag vengono infatti mostrati tutti i tweet degli utenti che hanno usato lo stesso hashtag.

Utilizzando gli hashtag potete sapere, in tempo reale, cosa succede in Italia o nel mondo.

Un’apposita sezione “di tendenza per te” vi illustra, poi, tutte le ultimissime novità.

Insomma, se tutto questo vi intriga e vi appassiona, allora di certo amerete Twitter e le notizie in tempo reale

Tutto sta a cominciare!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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Linkedin per i professionisti

Tra le tante piattaforme social certamente Linkedin è quella più indicata per i professionisti.

Inizialmente nato come strumento per la ricerca di un lavoro, oggi questo social è un valido aiuto per tutti coloro che desiderano accrescere la loro visibilità e la loro credibilità (leggi reputation) in un contesto altamente professionale.

Come del resto un po' per tutti i social media, non basta “esserci” non è sufficiente avere un profilo e basta.

Non importa a quale settore apparteniate: dovete avere costantemente cura di voi e del vostro personal branding. Linkedin per i professionisti è una sorta di “biglietto da visita vivente”: va aggiornato tempestivamente e va seguito quotidianamente.

Questo significa che dovete comunicare e gli strumenti che Linkedin (https://www.linkedin.com/) mette a disposizione sono davvero tanti: Pulse, Slide Share, i Gruppi, la Pagina.

Tutto questo però richiede una premessa necessaria: un profilo per costruito. La concorrenza è tanta e perciò quando inserite le informazioni professionali, queste devono avere un focus ben specifico. Dovrete apparire come l’esperto di quel settore, competente e affidabile. Chi visita il vostro profilo dovrà capire immediatamente di cosa vi occupate e che esperienza avete in quel campo.

Ecco 8 consigli per presentarvi nel migliore dei modi.

  1. La foto del profilo è fondamentale: è la prima cosa che guardano gli altri utenti. Una giusta foto può permettervi di ottenere visualizzazioni anche fino a 20 volte superiori rispetto alla media. Evitate foto con mogli/fidanzate/gatti/cani etc.. Nella foto del profilo dovrete esserci soltanto voi con uno sguardo sorridente e rassicurante.
  2. L’immagine di sfondo deve in qualche modo rappresentare la vostra attività o i vostri obiettivi. Non trascuratene l’importanza.
  3. Curate molto bene la parte relativa alle informazioni: dovete essere molto bravi a riassumere in termini semplici ciò che fate, qual è il vostro target e perché dovrebbero scegliere voi.
  4. Il “curriculum” in termini di esperienze lavorative e scolastiche deve essere completo: le persone consultano anche il vostro percorso formativo.
  5. Inserite le competenze, le lingue conosciute.
  6. È altrettanto importante completare con esperienze di volontariato e interessi: la vostra personalità risulterà completa agli occhi di chi vi legge.
  7. A questo punto non vi resta che aggiungere contatti e creare la vostra rete professionale. Linkedin per i professionisti è prezioso anche perché consente la ricerca “per filtri” e rende perciò possibile la connessione con figure professionali specifiche che risiedono in un determinato territorio es. “architetti di Roma”.
  8. A questo punto non vi resta che comunicare: pubblicate post, scrivete articoli, interagite con altri utenti, commentate i loro post, condivideteli aggiungendo un vostro personale punto di vista.

Buon lavoro!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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Social media per i professionisti

I social media oramai sono uno strumento indispensabile anche per i professionisti.

Un uso corretto e costante consente, infatti, di avere visibilità e di consolidare la propria reputazione (cd. Reputation) oltre che di espandere la propria rete di contatti.

A differenza dei media tradizionali che hanno costi elevati e offrono una comunicazione unilaterale, i social media sono accessibili a chiunque e consentono di interagire in tempo reale con i clienti e viceversa.

I social media, invece, sono più penetranti e consentono anche di raggiungere un pubblico in target.

La cosa più importante da tener presenti è che i social media per i professionisti rappresentano il marketing di se stessi. In parole povere, ci state mettendo la faccia.

Social media per i professionisti mal gestiti o gestiti con discontinuità o con contenuti di poco valore o, peggio ancora, eccessivamente autoreferenziali sono deleteri. A questo punto, se non volete affidarvi a dei professionisti, evitate accuratamente di aprire un account.

Ecco 7 consigli che vi saranno utili per la vostra strategia.

  1. A meno che non scriviate su un gruppo riservato a professionisti del vostro stesso settore, evitate frasi auliche e linguaggio tecnico: ricordate che i contenuti devono sempre essere fruibili da chiunque.
  2. Attenzione alla grammatica e agli errori di digitazione: sono imperdonabili perciò leggete bene prima di pubblicare.
  3. Scegliete sempre un’immagine attinente (sinceratevi però che non sia protetta da copyright). Un post con solo testo difficilmente verrà letto.
  4. Evitate di allegare documenti e basta: spiegate sempre cosa state pubblicando.
  5. Le interazioni sono fondamentali, perciò dedicate del tempo anche a leggere e commentare anche quello che pubblicano gli altri
  6. Fornite sempre contenuti di valore: informazioni utili, novità del vostro settore, consigli etc..
  7. Rispettate la regola 80/20: su 100 post 80 devono dare valore e solo 20 devono parlare di voi o dei vostri servizi.

Se vuoi approfondire leggi anche https://www.emeracomunicazione.it/2020/02/23/come-curare-la-reputazione/

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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Come gestire i social media in tempo di coronavirus

Come gestire i social media in tempo di coronavirus? Questa è sicuramente una domanda che chi si occupa di comunicazione si sarà posto.

In effetti, che ci piaccia o no, siamo in piena emergenza sanitaria. Le ultime disposizioni hanno addirittura qualificato l’intera penisola come “zona protetta”.

Molti settori sono in profonda crisi, tante persone sono decedute: insomma, lo scenario non è certo rassicurante.

Alla luce di questa situazione, sorge spontanea una domanda: come gestire i social media in tempo di coronavirus? Come evitare di scadere nel ridicolo, nel banale o come evitare di apparire freddi e distaccati?

Ecco 6 utili consigli

  • Come spesso accade durante le tragedie, anche in questo caso non mancano gli “sciacalli”: coloro, cioè, che speculano e ne approfittano. Siate molto cauti quando sotto un post o un messaggio leggete, magari anche a caratteri cubitali, CONDIVIDETE IL PIU’ POSSIBILE. È probabile che si voglia approfittare del momento per beneficiare dei favori della dea della viralità.
  • Evitate di proporre solo promozioni e/o offerte, rischiereste di essere percepiti come quelli che al business non rinunciano per nulla al mondo. Perciò, laddove possibile, mettete in pausa ogni campagna.
  • La situazione obiettivamente è molto delicata e come tale deve essere trattata: evitate la facile ironia, il sarcasmo, le battute che potrebbero facilmente urtare la suscettibilità di chi, per vari motivi e a vario titolo, è particolarmente sensibile o direttamente e indirettamente coinvolto.
  • In tema di coronavirus condividete le informazioni che ritenete utili e di interesse generale ma solo dopo averle opportunamente verificate. Il sito https://www.bufale.net/ può essere utile per identificare per tempo le fake news ed evitare che vadano subito in giro.
  • Come sempre, continuate ad offrire contenuti di valore.
  • Ricordate che dietro ogni crisi si nasconde un’opportunità. Forse è giunto il momento di dare una svolta al vostro business e proporre anche contenuti on line quali ad esempio tutorial, video informativi. Lo scopo è sempre quello di tenere ben caldi i vostri fan e magari, chissà, anche quello di ampliare o modificare il vostro modello di business!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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Gli italiani sono diffidenti? Ecco come comportarsi

Gli italiani sono diffidenti. In linea di massima su questa affermazione, benché molto generica, siamo quasi tutti concordi.

Sapete perchè gli italiani sono difidenti? Perchè l’attenzione al cliente, la customer care, solo da poco si sono affacciate nello Stivale. Fino ad oggi il cliente andava bene solo nel momento in cui acquistava. Terminata la fase di acquisto diventava quasi un peso di cui bisognava sbarazzarsi fino a quando non si ripresentava il momento in cui doveva nuovamente acquistare da noi.

Il cliente ha bisogno di una sostituzione? Impossibile! Chiede assistenza? Per questo problema non possiamo aiutarla, spiacenti! Non ha lo scontrino? Allora non se ne fa nulla.

Così negli anni ci siamo creati una corazza per non prendere più fregature.

Tradotto: con persone così è davvero molto difficile vendere i nostri prodotti o servizi. In Italia la fiducia del cliente va conquistata e ci vuole molto tempo. La fiducia, quindi, da noi è un punto di arrivo e non un punto di partenza cosa che, invece, avviene nel mondo anglosassone.

Gli italiani sono diffidenti. Come si può allora vendere prodotti o servizi in un contesto del genere?

Uno dei sistemi che ci consente di abbassare il livello di guardia dell’interlocutore è proprio quello di essere costantemente presenti sui social media con contenuti di valore.

La nostra presenza quotidiana, attraverso post, commenti e condivisioni, genera nell’utente un senso di fiducia verso di noi.

In un certo senso è come se gli dicessimo “guarda che io ci sono, sono qui, mi puoi leggere, puoi leggere quello che le persone pensano di me, dei miei prodotti o servizi. Non sono un improvvisato che domani chiude baracca e burattini per andare chissà dove”.

Se è vero che il consiglio dell’amico fidato (il cosiddetto passaparola) è importante, altrettanto importante è anche farsi trovare su internet e sui social a patto, però, che siano ben gestiti!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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Curare la propria reputazione

Curare la propria reputazione è davvero fondamentale perchè viviamo in un contesto dove tutti vogliono sapere e conoscere ogni particolare di ogni cosa e di ogni persona, noi inclusi!

Certo, si tratta di un processo molto lungo, ci vuole tanto tempo ma se non si presta la dovuta attenzione il castello che stiamo costruendo rischia di cadere da un momento all’altro.

Ricordiamoci che le persone ci seguono per quello che pensiamo, per le nostre opinioni, per il nostro modo di lavorare. Tutto questo genera fiducia in chi ci legge e contribuisce a creare la nostra autorevolezza e, quindi, la nostra reputazione.

Per questo è molto importante evitare di “condividere” un post sic et simpliciter ovvero senza esprimere una nostra opinione in merito.

I nostri post, i nostri articoli, pubblicati con regolare periodicità, sono espressione diretta della nostra personalità e del nostro modo di lavorare.

Sulla base di quanto noi esterniamo le persone costruiscono il loro giudizio su di noi. Dobbiamo perciò manifestare i nostri punti di forza, il nostro posizionamento, ciò che ci rende diversi dalla concorrenza indifferenziata che popola un mercato decisamente sovraffollato.

Secondo l’Harvard Business Review il 68% delle decisioni dei clienti sono prese ancor prima di incontrare il professionista o l'azienda.

Oggi non c’è bisogno delle brochure cartacee o del volantinaggio per farci conoscere. Le persone prendono direttamente da internet e dai social media tutte le informazioni di cui hanno bisogno e spesso, quando le incontriamo, sanno già tutto di noi, del settore in cui operiamo e della nostra concorrenza.

Anche per essere vincenti da un punto di vista professionale, è molto importante avere pagine e profili ben curati e costantemente aggiornati con contenuti di valore.

Evitate di presidiare più piattaforme se non avete il tempo o le persone in grado di seguirle come dovreste.

Meglio un solo social ma ben strutturato. Ancor meglio affidarsi a professionisti del settore esperti in content marketing che siano in grado di creare contenuti di valore.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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Lo storytelling: l’arte di narrare

C’era una volta, tanti tanti anni fa…

Proprio così avevano inizio le favole che tanto hanno allietato la nostra infanzia.

Favole che ricordiamo ancora oggi, in età adulta, in ogni loro particolare. Ci siamo mai chiesti perché?

Perché la narrazione emoziona, coinvolge, appassiona. Proprio come deve essere il marketing oggi. Le persone comprano sensazioni non oggetti, le persone acquistano esperienze non servizi.

Saper raccontare in maniera efficace significa incidere un segno indelebile nella mente di chi ci ascolta o di chi ci legge.

Per questo è importante la narrazione soprattutto quando ci si occupa di comunicazione sia on line che off line.

Molte persone tendono a confondere il content marketing con lo storytelling: in realtà sono due concetti diversi.

Nel content marketing il prodotto o il brand hanno un ruolo centrale e vengono raccontati in mille sfaccettature. Con lo storytelling, invece, si raccontano storie coinvolgenti, emozionanti in cui il brand o il prodotto hanno un ruolo estremamente marginale se non addirittura assente. La storia è talmente avvincente da creare una relazione con il pubblico e indurlo ad effettuare un acquisto.

Nello storytelling il contenuto è fondamentale: è il vero protagonista e va raccontato in maniera diversa da tutti gli altri.

In una strategia di storytelling che si rispetti non possono mancare le figure chiave, gli archetipi quali l’eroe nel quale il lettore si va ad identificare, l’ostacolo che comporta la rottura dell’equilibrio, le sfide e infine la ricerca del nuovo equilibrio.

In questo schema, notevolmente semplificato, entrano in gioco una serie di personaggi: il mentore, il guardiano della soglia, il messaggero, l’ombra.

Una serie di persone e circostanze che rendono molto difficile il viaggio dell’eroe.

Lo storytelling oggi è sempre più visual: questo spiega il grande successo di piattaforme come Instagram, Pinterest dove video, foto e immagini hanno un ruolo fondamentale.

Lo scopo della narrazione, sia testuale che visiva, non deve essere quello di convincere l’utente a comprare il prodotto, bensì quello di catturare il lettore e immergerlo in un racconto emozionante, avvincente, entusiasmante e coinvolgente al punto da renderlo protagonista. Meglio ancora se il lettore può decidere in quale direzione può andare la narrazione!

Insomma, se volete vendere, lo storytelling vi consente di farlo ma con grande classe.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

italiani e social media: la ricerca digital 2020

Italiani e social media: la ricerca Digital 2020

È stata pubblicata la nona edizione del rapporto italiani e social media : la ricerca Digital 2020 presentata da We Are Social e realizzata in collaborazione con Hootsuite.

La ricerca analizza ogni anno lo scenario digital in generale e, ovviamente, anche quello social.

Ecco di seguito alcuni dati molto eloquenti.

Ogni giorno ben 45 milioni di persone che accedono a Internet lo fanno da mobile. Gli utenti trascorrono on line circa 6 ore al giorno.

Ben il 35% degli internauti utilizza almeno uno strumento controllato tramite la voce.

Cosa cercano su internet e sui social gli italiani? Intrattenimento, crescita personale, informazione e conversazione!

Il 92% della popolazione guarda video e il 34% vlog, il 57% ascolta musica in streaming, il 39% web radio e il 23% podcast;

Sui social media le persone attive sono ben 35 milioni e vi trascorrono in media 1 ora e 57 minuti al giorno (trend in aumento rispetto al 2019).

Il 98% di loro accede ai social da mobile.

Il 94% degli italiani possiede uno smartphone (94%) che viene utilizzato per lo più per app di messaggistica (92%), per intrattenimento e fruizione di contenuti video (73%), ascolto di musica (52%), shopping (68%) e gaming (43%).

Vola anche l’e-commerce: l’87% degli utenti attivi ha dichiarato di aver cercato online prodotti e servizi da comprare, mentre il 77% ha acquistato online un prodotto nell’ultimo mese.

Insomma, morale della favola: se non ci siete voi on line, ci sono i vostri competitor!

Non vorrete mica lasciare spazio alla concorrenza, vero?

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Fonte https://www.primaonline.it/2020/02/13/301474/gli-italiani-trascorrono-un-quarto-della-giornata-online-e-hanno-in-media-8-account-social-youtube-la-piattaforma-piu-attiva-poi-le-app-di-facebook/?fbclid=IwAR3RYOrvsCbRrfjqRdI8YjclyazP-PLCQhSjAAvH14ZdasVsru-MvPJ3D30

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