

Chi siamo
Siamo una squadra di professionisti con una significativa esperienza nel marketing e nella comunicazione. La passione per le strategie, l’amore verso il copywriting, l’entusiasmo verso le nuove tecnologie digitali ci portano ad aggiornarci continuamente sulle novità del settore. Ciascuno di noi è unico nella sua personalità anche se una cosa ci accomuna: la costanza e la dedizione con sui seguiamo ogni singolo progetto. Ci rivolgiamo a professionisti e imprenditori ai quali offriamo tutte le nostre competenze maturate negli anni prima come dipendenti e poi come liberi professionisti e ora come team. Oggi possiamo contare su un ampio numero di clienti storici che ci ripetono continuamente “che bello, pensate a tutto voi!”👉 Noi preferiamo consigliare piuttosto che vendere.
👉 Noi preferiamo informare piuttosto che imporre.
👉 Noi preferiamo soddisfare piuttosto che accontentare
La nostra mission
"Vogliamo aiutare professionisti e imprenditori ad individuare il loro vero valore aggiunto e differenziante (= punto di forza) e a comunicarlo con il giusto linguaggio e con gli strumenti più adatti. Tutto questo consente a chi comunica di differenziarsi dalla concorrenza generica, di rafforzare la sua credibilità e il suo prestigio e consente a chi legge di acquisire consapevolezza su bisogno che spesso non sa di avere e di trovare soluzioni che non sa che esistono"
Perchè scegliere noi
Hai deciso di leggere questa pagina perché sicuramente anche tu, come tanti altri, ti stai chiedendo perché scegliere proprio noi tra le tante alternative esistenti sul mercato.
In effetti, le tue sono perplessità comprensibili: ogni giorno anche tu sarai certamente bombardato dalle pubblicità più disparate di persone e agenzie che si contendono la clientela a suon di offerte, spesso al ribasso.
Solitamente chi fa leva sul prezzo è perché non ha elementi di valore su cui poggiare la propria proposta.
Noi lavoriamo diversamente.
🔶 Noi abbiamo ben due punti di forza che ci distinguono: la strategia e il copywriting. In più:
🔶 A noi interessa comprendere i bisogni del cliente: ascoltiamo attivamente le sue esigenze in modo da proporre soluzioni personalizzate.
🔶 A noi interessa fornire solo i servizi che servono a raggiungere gli obiettivi che vengono individuati
🔶 A noi interessa la cura del cliente: i nostri clienti sono costantemente seguiti; in più ci prendiamo tanta cura dei progetti che ci vengono affidati sollevando i clienti da ogni incombenza.
🔶 A noi interessa la soddisfazione del cliente: collaboriamo con i nostri clienti, monitoriamo i progetti, proponiamo varianti quando non performano come dovrebbero. Ecco perché i nostri clienti sono sempre contenti.
Ecco perché anche tu puoi affidarti serenamente a noi.
Ti abbiamo incuriosito e vuoi saperne di più? Visita la pagina “I nostri clienti” e vai a sbirciare: guarda i loro siti, vai sui loro social media, osserva le grafiche. Ecco tutto quello che vedi è tutto ciò che abbiamo fatto e continuiamo a fare per loro. Lo sai che sono tutti clienti storici, consolidati. Imprenditori e professionisti che anni fa ci hanno scelto e da allora sono con noi soddisfatti più che mai!
Ecco i nostri servizi
🔶 Social media management 🔶 Campagne sui social media e Google Ads 🔶 Personal Brand 🔶 Realizzazione siti internet, e-commerce e app 🔶 Realizzazione Landing Page e Funnel Marketing 🔶 Copywriting (scrittura di testi per comunicazione online e offline) 🔶 Consulenza e formazione su marketing e social media
I nostri clienti possono contare su questi ulteriori servizi

Sviluppiamo con Builderall
- Puoi realizzare un numero infinito di Funnel Marketing
- Implementare un sistema di e-mail marketing automation
- Gestire le prenotazioni
- Implementare webinar evergreen, cioè riproponibili in qualunque momento
- Attivare una piattaforma di e-learning
- Avere un CRM per la corretta gestione dei clienti
- Vendere abbonamenti online
- Avere 15 Domini a disposizione
- Illimitati Sottodomini
- Iscritti Illimitati
- 10GB Spazio Disco
- WordPress Basic Cloud Server

Ti assistiamo nella realizzazione dei tuoi webinar professionali

Realizziamo i tuoi video anche con droni

Gestiamo i tuoi social online ed offline

Progettazione
Briefing iniziale con il cliente per definire stato dell'arte, obiettivi, necessità. Consulenza strategica per definire il posizionamento, gli obiettivi e la strategia da implementare in accordo con le esigenze del cliente.
Reporting
Lavoriamo costantemente al fianco dei nostri clienti e, in caso di campagne di marketing, forniamo periodici aggiornamenti circa lo stato di avanzamento dei lavori in modo da ottimizzare tempi e risorse.
Attività
Gestione dei social media, cura del Personal Brand, Realizzazione di siti e app, Landing Page, Campagne di marketing sui social e su google, Funnel marketing, Scrittura testi online e offline (Copywriting) Formazione sul marketing e sui Social
Community Management
Interagiamo con gli altri utenti, rispondiamo ai messaggi, accettiamo e/o proponiamo le richieste di collegamento in modo da ampliare la rete di contatti e la visibilità.

Emoji: come e quando usarle per la tua comunicazione online
Emoji: si o no? Devo utilizzarle per la comunicazione? Te lo sarai chiesto tantissime volte.
Ebbene, sappi che quelle colorate faccine rappresentano uno dei più importanti strumenti di comunicazione a tua disposizione quando ti rivolgi ai tuoi contatti e ai tuoi clienti con post sui social o via e-mail.
Possiamo considerare le emoji come la risposta digitale alla comunicazione non verbale, che permettono di dare informazioni sul nostro stato d’animo anche quando non siamo fisicamente presenti.
Le emoji, infatti, non solo sono in grado di dare un tocco di vitalità alla comunicazione online, ma riescono a sopperire alla mancanza di comunicazione corporea, esprimendo le nostre emozioni e sentimenti.
Ovviamente, ci sono dei casi in cui il loro utilizzo è appropriato, mentre in altri casi dovresti evitare di usarle.
Ecco quando devi utilizzare le emoji e quando no e in che modo puoi sfruttarle al meglio per potenziare la tua comunicazione.
Quando utilizzare le emoji…
Quando stai scrivendo un’e-mail per i tuoi contatti o vuoi condividere un nuovo post sul blog o sui tuoi canali social, utilizzare le emoji potrebbe darti un grande vantaggio.
Infatti, il loro utilizzo ti farà apparire meno formale e i tuoi potenziali clienti ti percepiranno come un essere umano del tutto simile a loro.
La capacità di esprimere le tue emozioni in maniera colorata e digitale tramite le emoji non solo non passerà inosservata, ma consentirà di consolidare le relazioni che intrattieni con i tuoi clienti.
Potrai entrare in connessione profonda con loro, che troveranno il tuo messaggio più accattivante rispetto a quello dei tuoi concorrenti che, invece, hanno deciso di non utilizzare le cosiddette “faccine”.
Inoltre, le emoji ti consentiranno di esprimere sentimenti che, per iscritto, sarebbero molto difficili da comunicare: ti salveranno quindi da eventuali malintesi.
Vedi dunque le emoji come un’opportunità per potenziare la tua comunicazione online.
Ricorda, però, che le emoji possono essere un potente strumento per veicolare emozioni, ma solo se non esageri col loro utilizzo.
E-mail piene zeppe di faccine corrono il rischio di essere percepite come pubblicità aggressiva, post sui Social Media in cui esageri con le emoji potrebbero essere volutamente ignorati.
Considera anche che spesso i provider e-mail decidano di bloccare automaticamente i messaggi contenenti troppe emoji, classificandoli come spam.
Evita dunque di abusarne.
…e quando dovresti farne a meno!
Fai attenzione: non tutti i business si prestano all’utilizzo di emoji!
Addirittura, ci sono dei casi in cui potresti apparire meno competente di quanto tu non sia in realtà proprio a causa dell’utilizzo di emoji.
Infatti, in settori molto formali, l’utilizzo di questo strumento potrebbe farti passare per un professionista con poca professionalità, cosa che potrebbe incidere negativamente sulla tua reputazione.
Di solito, se il tuo target di riferimento non è giovanissimo, dovresti evitare di utilizzarle.
Stesso discorso va fatto se operi in contesti B2B: un conto, infatti, è comunicare direttamente coi consumatori, che potrebbero restare colpiti dal sapiente utilizzo delle emoji, un altro è inviare e-mail piene di faccine ad un altro brand o professionista con il quale si collabora.
Se decidi di iniziare ad utilizzare questo strumento, accertati di operare in un contesto informale.
Le emoji non sono infatti molto adatte per contesti caratterizzati da formalità.
Per essere certo di non sbagliare, è molto importante che tu conosca benissimo il tuo pubblico di riferimento; prima di iniziare ad utilizzare gli emoji, assicurati di conoscere i dati demografici del tuo target: nel caso di un pubblico relativamente anziano, potresti non essere compreso o, addirittura, dare luogo a dei fraintendimenti.
Hai ancora qualche dubbio sulle emoji? Non sai se sono adatte o meno al tuo pubblico di riferimento? Allora contattaci subito, analizzeremo insieme la composizione del tuo target per scoprire se devi iniziare ad utilizzarle fin da adesso!
Laura Caracciolo, Social Media Manager

Fake news: ecco come riconoscerle
Come si fa a riconoscere una fake news e quale responsabilità hanno gli operatori del web?
Partiamo da un presupposto: credere ad una notizia falsa è molto più semplice di quanto non si pensi. Può essere addirittura piacevole e sicuramente facile adagiarsi su una non verità magari perché è di semplice comprensione o è bello crederci. Lo avete fatto anche voi. Non mi credete? Ripensate allora a Babbo Natale. Sono pronto a scommettere che qualche lettore è rimasto scioccato quando ha appreso che il simpatico vecchietto con la barba bianca che portava i doni non esisteva.
Avevamo gli strumenti per rendercene conto? Forse. Tuttavia, chi manipolava quella falsa credenza, addirittura mamma e papà, facevano di tutto per mantenere i figli in quello stato di beata ignoranza chiamato infanzia in cui era bello magari credere anche ad un drago da uccidere con una spada ed avere in cambio l’amore di una bellissima principessa che assomigliava alla vicina di banco con la bocca sporca di marmellata.
Oggi ci troviamo in contesti in cui le fake news sono parte integrante del nostro quotidiano e, in particolare, di chi naviga in Internet. Si consideri inoltre che con le fake news è addirittura più facile guadagnare. Un rapporto di NewsGuard e Comscore ha messo in evidenza che si riesce ad avere in media sei volte più like ed interazioni con una fake news rispetto alle notizie vere.
Un dato di fatto sconcertante viene dallo stesso rapporto che analizzando oltre seimila siti ha scoperto che quasi il dieci percento diffonde sistematicamente fake news e bufale. Facile per loro oltre che conveniente: aumentano traffico, interazioni, condivisioni e, in ciò, vengono aiutati da un pubblico molto distratto, se non realmente ignorante che appena legge una notizia strana o particolare reagisce con quel “nel dubbio diffondo” che non pochi danni ha creato finora. Scettici? Non vorrei citare una ad una le centinaia di notizie false e la disinformazione intorno al Covid ma, per restare in ambiente medico pensiamo alle “cure miracolose” per il cancro a base di limonata e bicarbonato (e i decessi di chi vi ha creduto) oppure per toccare un argomento che sembra prenda sempre più piede la terra piatta. Chiediamoci anche (pur rispettando una scelta laddove sia veramente etica), quanti vegani vi sarebbero senza internet e, in particolar modo, quelli che credono l’uomo sia nato frugivoro. Ci siamo imbattuti anche in respiriani e chi è convinto che i dinosauri non siano mai esistiti (ma se è per questo anche il Molise).
A volte, ammettiamolo, è difficile comprendere se la notizia sia vera o falsa e, su queste ultime, se non sia una vera e propria provocazione come lo erano, ad esempio, le comunicazioni provenienti dal Comune di Bugliano, ridente paesino toscano letteralmente inventato il cui sindaco emanava ordinanze quali il divieto di trucco per le studentesse, accettava autocertificazioni sulla vaccinazione anche omeopatica e ordinava ai possessori di cani di tenerli legati la notte per permettere botti liberi a capodanno. Qualcuno vi ha creduto al punto che l’inesistente sindaco è stato querelato da un avvocato portavoce dei novax. Potremmo andare oltre.
Dalle Fake è possibile difenderci; fat-checking, controlli incrociati, verifica delle fonti, il Test CRAAP (Currency, Relevance, Authority, Accuracy, Purpose), ed il PROVEN (Purpose, Relevance, Objectivity, Verifiability, Expertise, Newness) sono strumenti messi a disposizione dalla stessa rete per verificare già ad un primo esame la bontà della notizia. Esistono anche pagine web dedicate a smascherare proprio la disinformazione ma, come ben sappiamo, gli spacciatori di falsità sanno come muoversi per abbindolare il proprio pubblico.
In tutto ciò come si devono porre gli operatori del web? In particolare i creatori di siti e pagine social ma anche i gestori delle stesse, come devono comportarsi? Siamo abituati, ad esempio, a ricevere offerte quotidiane a mezzo mail, WhatsApp messaggi social da parte di “fornitori” di pacchetti di follower certificati, mailing list sicure e con il consenso già rilasciato e così via. La voglia di cedere a queste offerte potrebbe essere alta ma, al contempo, potrebbe essere altrettanto alta la tentazione di diffondere notizie false per avere una maggiore audience. Anche qui non mi credete? Immaginiamo un creatore di contenuti che ben pensa di scrivere che “studi scientifici indipendenti dimostrano che i nostri prodotti fanno bene, fanno dimagrire e sono i meno cari sul mercato.” Pensate davvero che buona parte dei tipici internauti si preoccuperebbero di chiedere verifica di questi studi? Un “pubblicitario” manipolatore si affida a questo. Non sono stati proprio loro a farci credere che esiste la famiglia del Mulino Bianco?
Affidarsi ad un’agenzia di comunicazione qualificata, che non ricorra a simili espedienti è a dir poco fondamentale; quando giungono offerte con “risultati garantiti”, “maggiori follower” e così via, il dubbio deve essere la prima reazione e si dovrebbe chiedere quali strumenti si intendano utilizzare. I rischi? Oltre a quelli di non avere i risultati sperati anche quello di essere coinvolti in spiacevoli questioni legali.
Gianni Dell’Aiuto
Avvocato – Data Protector Officer

Content marketing: come usarlo per la tua comunicazione
Spesso si tende a distinguere in maniera netta il content marketing dalla comunicazione che si avvia per mezzo di differenti canali, come se fossero due aspetti diversi.
Eppure, contenuti e comunicazione sono strettamente connessi tra loro: è proprio attraverso i contenuti che puoi avviare il dialogo con il tuo pubblico per informare, persuadere ed educare i tuoi utenti.
Inoltre, grazie al content marketing, puoi veicolare oltre ad utili informazioni anche i tuoi valori: quelli che ti hanno portato a scegliere la tua professione o la tua attività e a preferirla rispetto a tante altre.
Vuoi iniziare a sfruttare il content marketing per migliorare la tua comunicazione?
In questo articolo ti spiego come fare!
I vantaggi di un content marketing sulla brand communication
Prima di capire come utilizzare i contenuti per la comunicazione della tua attività professionale o aziendale voglio illustrarti tutti i vantaggi del content marketing.
Il content marketing non è altro che quella strategia di marketing (digitale, ma non solo) che prevede la creazione di contenuti che mirano ad intrattenere, educare e convertire in cliente un semplice utente, magari un visitatore del tuo sito o un tuo fan sui social media.
Sfruttare i contenuti in una strategia multicanale che preveda l’utilizzo dei tuoi social media, del tuo sito e la tua mailing list, può sicuramente essere decisivo per i tuoi clienti perché li convince a preferire te rispetto alle tantissime alternative esistenti oggi sul mercato.
I contenuti di valore hanno un impatto molto positivo sui clienti perché consentono loro usufruire di informazioni utili che altrimenti si vedono costretti a cercare (ancor peggio a trovare!) sui siti della concorrenza.
Inoltre, una comunicazione sostenuta da contenuti idonei ti permetterà di essere percepito come un professionista di riferimento nel tuo settore o come un brand degno di rispetto, i cui servizi e prodotti sono migliori rispetto a quelli della concorrenza.
Di conseguenza, i potenziali clienti saranno ben felici di scegliere te, perché percepiranno il tuo Studio Professionale o la tua azienda i migliori sul mercato.
I contenuti possono anche generare delle discussioni con gli utenti, oltre che dei commenti positivi da parte del pubblico; il riscontro positivo è in grado sia di generare nuovi contatti potenzialmente interessati, sia di garantire la fidelizzazione dei clienti che hanno già ti hanno prescelto su tanti.
Tutti questi vantaggi possono essere ottenuti solo grazie ad una strategia di content marketing mirata e di qualità.
Come migliorare la tua comunicazione grazie al content marketing
Cerchiamo adesso di analizzare il modo più corretto per sfruttare il content marketing per migliorare la comunicazione del tuo Studio Professionale o del tuo brand.
Innanzitutto, accertati di aver a disposizione le piattaforme giuste.
Anche se i contenuti vengono oggi principalmente veicolati grazie ai social media, ricorda che hai anche altre opportunità, come le newsletter e i post sul tuo blog.
Cerca di analizzare il tuo target e di scoprire quali sono le piattaforme che utilizza maggiormente per entrare in contatto con te: il fine ultimo è stabilire un dialogo attivo e costante coi tuoi clienti. Se non utilizzi gli stessi canali scelti dal tuo target, rischi di perdere una importante fetta di pubblico.
A seconda del settore in cui operi può essere utile considerare l’utilizzo sia di canali online che offline, mescolando sapientemente l’utilizzo dei media tradizionali (come giornali, riviste, radio e TV locali) con la pubblicità digitale su facebook o su google.
Ricorda poi che, se l’obiettivo della tua strategia di content marketing è il miglioramento della comunicazione, non puoi limitarti ad avviare un monologo, ma devi incentivare il dialogo costante con i tuoi potenziali clienti.
Mettili sempre al centro dell’attenzione quando crei dei contenuti, che per loro dovranno essere interessanti e di valore.
Risolvere i problemi che i tuoi seguaci si trovano ad affrontare e mostrare loro che comprendi i loro bisogni, fornendo anche utili soluzioni, ti aiuterà a rafforzare il dialogo e a far sì che chi ti segue si fidi di te, creda in te e ti scelga come figura professionale di riferimento per le sue esigenze e per quelle dei suoi conoscenti ai quali sarà ben felice di referenziarti.
In definitiva: il content marketing è uno dei migliori strumenti di comunicazione che hai a disposizione per entrare in contatto coi tuoi lead. Cerca di sfruttarlo al meglio!
Iniziare ad usare il content marketing è semplice, contattaci per una consulenza gratuita.
Laura Caracciolo, Social Media Manager

Tag e foto altrui sui social: davvero serve il consenso?
“Ho messo la nostra foto on line!” o “Posso postare la nostra foto?
“Ti ho taggato!” o “Posso taggarti”?
Le implicazioni giuridiche dei gesti quotidiani tra legge e galateo della rete
Una vita che si sposta sempre più sui social e, di conseguenza, un mercato in costante crescita, cambia i nostri comportamenti su come vengono utilizzati questi nuovi mezzi di comunicazione e di manifestazione del pensiero. Si potrebbero scrivere fiumi di inchiostro (o digitare milioni di byte come è più giusto forse corretto dire oggi?) sull’argomento e non mancheremo di tenervi informati. Oggi parliamo di fotografie e TAG.
Pubblicare una propria fotografia online è diventato un gesto quotidiano e, per non pochi, istintivo se non addirittura compulsivo. Anche noi abbiamo un amico o un conoscente che ci delizia sui social rendendoci edotti di ogni momento della sua giornata, dei suoi pensieri, di ciò che mangia accompagnando il tutto con serie di fotografie che, non dimentichiamolo, entrano nella potenziale disponibilità di tutta la rete. Non solo, quindi, di amici e della cerchia dei follower, che può essere più o meno ampia, ma anche di malintenzionati, pirati informatici, creatori di falsi profili e false identità a cui viene gentilmente messo a disposizione tutto il materiale e le informazioni per commettere reati a danno non solo del diretto interessato, ma anche dei suoi amici e contatti.
Purtroppo, spesso, non riflettiamo sul fatto che un nostro gesto può mettere in difficoltà anche altre persone, che potrebbero non gradire. Ma andiamo con ordine e, prima di tutto, ricordiamo che il nome e l’immagine di una persona sono dati personali che, insieme ad altri, fanno parte del patrimonio della sua identità che non possono essere utilizzati senza un suo esplicito consenso. Farlo senza autorizzazione vuol dire violare la riservatezza di una persona con il rischio che ci chieda i danni. Ricordiamoci anche che avere il permesso di scattare una foto con qualcuno NON ci concede automaticamente il diritto di pubblicarla. Dobbiamo quindi chiedere il consenso ad un amico per pubblicare una foto in cui siamo a tavola insieme? Sarebbe corretto e, in ogni caso, ricordiamo che siamo obbligati a togliere dai nostri profili, e quindi dalla rete, le foto da noi pubblicate dove vi sono altre persone che ci chiedono di farlo.
Per quanto riguarda i minori la questione diventa ancora più delicata; se dopo i 14 anni possono scegliere se “dare in pasto” alla rete le loro immagini, al di sotto di questa età è necessario il consenso di entrambi i genitori che, in ogni caso, dovrebbero essere consapevoli dei rischi a cui espongono i loro figli e di cui ci siamo già occupati (https://www.emeracomunicazione.it/2020/04/27/digital-kidnapping-il-rischio-in-rete/)
I TAG possono creare gli stessi problemi. Il popolare gesto di taggare qualcuno vuol dire informare l’intera rete di chi si trova con me in quel momento collegando l’immagine e contribuendo alla sua identificazione e, non dimentichiamolo, alla sua profilazione da parte di chi incrocia i dati a fini commerciali o magari illeciti. Taggando una persona a pranzo con me posso far sapere a potenziali ladri che la sua casa è, in quel momento, incustodita. Sarebbe quindi, anche qui, buona educazione chiedere il permesso. Al momento non ho notizia di sentenze sull’argomento, ma possiamo aspettarcele.
E gli operatori del settore? Come devono comportarsi i professionisti del web nelle loro interazioni social? Le Aziende non possono certo fare a meno della rete, ormai lo sappiamo bene, ma come devono comportarsi nelle interazioni con il loro pubblico?
Quando sulla loro pagina social viene lanciata una nuova offerta o un’immagine, possono taggare i follower per richiamare la loro attenzione? Queste domande ovviamente se le dovrebbero opportunamente porre anche i social media manager ed i community manager che, non lo dobbiamo dimenticare, assumono il volto dell’azienda online e, con le loro azioni, la coinvolgono direttamente. Non è infatti opponibile ad un utente del web che si ritenesse danneggiato il rapporto contrattuale tra l’azienda ed un social media manager che, ad esempio, decidesse di taggare i follower di una pagina.
La netiquette, il neologismo che indica le buone regole di comportamento online, può avere risvolti giuridici a volte anche importanti con il rischio di richieste di risarcimento danni e economici e ripercussioni sull’immagine di un’azienda.
Consigli? Quello fondamentale di affidarsi a professionisti e agenzie di comunicazione che siano in grado di evitare rischi innanzi tutto per loro stessi e, di conseguenza, per i loro clienti. Ma anche fare una chiacchierata con un avvocato esperto delle problematiche della rete può rivelarsi molto utile prima di decidere una strategia di comunicazione che potrebbe avere effetti (e non esagero) catastrofici.
Gianni Dell’Aiuto, Avvocato

Personal brand per professionisti: ecco come curarlo
Ti sei mai chiesto per quale motivo alcuni professionisti che lavorano nel tuo stesso campo ottengono l’attenzione da parte dei media e riescono, di conseguenza, ad attirare molti più clienti rispetto alla media?
Se analizziamo bene i profili di questi professionisti, troviamo una costante: si tratta di esperti che hanno costruito un brand personale e professionale molto forte. In altre parole, hanno fatto del personal brand il loro punto di forza.
Molti di questi, in realtà, non sono diversi da te. Magari possiedono i tuoi stessi anni di esperienza, magari hanno competenze molto simili alle tue.
Eppure, grazie allo sviluppo del loro brand professionale, hanno accumulato un potente vantaggio rispetto ai loro concorrenti.
Vuoi scoprire anche tu come costruire e curare il tuo personal brand? Allora continua a leggere!
Che cos'è una strategia personal branding
Per prima cosa, dobbiamo necessariamente iniziare con qualche definizione.
Una strategia di personal branding non è altro che un piano per garantire visibilità alla tua professionalità e dare il giusto risalto al tuo prestigio e alla tua reputazione.
Ogni professionista, al giorno d’oggi, deve curare il proprio personal brand: abbiamo a disposizione tantissimi strumenti che ci garantiscono una certa quota di visibilità e non utilizzarli significa sprecare un’occasione. Peggio: significa lasciare spazio libero ai nostri concorrenti.
Uno dei metodi migliori che permette di mettere in atto una strategia di personal branding è il content marketing. I contenuti che ti danno visibilità possono essere condivisi con i tuoi clienti attraverso il tuo sito web, via e-mail, o tramite i tuoi profili sui Social Media.
Che tu sia il proprietario di una ditta individuale o un imprenditore che si occupa di gestire un’impresa enorme o un singolo libero professionista o il titolare di uno Studio Associato, il processo è lo stesso: bisogna sfruttare tutti i canali digitali che abbiamo a disposizione per far conoscere agli altri la nostra professionalità.
I vantaggi di un personal brand forte
La costruzione e la cura del tuo personal brand non ti serve solamente ad ottenere visibilità fine a se stessa.
Professionisti che sono stati in grado di costruire una propria immagine professionale forte, infatti, guadagnano ovviamente di più, proprio perché vengono percepiti come i maggiori esperti del loro settore.
Questo significa che i clienti sono più predisposti a scegliere i loro prodotti ed i loro servizi; è molto più semplice, per il cliente tipo, affidarsi ad un professionista con un personal brand forte rispetto ad un altro esperto dello stesso settore che, invece, ha meno visibilità (ma, magari, ha le stesse competenze!).
Chi ha cura di fare personal branding, poi, ha anche la possibilità di creare partnership di valore.
La qualità dei clienti attirati, infine, è di gran lunga superiore.
Oggi tutti i professionisti e gli imprenditori operano in un mercato fortemente competitivo dove non è più sufficiente essere preparati e gentili.
Oggi non basta più saper fare: bisogna anche far sapere. Chi non comunica, non esiste.
Quali strumenti utilizzare?
Se sei giunto fino a qui, significa che hai intenzione di curare il tuo personal brand, perciò ti illustro quali sono gli strumenti che hai a disposizione.
Sono ancora tanti i professionisti oggi convinti che per curare il proprio brand, occorra compiere delle azioni difficili, quali scrivere un libro o spendere migliaia di euro in pubblicità.
In realtà, il personal brand può essere curato anche grazie a degli strumenti che possiamo definire low cost, che sono quelli di cui abbiamo già parlato: primo fra tutti, un sito web dove inserire valide ed utili informazioni che contenga un blog da aggiornare costantemente.
Tutti gli esperti che vogliono ottenere visibilità devono avere un blog dove scrivere contenuti di valore in modo da rafforzare la loro autorevolezza.
Altro strumento da non sottovalutare sono le e-mail: puoi sfruttare le e-mail per diffondere contenuti educativi con i quali dimostrare, ancora una volta, le tue competenze ai clienti e ai contatti e al contempo inserire un call to action (chiamata all’azione) mirata: es. prenota una consulenza, iscriviti al webinar.
Infine, non sottovalutare il potere dei Social Media: ricorda che i tuoi profili sui principali social network sono strumenti preziosissimi per veicolare le tue competenze e rafforzare il tuo personal brand.
Curare il tuo personal brand da solo ti sembra ancora troppo difficile? Contattaci subito: ti aiutiamo noi!
Laura Caracciolo, Social Media Manager

Visibilità sui Social Media: ecco come ottenerla
Se sei un professionista o hai un’azienda, sai sicuramente che devi necessariamente curare la tua presenza professionale sui social media che sono, indubbiamente, utili strumenti per avere più visibilità e maggior prestigio professionale.
Attraverso i social media puoi connetterti con clienti esistenti e potenziali, eseguire ricerche di mercato e aumentare la brand awareness, ossia la consapevolezza del pubblico in merito al tuo brand.
Come è possibile sfruttare al massimo i social media per garantirti la massima visibilità?
Di certo, non puoi pensare che sia sufficiente creare un profilo aziendale e poi lasciarlo abbandonato al suo destino. Come pure è impensabile che sia sufficiente pubblicare saltuariamente contenuti a caso.
Per poter ottenere maggiore visibilità sui social media, ci sono delle azioni che devi assolutamente pianificare: ecco quali.
Visibilità sui social: l’importanza del piano editoriale
Cercare di ottenere visibilità sui social media senza una strategia prestabilita è praticamente impossibile.
Se inizi a postare senza quello che viene definito un piano editoriale, ti troverai a condividere contenuti solo per riempire il tuo profilo aziendale, ma non otterrai alcun riscontro da parte del pubblico.
Una strategia sui social media pianificata, con post preparati e programmati in anticipo, ti aiuterà invece a pubblicare in maniera coerente e costante e ti eviterà di pubblicare doppioni!
Un piano editoriale per i tuoi social media aziendale è dunque essenziale: si tratta di una pianificazione fondamentale per garantire il successo della tua strategia di crescita.
Anche se stenterai a crederlo, avere un piano editoriale prestabilito ti consentirà anche di risparmiare tempo: anche se, ovviamente, pianificare tutti i post del mese in anticipo necessita impegno, potrai ridurre il tempo successivo da dedicare alla pubblicazione quotidiana.
Infine, stabilire preventivamente un piano editoriale ti garantirà di raggiungere i tuoi obiettivi, dato che i post saranno mirati e non più lasciati al caso.
Social Media Plan per ottenere visibilità: ecco come si crea
Adesso che sappiamo che la visibilità sui social media presuppone un piano editoriale efficace, analizziamo gli step fondamentali che portano alla creazione di un social media plan.
Per prima cosa, se hai già a disposizione dei dati, dovrai tenerli in considerazione: cerca dunque di individuare quali sono stati i post che hanno funzionato meglio in passato.
L’analisi dei tuoi profili social è un’azione che dovrai compiere sistematicamente, in quanto solo in questo modo capirai quali sono le tematiche e le tipologie di contenuto che funzionano meglio per il tuo pubblico di riferimento.
Una volta analizzate le prestazioni passate, puoi dedicarti a stabilire i tuoi obiettivi e, in base a quelli, potrai tracciare le linee di base del tuo social media plan.
Ricorda: i tuoi obiettivi devono essere misurabili, in modo da permettere di quantificare il successo o meno di un determinato contenuto.
Dovranno inoltre essere raggiungibili; non potrai ovviamente ottenere 100.000 nuovi followers in 30 giorni fin da subito.
Una volta stabiliti i tuoi obiettivi, puoi iniziare a pianificare e creare contenuti che dovranno servirti a raggiungere gli obiettivi prestabiliti.
L’ultimo step è quello rappresentato dalla calendarizzazione dei tuoi contenuti: una volta creato il piano e ideati i contenuti stessi, questi andranno programmati e condivisi, preferibilmente scegliendo gli orari in cui il tuo pubblico target è maggiormente attivo.
Oltre il social media plan
Tutto qui? Ovviamente no!
Come accennavamo poco più in alto, dovrai sistematicamente controllare quali contenuti funzionano meglio, ossia quelli che ti hanno garantito maggiore visibilità. Sarà a questa tipologia di contenuto che dovrai dare precedenza quando ti occuperai del social media plan per i mesi successivi.
Una volta pianificato il lavoro che dovrai dedicare ai tuoi social media per incrementare la visibilità della tua attività, la gestione dei tuoi account aziendali sui social media non ti sembrerà più così problematica.
Hai ancora dubbi su come incrementare la tua visibilità tramite i social media? Contattaci subito e risponderemo a tutte le tue domande!
Laura Caracciolo, Social Media Manager

Fai tutto tu: una frase pericolosa per Social Media manager e clienti
Fai tutto tu è una di quelle frasi che possiamo dire al cameriere di un ristorante nel quale poniamo cieca ed assoluta fiducia ma, anche in questo caso, potremmo pentircene: potrebbe sturare una bottiglia da cinquecento euro che va oltre il nostro budget.
Tuttavia, questa frase è purtroppo troppo spesso usata da chi, digiuno di una materia, si rivolge ad un professionista a cui, confidando nelle sue competenze, non può che lasciare in mano l’intera gestione di un’attività. Possiamo quindi dire queste parole ad un idraulico o all’elettricista chiamati a riparare un impianto guasto ma facciamo bene attenzione a usarla con un social media manager.
È oggettivamente impensabile che un imprenditore abbia la capacità di gestire la presenza sui social; presenza oggi sempre più indispensabile per guadagnarsi e mantenere la propria fetta di mercato e, possibilmente, allargarla. Ecco, quindi, che ci si affida ad un creatore di siti, un web designer e un social media manager perché i nostri business possano espandersi e, sperabilmente, sbaragliare la concorrenza.
Purtroppo, spesso, le parti di questo contratto non si rendono conto appieno delle implicazioni che stanno alla base del loro rapporto.
Già abbiamo parlato di come le aspettative delle parti possano non collimare quando il cliente non comprende appieno che un SMM assume un’obbligazione di mezzi e non di risultato ma, andando oltre, al professionista del web potrebbe sfuggire che lui assume le vesti del proprio cliente online, sostituendosi a lui in tutto e per tutto, ma lasciando a questi le responsabilità civili e, in caso, anche penali del suo operato.
Il Social Media manager, in non pochi casi, è deputato anche alla costruzione di contenuti e immagini da pubblicare e, al contempo, ha in dotazione un database di informazioni preziosissimo del cliente, vale a dire tutti i like ed i commenti che le interazioni sui social, di cui ha il totale controllo, hanno generato.
L’ipotesi è meno rara di quanto non si possa credere, specialmente quando ci si rivolge ad una web agency che offre un servizio completo che va dalla creazione di una pagina web fino al suo posizionamento e le successive campagne social.
Si tratta di aspetti che devono trovare tutti la disciplina in appositi contratti opportunamente costruiti dove prevedere diritti e doveri delle parti, ma anche responsabilità ed eventuali manleve a fronte di comportamenti che possano creare pregiudizio a terzi.
Caso che si può presentare è l’utilizzo di immagini protette da copyright. Fondamentale quindi prevedere, fin dall’instaurazione del rapporto a chi spetta il compito di fornire materiali e altri contenuti facendo salva l’altra parte da eventuali richieste di risarcimenti danni.
Altro aspetto a volte trascurato è quello dei contenuti che vengono lanciati online. In un momento in cui imperversa un “politically correct” di cui tutti si sentono depositari, non è improbabile che qualche utente, sentendosi offeso da un post o un commento di altri utenti, possa scatenare una vera e propria shitstorm su una pagina o un profilo o decidere di investire l’autorità giudiziaria generando, in tal modo, costi per spese legali e addirittura risarcimenti danni.
Stabilire quindi, già al momento della stipula del contratto, la ripartizione delle responsabilità e dei successivi eventuali costi potrebbe essere decisamente opportuno.
Non ultimo fondamentale aspetto è quello relativo all’eventuale trattamento dati personali e i possibili abusi che potrebbero derivarne.
In linea di principio un Social Media Manager non ha accesso ai dati che vengono trattati dal proprio cliente quale Titolare ai sensi del GDPR; tuttavia, nel caso di gestione di un sito internet, analisi del traffico tramite cookie e risposte alle mail degli utenti, il SMM assume la qualifica di responsabile esterno del trattamento e, in tal senso, deve essere nominato con lettera di incarico. Detta omissione può essere valutata come violazione dal Garante e sanzionata nei confronti del cliente e, allo stesso modo, chi tratta detti dati può essere oggetto di procedimento per avere effettuato trattamenti senza autorizzazione.
Infine, il SMM deve ricordare che l’accesso alle banche dati dei propri clienti viene concesso per un ben preciso scopo, vale a dire quello del contratto e non può quindi farne altro uso.
Sintomatica in tal senso una recente pronuncia della cassazione che, pur trattando altra fattispecie, non specifica, ha stabilito che ha stabilito come l’art. 615-ter del Codice Penale (Accesso abusivo ad un sistema informatico e telematico), trova applicazione ogni volta non solo che si faccia accesso senza titolo o autorizzazione ad una banca dati o rete altrui, ma anche quando ciò avvenga per scopi non leciti o legittimi.
Ergo un SMM che, ad esempio, utilizzi dati per offrirli alla concorrenza o li monitorasse per altri scopi, potrebbe incorrere anche in questa ipotesi di reato.
Da queste osservazioni emergono due ordini di considerazioni:
- come non sia opportuno quando si conclude contratti come quelli relativi alla rete limitarsi ad una stretta di mano, o accettare un preventivo che contiene spesso solo i dettagli economici o, peggio ancora, mettersi totalmente in mano alla controparte con il classico fai tutto tu, senza avere una compiuta conoscenza dei rischi a cui si può andare incontro.
- Per la gestione del proprio marketing o della propria comunicazione affidarsi sempre ad agenzie fidate: controllare che abbiano un sito, leggere le recensioni dei titolari su LinkedIn e prendere informazioni prima di stipulare un contratto per il quale è opportuno anche l’intervento di un avvocato specializzato sull’argomento, meglio se inserito nel team dell'agenzia che risulta, così, strutturata in modo completo ed efficiente.
Gianni Dell'Aiuto
Avvocato

Come scrivere un articolo di successo
Stai cercano di capire per quale motivo i post sul tuo blog non riescono ad attirare nuove opportunità? O vuoi sapere perché i tuoi articoli riescono a generare soltanto pochissime conversioni? Prenditi qualche minuto di tempo, oggi ti spiego come scrivere un articolo di successo che riesca ad ottenere click, interazioni e nuovi lead per la tua attività.
Prima di entrare nel vivo della nostra trattazione, ricorda che la maggior parte delle persone decide dopo soli 2 o 3 secondi se continuare a leggere il tuo post o se abbandonare la pagina (o, peggio ancora, il tuo sito web).
Hai quindi pochissimi secondi per attirare l’attenzione dei tuoi lettori: scopriamo in che modo questo è possibile.
Il titolo ed i paragrafi dell’articolo di successo
Il primo elemento con cui il lettore si troverà ad avere a che fare è il titolo dell’articolo: puoi passare ore a scrivere un ottimo post, e ancor più ore a chiederti come scrivere un articolo di successo, ma la verità è che se non hai un titolo convincente, allora c'è una buona possibilità che il tuo post sul blog non venga neppure letto.
Ecco perché il titolo del tuo post sul blog è cruciale per il successo dei tuoi articoli.
In generale, un buon titolo dovrà avere una lunghezza non superiore ai 60 caratteri, contenere la keyword primaria, ossia la parola chiave, l’oggetto che tratterai nel tuo articolo, ed essere informativo: il lettore deve sapere subito e con esattezza di quale argomento parla il tuo articolo.
Anche la formattazione, poi, è molto importante quando scrivi un articolo e vuoi che abbia successo: la maggior parte dei lettori, infatti, scorre rapidamente un articolo prima di decidere di leggerlo.
Per questa ragione è fondamentale suddividere adeguatamente l’articolo con sottotitoli in modo da aiutare l’utente nella lettura; altro suggerimento è quello di realizzare paragrafi brevi che rendano leggera e piacevole la lettura.
Al contrario, un enorme muro di testo spaventerà il lettore, che finirà per sentirsi scoraggiato e abbandonerà l’articolo senza neppure averlo letto!
La SEO per articoli e post di successo
Altra regola importante è, ovviamente, ottimizzare l’articolo stesso a livello SEO.
Molte imprese, così come anche moltissimi professionisti, hanno la tendenza a sottovalutare questo aspetto, che però può forse essere considerato come il segreto per scrivere un articolo di successo: questo perché le ricerche organiche su Google generano una grossa fetta del traffico per la maggior parte dei siti web.
Quindi, se vuoi che qualcuno legga il tuo articolo, devi ottimizzare il post secondo quelli che vengono definiti come fattori di posizionamento SEO.
In realtà, non è poi così difficile ottimizzare un blog post in ottica SEO ma, qualora dovessi trovarti in difficoltà, devi valutare anche la possibilità di rivolgerti ad un SEO copywriter professionista: in questo modo puoi essere certo che il tuo articolo viene trovato subito su Google e, quindi, letto da moltissime persone.
Non dimenticare un invito all’azione
Infine, come può il tuo articolo avere successo se non lo concludi con un chiaro invito all’azione?
Ogni articolo che si rispetti deve contenere, alla fine del post, la cosiddetta CTA, o Call-to-action: si tratta di indirizzare i lettori verso l’azione da compiere dopo aver letto il tuo articolo.
L’azione da compiere, ovviamente, dipende da te e dal motivo per il quale stai scrivendo; in generale, comunque, puoi chiedere agli utenti di lasciare un commento, condividere il tuo post, seguirti sui social media, acquistare il tuo prodotto, iscriversi alla newsletter … insomma, le possibilità sono davvero tantissime.
Bene, adesso mettiti all’opera! Se invece vuoi una mano per ottimizzare i tuoi articoli, contattaci subito.
Laura Caracciolo, Social Media Manager

Studio legale: ecco perché curare la comunicazione online
Sei un avvocato e ti interessa utilizzare il web per migliorare la tua reputazione? Hai uno studio legale e vuoi capire se con un blog puoi accrescere il tuo prestigio professionale? Sei un legale e non hai ben chiaro per quale motivo dovresti curare al meglio la tua presenza online?
Sono tanti i professionisti che mi contattano e mi esternano queste loro perplessità. Per questo ho deciso di scrivere questo articolo: proprio per chiarire ogni tuo dubbio sull’importanza della comunicazione per i professionisti del settore legale.
Spesso si tende erroneamente a pensare che il Digital marketing sia utile solo per commercianti e venditori. È un luogo comune e, purtroppo, nel nostro Paese sono davvero pochi i professionisti consapevoli di avere a disposizione strumenti dalle mille possibilità e che vanno utilizzati al meglio: stiamo parlando del web e, in particolare, dell’utilità di un blog per uno studio legale.
La buona notizia è che anche i professionisti in generale e gli avvocati, in particolare, grazie ad un blog ben curato possono aumentare in maniera esponenziale la loro visibilità, la loro credibilità e il loro prestigio.
Chi lo sta già facendo è davvero entusiasta dei risultati e spicca fortemente sui competitor che non hanno visibilità e vengono percepiti come “vecchio stampo”.
Perché avere un blog è importante per uno studio legale
La maggior parte delle persone, quando ha un problema, cerca immediatamente delle informazioni su internet. Se ha bisogno di risposte a quesiti giuridici, è facile che capiti proprio sul sito del tuo studio legale.
Naturalmente, se tu non hai un sito con un blog, gli utenti inevitabilmente andranno a leggere le informazioni che cercano sui siti della concorrenza che, invece, ha deciso di curare la sua comunicazione online.
Avere un blog però non basta! Non è sufficiente aggiornare il tuo sito con un post pubblicato di tanto in tanto: l’aggiornamento deve essere costante, i contenuti devono essere in linea con le richieste del momento relative al tuo settore (i famosi trend), il linguaggio non deve essere tecnico ma semplice, in modo da essere fruibile da chiunque.
Lo scopo dei contenuti presenti sul blog di un avvocato deve essere quello di informare i lettori sulle nuove tendenze in ambito legale o fornire loro le risposte ad alcuni dubbi comuni (le famose FAQ).
Avere un blog per il proprio studio legale è molto utile anche perché consente di accrescere la fama legata al proprio nome, quella che in gergo tecnico si chiama brand awareness e che ti permette di essere percepito dal pubblico come un avvocato realmente esperto proprio in quel settore.
In poche parole, diventi un vero e proprio punto di riferimento: il professionista esperto a cui far riferimento per risolvere quello specifico problema.
Come avviare un blog se sei un avvocato
Il primo passo da fare è pensare ad un vero e proprio piano editoriale. Il tuo blog professionale deve prevedere dei contenuti specialistici e di qualità, appositamente pensati per il tuo target.
Chiaramente, quando scrivi dei contenuti per il blog, ricordati che non sempre chi ti leggerà è un legale o un esperto in materia: la comunicazione sul web deve essere curata in modo semplice affinché risulti comprensibile anche per coloro che non conoscono la materia.
Per essere efficace, poi, la comunicazione del tuo studio legale deve essere ottimizzata. Il web ha le sue regole e se ti limiti a scrivere dei contenuti semplicemente facendo affidamento sulla tua creatività, rischi che nessuno legga ciò che scrivi semplicemente perché non riesce a trovarti.
Questo perché, per riuscire a comparire nelle SERP, ovvero tra i risultati dei motori di ricerca, i post che pubblichi sul blog del tuo sito devono essere ottimizzati in ottica SEO. Devono, cioè, seguire le regole dell’ottimizzazione per motori di ricerca, quel ramo del Digital marketing che si occupa di portare i contenuti delle pagine web ai primi posti dei risultati di ricerca.
Ovviamente, per l’ottimizzazione SEO per motori di ricerca di un blog aziendale, è opportuno rivolgersi ad un professionista che opera nel settore.
Adesso sta a te decidere. Se vuoi cogliere l’opportunità di creare una linea di comunicazione che accresca il tuo prestigio professionale, contattaci subito senza impegno.
Laura Caracciolo, Social Media Manager

Social Media per Avvocati: rischio o opportunità?
Al giorno d’oggi, tutti utilizzano i Social Media: di conseguenza, che piaccia o meno, tutte le imprese e i professionisti devono oramai possedere un proprio account. Questo vale anche per gli Avvocati e gli Studi Legali.
Avere un profilo sui maggiori Social Network è importantissimo: si tratta di strumenti di promozione che possono aiutare a costruire o a rafforzare la propria reputazione, naturalmente se gestiti con costanza e professionalità.
Uno dei luoghi comuni da sfatare è che i social servano solo per vendere per lo più prodotti e, quindi, sono strumenti poco adatti per un Avvocato o uno Studio Legale la cui mira, invece, è quella di accrescere la propria credibilità ed il proprio prestigio professionale.
La realtà è ben diversa. Sono proprio i social a dare man forte a tutti coloro che vogliono essere riconosciuti come esperti nel loro settore.
Continua a leggere e ti spiego perché.
Social Media per avvocati e studi legali: best practice
Ci sono molti vantaggi nel promuovere il tuo studio legale sui Social Media. Ad esempio, se hai una presenza costante e di volta in volta racconti i valori in cui credi e che ti hanno spinto a compiere questa scelta professionale, illustri i tuoi casi di successo, dai consigli utili, rispondi alle domande più frequenti, con il tempo avrai modo di posizionarti come l’esperto di riferimento in quel settore specifico; inoltre, una presenza costante, ti consente di ascoltare le necessità dei tuoi utenti, quindi di rimanere aggiornato in tempo reale sui trend del momento e anche di aumentare le opportunità di networking.
Se sei un Avvocato e vuoi beneficiare di tutti i vantaggi che offrono i Social Media devi, comunque, seguire scrupolosamente alcuni passaggi obbligatori. Solo la corretta sequenza di queste attività ti consentirà di promuovere adeguatamente il tuo studio legale.
Per prima cosa, bisogna stabilire gli obiettivi della tua comunicazione social: vuoi utilizzarli come strumento per attrarre nuovi lead? O ti interessa aumentare la brand awareness, ossia il grado di conoscenza e riconoscimento legato al tuo nome? O magari hai un blog aziendale e vorresti attirare più lettori?
Obiettivi diversi corrispondono ad una comunicazione social differente.
Ricorda, poi, che i tuoi contenuti dovranno essere ideati e redatti a misura del tuo pubblico: prenditi dunque tempo per conoscere i tuoi seguaci, in modo da studiare un piano adeguato.
Se ti rivolgi ad una platea di possibili utenti dei tuoi servizi, ricorda che devi mettere da parte tecnicismi e usare, invece, un linguaggio chiaro, semplice, fruibile da chiunque.
Altrimenti corri il rischio di non essere compreso. Ricorda che il tuo cliente non parla la tua lingua, non conosce la terminologia che tu usi abitualmente. Per questo è importante che sia tu ad adattarti, altrimenti sai cosa succede? Allontani un potenziale cliente.
Un altro vantaggio social di cui un avvocato può usufruire è quello di essere percepito come l’esperto in quel settore specifico (es. diritto di famiglia, tutela dei disabili, diritto bancario etc..).
Oggi essere focalizzati, avere un posizionamento ben specifico presenta diversi vantaggi. Ecco i principali.
Lo specialista gode di maggiore credibilità.
Lo specialista è vincente sulla concorrenza indifferenziata che offre tutto a tutti
Lo specialista è l’esperto a cui tutti vogliono fare riferimento
Lo specialista è molto più facile da referenziare.
I migliori Social Media per avvocati
Naturalmente, i Social Media non sono tutti uguali quindi, a questo punto, la domanda sorge spontanea. Quali scegliere per iniziare a comunicare efficacemente l'attività professionale?
Una delle scelte migliori è ovviamente rappresentata da Facebook, che rientra a pieno titolo tra i più seguiti grazie al suo numero enorme numero di utenti: Facebook conta infatti circa 2,5 miliardi di utenti attivi ogni mese.
Una pagina Facebook del tuo studio legale è sicuramente importante perché ti consente di comunicare con una periodicità ben definita, contenuti di valore e informazioni utili.
Ricordati, però, prima di iniziare la pubblicazione, di definire bene il Piano Editoriale ed il Calendario Editoriale.
Con una corretta pianificazione di contenuti, infatti, ottimizzi il lavoro, eviti perdite di tempo, scongiuri il rischio di pubblicare doppioni, mantieni costante la periodicità di pubblicazione (es. 2 volte alla settimana).
Ricorda di inserire sempre una immagine. I post senza grafica hanno davvero scarso successo.
Altro social molto utile per i professionisti è Instagram. Grazie agli Hashtag riesci a farti raggiungere da utenti in target.
Altra piattaforma di Social Media perfetta per Avvocati e Studi Legali è sicuramente LinkedIn.
LinkedIn, infatti, è un Social espressamente ideato per i professionisti. Popolato per lo più da dirigenti, imprenditori, colleghi e altre categorie professionali, ti consente di curare molto bene il tuo Personal Brand.
A questo proposito ecco per te che leggi un grande consiglio. Evita di essere eccessivamente autoreferenziale: non limitarti a pubblicare e a parlare di te.
LinkedIn è il social delle interazioni: approfittane per aumentare la tua rete di contatti e per scambiare opinion intelligenti magari partecipando a discussioni o commentando i post altrui!
Vedrai come la tua visibilità arriverà alle stelle!
Hai dubbi o domande sull’utilizzo dei Social Media per avvocati o studi legali? Contattami subito per una consulenza!
Laura Caracciolo, Social Media Manager
Nel frattempo, ti suggerisco di leggere questi due articoli

Repurposing content: come riutilizzare un vecchio post
Utilizzi il digital marketing per pubblicizzare la tua azienda? Allora devi assolutamente conoscere il repurposing content.
Il repurposing content non è altro che quella pratica che consiste nel riutilizzare un contenuto esistente, del tutto o in parte: prevede, cioè, di riproporre al tuo pubblico dei contenuti già editi, al fine di espandere la portata di quel contenuto.
Si tratta, per dirlo con parole semplici, della possibilità di riutilizzare i contenuti già postati in precedenza. Il repurposing content è una pratica comune nel mondo del marketing digitale, che ti sarà d’aiuto per arricchire il tuo blog e i tuoi profili social di contenuti sempre nuovi.
Il contenuto da riutilizzare, ovviamente, non viene semplicemente ricondiviso, ma aggiornato in un formato differente; in quest’ottica, un blog post può per esempio trasformarsi in un’infografica o in un post per i Social media.
Scopriamo insieme come funziona il riutilizzo dei contenuti più nel dettaglio.
Riutilizzare i contenuti: tutti i vantaggi
Te lo starai sicuramente chiedendo: perché è importante riutilizzare i contenuti?
Il primo vantaggio del repurposing content è che il contenuto è praticamente già pronto, dunque non dovrai perdere molto tempo nel trasformarlo: questo ti permetterà di risparmiare tempo e denaro.
Facciamo un esempio pratico: un blog post, per essere scritto ed ottimizzato a dovere, richiede un lavoro che può durare anche ore; dunque, trovare un modo per riproporlo e riutilizzarlo ti permetterà di ottenere un vantaggio in termini economici e di tempo.
Se vorrai trasformare il tuo blog post già pubblicato, potrai ad esempio realizzare un’infografica, senza dover progettare il contenuto partendo da zero, ma limitandoti a strutturare la grafica (o, perché no, anche un post per uno dei profili social aziendali) utilizzando le informazioni contenute nel blog post già esistente,
Ricorrendo al repurposing content, inoltre, potrai pubblicare molti contenuti su uno stesso tema; questo ti consentirà maggiori possibilità di posizionarti ai primi posti della SERP per determinate parole chiave: avrai dunque anche un vantaggio in ottica SEO.
Un ultimo vantaggio è poi quello di riuscire a collegare il tuo nome o quello della tua azienda con un determinato argomento: gli utenti inizieranno a percepirti come un vero esperto del settore.
Come riutilizzare i contenuti
Ovviamente non possiamo ripubblicare un blog post semplicemente copiandolo e ricondividendolo, ma possiamo trasformarlo in un post nuovo e aggiornato, in una newsletter o in un post per i canali social, limitandoci a condividerne i punti chiave.
O ancora, un blog post (opportunamente riadattato) potrebbe diventare il perfetto script per un contenuto audio o video.
Se stai pensando di riutilizzare contenuti, trasformando per esempio un blog post in un video da condividere sui tuoi social, dovrai riadattare il contenuto stesso al nuovo formato: non potrai limitarti a leggere il tuo post davanti alla telecamera, altrimenti ne verrà fuori un video noioso!
Quindi, la prima cosa da fare è riadattare adeguatamente il vecchio contenuto al nuovo formato.
Altra cosa da tenere a mente è che conviene puntare sui contenuti che hanno funzionato di più, che hanno cioè generato più interazioni da parte degli utenti: inutile fare repurposing content di post o video che non hanno attirato l’attenzione del pubblico, rischieresti di perdere altro tempo con un contenuto che è poco interessante per il tuo target.
Un ultimo modo per fare repurposing content sfruttando un blog post già pubblicato è quello di utilizzare il materiale a nostra disposizione per scrivere un nuovo post, da pubblicare in un sito web differente dal nostro: questa pratica è definita guest posting, ed è molto popolare perché ti permetterà, tra le altre cose, di migliorare l’autorità di dominio del tuo sito se avrai cura di aggiungere dei link che indirizzano al tuo sito web aziendale.
Hai bisogno di un consiglio sul repurposing content o ti serve qualche informazione sul mondo dei social e del marketing digitale? Contattaci subito per qualsiasi domanda!
Laura Caracciolo, Social Media Manager
Contattaci per una consulenza gratuita sui tuoi social network
Una domanda non è mai stupida. A volte lo è una risposta...
Come gestire i commenti negativi
La comunicazione sul web e sui Social Media deve fare i conti con alcune sfide, tra cui la gestione delle obiezioni. Si tratta di commenti più o meno negativi che, se non ben gestiti, rischiano di compromettere la reputazione del professionista o dell’azienda.
Ricevo spesso questo tipo di richiesta di aiuto. Per questo motivo ho deciso di scrivere una piccola guida proprio per aiutarti nella gestione dei commenti negativi se ti sono già capitati o semmai te ne dovessero capitare.
Probabilmente avrai sperimentato anche tu, in prima persona, il potere che hanno i commenti negativi. Ogni recensione negativa è in grado di influenzare i lettori a mò di “effetto domino”.
Se ti è già capitata una situazione del genere hai certamente notato che gestire una situazione di questa portata causa un senso di confusione e frustrazione, soprattutto se gestisci da solo i canali web e social della tua attività questo perché non hai un esperto a cui rivolgerti per un consiglio professionale.
Niente panico. Oggi ti spiego come gestire i commenti negativi sui social e anche come sfruttarli a tuo vantaggio.
Dopo la lettura, ti renderai conto che rispondere in modo opportuno è semplice e proficuo.
Rispondere ai commenti negativi: crisi o opportunità?
Innanzitutto, la prima domanda che ti devi porre è: quale situazione ha generato il commento negativo?
Ricorda che, molto spesso, il commento negativo non è fine a sé stesso ma comunica problemi, incomprensioni, disguidi, disservizi. Quindi, regola n. 1: consideralo come una sorta di feedback.
Se i commenti negativi sono più di uno, cerca di individuare eventuali note comuni: questo ti permette di far emergere possibili punti di debolezza nella tua attività che magari non avevi ancora considerato.
Non ignorare mai il feedback rappresentato dai commenti negativi: leggili con attenzione, rileggili e interagisci con l’autore in modo costruttivo. Prima di rispondere, però, continua a leggere l’articolo!
Altra regola molto importante: quando ti trovi di fronte ad un commento negativo (di un cliente, di un utente, di un hater) non lasciarlo mai senza risposta: questo per una serie di ragioni.
Perché una mancanza di reazione da parte tua potrebbe essere percepita negativamente dai tuoi followers, perché a nessuno piace sentirsi ignorato, perché se non rispondi probabilmente incentivi altri commenti negativi dello stesso utente. Ricorda che nel momento in cui rispondi professionalmente e con gentilezza, i tuoi seguaci resteranno piacevolmente colpiti dalla tua capacità di gestione delle obiezioni. Questo di sicuro incrementa la stima che i tuoi fan già ripongono in te. In poche parole, il tuo prestigio come professionista balza alle stelle!
Non hai una risposta pronta o non sai cosa rispondere?
Segui questa importantissima regola. Rispondi pure ma NON inviare subito la risposta. Per evitare questa tentazione, scrivi la tua risposta su un foglio word o a penna su un foglio di carta e riservati di leggerla dopo un po' “a freddo”. Sicuramente smusserai il tono polemico e aggressivo che normalmente contraddistingue il primo riscontro.
Non far trascorrere molto tempo. In genere un paio d’ore è un buon tempo di attesa.
Se non sai davvero cosa scrivere, rispondi semplicemente che stai esaminando la questione.
Non lasciare mai i commenti negativi in attesa di una risposta che non arriverà mai. Un cliente insoddisfatto che non ha ricevuto risposta potrebbe spostarsi anche sugli altri canali social o sul web e continuare a lasciare altri commenti negativi. Il tutto a danno della tua reputazione.
Le risposte gentili fanno la differenza
Vediamo quindi, in pratica, come rispondere ad un commento negativo.
Uno dei modi migliori con cui puoi “annientare” i commenti negativi è la gentilezza che, di fatto, avrà un effetto disarmante nei confronti di chi ha commentato con severità cercando di mettere in cattiva luce la tua professionalità.
Mostra comprensione nel caso in cui la persona abbia subito un disservizio, esprimi la tua solidarietà anche nei fatti, ad esempio, mostrandoti di riparare in qualche modo al disguido cagionato.
Puoi ad esempio offrire una consulenza gratuita, un nuovo prodotto omaggio, puoi offrirti di rimborsare spese o maggiori costi che il cliente ha dovuto sostenere.
Se neanche questo modo di agire funziona e l’utente persevera con i suoi commenti negativi che forse diventano eccessivi e con toni un po' troppo accesi, solo allora puoi valutare l’idea di cancellare i commenti incriminati e, nei casi più gravi, bloccare la persona che li ha scritti.
Attenzione però. Questa è proprio l’ultima spiaggia da prendere in considerazione solo se i commenti sfociano nella volgarità o nelle minacce. A questo proposito, valuta anche la possibilità di chiedere consiglio ad un legale di tua fiducia.
In linea di massima ricorda che se rispondi a tono, con garbo, mostrando comprensione e reattività puoi addirittura intavolare una sana discussione coinvolgendo i tuoi followers.
Questa è una mossa vincente che ti aiuterà persino nell’engagement del tuo post. Risultato: visibilità e credibilità professionale ad altissimi livelli!
Hai bisogno di un aiuto per rispondere ad un commento negativo ricevuto?
Se vuoi un consiglio su come gestire i commenti negativi al tuo posto, contattaci subito.
Laura Caracciolo, Social Media Manager