Social media tra bisogno di visibilità ed etica professionale

Comunicazione sui Social media: il dilemma tra desiderio di visibilità

Oggi esaminiamo una questione spinosa: la responsabilità etica e morale degli influencer e dei Social Media Manager.

La tragica vicenda della ragazza morta a Roma, a seguito di un intervento di chirurgia plastica per apparenti complicazioni legate all'anestesia, impone interrogativi urgenti e una riflessione profonda sul ruolo degli operatori del mondo social. Le indagini sono ancora in corso, ma ciò che emerge dalle cronache è già un quadro inquietante.

Una giovane di oggi decide di cambiare il proprio aspetto e si affida a una clinica trovata sui social. Questa clinica, come si è poi scoperto, operava senza le necessarie autorizzazioni e senza adeguate misure di sicurezza. Inoltre, si parla di interventi pagati in nero con sconti allettanti: un sistema opaco che ha fatto leva sulla vulnerabilità di chi cercava risposte rapide e certezze immediate.

Ma possiamo davvero ignorare il ruolo che i social hanno avuto in questa tragedia? È difficile sostenere che la decisione della ragazza non sia stata influenzata da quelle immagini perfette e irraggiungibili che, giorno dopo giorno, ci vendono un ideale di bellezza. Un ideale che promette felicità e successo, ma che si rivela spesso un miraggio digitale, costruito con filtri e attente strategie di marketing.

In questi giorni, ad esempio, spopolano sui social una ragazza che sostiene come la bellezza consenta di vivere senza studiare né lavorare, e altre giovani che girano l’Italia promuovendo un noto gelato con allusioni che richiamano tutt'altro che il refrigerio estivo. Su questa vicenda sono peraltro in corso approfondimenti. Sono comunque messaggi tossici, che trasformano il corpo in merce e l’apparenza nell’unico valore riconosciuto.

E poi ci sono i Social Media Manager. Se quella clinica si è avvalsa di un professionista per promuovere i propri servizi, quale responsabilità ha questa figura?

Il compito di un buon Social Media Manager non è solo riempire un feed di immagini accattivanti, ma dovrebbe essere quello di verificare che l’attività rappresentata sia legale, autorizzata e sicura. Non farlo significa chiudere gli occhi di fronte ai rischi, tradendo il principio fondamentale dell’etica professionale. Lo stesso vale per influencer e creator: chi promuove prodotti o servizi deve assumersi la responsabilità morale delle scelte che consiglia ai propri follower che, ricordiamolo, sono spesso giovanissimi, non maturi, influenzabili.

Ma il problema non si limita ai singoli operatori. Le piattaforme social stesse hanno un ruolo centrale in questa dinamica. I loro algoritmi premiano i contenuti più scioccanti, provocatori o invidiabili. Così vediamo ventenni sfidarsi a colpi di outfit e accessori dal valore pari a un mutuo ventennale per molte famiglie. Viene naturale chiedersi: dove trovano i soldi? E, ancora più inquietante, quale messaggio trasmettono? Che il valore di una persona si misura dal prezzo delle scarpe che indossa? Che l’ostentazione è sinonimo di successo?

Non possiamo, però, limitarci a puntare il dito contro influencer o Social Media Manager. La colpa non è solo loro. È anche nostra, del pubblico che alimenta questa macchina a colpi di like e visualizzazioni; e dei genitori che restano a guardare.

Perché il problema, alla fine, è culturale. Chi ha insegnato a quella ragazza siciliana che la felicità dipendeva dal conformarsi a un ideale di bellezza? Chi le ha fatto credere che per essere accettata doveva somigliare a un’immagine su Instagram? Il sistema, certo; ma anche gli adulti che avrebbero dovuto proteggerla e guidarla. Ma hanno avallato una scelta senza i dovuti controlli.

Molti genitori, purtroppo, mettono in mano ai figli uno smartphone senza preoccuparsi di insegnare loro come usarlo. Preferiscono il silenzio di un ragazzo incollato allo schermo al compito, più impegnativo, di spiegare il valore dell’autenticità. Spesso, sono loro stessi i primi a cedere al fascino di quel mondo illusorio, incapaci di offrire esempi concreti di senso critico.

L’educazione, come la responsabilità, inizia in casa. E finché non ci guarderemo davvero allo specchio – senza filtri – continueremo a costruire una società dove l’apparenza vale più della sostanza. Una società in cui tragedie come questa non saranno che l’ennesimo capitolo di un libro già visto.
Iniziamo da chi ha trovato lavoro grazie ai social.
Chi lavora sui social, chi promuove un’attività, una persona o un’immagine, dovrebbe iniziare a porsi una sua etica. Altrimenti, si diventa complici.

Avv. Gianni Dell'Aiuto

ed etica professionale

TikTok o Instagram Ecco quale social media scegliere

TikTok o Instagram? Ecco quale social media scegliere

TikTok e Instagram rientrano a pieno titolo nell’elenco dei social media più utilizzati al mondo. Ma quando si tratta di promuovere un prodotto o un servizio, quale delle due piattaforme scegliere? In linea di massima, è buona norma adottare un piano di social media marketing integrato che preveda il presidio di diverse piattaforme dove il pubblico target è presente.

Potrebbe però capitare di dover scegliere una piattaforma piuttosto che un'altra e le motivazioni di questa scelta obbligata possono variare, a seconda delle caratteristiche del pubblico, degli obiettivi di business o del budget a disposizione.

Per questa ragione, oggi vorrei analizzare le caratteristiche proprie di TikTok e Instagram: al termine di questa breve guida ti sarà più chiaro quale piattaforma scegliere per sponsorizzare al meglio la tua attività.

TikTok: video brevi e giovani utenti

Al fine di comprendere quale social media, tra TikTok e Instagram, dovrai scegliere per parlare al mondo della tua attività, inizieremo dalla piattaforma cinese.

TikTok può essere considerato il social che garantisce la maggiore portata organica. Il che significa che un contenuto condiviso su questa piattaforma avrà una visibilità gratuita maggiore rispetto a un post della medesima tipologia condiviso su Instagram.

Attenzione, però: visibilità non significa necessariamente conversione. Inoltre, anche se i contenuti in piattaforma hanno maggiore visibilità, non è detto che il profilo aziendale riesca a crescere e a prosperare.

Tutto dipende dagli argomenti trattati, dai prodotti e dai servizi offerti, dal quantitativo di contenuti che, effettivamente, sono percepiti dagli utenti come post di valore.

Ricorda, poi, che TikTok è la piattaforma ideale se offri beni o servizi che hanno, come pubblico di destinazione, un target fatto di giovani.

L’età media degli utilizzatori di questa piattaforma è ormai in crescita ma, volendo fare un discorso generale (e a mio avviso realistico), al momento TikTok continua ad essere utilizzato, per la maggior parte, da un pubblico con poche primavere alle spalle.

Quando deciderai di investire su questa piattaforma, dunque, dovrai considerare questo aspetto e domandarti se il tuo target è effettivamente presente su TikTok.

Instagram: il social media degli scatti spettacolari

Sebbene sia possibile condividere anche Reel e video brevi, Instagram è nato come social media per la condivisione di foto.

Online ormai da quasi 15 anni, quest’app è diventata popolare perché consente di condividere foto di altissima qualità, che possono essere arricchite con filtri e accompagnate da hashtag e didascalie attraenti.

Se ti stai domandando quale social scegliere tra TikTok e Instagram, ricorda che il pubblico che utilizza questa seconda piattaforma ha un’età più elevata.

L’età media degli utilizzatori, infatti, si aggira intorno ai 30 anni o poco più.

Questo social, che appartiene a Meta, offre inoltre degli strumenti di sponsorizzazione e pubblicità utilissimi per aziende e professionisti. È quindi un ottimo strumento se intendi promuovere la tua attività mediante post sponsorizzati.

Quale piattaforma scegliere tra TikTok e Instagram?

Ora che abbiamo analizzato le caratteristiche principali delle due piattaforme, torniamo al nostro interrogativo iniziale: tra TikTok e Instagram, quale social media scegliere e su quale piattaforma puntare per promuovere un’attività?

Avrai già capito, in base a quanto detto fino ad ora, che non c’è una risposta univoca. Dovrai prima di tutto identificare il tuo target: se la tua attività si rivolgesse ad un pubblico giovane, TikTok potrebbe essere la scelta giusta.

Dovrai, al contempo, pensare anche ai tuoi obiettivi di marketing. Se intendi puntare tutto sulle conversioni, mediante post sponsorizzati e mirati, allora Instagram potrebbe diventare il tuo valido alleato.

Come ti ho già accennato, comunque, l’ideale è puntate su più social. Nel caso in cui il tuo target sia presente su entrambi i social, puoi anche pensare di non scegliere e di investire sulle due piattaforme, sfruttando la visibilità organica di TikTok e gli strumenti di sponsorizzazione di Instagram.

Hai ancora dubbi in merito? Contattaci subito, capiremo insieme quali sono i social media giusti per promuovere la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Comunicazione per studi professionali le strategie più efficaci

Comunicazione per studi professionali: le strategie più efficaci

Molto spesso, quando si parla di marketing e strategie di comunicazione, ci si concentra soprattutto sulle aziende. Eppure, anche i professionisti devono curare al meglio la propria comunicazione, soprattutto quella online. Dalle scelte comunicative, infatti, dipenderà la percezione che i clienti hanno di un’attività e del professionista.

Uno studio professionale che investe in una strategia comunicativa adeguata, in effetti, ha maggiori possibilità di crescita. Infatti, se vuoi che i tuoi clienti ti scelgano e ti preferiscano rispetto ai concorrenti, dovrai fare in modo che si fidino di te.

Che tu sia un avvocato, un commercialista, un consulente o altro professionista, la comunicazione rappresenta un elemento chiave per il tuo successo. Per questa ragione, oggi discuteremo delle migliori strategie di comunicazione per studi professionali, per costruire un brand forte e affidabile e per distinguerti dai tuoi competitor.

Perché la comunicazione è fondamentale per gli studi professionali

Innanzitutto, se ti stai domandando per quale motivo applicare una corretta strategia di comunicazione è importante, devi valutare il contesto in cui viviamo.

Il mondo, anche a causa della pandemia che ha stravolto il modo di acquisire clienti, è profondamente cambiato. Non solo per chi vende servizi, che ha dovuto riorganizzarsi con le vendite online. Anche i professionisti e gli studi sono stati coinvolti in questo processo di cambiamento.

Eppure, chi ha saputo investire in pubblicità (soprattutto online) e comunicazione, adattandosi al nuovo mondo fatto di digitale e social, ha accusato meglio il colpo.

Anzi, c’è di più: saper sfruttare le novità significa avere maggiori opportunità per ottenere visibilità. Curare la propria comunicazione, on e offline, significa infatti permettersi di farsi conoscere da un pubblico più ampio.

Cosa che, con il vecchio modo di farsi pubblicità, fatto di passaparola e raccomandazioni, non era assolutamente possibile.

Inoltre, la comunicazione che sfrutta i nuovi canali digitali permette di avere un rapporto diretto con i clienti, reali e potenziali. I rapporti coi professionisti, per la clientela, diventano maggiormente soddisfacenti, più efficaci e rapidi.

Le conseguenze della mancata applicazione di strategie

Oggi, mantenere la competitività richiede necessariamente l'adozione di strategie di comunicazione adeguate. Gli studi e i professionisti che non hanno saputo aggiornarsi si sono trovati a perdere terreno rispetto ai competitor, e non hanno potuto far altro che soccombere di fronte ai nuovi mezzi di comunicazione.

In ogni caso, c’è ancora tempo per rimediare. Se inizierai a curare l’immagine dello studio, partendo dal logo e passando per il tone of voice utilizzato nelle comunicazioni, non solo costruirai fiducia, ma riuscirai anche a differenziarti dalla concorrenza che non ha ancora saputo innovarsi.

Le strategie comunicative efficaci per professionisti

Ma come agire nella pratica? Se hai uno studio professionale, il primo passo per implementare una corretta strategia di comunicazione è pensare al tuo pubblico.

Ogni tua comunicazione deve rivolgersi direttamente al tuo target, colpirlo nel profondo, interessarlo.

Allo stesso tempo, Ogni attività di comunicazione con il pubblico deve essere orientata agli obiettivi dello studio. Chiediti, quindi, cosa vuoi ottenere esattamente con ogni comunicazione.

Per fare degli esempi, promuovere un servizio è molto diverso dal rafforzare l'identità del brand. O ancora, se l'obiettivo è acquisire nuovi clienti immediatamente, il messaggio dovrà essere diverso rispetto a una comunicazione volta a trasmettere i valori della tua attività.

In merito agli strumenti, grazie al web hai a disposizione diverse opzioni. Innanzitutto puoi utilizzare i social media, non solo per connetterti con i clienti, ma anche per pubblicare contenuti rilevanti. Gli aggiornamenti di settore possono aiutarti ad ottenere visibilità e a consolidare la tua reputazione.

Un discorso analogo può essere fatto per il sito web aziendale, attraverso il quale puoi pubblicare post e articoli in grado di accendere l’interesse nel tuo pubblico.

Infine, una buona strategia di comunicazione per studi professionali non dovrebbe tralasciare l’email marketing. Aggiornare i clienti sulle ultime novità permette di ristabilire un contatto con coloro che non si rivolgono a noi da tempo, mantenendo una relazione nel tempo.

Se vuoi migliorare la comunicazione del tuo studio professionale, contattaci ora. Ti aiuteremo ad implementare la strategia più corretta per il tuo specifico caso.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Come creare contenuti coinvolgenti la genesi di post perfetti per i Social Media

Come creare contenuti coinvolgenti: la genesi di post perfetti per i Social Media

I Social Media, soprattutto negli ultimi anni, sono diventati un luogo virtuale molto affollato. E questo, com’è facile comprendere, non sempre è un bene. Infatti, se è vero che, dato che sono molto utilizzati, puoi ottenere una grande visibilità grazie ai profili legati alla tua attività, è altrettanto vero che, oramai, farsi notare è diventato molto difficile.

Non solo perché la portata organica dei post è molto bassa, ma anche perché creare dei contenuti coinvolgenti potrebbe sembrarti molto difficile.

Eppure, basta un minimo di pianificazione per creare contenuti in grado di coinvolgere il tuo pubblico di riferimento. Oggi scopriremo insieme come creare, passo dopo passo, dei post in grado di generare interesse e di darti un significativo vantaggio competitivo nell’ormai affollatissimo panorama dei social.

Gli elementi essenziali dei contenuti coinvolgenti

Il primo passo per la creazione di contenuti coinvolgenti prevede la conoscenza dei singoli elementi che compongono un post sui Social Media.

Spesso brand e professionisti si limitano a condividere un post che contiene una didascalia e un’immagine. Eppure, un post sui social può essere arricchito e reso interessante grazie all’aggiunta di alcuni elementi.

In primis, gli hashtag: li puoi considerare come delle vere e proprie parole chiave, al pari di quelle utilizzate per l’ottimizzazione SEO dei contenuti sul tuo blog aziendale.

Se utilizzi gli hashtag adeguati, migliorerai la visibilità dei tuoi post, che potranno essere visualizzati anche da chi ancora non conosce la tua attività.

Non dimenticare poi di arricchire la didascalia con le emoji. Sono in molti a sottovalutare questo elemento visivo che, però, può rendere il post più attraente. Oltre a dare un tocco più divertente e personale al post, un’emoji ti aiuterà anche a trasmettere un’emozione, cosa che potrebbe essere difficile affidandoti ad un contenuto esclusivamente fatto di testo.

Ove possibile, poi, cerca di privilegiare i post in formato video. Si tratta della tipologia di contenuto che, rispetto alle semplici immagini, negli ultimi anni si è dimostrata più performante.

La creazione del post passo dopo passo

Passiamo ora alla creazione passo passo di un contenuto coinvolgente. Ecco gli step fondamentali da considerare nel momento in cui inizierai a creare un post sui Social Media:

  • studia il pubblico
  • crea una didascalia semplice e diretta
  • utilizza le Power Words
  • concludi con una CTA.

Il primo passo è quasi scontato: perché il tuo contenuto sia davvero coinvolgente, devi sapere a chi ti stai rivolgendo. Se il tuo target è giovane, potrai essere informale e amichevole. Al contrario, se ti rivolgi a professionisti e ad un pubblico più maturo, creare un contenuto interessante significa anche mantenere un certo grado di formalità.

In ogni caso, non esagerare col testo: cerca di mantenerti sempre breve e conciso. Ricorda che il livello di attenzione dei tuoi lettori, soprattutto in un ambiente dinamico come quello dei Social Media, è molto basso. Mira quindi ad essere diretto.

Per attirare l’attenzione dei tuoi follower, puoi utilizzare le cosiddette Power Words: parole che hanno il potere di suscitare emozioni e di catturare l’attenzione dei lettori.

Alcuni esempi pratici? Inserisci termini quali Gratis, Veloce, Sicuro o Testato, e attirerai l’attenzione del tuo pubblico.

Infine, concludi ogni post con una CTA, ovvero un invito all'azione chiaro e incisivo. Dopo aver definito gli obiettivi dei tuoi contenuti, non esitare a spingere i tuoi follower a compiere l’azione da te desiderata. Che si tratti di mettere un like al post o cliccare sul link che hai inserito, sii esplicito e persuasivo. Non lasciare spazio a dubbi: fai capire agli utenti cosa fare e perché è importante farlo ora.

Contenuti coinvolgenti: l’importanza dei post in tempo reale

Nel momento in cui ti appresterai a creare un post da condividere sui Social Media, infine, affinché si tratti di un contenuto coinvolgente dovrai anche tener conto di quanto accade nel tempo reale.

Studia a fondo il tuo target e scopri cosa lo appassiona: un evento particolare, un programma in TV, una cerimonia o una gara sportiva. Hai solo l’imbarazzo della scelta: una volta individuate le preferenze del tuo pubblico target, crea contenuti attinenti e condividili in tempo reale.

Allo stesso modo, potrai sfruttare notizie di tendenza relative al tuo settore per “cavalcare l’onda” e sfruttare l’hype legato alla news. Non dimenticare di inserire, anche in questi casi, gli hashtag correlati. La visibilità dei tuoi contenuti aumenterà sensibilmente.

Hai bisogno di aiuto per la creazione di contenuti coinvolgenti da condividere sui tuoi account aziendali? Contatta ora il nostro team: ce ne occuperemo noi.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Social Media aziendali, le strategie per rilanciarli dopo la stagione estiva

Social Media aziendali: le strategie per rilanciarli dopo la stagione estiva

Se utilizzi già da tempo i Social Media per proporre online la tua attività, lo saprai ormai benissimo: durante la stagione estiva è possibile che le interazioni sui profili aziendali calino drasticamente.

Durante le ferie, in effetti, i tuoi potenziali clienti si concentrano sul riposo. Ma anche il periodo successivo può essere difficile, in quanto a settembre e ottobre tutti ci ritroviamo, nostro malgrado, totalmente concentrati sulla ripresa delle regolari attività lavorative.

In questi due mesi dovrai impegnarti attivamente per attirare l’attenzione del tuo pubblico che nel frattempo è assorbito dalla routine quotidiana oramai a pieno regime.

Dovrai, cioè, attuare tutte quelle strategie utili per riacquisire visibilità online, sfruttando il potere dei social aziendali. Scopriamo insieme come.

Quali contenuti usare per rilanciare i Social Media aziendali dopo la stagione estiva

Per rilanciare i tuoi profili aziendali, il primo passo obbligatorio è riprendere la costanza nella pubblicazione. Probabilmente, durante il periodo estivo, anche tu hai rallentato i tuoi ritmi.

È fondamentale, a settembre e ottobre, riprendere la consueta frequenza di pubblicazione e, soprattutto, concentrarsi sulla condivisione di contenuti validi.

In questo periodo dell’anno, progettare diversi contenuti che riguardano il rientro al lavoro, ma anche la pianificazione e il raggiungimento degli obiettivi sono molto quotati.

Affrontare queste tematiche fornendo il tuo personale punto di vista, oltre che dei consigli utili per chi ti segue, può aiutarti ad ottenere visibilità organica.

Non dimenticare, ovviamente, di accompagnare il testo del post con immagini o, meglio ancora, video utili e attraenti e di inserire hashtag pertinenti.

Spesso molto sottovalutati, gli hashtag funzionano al pari delle parole chiave per siti web e blog: permettono quindi ad un numero maggiore di utenti di trovare i tuoi post.

Sconti di fine stagione

Se vendi prodotti o offri servizi, non dimenticare poi che offrire sconti per celebrare la fine della stagione estiva (o l’inizio dell’autunno) può garantirti visibilità e permetterti di attrarre nuova clientela.

Anche i grandi brand, nel periodo che va da settembre a ottobre, attivano spesso promozioni specifiche da pubblicare sugli account social aziendali per rilanciare la presenza sulle varie piattaforme.

Condividere sconti e promozioni mediante appositi post sui Social Media, infatti, permette di attirare like, ricondivisioni e interazioni varie.

Se, però, preferisci evitare questa tipologia di contenuto, hai a disposizione altre strategie per riacquistare la visibilità perduta durante l’estate.

Puoi giocare sui cosiddetti contenuti interattivi: oggi vanno molto di moda i sondaggi. L’utente viene chiamato ad esprimere la propria opinione su un determinato argomento o su un aspetto che riguarda il tuo brand.

Questa tipologia di contenuto ha un duplice vantaggio: innanzitutto, porta gli utenti ad interagire con i post, migliorando quindi l’engagement. Inoltre, i consumatori sentiranno che la loro opinione è importante per te. In questo modo, accrescerai la loro fiducia nei confronti del tuo marchio.

La gestione delle interazioni

Non dimenticare, infine, che per poter rilanciare i tuoi profili social aziendali dovrai gestire al meglio le interazioni con il tuo pubblico.

Quando avrai ripreso le regolari pubblicazioni sui Social Media, infatti, inizierai a ricevere like e commenti: dovrai impegnarti a rispondere attivamente.

Questo aspetto, come saprai bene, è fondamentale in qualsiasi periodo dell’anno, e non soltanto per il rilancio dei profili aziendali al termine della stagione estiva.

Gli utenti, infatti, utilizzano i social per entrare in contatto con i brand e le aziende che amano. Il tuo compito, per aumentare le opportunità di business, è quello di mostrarti presente e “vicino” ai consumatori che hanno scelto i tuoi prodotti o servizi.

L’immagine del tuo marchio ne trarrà sicuramente giovamento.

Hai difficoltà a rilanciare i tuoi profili aziendali dopo la pausa estiva? O vuoi qualche suggerimento in più per la corretta gestione degli account per ottenere maggiore visibilità? Allora contattaci subito: il nostro team ti illustrerà la strategia più corretta per il tuo specifico caso.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Social selling, come la presenza online incrementa le vendite

Social selling, come la presenza online incrementa le vendite

I Social Media non rappresentano una moda, né un semplice strumento che i brand possono utilizzare con il mero scopo di mettersi in mostra. Dietro la presenza online c’è molto di più: puoi utilizzare queste piattaforme per fare social selling. Con questo termine intendiamo l’utilizzo sapiente dei social per realizzare vendite, in maniera non diretta, ma grazie alla costruzione continua e costante di una relazione con gli utenti.

Per incrementare le vendite grazie ai social, infatti, non ti basta di certo creare un profilo e condividere qualche post ogni tanto. Dovrai interagire coi potenziali clienti per far in modo che, nel momento in cui saranno pronti per acquistare, sceglieranno proprio il tuo prodotto o il tuo servizio.

Ma cosa intendiamo, esattamente, con “social selling”? Come utilizzare al meglio questa strategia e come questa può incrementare le vendite? In questo articolo ne discuteremo insieme.

Cos’è (e cosa non è) il “social selling”

Quando parliamo di social selling, non intendiamo semplicemente tutte quelle vendite realizzate grazie all’attività del brand sui Social Media.

Si tratta, al contrario, di una complessa strategia di vendita, che permette di incrementare le vendite grazie all’ausilio dei social.

Dovrai iniziare a considerare queste piattaforme non come un mezzo per fare pubblicità, ma come uno strumento per entrare in contatto con i tuoi potenziali clienti.

Grazie ai social, cioè, otterrai visibilità e, pian piano, dovrai conquistare la fiducia di chi ti segue, ma non ti ha ancora scelto. Costruendo quotidianamente relazioni significative coi follower, potrai gradualmente trasformarli in clienti, i quali, se resteranno soddisfatti, non ti sceglieranno una sola volta, ma torneranno ad acquistare anche in futuro.

In che modo aumenta le vendite?

Se intendi sfruttare il social selling per aumentare le vendite, non dovrai limitarti a pubblicare contenuti promozionali sui tuoi profili social.

Dovrai piuttosto creare una relazione concreta con i tuoi seguaci, attraverso la condivisione di post sui Social Media che siano interessanti e utili per il tuo pubblico.

A differenza della classica pubblicità, il social selling non si basa quindi su post sponsorizzati e spot. Al contrario, dovrai concentrarti sui contenuti di valore, in modo da conquistare gradualmente la fiducia del pubblico.

È proprio così che il social selling aumenta le vendite: porterai i potenziali clienti a fidarsi di te. E, nella fase cruciale del percorso d’acquisto, dato che si fidano di te, passeranno da potenziali a reali clienti.

Ricorda poi che questa preziosa strategia ti permetterà non solo di aumentare le vendite, ma anche di curare la tua brand awareness. I contenuti utili e interessanti sono infatti in grado di ottenere interazioni e, di conseguenza, ti consentiranno di accrescere la tua visibilità organica sui Social Media.

Come implementare una strategia di social selling

A questo punto, ti starai sicuramente chiedendo come iniziare a fare social selling e come implementare una strategia corretta per la tua attività.

Il punto di partenza è la scelta dei Social Media giusti: non occorre essere presenti su tutte le piattaforme. Concentrati solamente su quelle dove il tuo target è maggiormente presente.

Una volta individuati i social giusti, crea e ottimizza gli account e inizia a pubblicare. Ricorda che il social selling si basa sulle interazioni e sulla creazione di un senso di fiducia.

I tuoi potenziali clienti devono percepirti come affidabile. Per acquisire fiducia, dovrai creare dei contenuti di valore: puoi spaziare dai tutorial ai contenuti informativi, purché siano utili.

Non limitarti a vendere, ma fornisci consigli e informazioni utili al tuo target. Dovrai anche creare una relazione col tuo pubblico: rispondi ai commenti, interagisci, offri aiuto a chi ha difficoltà col prodotto.

Hai ancora dubbi sul social selling? Contattaci subito per implementare questa strategia e aumentare le tue vendite e i tuoi clienti.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Web reputation a rischio con l’Intelligenza Artificiale come difendere il tuo brand

Web reputation a rischio con l’Intelligenza Artificiale: come difendere il tuo brand

In un’epoca come la nostra, in cui la maggior parte delle ricerche vengono effettuate online, la web reputation diventa essenziale per aziende e professionisti. Questo perché la maggior parte (se non la totalità) dei tuoi potenziali clienti, prima di rivolgersi a te per acquistare un prodotto o un servizio, effettuerà una ricerca sul web per capire chi sei e cosa si dice di te online.

Purtroppo, l’avvento dell’Intelligenza Artificiale potrebbe compromettere la reputazione online in modo, talvolta, irrimediabile.

Ti verrà sicuramente spontaneo domandarti come l’AI e la reputazione online siano collegate tra loro: questa connessione potrebbe in effetti non risultare immediata.

Oggi la esamineremo insieme, scoprendo l’Intelligenza Artificiale può intaccare la reputazione sul web e come tutelare la tua immagine.

Cos’è la Web reputation

Per comprendere come l’AI può influire sulla reputazione online, però, dobbiamo innanzitutto chiarire il concetto di web reputation. Possiamo definirla come l’opinione che il web e i suoi utenti possiedono in merito ad un’azienda, ad un professionista, ma anche in merito ad un personaggio famoso, un prodotto, un servizio.

La web reputation deriva dalle informazioni disponibili online, e può aumentare o diminuire la fiducia che gli utenti provano nei confronti di un brand.

Infatti, se le informazioni online in merito ad un marchio sono positive, gli utenti che ricercano tali informazioni saranno portati ad avere fiducia. Nel caso in cui le informazioni siano dubbie o negative, al contrario, i potenziali interessati potrebbero dubitare dell’affidabilità di un brand.

E attenzione, qui stiamo parlando di brand, ma tutti abbiamo a che fare, a diversi livelli, con la web reputation.

Facciamo un esempio pratico: è noto che ormai da anni i recruiter siano soliti utilizzare le informazioni reperibili online sui potenziali candidati. Se sul web dovessero girare informazioni negative su una persona che ha inviato il proprio curriculum, questa non verrà neppure collocata al colloquio conoscitivo.

Web reputation a rischio con l’AI

Avrai dunque capito, in base a quanto detto fino ad ora, che curare la propria reputazione online è fondamentale per tutti. E lo è soprattutto per chi utilizza il web per sponsorizzarsi, per le attività economiche e per i professionisti.

Ma come si ricollega la web reputation all’avvento dell’Intelligenza Artificiale?

Fino ad ora, è sempre stato l’utente a ricercare attivamente informazioni, su Google o sui Social Media, prima di effettuare acquisti o prima di richiedere una prestazione ad un determinato professionista.

Tuttavia, questa modalità di reperire informazioni sembra destinata a cambiare. L’utente, grazie all’AI, non avrà più un ruolo attivo nella ricerca. Per semplificare la vita dell’utente, l’Intelligenza Artificiale effettuerà scelte e selezionerà solamente determinate informazioni da mostrare all’utente.

Purtroppo, però, l’AI è soggetta ad errori, sia derivanti dai trainer umani, sia propri dell’Intelligenza Artificiale stessa. Se utilizzi anche tu chatbot come ChatGPT e Gemini, saprai bene che spesso le risposte sono inaccurate, e talvolta contengono errori di varia gravità.

E c’è anche la questione, ancor più grave, dei deepfake: grazie all’AI, oggi è possibile creare contenuti che sembrano reali, ma non lo sono.

Come proteggere la reputazione online?

È quindi possibile che, a causa di errori causati dall’Intelligenza Artificiale, la web reputation di un brand o di un professionista venga intaccata negativamente?

Purtroppo non si tratta di un’ipotesi irrealistica, anzi. La buona notizia, però, è che è possibile difendere la propria reputazione online, anche in caso di errori da parte dell’AI o di deepfake creati per screditare un brand.

Innanzitutto, dovrai monitorare costantemente le conversazioni online relative al tuo brand. Quando individui informazioni non proprio lusinghiere, deepfake o criticità, dovrai agire in due modi.

Il primo prevede la creazione di nuovi contenuti positivi da condividere sul web: contenuti di valore, recensioni, risultati positivi conseguiti.

Per quanto concerne, invece, le criticità, dovrai affrontarle in maniera diretta. In caso di deepfake, ad esempio, appena identificato dovrai fornire una rapida risposta, rilasciando una dichiarazione ufficiale per ripristinare la fiducia e la credibilità del tuo brand.

Hai bisogno di aiuto per monitorare la tua web reputation? Contattaci ora, i nostri esperti sono pronti ad aiutarti.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Il potere del social sentiment è più affidabile dei sondaggi

Il potere del social sentiment: è più affidabile dei sondaggi?

Se non hai mai sentito parlare di social sentiment e gestisci un’attività o azienda, stai perdendo un'opportunità fondamentale. Devi sapere, infatti, che questo aspetto è necessario per comprendere e migliorare la percezione del tuo brand tra clienti e pubblico online.

Sapere in che modo il pubblico sui social percepisce un prodotto, un servizio o, più in generale, un marchio è di basilare importanza per vari motivi. Può infatti permettere di fare predizioni sul successo di un prodotto, oppure può essere molto utile per identificare potenziali crisi circa la brand reputation prima che queste si diffondano.

Chiunque vanti una presenza online deve, insomma, procedere con questo tipo di monitoraggio, che è essenziale tanto per i brand quanto per personaggi famosi, quali ad esempio i politici.

Social sentiment e sondaggi: il caso della campagna elettorale

Ed è proprio dalla politica che vorrei partire per illustrare la portata di questo strumento che spesso viene sottovalutato. Prima di definire il social sentiment e scoprire come condurre un’analisi adeguata meglio procedere con l’analisi di una recente ricerca.

Lo studio, parte del progetto Rightnets, finanziato grazie al PNRR, ha messo in luce come, durante le recenti campagne per le elezioni per il Parlamento europeo, il social sentiment ha rappresentato un potentissimo indicatore per predire i risultati elettorali.

In realtà, lo studio ha analizzato anche altri aspetti, come quello relativo all’impiego dell’Intelligenza Artificiale in campagna elettorale. Tuttavia, noi ci concentreremo sull’aspetto che riguarda il social sentiment e i sondaggi politici.

In particolare, è emerso come i dati ottenuti grazie ai social, riguardanti pensieri e stati d’animo degli elettori su queste piattaforme, sono indicativi.

Il social sentiment sembra essere più affidabile rispetto a mezzi tradizionali, quali i classici sondaggi politici. In sostanza, i risultati delle elezioni possono essere predetti in maniera più precisa utilizzando i dati ottenuti tramite i social media. I risultati dei sondaggi politici, al contrario, sembrano meno precisi per fare predizioni accurate.

Cos’è il social sentiment

Il risultato della ricerca ci permette quindi di fare una riflessione sull’importanza del social sentiment, non solo per figure di spicco della politica, ma anche per aziende e professionisti.

Ma cosa intendiamo con questo termine?

Il sentiment sui Social Media è l’insieme di opinioni, emozioni ed atteggiamenti che gli utenti provano o mostrano nei confronti di un marchio.

Analizzare il sentiment significa quindi esaminare post, menzioni e contenuti social al fine di comprendere in che modo un brand, ma anche un prodotto o un servizio, viene percepito dagli utenti.

Conoscere l’opinione degli utenti ti consente di modellare al meglio la tua strategia di comunicazione. Si tratta quindi di un’informazione importantissima anch’essa sicuramente da utilizzare per costruire un piano marketing efficace.

Come monitorarlo

Ma come si monitora il social sentiment, nella pratica? Il punto di partenza per un’analisi adeguata è rappresentato dalle menzioni.

Dovrai cioè monitorare tutti i post, le conversazioni online e le condivisioni che riguardano il tuo marchio o la tua attività. Un’operazione non semplicissima, dato che non tutti gli utenti decidono di taggare i profili aziendali dei marchi di cui parlano. Per il monitoraggio, comunque, esistono diversi strumenti, come Hootsuite.

Una volta individuate le menzioni, dovrai analizzarle. Dovrai, cioè, scoprire se il nome della tua attività è legato a sentimenti positivi o negativi.

Generalmente, è utile classificare tutti gli aggettivi e le parole usate dagli utenti dei Social Media per riferirsi al tuo brand. Suddividendo i termini negativi, quelli positivi e quelli neutri potrai sia scoprire se si parla bene o male del tuo brand, potrai anche scoprire quali sono gli aggettivi più utilizzati per descrivere il tuo brand.

L’ultimo step dell’analisi prevede il calcolo di un punteggio. Dovrai cioè scoprire la percentuale delle menzioni positive e negative, trascrivendo il dato. In questo modo, mediante le analisi successive, potrai verificare in che modo il social sentiment si è evoluto.

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Laura Caracciolo

Ricerche online come e perché i Social Media hanno superato Google

Ricerche online: come e perché i Social Media hanno superato Google

È ormai in atto da tempo una nuova tendenza relativa alle ricerche online. Se un tempo la maggior parte delle nostre ricerche avveniva esclusivamente su Google, oggi sono tantissime le persone che sfruttano i Social Media per reperire informazioni su marchi, servizi o prodotti.

Anche tu, di recente, avrai utilizzato i social con l’intento di trovare informazioni su una persona o su un prodotto, ne sono certa.

Ma perché questo accade? E soprattutto, adesso che i Social Media hanno scalzato Google, guadagnando il primato delle ricerche online, come puoi sfruttare questa informazione per migliorare la visibilità della tua attività professionale? In questo articolo troverai risposta tutte queste domande.

Perché i Social Media hanno superato Google nelle ricerche online?

Che i Social Media, ad oggi, siano utilizzati al pari di motori di ricerca come Google è ormai indubbio.

Lo conferma una recente ricerca di Forbes e Talker Research, datata 2024, grazie alla quale è emerso che, ad oggi, buona parte degli utenti usa queste piattaforme per cercare informazioni prima di acquistare prodotti o di affidarsi a professionisti per un determinato servizio.

Attenzione, però: questa tendenza non riguarda tutti i consumatori perché, come ti mostrerò tra poco, il comportamento dell’utente dipende in gran parte dalla sua età.

Occupiamoci, per adesso, del perché i social sono diventati uno strumento utilissimo per effettuare ricerche online. Innanzitutto, sui social si possono reperire informazioni immediate e, soprattutto, aggiornate.

In secondo luogo, i contenuti sui social assumono la forma di immagini, brevi post o video. Sono quindi facilmente fruibili e permettono di recuperare informazioni utili in brevissimo tempo.

Non dimenticare, poi, che su queste piattaforme è facile trovare anche i cosiddetti UGC. Si tratta di contenuti creati da altri utenti reali, che descrivono prodotti, o condividono recensioni su servizi. Essendo post creati da chi realmente ha effettuato l’acquisto, si tratta di opinioni preziose, in quanto autentiche e affidabili.

Ricerche online, è finita l’era dei motori di ricerca?

In base a quanto detto fino ad ora, potresti pensare che l’era dei motori di ricerca sia finita. Tuttavia, non è così: è vero che i Social Media sono diventati degli strumenti preziosi per ottenere informazioni, ma è altrettanto vero che, ancora oggi, moltissime ricerche vengono effettuate su Google.

Lo testimonia la già citata ricerca di Forbes e Talker Research: l’84% delle ricerche sul web avviene ancora adesso utilizzando i motori di ricerca.

Tuttavia, come ti ho anticipato, ci sono delle differenze nei comportamenti degli utenti, differenze legate all’età dei consumatori.

Sono i più giovani, in particolare, a preferire le ricerche sui social rispetto a quelle su Google e altri motori di ricerca. Se la cosiddetta Gen-Z preferisce i social, però, all’aumentare dell’età aumenta la percentuale di utenti che, per reperire informazioni pre-acquisto, effettua ricerche sui motori di ricerca.

Come migliorare la visibilità grazie ai Social Media e alle ricerche online

Come si possono sfruttare i Social Media al pari dei motori di ricerca? Sono certa che, in base a quanto detto fino ad ora, te lo starai domandando.

Innanzitutto, il mio consiglio è quello di partire dalle basi: studia il tuo target di riferimento. Se ti rivolgi ad un pubblico abbastanza giovane, dovrai potenziale la tua attività sui social.

Quando ricercano informazioni prima di effettuare acquisti, gli utenti cercano soprattutto contenuti in formato video. Piattaforme come YouTube, quindi, potrebbero esserti di grande aiuto.

Puoi realizzare contenuti che presentino le modalità di utilizzo del prodotto, ma anche recensioni create da altri utenti per mostrare la validità della tua offerta.

Non dimenticare, poi, che anche i social vengono governati da algoritmi: per aumentare la tua visibilità, dovrai inserire parole chiave pertinenti all’interno dei tuoi post.

Ad ogni modo, il consiglio è comunque quello di non sottovalutare Google e gli altri motori di ricerca. I contenuti social dovranno sempre essere accompagnati da un sito web aziendale ottimizzato in ottica SEO.

Hai bisogno di aiuto per migliorare la tua presenza online, sia sui Social Media che su Google? Contattaci subito: studieremo insieme un piano d’azione efficace.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

TikTok e PMI, come creare una strategia vincente per aziende e professionisti

TikTok e PMI, come creare una strategia vincente per aziende e professionisti

Con un miliardo di utenti attivi ogni mese, TikTok è la piattaforma del momento. E potrebbe rappresentare la tua opportunità ideale per rendere visibile la tua attività, mostrandola ad un ampio pubblico. Purtroppo, però, questo Social Media funziona in maniera leggermente differente rispetto agli altri. Si tratta infatti di una piattaforma interamente basata sui video: a differenza di Facebook, per esempio, non potrai pubblicare post fatti solamente di testo e immagini.

Eppure, il potere dei video è innegabile: investire tempo e risorse nello sviluppo di contenuti su TikTok potrebbe quindi essere profittevole. Ma come iniziare e in che modo si crea una strategia realmente efficace, adatta a piccole aziende e attività professionali? In questa guida ti illustrerò gli step da seguire.

Strategia vincente su TikTok per aziende e professionisti: la personalizzazione dell’account

Il primo passaggio per creare una strategia efficace su TikTok, che ti consenta di ottenere visibilità, prevede l’ottimizzazione del tuo profilo.

Se ancora non ne hai uno, crea un profilo business. Se, invece, hai già un account, assicurati che non si tratti di un profilo personale. In questo caso, potrai passare all’account business immediatamente, senza alcun costo.

Questo passaggio è fondamentale: parte di una strategia profittevole su TikTok si basa sugli annunci pubblicitari. Annunci che, però, sono disponibili solo per gli account aziendali. Inoltre, i profili business hanno accesso a strumenti di marketing, che ti consentiranno di analizzare le prestazioni dei tuoi contenuti.

Non sottovalutare, poi, la fase di personalizzazione e ottimizzazione del profilo. Scegli la categoria che si avvicina maggiormente alla tua attività, imposta il tuo logo come immagine del profilo e scrivi una biografia appropriata.

Ricorda che le regole della SEO valgono anche per l’algoritmo della piattaforma. Assicurati, quindi, di includere le parole chiave pertinenti per la tua attività. In questo modo, quando un utente cerca determinate keyword, potrà trovare anche il tuo profilo.

Strategia vincente su TikTok: conosci il tuo pubblico

Altro step fondamentale per costruire la tua strategia su TikTok riguarda il tuo pubblico. Prima di iniziare a creare contenuti, dovrai infatti analizzare nel dettaglio il tuo target di riferimento.

In primis, perché per creare contenuti coinvolgenti devi necessariamente sapere a chi ti stai rivolgendo. In secondo luogo, comprendere il tuo target ti consentirà di impostare correttamente i contenuti pubblicitari: su questa piattaforma, la targetizzazione è molto specifica, e ti consente di raggiungere solamente persone potenzialmente interessate a te e alla tua attività.

Solo dopo aver compreso a chi ti stai rivolgendo potrà stabilire i tuoi obiettivi e pianificare, di conseguenza, video e contenuti. A proposito di obiettivi, concentrati su quelli SMART: specifici, misurabili, raggiungibili, pertinenti e tempestivi. Solo questo genere di obiettivi ti consentirà di analizzare la tua strategia in maniera obiettiva.

Creazione dei contenuti organici e a pagamento

Chiariti target e obiettivi, potrai finalmente creare i contenuti che renderanno efficace la tua strategia di marketing su TikTok.

Come per ogni social che si rispetti, su questa piattaforma potrai creare sia contenuti organici che sponsorizzati. I contenuti organici rappresentano una parte fondamentale della tua strategia: la portata organica, su questo social media, è molto elevata.

Questo significa che potrai creare contenuti gratuiti che verranno visti da molte persone, soprattutto se sono di alta qualità. Il che non dovrebbe essere difficile: se hai correttamente inquadrato il tuo target, capirai immediatamente quali sono i contenuti capaci di catturare l’interesse.

Ai contenuti organici dovrai però affiancare anche quelli a pagamento. TikTok permette agli account business di creare diverse tipologie di contenuti pubblicitari, dagli annunci in-feed ai Branded Effects (ossia dei filtri personalizzati che gli utenti possono utilizzare), senza dimenticare i brand takeover. Questa forma di annuncio è molto particolare, perché non si tratta di un semplice video. Puoi scegliere se condividere un video cliccabile, una GIF o un’immagine fissa, a seconda dei tuoi obiettivi.

Se hai dubbi sulla creazione dei video per TikTok o non sai quale tipologia di contenuto a pagamento scegliere, contattaci ora. Con una consulenza mirata, stabiliremo la strategia più corretta per la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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