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Chi siamo 

Siamo una squadra di professionisti con una significativa esperienza nel marketing e nella comunicazione.   La passione per le strategie, l’amore verso il copywriting, l’entusiasmo verso le nuove tecnologie digitali ci portano ad aggiornarci continuamente sulle novità del settore.   Ciascuno di noi è unico nella sua personalità anche se una cosa ci accomuna: la costanza e la dedizione con sui seguiamo ogni singolo progetto.    Ci rivolgiamo a professionisti e imprenditori ai quali offriamo tutte le nostre competenze maturate negli anni prima come dipendenti e poi come liberi professionisti e ora come team.   Oggi possiamo contare su un ampio numero di clienti storici che ci ripetono continuamente “che bello, pensate a tutto voi!”

👉   Noi preferiamo consigliare piuttosto che vendere. 

👉   Noi preferiamo informare piuttosto che imporre. 

👉   Noi preferiamo soddisfare piuttosto che accontentare

 

La nostra mission

"Vogliamo aiutare professionisti e imprenditori ad individuare il loro vero valore aggiunto e differenziante (= punto di forza) e a comunicarlo con il giusto linguaggio e con gli strumenti più adatti. Tutto questo consente a chi comunica di differenziarsi dalla concorrenza generica, di rafforzare la sua credibilità e il suo prestigio e consente a chi legge di acquisire consapevolezza su bisogno che spesso non sa di avere e di trovare soluzioni che non sa che esistono"

Perchè scegliere noi

Hai deciso di leggere questa pagina perché sicuramente anche tu, come tanti altri, ti stai chiedendo perché scegliere proprio noi tra le tante alternative esistenti sul mercato.

In effetti, le tue sono perplessità comprensibili: ogni giorno anche tu sarai certamente bombardato dalle pubblicità più disparate di persone e agenzie che si contendono la clientela a suon di offerte, spesso al ribasso.

Solitamente chi fa leva sul prezzo è perché non ha elementi di valore su cui poggiare la propria proposta.

Noi lavoriamo diversamente.

🔶 Noi abbiamo ben due punti di forza che ci distinguono: la strategia e il copywriting. In più:

🔶  A noi interessa comprendere i bisogni del cliente: ascoltiamo attivamente le sue esigenze in modo da proporre soluzioni personalizzate.

🔶  A noi interessa fornire solo i servizi che servono a raggiungere gli obiettivi che vengono individuati

🔶  A noi interessa la cura del cliente: i nostri clienti sono costantemente seguiti; in più ci prendiamo tanta cura dei progetti che ci vengono affidati sollevando i clienti da ogni incombenza.

🔶  A noi interessa la soddisfazione del cliente: collaboriamo con i nostri clienti, monitoriamo i progetti, proponiamo varianti quando non performano come dovrebbero. Ecco perché i nostri clienti sono sempre contenti.

Ecco perché anche tu puoi affidarti serenamente a noi.

Ti abbiamo incuriosito e vuoi saperne di più? Visita la pagina “I nostri clienti” e vai a sbirciare: guarda i loro siti, vai sui loro social media, osserva le grafiche. Ecco tutto quello che vedi è tutto ciò che abbiamo fatto e continuiamo a fare per loro. Lo sai che sono tutti clienti storici, consolidati. Imprenditori e professionisti che anni fa ci hanno scelto e da allora sono con noi soddisfatti più che mai!

Ecco i nostri servizi

🔶 Social media management 🔶 Campagne sui social media e Google Ads 🔶 Personal Brand 🔶 Realizzazione siti internet, e-commerce e app 🔶 Realizzazione Landing Page e Funnel Marketing 🔶 Copywriting (scrittura di testi per comunicazione online e offline) 🔶 Consulenza e formazione su marketing e social media

I nostri clienti possono contare su questi ulteriori servizi

Builderall

Sviluppiamo con Builderall

Builderall è la più completa piattaforma per il digital marketing. Grazie a questa innovativa piattaforma il cliente può:
  • Puoi realizzare un numero infinito di Funnel Marketing
  • Implementare un sistema di e-mail marketing automation
  • Gestire le prenotazioni
  • Implementare webinar evergreen, cioè riproponibili in qualunque momento
  • Attivare una piattaforma di e-learning
  • Avere un CRM per la corretta gestione dei clienti
  • Vendere abbonamenti online
  • Avere 15 Domini a disposizione
  • Illimitati Sottodomini
  • Iscritti Illimitati
  • 10GB Spazio Disco
  • WordPress Basic Cloud Server
Realizzazione webinar evergreen

Ti assistiamo nella realizzazione dei tuoi webinar professionali

Ti aiutiamo a realizzare webinar con attrezzatura professionale d’avanguardia. Portiamo online il tuo progetto formativo grazie ad all'e-learning con una qualità impeccabile. Se devi aggiornare i tuoi collaboratori, se vuoi lanciare nuovi prodotti o servizi e farti conoscere da una vasta community, questo è lo strumento che fa per te.
Realizzazione video professionali

Realizziamo i tuoi video anche con droni

Realizziamo riprese video aziendali interne, esterne e con droni. Montaggio professionale. Devi realizzare un evento per la tua azienda? Affidati ad esperti per la tua comunicazione ufficiale.
Campagna social marketing offline

Gestiamo i tuoi social online ed offline

Hai mai pensato come sarebbe bello mettere nella tua sala d’attesa un magazine che raccoglie i più importanti post che hai pubblicato sui tuoi social? Immagina il prestigio che puoi avere regalando ai tuoi clienti un magazine tutto tuo che contiene quello che hai pubblicato online. Un regalo utile per loro, un potente strumento di marketing per te. Facciamo tutto noi e ti consegniamo il prodotto finito. Con noi non devi pensare a nulla. Iniziare è semplice. Contattaci subito per una consulenza senza impegno.
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Progettazione

Briefing iniziale con il cliente per definire stato dell'arte, obiettivi, necessità. Consulenza strategica per definire il posizionamento, gli obiettivi e la strategia da implementare in accordo con le esigenze del cliente.

Reporting

Lavoriamo costantemente al fianco dei nostri clienti e, in caso di campagne di marketing, forniamo periodici aggiornamenti circa lo stato di avanzamento dei lavori in modo da ottimizzare tempi e risorse.

Attività

Gestione dei social media, cura del Personal Brand, Realizzazione di siti e app, Landing Page, Campagne di marketing sui social e su google, Funnel marketing, Scrittura testi online e offline (Copywriting) Formazione sul marketing e sui Social

Community Management

Interagiamo con gli altri utenti, rispondiamo ai messaggi, accettiamo e/o proponiamo le richieste di collegamento in modo da ampliare la rete di contatti e la visibilità.

Come creare contenuti per e-commerce

Come creare contenuti per e-commerce

Se hai un negozio online (o se stai pianificando di aprirne uno) di sicuro ti sarai chiesto come creare contenuti per e-commerce. Vendere online e realizzare contenuti che generino conversioni potrebbe sembrarti molto difficile, soprattutto se ti sei appena affacciato al mondo del commercio online.

Sai bene però che, se il tuo e-commerce non è visibile tra i risultati di ricerca di Google, avrai molte difficoltà nel farti trovare dai potenziali clienti perché, se coloro che non ti conoscono non riescono a trovarti tramite i motori di ricerca, sarà come se il tuo e-commerce non esista!
Non preoccuparti però: esiste un modo per creare contenuti per e-commerce che siano visibili tra i risultati di ricerca. Oggi te lo svelerò.

Tra i contenuti necessari al successo di un e-commerce, quello che può fare la differenza in termini di conversione è la scheda prodotto.

La scheda prodotto e-commerce

La scheda prodotto non è altro che quella pagina che contiene il testo con tutte le informazioni utili agli utenti che vogliono acquistare quel determinato bene messo in vendita sul nostro e-commerce. Deve quindi essere necessariamente compilata in maniera corretta, con dei contenuti informativi che aiutino l’utente nella decisione di acquisto.

Una scheda prodotto correttamente realizzata e ottimizzata è il contenuto e-commerce col maggior potere: ti permetterà di farti notare sia dai motori di ricerca, sia dai tuoi potenziali clienti.

Cosa scrivere nella scheda prodotto?

Nella pagina prodotto ci sono degli elementi che non devono mai mancare. I primi elementi che non vanno dimenticati sono le immagini del prodotto: è fondamentale che la tua pagina prodotto contenga molte immagini che mostrino le differenti prospettive del prodotto che stai vendendo.

Tieni in considerazione il fatto che il tuo potenziale acquirente non può toccare con mano il prodotto reale, quindi vuole saperne sicuramente il più possibile.

Attenzione però: immagini troppo grandi, saranno anche lente da caricare; utilizza dunque immagini di qualità ma che siano compresse, altrimenti rischierai di penalizzare la tua pagina prodotto per via della lentezza del caricamento.

Un’altra cosa che non deve assolutamente mancare nella tua pagina prodotto sono tutte le informazioni utili che permettano al potenziale acquirente di capire che quello è il prodotto che fa per lui. Non dovranno mai mancare, oltre al tuo logo e a diversi contatti utili, il prezzo del prodotto e la sua disponibilità in magazzino.

Non dimenticare di inserire un pulsante per consentire una facile e rapida aggiunta dei prodotti al carrello: devi rendere facile la vita dei tuoi clienti, per non correre il rischio che abbandonino il tuo e-commerce solo perché i contenuti che hai inserito sono di difficile interpretazione! Ricorda: semplice è meglio.

Se possibile, aggiungi anche le FAQ, le domande frequenti che i tuoi acquirenti si pongono prima dell’acquisto del prodotto sulle piattaforme di e-commerce. L’abbiamo già detto, l’acquirente non può toccare con mano il prodotto, avrà sicuramente tanti dubbi ed è compito tuo anticiparli e fugarli.

Ottimizzazione SEO delle pagine prodotto

Come ogni altra pagina del tuo e-commerce, anche le schede prodotto dovranno essere ottimizzate in ottica SEO; solo in questo modo saranno correttamente posizionate tra i risultati dei motori di ricerca.

Parallelamente alla compilazione della scheda con dettagli per attirare i clienti, dovrai quindi anche pensare alla sua ottimizzazione in ottica SEO, così da aumentare il traffico al tuo e-commerce (e, se hai fatto le cose per bene, più traffico significa anche più vendite).

Una scheda prodotto correttamente ottimizzata dovrà necessariamente possedere:

  • un titolo che contenga il nome del prodotto
  • una meta description che sia dettagliata, informativa, sintetica e che contenga le parole chiave che identificano al meglio il tuo prodotto
  • un url ottimizzato che contenga le parole chiave
  • immagini di qualità, le quali vanno correttamente ottimizzate inserendo le parole chiave nel titolo e nell’attributo alt.

Cerca infine di creare contenuti coinvolgenti, inserendo nelle tue schede prodotto dei benefici emozionali legati a ciò che stai vendendo. La combinazione di tutti questi elementi nei testi delle tue schede ti aiuterà ad ottenere più conversioni!

Hai bisogno di un consiglio su come creare contenuti adatti ad un e-commerce? Allora non aspettare oltre, contattaci!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

profilo-linkedin-perfetto-come-ottimizzarlo

Anatomia del profilo LinkedIn perfetto: come ottimizzarlo correttamente

Se sei ancora convinto che il tuo profilo LinkedIn sia solamente una sorta di curriculum social e nulla di più, siediti un attimo e leggi attentamente quanto segue. Voglio infatti svelarti un segreto: LinkedIn è molto più di questo, un profilo correttamente ottimizzato può aiutarti a raggiungere molti contatti di valore che garantiranno il successo della tua attività.

Grazie al tuo profilo LinkedIn, infatti, puoi connetterti con coloro che sono interessati alle soluzioni che hai da offrire.

Perché questo avvenga, però, è necessario che tu svolga alcuni passaggi fondamentali per una corretta ottimizzazione: solo così il tuo profilo LinkedIn sarà in grado di ottenere conversioni.

Non sai quali sono gli step necessari da compiere? Tranquillo, te li svelo io.

Stabilisci gli obiettivi del tuo profilo LinkedIn

Un profilo LinkedIn non ti servirà a nulla se, prima di tutto, non avrai stabilito degli obiettivi concreti: sei dunque sicuro di aver stabilito i tuoi?

Se non hai ben chiaro cosa vuoi ottenere grazie a LinkedIn, non potrai capire se stai proseguendo sulla strada giusta. Quindi, per prima cosa, devi definire con esattezza cosa vuoi e quali traguardi vuoi raggiungere grazie al tuo profilo, non solo nel breve periodo, ma anche a lungo termine.

Facciamo un esempio concreto: se vuoi essere riconosciuto come esperto del tuo settore, dovrai condividere dei contenuti differenti rispetto ad una persona che invece utilizza LinkedIn per farsi notare dai potenziali acquirenti.

Una volta stabilito cos’è che vuoi esattamente ottenere, potrai procedere al secondo step.

Definisci i tuoi destinatari

Dopo aver stabilito i tuoi obiettivi, sarà molto più semplice identificare il tuo pubblico di riferimento. Anche questo passaggio è fondamentale perché il tuo profilo LinkedIn funzioni correttamente.

Per riuscire ad ottenere delle conversioni, infatti, è necessario che tu sappia esattamente a chi ti stai rivolgendo: devi cioè individuare le tue buyer personas, i tuoi clienti-tipo.

Affinché il tuo profilo converta, devi comprendere quello di cui le tue buyer personas hanno bisogno, o rischierai di attirare dei contatti inutili (e non otterrai conversioni).

Ma c’è di più.

Individuare il tuo pubblico target non significa solamente comprendere i bisogni dei contatti ed offrire loro delle soluzioni; occorre anche identificare in che modo queste persone effettueranno le loro ricerche su LinkedIn.

Grazie alla corretta definizione della buyer persona è possibile selezionare le corrette parole chiave che dovrai utilizzare nel prossimo step, quello della compilazione e ottimizzazione del profilo.

Completa le informazioni e condividi contenuti

Una volta definiti gli obiettivi specifici e il tuo pubblico di riferimento, è il momento di ottimizzare il tuo profilo LinkedIn.

Questo social media ha un’enorme potenzialità: grazie alle informazioni che aggiungeremo per completare il sommario, il riepilogo e la sezione con esperienze e formazione, possiamo dimostrare agli altri quanto valiamo.

Abbiamo già parlato di come fare Personal branding su LinkedIn per la tua attività, ma voglio ribadire un concetto fondamentale: non puoi limitarti ad inserire informazioni e abbandonare poi il tuo profilo a se stesso, dovrai anche aggiornarlo costantemente.

LinkedIn è un social media, dunque va usato come tale; se lo ottimizzi ma non lo utilizzi per comunicare, avrai sprecato tempo ed energie.

Non dimenticare, infine, che dovrai sempre tenere a mente gli obiettivi che hai fissato in fase iniziale, per condividere informazioni e contenuti coerenti con i tuoi scopi.

Vuoi un consiglio per ottimizzare al meglio il tuo profilo LinkedIn? Allora contattaci e prenota una consulenza!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

personal branding su linkedin

Personal branding su LinkedIn per la tua attività

Se hai sentito parlare di personal branding su LinkedIn, ma non hai ancora ben chiaro il motivo per cui questo social network potrebbe fare la fortuna della tua azienda, prenditi un paio di minuti: ci pensiamo noi a chiarirti le idee. 

Spesso si pensa a LinkedIn come ad una sorta di semplice vetrina di curriculum online, un mezzo attraverso cui trovare lavoro o per mettere in contatto i recruiter con i potenziali candidati; ma LinkedIn non è (soltanto) questo: uno degli scopi principali di questa piattaforma è infatti quello di creare contatti e relazioni di valore tra gli iscritti al social.

Perché dunque non sfruttarlo per far conoscere, tramite la promozione di se stessi, la propria azienda ed accrescerne in questo modo la reputazione?

Come funziona il personal branding su LinkedIn

LinkedIn permette di creare relazioni e reti tra utenti, e il networking è uno degli strumenti di marketing più potenti che esistano a disposizione delle aziende per accrescere la loro fama.

Tramite il networking si viene a creare infatti una sorta di passaparola sul web, che porterà a nuovi lead e, di conseguenza, a nuovi affari. Proprio questa caratteristica rende LinkedIn lo strumento migliore per far crescere la reputazione di un brand o di un’azienda online.

Ottimizzando il profilo personale e la pagina aziendale con le giuste parole chiave, verremo automaticamente messi in contatto sia con potenziali clienti, sia con altre aziende con le quali instaurare delle partnership.

Questo social, infatti, offre una copertura organica (quindi non a pagamento!) enorme, che permette di raggiungere moltissime persone, anche coloro che non fanno ancora parte della nostra rete.

Fare personal branding su LinkedIn consente dunque di generare nuove opportunità di business, molto più di quanto di solito avviene mediante l’utilizzo degli altri social network. Questo perché, a differenza di altri social come per esempio Facebook, su LinkedIn non verranno fornite ai visitatori del nostro profilo informazioni personali, ma soltanto quelle inerenti alla nostra vita professionale.

Il social ci consente di rivolgerci ad un target molto specifico, alle persone giuste. Tramite un profilo curato e correttamente ottimizzato, forniremo a chi ci visita una corretta immagine di noi e di ciò che facciamo.

Ottimizzazione del profilo LinkedIn secondo gli obiettivi

Chiaramente, per fare personal branding su LinkedIn in modo corretto, dobbiamo avere ben chiaro sia a chi vogliamo rivolgerci, sia i nostri obiettivi, in quanto occorre ottimizzare i contenuti che condivideremo in base a queste due variabili: un professionista che offre servizi ed è in cerca di nuovi clienti dovrà condividere informazioni e contenuti diversi rispetto ad un manager di un’azienda B2B che, su LinkedIn, vuole sviluppare contatti con altri business a cui proporre i propri prodotti.

E attenzione a ciò che si condivide: LinkedIn è un social per professionisti, e dunque i contenuti proposti dovranno necessariamente essere di quantità molto elevata.

In definitiva, LinkedIn consente alle aziende ed ai professionisti di:

  • ottenere visibilità
  • strutturare relazioni significative
  • far conoscere agli altri le proprie competenze
  • promuovere la propria azienda
  • diffondere un’immagine di sé molto professionale

Se vuoi saperne di più sulla corretta ottimizzazione del tuo profilo LinkedIn per fare personal branding, contattaci pure, saremo felici di aiutarti.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

instagram per vendere

Come usare Instagram per vendere: 3 consigli per promuovere il tuo business

Sei convinto che non si possa usare Instagram per vendere perché credi che questo social media sia fatto solo per condividere foto personali? Forse inizialmente era davvero così, ma negli anni Instagram si è evoluto ed è diventato un’ottima piattaforma per promuovere business, prodotti e aziende.

Su questo social puoi trovare praticamente tutte le categorie di business: dai liberi professionisti che promuovono i loro servizi ai ristoratori, fino a coloro che vendono su questa piattaforma i prodotti più disparati.

Tutti possono sfruttare Instagram per promuoversi: chi vende servizi, gli artigiani, gli agenti immobiliari, gli artisti… Non c’è professionista che non può, con un’adeguata strategia, acquisire nuovi clienti grazie a questo social.

Perché Instagram è adatto per promuovere le attività

Un primo motivo per cui devi assolutamente considerare Instagram per vendere i tuoi prodotti o pubblicizzare i servizi che offri è la sua popolarità: il social conta milioni di utenti attivi ed è secondo solo a Facebook per numero di iscritti. Può dunque apportare alla tua attività una quota di visibilità online non indifferente.

In secondo luogo, il coinvolgimento dei post su Instagram è di gran lunga superiore a quello garantito dai post di Facebook. Avere una presenza attiva su Instagram può far sì che si crei una community di clienti fidelizzati che aumenteranno l’autorevolezza e la reputazione intorno al tuo nome, cosa che ti permetterà di guadagnare un sempre maggiore numero di nuovi clienti.

Ovviamente a patto di sfruttare questo social nel modo più corretto.

Consigli pratici per vendere su Instagram

Come bisogna agire, in pratica?

Innanzitutto, puoi usare Instagram per migliorare la percezione che i potenziali clienti hanno di te curando il tuo brand personale. Oltre farti riconoscere pubblicando nel tuo feed delle immagini e dei video in linea con il tuo marchio, che raccontino di te e del tuo business, puoi sfruttare anche la bio dell’account: questa sezione deve essere completa e informativa se vuoi usare Instagram per vendere. Deve cioè contenete tutti i tuoi riferimenti, i luoghi fisici e virtuali dove i tuoi clienti possono trovarti, i canali attraverso cui possono contattarti.

Altra preziosa risorsa da sfruttare è rappresentata dagli hashtag: il loro corretto utilizzo può dare ai tuoi post la visibilità di cui la tua attività ha bisogno. Puoi anche creare dei nuovi hashtag, legati unicamente al tuo brand e ai tuoi prodotti, in modo che i clienti possano trovare più facilmente i tuoi contenuti.

Instagram, infine, permette di vendere prodotti direttamente in app: utilizzando Instagram Shopping puoi aumentare sensibilmente le tue vendite, visto che è stato dimostrato che le vendite tramite social hanno un altissimo tasso di conversione.

Dunque, se vuoi iniziare ad utilizzare Instagram per vendere e promuovere il tuo business, ricorda:

  • cura il tuo brand personale tramite i post e la bio
  • sfrutta gli hashtag
  • vendi direttamente sul social

Vuoi sfruttare al meglio le potenzialità di Instagram per la tua attività? Sei curioso di conoscere le risorse che Instagram ha pensato per il business? Puoi contattarci per richiedere una consulenza mirata.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

facebook

Facebook Shops: come funziona e come può aiutarti a vendere

Sapevi che, già da qualche mese, è disponibile un nuovo tool di Facebook che permette anche alle piccole e medie imprese di creare e gestire un vero e proprio negozio online? Si tratta di Facebook Shops, un tool che ti permetterà di vendere ai tuoi clienti direttamente tramite il tuo profilo Facebook.

Alcuni, facendo confusione, scambiano Facebook Shops col Marketplace, ma attenzione: si tratta di due funzionalità ben diverse, in quanto Facebook Shops racchiude in sé un set di strumenti professionali per venditori e aziende.

Vediamo nello specifico di cosa si tratta, come funziona e se potrebbe fare al caso tuo.

L’ultima frontiera del Social Commerce

Da anni ormai le aziende utilizzano quotidianamente i social media per promuovere i propri prodotti (e, perché no, i propri servizi), ed è proprio in quest’ottica che si è sviluppato il fenomeno del Social Commerce, ovvero la possibilità di effettuare gli acquisti direttamente sui social.

In fondo, se ci pensiamo bene, i nostri potenziali clienti passano moltissimo tempo sui social media durante il giorno: sarebbe veramente un gran peccato non sfruttare questi canali per dare una svolta al tuo business.

E questo è il motivo per cui è nato Facebook Shops. Il nuovo tool permette alle aziende ed ai privati di poter creare su Facebook una vetrina virtuale nella quale esporre i propri prodotti.

Come nel caso delle vetrine reali, anche le vetrine di Facebook Shops sono altamente personalizzabili, in modo da rendere perfettamente riconoscibile il nostro brand ai clienti.

La vetrina di questo vero e proprio negozio online sarà visibile su tutte le app di proprietà di Facebook: dunque non soltanto su Facebook, ma anche su Instagram, WhatsApp e Messenger.

Conviene davvero usare Facebook Shops?

Il nuovo tool di Facebook ha tutte le carte in regola per garantire alle aziende un aumento della propria visibilità e delle vendite.

Innanzitutto, l’iscrizione a Facebook Shops e la personalizzazione delle vetrine è gratuita, quindi anche se deciderai di non usufruirne e se non venderai nulla, non perderai denaro.

Le commissioni sono infatti applicate solo nel caso in cui vengano effettuate delle vendite, e gli unici pagamenti che effettuerai saranno quelli legati all’eventuale pubblicità, se deciderai di farla.

Inoltre, con Facebook Shops hai la possibilità di vendere i tuoi prodotti facilmente, anche nel caso in cui tu non abbia ancora un vero e proprio e-commerce. Se invece hai già un tuo e-commerce e utilizzi uno dei partner Facebook (come Shopify), puoi collegare Facebook Shops al tuo e-commerce. In questo modo potrai iniziare a vendere i prodotti presenti sul tuo negozio online sfruttando l’enorme visibilità dei tuoi profili sui social media.

Infine, grazie a Facebook Shops, i tuoi potenziali clienti potranno trovare facilmente i tuoi nuovi prodotti, che potrai annunciare tramite dei post o delle live: anche nei post organici (cioè quelli non sponsorizzati) sarà infatti possibile inserire dei tag che indirizzeranno gli interessati alla pagina del prodotto.

Hai bisogno di aiuto per realizzare la tua vetrina con Facebook Shops? O non hai ancora ben chiaro il suo utilizzo? Allora non aspettare oltre, contattaci. Ti daremo una mano noi.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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Perché avere un sito web è fondamentale per la tua attività?

Ammettilo: anche tu ti sei chiesto perché dovresti avere un sito web per la tua attività, soprattutto dal momento che, di recente, si sente spesso dire in giro che i siti internet aziendali non servono più.

Sembra quasi che sia più importante, per un’azienda, padroneggiare al meglio i social media, invece che dedicarsi ad un sito web costoso e, magari, anche complesso da gestire.

Oggi ti spiegherò perché è invece necessario e fondamentale possedere un sito web aziendale e perché averne uno può fare la differenza.

Sito web aziendale o profili social? Meglio entrambi!

Innanzitutto, avere un sito darà ai tuoi potenziali clienti un’immagine di te molto professionale. Si tratta di una sorta di biglietto da visita digitale, che sarà disponibile online 24 ore su 24 a tutti coloro che avranno bisogno di informazioni su di te e sui prodotti o servizi di cui la tua attività si occupa.

Adesso potresti chiedermi: non posso sfruttare i social media per veicolare ai miei potenziali clienti tutte le informazioni di cui hanno bisogno?

Certamente, ma per un’operazione tanto importante non dovresti affidarti solamente ai tuoi profili social.

Pensaci bene: tu ti fideresti di un professionista il cui unico punto di contatto sul web sia rappresentato da un profilo social? O preferiresti scegliere invece un’attività presente sul web sia mediante i social network, sia con un sito web ben curato? A te la risposta.

Con un sito web aziendale avrai la possibilità di essere trovato tramite i motori di ricerca (come Google) ogni volta che un potenziale cliente effettuerà una ricerca sui prodotti o servizi che hai da offrire.

Dunque, avrai un grandissimo vantaggio che potrebbe fare la differenza ai fini della vendita: raggiungerai i tuoi potenziali clienti proprio al momento giusto, quando avranno realmente bisogno di te, nell’istante in cui saranno alla ricerca dei tuoi prodotti.

L’importanza di disporre di un sito web aziendale risiede proprio in questo: ti consentirà di ampliare il tuo pacchetto clienti, così da aumentare le tue entrate.

Essere competitivi grazie al proprio sito web

Infine, un ultimo motivo per il quale un sito web è oggigiorno ancora necessario è che, ormai, su internet ci sono praticamente tutti, anche la tua concorrenza.

Vuoi consegnare tutti i tuoi potenziali clienti ai competitor? Sicuramente no.

Per questo devi lasciare tracce di te e della tua attività sul web, in modo che coloro che abbiano bisogno dei tuoi prodotti o servizi possano raggiungere te (e non qualcun altro).

Ricapitolando: perché avere un sito web aziendale è di vitale importanza?

  • per essere competitivi e avere maggiore visibilità
  • per ampliare il tuo business
  • per farti trovare al momento opportuno

Se sei arrivato fin qui ma non sei ancora del tutto convito circa i motivi per cui è necessario avere un sito web per la tua attività, o se vuoi capire come il team di Emera può aiutare la tua azienda a crescere sul web, contattaci.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

i social non funzionano

I social non funzionano

I social non funzionano: se anche tu la pensi così prenditi 2 minuti di tempo per leggere questo articolo.

Oramai lo sappiamo bene tutti: la pandemia Covid19 tuttora in corso ha dato un’accelerata al progresso ed in men che non si dica ci siamo ritrovati tutti “social”.

Facebook, Instagram, Linkedin, Twitter… in un attimo c’è stata la corsa a presidiare tutte le piattaforme in modo da accaparrarsi visibilità e presenza.

Terminato il primo periodo di grande entusiasmo, che più o meno è avvenuto intorno al primo lockdown, molti tra imprenditori e professionisti hanno cambiato idea e sono quasi diventati scettici circa la possibilità di utilizzare i social a beneficio della propria attività professionale o di impresa.

Così si è passati da una prima fase di presidio di ogni canale ad una fase di quasi abbandono delle piattaforme perché tanto

i social non funzionano

È vero, siamo un popolo latino, siamo amanti del contatto personale e delle relazioni dirette. Digeriamo un po' male l’idea di interfacciarci via web con clienti siano essi già acquisiti o potenziali.

Crediamo fortemente nel passaparola nel quale è radicato fortemente ogni nostro business e ogni scusa è buona per dare la colpa a Facebook.

Eppure, che ci piaccia o no dobbiamo conciliare il web con le relazioni interpersonali.

I social sono un mezzo di comunicazione potente, non possiamo ignorarli o trascurarli. I social non sono il futuro: sono il presente. Il nostro presente.

Tanto per dare un’idea… è di questi giorni la notizia che la celebre azienda svedese IKEA ha deciso, dopo ben 70 anni, di non stampare più il catalogo ma di gestire meglio i social media perché “tanto oramai gli utenti sono tutti sui social”.

Eppure, ancora oggi qualcuno insiste. I social non funzionano.

Corretto, giusto.

I social non funzionano se:

  • Non c’è una strategia a monte. Questo accade quando non si definiscono gli obiettivi, non si studia il mercato in cui si opera, non si definisce bene il target di riferimento…
  • Non c’è un piano editoriale ben definito e manca un calendario editoriale preciso: semplicemente ogni giorno si decide cosa pubblicare e dove.
  • Non c’è continuità nella pubblicazione: si pubblica “quando si ha tempo”
  • Non c’è una gestione professionale: i post sono privi di immagini adeguate, per non perdere tempo si collegano gli account, il copy non è adeguato, il linguaggio è troppo tecnico….
  • Non si realizzano campagne, non si progettano funnel cioè veri e propri percorsi che portano gli utenti a prendere decisioni di acquisto.

Insomma, l’improvvisazione non porta a nulla. È solo una perdita di tempo e nuoce fortemente all’immagine dell’azienda o del professionista.

Meglio non esserci affatto. Peccato, però. Se anche voi state ragionando in questo modo, sappiate che questa soluzione offre spazio ai vostri concorrenti.

In un mercato fortemente competitivo non basta saper fare: bisogna anche far sapere.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Per approfondire leggi anche https://www.emeracomunicazione.it/2020/04/15/lecommerce-oggi-al-tempo-del-coronavirus/

come fare personal branding su linkedin

Come fare Personal Branding su LinkedIn

Perchè LinkedIn è molto più di un curriculum online

Curare il proprio personal branding significa gestire la propria immagine professionale in modo che gli altri ci riconoscano come gli esperti di riferimento in quel determinato settore.

Ne parla Laura Caracciolo in questo articolo che spiega perché e come fare personal branding su LInkedin che è consigliato per approfondire l’argomento.

La necessità di “metterci la faccia”, di distinguersi dai concorrenti e di selezionare con cura i propri clienti ideali, elementi che lei mette in evidenza, ci portano a considerare attentamente LinkedIn quale canale per il nostro personal branding.


Ma come, LinkedIn non è lo strumento per chi cerca/offre lavoro?

Quando me lo chiedono rispondo con slancio:
Non solo!”

È ancora troppo diffuso l'equivoco di fondo che essere presenti su LinkedIn significhi, di fatto, pubblicare una sorta di curriculum online. Ma questa è una convinzione assai limitante che rischia solo di far perdere opportunità di business!

Se ben inserito nella strategia di comunicazione LinkedIn diventa infatti l’alleato per farsi notare da contatti profilati.

Qualche motivo per cui  valutare questa piattaforma per il  marketing online?

  • A proposito del “metterci la faccia” → Il cuore di LinkedIn sono le persone, intese come professionisti: un profilo ben costruito è l'optimum per raccontarci attraverso biografia, esperienze lavorative, percorso formativo, competenze confermate, testimonianze positive sul nostro operato, pubblicazioni e progetti realizzati, network di contatti e così via.
  • A proposito del distinguerci dai nostri concorrenti → Su LinkedIn abbiamo la possibilità di pubblicare contenuti utili a farci avvicinare da profili per noi interessanti. Possiamo farlo attraverso la creazione di post o articoli approfonditi, la condivisione e i commenti alle risorse pubblicate da altri, la partecipazione attiva alle discussioni nei gruppi tematici.  Ogni nostra azione e reazione contribuisce a costruire l'immagine percepita della nostra figura, sia  umana che  professionale.
  • A proposito del selezionare accuratamente i nostri clienti ideali → Ciò che possiamo aspettarci quando ci muoviamo nell'ecosistema di LinkedIn è che le persone lo abitino per un motivo preciso: fare business. Non ingannare il tempo rilassandosi, bensì sviluppare relazioni, creare opportunità, aggiornarsi.

E in più bisogna considerare che LinkedIn...

  • genera quasi la metà del traffico dai social media verso siti web B2B;
  • permette di entrare in contatto diretto con i decision makers aziendali;
  • se ben utilizzato, consente ancora di ottenere una buona visibilità organica (senza dover  investire per forza budget in advertising, come accade su Facebook);
  • al momento non è utilizzato con piena consapevolezza da parte dei suoi (numerosi) utenti italiani: c’è ancora spazio per farsi notare, se non si perde altro tempo!

Ora dovrebbe essere chiaro come fare personal branding su LinkedIn ma se ci fosse qualche dubbio contatta il team di Emera Comunicazione per un check gratuito del tuo profilo LinkedIn. Vai in home page e compila subito il form.

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Sei curioso di capire come sfruttare al meglio LinkedIn per il tuo personal branding?

Leggi anche https://www.emeracomunicazione.it/2020/03/19/linkedin-per-i-professionisti/

come creare campagne pubblicitarie di successo

Come creare campagne pubblicitarie di successo

Come creare campagne pubblicitarie di successo su Facebook e Instagram. Ecco Il metodo di EMERA.

Davvero pensi che per sponsorizzare un post ti bastino solo cinque minuti?

Se è così, allora prenditi 5 minuti e leggi questo articolo che ti spiegherà come creare campagne pubblicitarie di successo.

Ti è mai capitato di sponsorizzare un post per la tua azienda su Facebook e Instagram, con risultati più o meno positivi?

Avrai notato come la modalità sia piuttosto intuitiva  e veloce se hai un minimo di confidenza con le piattaforme.

Noi di EMERA Comunicazione ci imbattiamo spesso in clienti che hanno già fatto qualche esperimento con le sponsorizzate (in autonomia o con l'aiuto di “professionisti”). Purtroppo, il 99% di loro non ha idea di cosa sia il Facebook Pixel e del perché andrebbe installato sul sito web aziendale. Per non parlare della quasi totale assenza di strategia a monte.

Il lato positivo della situazione è che così sappiamo subito di poter migliorare la resa dei loro investimenti pubblicitari - anche se resta chiaro che una buona pubblicità non può fare nulla per un prodotto scadente o un pessimo servizio clienti…

Qual è dunque il metodo che ho sviluppato con il team di EMERA Comunicazione per creare campagne pubblicitarie di successo su Facebook e Instagram?

Il nostro lavoro si sviluppa in più fasi:

  • Analisi della situazione e definizione della strategia: obiettivi da raggiungere e precisa messa a fuoco delle caratteristiche dei clienti target da raggiungere
  • Se non esistono, creazione del Business Manager del cliente (in modo che le risorse -  pagina, account pubblicitario resteranno sempre di sua proprietà) e del Pixel che il web master dovrà installare sul sito (operazione davvero semplice e veloce, con le istruzioni che forniamo!)
  • Creazione dei pubblici target, anche a partire da liste costruite in linea con la normativa sulla Privacy e dalle interazioni ottenute in precedenza con account social e sito web
  • Scelta dei posizionamenti pubblicitari (ovvero dove appariranno gli annunci: news feed, stories etc) da testare
  • Ideazione della creatività e del copy persuasivo degli annunci (se non hai ancora letto del marketing a risposta diretta, ti consiglio questo articolo della nostra copywriter Romina Mattoni https://www.pmi.it/impresa/pubblicita-e-marketing/344077/cosa-fa-il-copywriter-e-perche-averne-uno.html)
  • Eventuale creazione di Landing Page di destinazione delle campagne ed integrazione con chatbot o campagne di email marketing 
  • Monitoraggio dei risultati e costante ottimizzazione delle campagne

Perchè tutto questo lavoro? Essenzialmente per 3 ragioni

1-Perchè ogni variabile può avere un impatto significativo sulla buona riuscita o meno della campagna.

2-Perchè il nostro obiettivo è far ottenere il massimo ai nostri clienti con il budget che ci viene affidato.

3-Perché la competizione per la visibilità sui social media è in continua crescita e ciò che fino a ieri funzionava oggi non è più sufficiente.

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A proposito...

Se ti stai chiedendo:
Ma cos’è questo benedetto Pixel e perchè dovrei averlo sul mio sito?

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le promesse dei Social Media Manager

Le promesse dei Social Media Manager

Le promesse dei Social Media Manager

PROMETTERE E NON POTER MANTENERE: PUBBLICITA’ REGRESSO

Le promesse dei Social Media Manager suonano più o meno così: “Ottieni la visibilità che hai sempre cercato! Aumenta la tua visibilità, fai decollare il tuo fatturato. Richiedi il nostro piano marketing per far aumentare il fatturato della tua azienda. Le migliori strategie di social media marketing al servizio della tua azienda. Trasformiamo le tue idee in progetti di successo.”

Ammettetelo! Le avete riconosciute. Sono solo alcune tra le frasi più gettonate che agenzie e social media manager inseriscono nei loro siti internet. Lo scopo è quello di convincere chi vuole aumentare il proprio business o la propria visibilità in rete ad affidarsi a loro proprio in virtù di quanto promesso. Tutte richieste legittime da parte di un cliente che vengono riposte nelle mani di chi, sui propri siti, ha rimarcato le proprie capacità, le possibilità ed i successi ottenuti, magari con abbondanza di recensioni di clienti che si dichiarano pienamente soddisfatti.

Purtroppo, questo tipo di promozione della propria attività ben può essere definita, da parte di un cliente insoddisfatto, pubblicità ingannevole. Viene promesso qualcosa che ogni buon Social Media Manager (SMM) sa bene di non poter mantenere. D’accordo che la pubblicità è l’anima del commercio ma, in non poche ipotesi, le promesse dei Social Media Manager sono affidabili e credibili quanto quelli di Vanna Marchi ai tempi in cui faceva l’imbonitrice delle televendite.

Per fortuna si incontrano sempre meno Social Media Manager che dichiarano spudoratamente che “con me, raddoppierai il tuo fatturato” oppure che “con i nostri consigli tutti i nostri clienti sono diventati leader del loro settore” o altri messaggi simili. Bel colpo! Ma come tra noi avvocati ammettiamo che “Per ogni detenuto condannato c’è a piede libero chi l’ha difeso”, per i SMM si dovrebbe dire che per ogni campagna online non andata bene c’è un SMM che ha perso un cliente che, magari, proprio a causa di quell’investimento, ha visto la propria azienda entrare in una situazione di crisi.

Purtroppo, messaggi come quelli riportati, creano attorno al Social Media Manager un’aurea di successo che non può essere peraltro garantito perché, come è stato già più volte detto, non è possibile garantire il risultato che il cliente vuole o, peggio ancora, sogna a seguito proprio degli annunci lanciati da non poche agenzie che così millantano: “vi facciamo raggiungere i vostri obiettivi di crescita.”

Mi si potrebbe obiettare che nei contratti firmati con i clienti questi aspetti non vengono riportati, e quindi il cliente non può pretendere quel risultato. Giustissimo: non può essere infatti dedotto in un rapporto scritto la certezza di un risultato (ma immagino che pur di avere qualche cliente in più, qualcuno non esisti a farlo), ed un bravo Social Media Manager inserisce nel contratto solo le proprie attività, non certo gli obiettivi del cliente. Ciò non toglie che le ragioni per le quali il cliente vi ha scelto sono i vostri messaggi con cui viene garantito il successo, E quelli, una volta ripresi, fotografati, screenshottati (che brutta parola ormai troppo abusata), possono valere come prova in una causa per inadempimento e, forse, per danni, nei confronti del SMM o dell’agenzia.

Dobbiamo ancora una volta ricordare come l’obbligazione assunta dal Social Media Manager è di mezzi, e non di risultato, come magari vorrebbe il cliente. L’attività di chi fa del suo meglio per far conoscere e promuovere l’azienda ed i prodotti di un’impresa, non potrà mai garantire che quell’azienda ottenga il milione di click e like che ci si aspetta o il raddoppio del fatturato. E’ impossibile; tuttavia le promesse dei Social Media Manager e quelle delle agenzie fanno ritenere il contrario. E’ quindi facile immaginare un cliente che, non certo consapevole del concetto di obbligazione di mezzi (perché magari lui è il primo che, vendendo un prodotto, garantisce il risultato), dopo alcuni mesi di una campagna social magari ben fatta, decida di non pagare perché non vede i risultati. A fronte delle (forse legittime) proteste del SMM, il cliente potrebbe aprire il suo sito e dirgli “Ma tu garantisci questo!”. Non credo sia una bella situazione da affrontare ed esistono gli strumenti per poterla evitare. Ma dai messaggi che ancora si vedono in rete, sembra che molti SMM non vogliano capirlo.

Avv. Gianni Dell’Aiuto

Per approfondire leggi anche https://www.emeracomunicazione.it/2020/05/10/il-contratto-del-social-media-manager/

gli obblighi del social media manager

Gli obblighi del Social Media Manager

Gli obblighi del SMM sono in linea di massima, obbligazioni di mezzi che possono andare in contrasto con le pretese di risultato da parte del cliente. Come gestire questo binomio che può creare non pochi problemi?

Immaginiamo la scena. Un SMM riceve una telefonata da un suo cliente che, con tono alterato, esordisce così: “E’ da quindici giorni che hai iniziato a lavorare sui miei social. Non ho venduto neanche un prodotto in più e non sono aumentati i like su Facebook”. O altre frasi di questo tenore in base all’attività del cliente e sulle aspettative che questi si era creato. La risposta del SMM potrebbe essere del tipo che è troppo presto per vedere i risultati, che il posizionamento è appena iniziato e che la comunicazione richiede tempo per essere efficace. Sono giustificazioni che un cliente può accettare? Probabilmente no. E sicuramente non apprezzerebbe neppure sentirsi dire che “io non posso garantire risultati!” perché, viceversa, è proprio il risultato che il cliente si aspetta. Del resto, quando vi ha scelti, si è fidato perché sul vostro sito avete scritto che migliorate la visibilità social e aumentate le conversioni da contatti a clienti. E magari vi rendete conto in quel momento che avete messo in evidenza la massima resa sui budget destinati alle campagne pubblicitarie.

Conseguenza? Dopo un mese o due di campagna social e i vostri sforzi, il cliente risolve il contratto e si rifiuta di pagare a fronte di ciò che per lui è zero risultati. Difficile quindi per il SMM ottenere il pagamento del residuo periodo contrattuale, ciò anche in considerazione del mancato riconoscimento della categoria, di un albo che abiliti alla professione, di tabelle per poter calcolare validi parametri sui compensi. Il rischio, quindi, è quello di non essere pagati o, ipotesi non del tutto remota, ricevere richieste danni o restituzione dei compensi anticipati.

Perché tutto ciò? E’ chiaro per il SMM che non può garantire con certezza assoluta che aumentino i click, i like, le visite su un sito e, meno che mai, le vendite di un prodotto o un incremento di voti alle prossime elezioni. Insomma, quali sono gli obblighi del Social Media Manager? Il SMM può solo svolgere al meglio il proprio lavoro e garantire il suo impegno e la professionalità. Ma è questo che il cliente vuole?

Ci troviamo in una strana situazione in cui giuridicamente parlando, il SMM mette a disposizione inserendola nel contratto, quella che è un’obbligazione di mezzi a fronte di una volontà del cliente che vuole un risultato; ma l’obbligazione di risultato è cosa ben diversa. Un esempio semplice? Al medico che cura un paziente malato, viene richiesta un’obbligazione di mezzi, non potendo garantire la guarigione; un trasportatore deve invece porre in essere un’obbligazione di risultato: consegnare la merce nel luogo esatto. Un avvocato non può garantire il buon esito di una causa, ma se mi rivolgessi ad un chirurgo plastico con la foto di come voglio venga rifatto il mio naso, ecco che chiedo un risultato.

Gli obblighi del Social Media Manager quali sono? Insomma, come si collocano i SMM in questo contesto dal momento che, mancando una normativa di riferimento, si deve ricorrere ai principi generali codicistici e a strumenti contrattuali che devono essere di volta in volta adattati alla sua attività? Il tutto tenendo conto del cliente che vuole e pretende risultati. Magari basandosi sulle pagine social proprio del SMM che contengono messaggi fuorvianti se non addirittura con toni trionfalistici quando scrivono frasi del tipo: Con noi risultati garantiti; I nostri clienti raddoppiano le visualizzazioni e il fatturato in sei mesi”.

Soluzioni per il SMM? Intanto quello di “educare il cliente”, rendendolo consapevole che anche se portate il cavallo al pozzo, non è detto che beva (la saggezza dei vecchi proverbi), ma questo adagio dovrebbe trovare il giusto inserimento nei contratti dei SMM; contratti che a loro volta dovrebbero essere costruiti di volta in volta e non presi da modelli trovati su internet. Girano infatti sulla rete schemi di contratto per SMM che si occupano solo di alcuni aspetti e ne tralasciano altri di rilievo quali, ad esempio, proprio la circostanza che non è possibile garantire risultati. Peggio ancora potrebbe andare a coloro che, ancora oggi, si limitano a definire il rapporto con il cliente sulla semplice base dell’accettazione del preventivo. Le strette di mano andavano bene (forse) in un’altra epoca: oggi sono a dir poco inopportune.

Ultima considerazione ma non certo ultima per importanza. Accedere ai social dei clienti, vuol dire avere le loro chiavi di casa e poter prendere visione di tutti i dati personali (magari anche quelli sensibili) dei loro clienti e follower. Vi siete tutelati per quanto attiene al GDPR, trattamento dati, privacy e dintorni? Anche questo dovrebbe essere inserito nei contratti. Anche questo fa parte degli obblighi del Social Media Manager.

Avv. Gianni Dell’Aiuto

Per approfondire leggi anche https://www.emeracomunicazione.it/2020/05/10/il-contratto-del-social-media-manager/

Furto e vendita di dati_ istruzioni per il Social Media Manage

Furto e vendita dati: istruzioni per Social Media Manager

Furto e vendita dati: come ci si può proteggere dai pericoli interni?

Ecco alcune istruzioni per il Social Media Manager.

Dipendenti e collaboratori possono essere vere falle nel sistema di protezione dei dati e gestione della Privacy. Non solo disattenzioni, furto e vendita dati, data breach; adesso abbiamo la prova che in ogni azienda possiamo trovare un traditore al suo interno.

E’ di alcuni giorni fa la notizia di un’operazione della Polizia Postale che ha scoperto come alcuni dipendenti di TIM avessero messo in vendita i dati personali degli utenti. Tredici ai domiciliari e sette in carcere. Coinvolti non solo impiegati, ma anche ovviamente intermediari che si occupavano di tenere i contatti e, ovviamente, andare a rivendere i dati a qualche azienda di marketing, di profilazione o direttamente alla concorrenza. Le indagini sono ancora in corso e sono nate da una denuncia della stessa TIM che, almeno sotto questo punto di vista, si è dimostrata attenta. Sicuramente sarà stata fatta anche una segnalazione al Garante che emetterà i provvedimenti di sua competenza. Dalla cronaca sembra che siano stati sottratti i dati di oltre un milione di utenti e che il guadagno per ogni contratto concluso fosse di quattrocento euro. Una cifra importante se pensiamo ai numeri complessivi. Gli acquirenti? Sembra i call center che, alla faccia del GDPR e dei divieti imposti, sembra che non siano toccati dalla cosa. Forse qualche pesante sanzione da parte del Garante potrebbe essere un segnale.

I dati più richiesti? Sembra quelli registrati per i reclami. Quale migliore occasione, infatti, di chi è scontento di un servizio per offrirgli un’alternativa?

Adesso è giunto il momento per un Social Media Manager, e per le società che utilizzano questa figura ormai sempre più indispensabile per essere presenti e visibili sul mercato, di capire a quali dati in loro possesso potrebbe interessarsi qualche criminale informatico. Apparentemente, infatti, e come purtroppo qualcuno continua a ritenere, il SMM non lavorerebbe con i dati e non ne entrerebbe in possesso.

Sul punto si vogliono ribadire due aspetti fondamentali. Il primo è che, come ogni imprenditore, un SMM è soggetto al GDPR in quanto deve concludere accordi con clienti, fornitori e collaboratori e, pertanto, non può sottrarsi ad un preciso obbligo di legge. Il secondo punto è che, sostituendosi di fatto al suo cliente o, peggio ancora, a quello dell’agenzia per cui lavora, il SMM ha la disponibilità a una quantità inimmaginabile di immagini, nomi, like e interazioni. Perché anche un like è un dato personale. Ai sensi del GDPR, infatti, per dato personale intendiamo “ogni informazione che non solo individui una persona, la renda identificabile, direttamente o indirettamente, ivi compresi gli identificativi on line quali gli elementi caratteristici della sua identità fisica, fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale” E sotto questo punto di vista cosa altro può rendere identificabile una persona di un patrimonio di like e manifestazioni di preferenze su determinati argomenti?

Tutti questi dati costituiscono un patrimonio inestimabile per un’azienda, un professionista, un personaggio pubblico che voglia incrementare la propria visibilità o che aspiri a diventare a sua volta un volto del web. E’ chiaro che si tratta di dati di proprietà di chi li ha legittimamente raccolti, ottenendo in tal senso il consenso al trattamento, ma chi ci mette le mani, li gestisce e tratta dal proprio computer o altro strumento adeguato, è il SMM. Non solo; è estremamente probabile anche che il SMM possa essere completamente sconosciuto al cliente ultimo e ai suoi fan e follower: quante aziende o personaggi vorrebbero far sapere al loro pubblico che le risposte e i commenti sono materialmente scritti da un’altra persona? Ed un ulteriore aspetto da considerare: il SMM è figura interna di un’azienda che cura l’immagine del cliente ultimo o è, come più spesso accade, una figura esterna?

Si tratta di aspetti di non poco rilievo che assumono una fondamentale importanza sia a livello giuridico per la costruzione di contratti che tutelino tutte le parti, sia per la gestione ed il trattamento dei dati: cosa accadrebbe se, ad esempio, un hacker si impadronisse di un database di clienti di un’azienda o follower di un politico bucando l’account del SMM? Altra situazione da considerare, alla luce della vicenda TIM.

Premesso che il furto e vendita dati è reato di cui risponde chi lo ha commesso, cosa accadrebbe nei rapporti tra le parti, la gestione del data breach e l’eventuale irrogazione di sanzioni da parte del Garante? E se un collaboratore del SMM si lasciasse corrompere come i dipendenti infedeli di TIM per avere quei dati?

In questo contesto si intrecciano interessi e peculiarità tali da imporre un’attenta analisi preventiva dei rapporti, delle attività richieste a ciascuno dei players e creare strumenti contrattuali e lettere di nomina e incarico che cerchino di salvaguardare tutte le posizioni, oltre ad una costante formazione degli operatori anche per evitare furto e vendita dati.

Gianni Dell’Aiuto

Avvocato – Data Protector Officer

Per approfondire leggi anche: https://www.emeracomunicazione.it/2020/06/12/il-contratto-del-social-media-manager-2/

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