Instagram, un solo Social, tantissimi usi le diverse tipologie di profilo disponibili

Instagram, un solo Social, tantissimi usi: le diverse tipologie di profilo disponibili

Vuoi promuovere la tua attività sui Social Media e intendi utilizzare Instagram? O magari lo utilizzi già e vuoi sfruttarne appieno tutte le potenzialità? Allora devi assolutamente sapere che la piattaforma social di proprietà di Meta mette a disposizione differenti tipologie di profili.

Dopo aver creato il tuo account gratuitamente puoi scegliere la tipologia a seconda dell’utilizzo che intendi fare della piattaforma.

Chiaramente, a diversi tipi di account corrispondono differenti tool e funzionalità. Oggi faremo chiarezza insieme sull’argomento, scoprendo quali sono i tipi di profili Instagram attualmente disponibili.

Caratteristiche del profilo Instagram personale

Il profilo Instagram più utilizzato è sicuramente quello personale. Si tratta della tipologia di account utilizzata da privati per condividere foto, Reel, storie e altri contenuti. Inoltre, viene creato per seguire amici e familiari, ma anche brand, personaggi famosi e influencer.

Possiamo definirlo come una sorta di account di base che consente di pubblicare, ma anche di fruire di contenuti.

Le funzionalità offerte dai profili personali sono però limitate. Il profilo Instagram personale può essere collegato a Facebook per la condivisione simultanea di post sulle due piattaforme. Un account del genere consente anche di accedere ai messaggi privati, di dare e ricevere like, di inserire una biografia.

Tuttavia, le funzioni dei profili personali finiscono qui. Non è possibile creare contenuti sponsorizzati, né accedere ai tool che Meta mette a disposizione di coloro che intendono usare la piattaforma con finalità pubblicitarie.

C’è però un vantaggio di cui questo tipo di profilo Instagram può fruire: la possibilità di privatizzare l’account. Un account privato è accessibile solamente ai followers preventivamente autorizzati. In questo modo, chi intende accedere ai tuoi contenuti sarà costretto a seguirti.

Questa funzionalità non è disponibile per le altre tipologie di profilo Instagram che analizzeremo a breve.

Profilo aziendale: un must per la promozione sui Social Media

Se vuoi sfruttare Instagram per promuovere la tua attività lavorativa, la tipologia di profilo da scegliere è quella denominata “Business” o “Aziendale”.

Introdotta nel 2016, questa tipologia di account ti consentirà di accedere ai tool Meta pensati per le aziende. Un account aziendale ti permetterà di aggiungere, nella sezione dedicata alle informazioni, i tuoi indirizzi, la tua e-mail, il tuo numero di cellulare. Potrai inoltre inserire link al sito aziendale, al tuo eCommerce o ad altre piattaforme che utilizzi per il tuo business.

Ma il vantaggio più utile dei profili aziendali su Instagram è rappresentato dai tool che consentono di creare contenuti sponsorizzati. Potrai, cioè, creare dei post a pagamento, da indirizzare al tuo target di riferimento.

Inoltre, un account Business ha accesso agli insight, ovvero alle statistiche relative a post e contenuti. In questo modo potrai valutare l’andamento generale del tuo account aziendale, oltre che individuare i post che hanno ottenuto il maggior numero di reazioni e interazioni.

Profilo Instagram Creator: va bene per aziende e professionisti?

La terza e ultima tipologia di profilo Instagram attualmente disponibile è quella denominata Creator. Si tratta del tipo di account che la piattaforma ha introdotto cronologicamente per ultimo: esiste infatti dal 2019.

Tra un profilo aziendale e un profilo Creator le differenze sono moltissime. Questa nuova tipologia è stata introdotta per influencer e creatori di contenuti. Anche questo profilo permette l’accesso a strumenti pubblicitari e insight ma, al contempo, mostra dati diversi e possiede funzioni differenti.

Un profilo Creator consente di diversificare i messaggi privati di diverse cartelle: Principale, Generale e Richieste di contatto. Inoltre, in caso di partnership con brand e aziende, il creator potrà taggarle e indicare che il post è stato creato con finalità pubblicitarie.

Insomma, questa tipologia di profilo Instagram, che a prima vista potrebbe sembrare adatta anche ai brand, in realtà non lo è. Se vuoi pubblicizzare la tua attività, dovrai scegliere un account business.

Se vuoi utilizzare il tuo profilo Instagram aziendale al meglio, contattaci immediatamente. Creeremo insieme un piano editoriale adatto alle tue esigenze.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Parole chiave come scegliere quelle più efficaci Le metriche SEO da considerare

Parole chiave: come scegliere quelle più efficaci? Le metriche SEO da considerare

Per la visibilità online della tua attività, scegliere le parole chiave più efficaci è fondamentale: ma come effettuare questa scelta? Scoprilo in questa guida.

Ogni volta che pubblichi un contenuto o un post sul blog del tuo sito aziendale, sicuramente lo fai con l’intento di aumentare la tua visibilità. Senza utilizzare parole chiave efficaci, però, le possibilità di farti trovare quanto un potenziale cliente ha bisogno dei tuoi servizi o dei prodotti che vendi si riducono drasticamente.

Ecco perché è fondamentare scegliere delle parole chiave realmente efficaci e pertinenti con le ricerche compiute dal tuo pubblico.

Devi, cioè, effettuare una ricerca e una selezione delle keyword pertinenti, concentrandoti soprattutto sulle parole chiave effettivamente usate da coloro che cercano attività, servizi e prodotti sui motori di ricerca.

Oggi ti aiuterò a capire come selezionare le migliori keyword sulle quali concentrarti in modo da creare dei contenuti che ti aiutino a migliorare il tuo fatturato.

Parole chiave, come scegliere quelle più efficaci: volumi e redditività

Il punto di partenza che devi considerare se ti stai chiedendo come scegliere le parole chiave più efficaci per la tua strategia SEO sono i tool di analisi.

Strumenti come Ubersuggest, SEOzoom e il Keyword Magic Tool di Semrush, ma anche il Keyword Planner di Google, permettono di analizzare le keyword e diversi parametri ad esse collegati.

Per trovare le keyword in grado di offrirti i risultati migliori, dovrai tener conto di tutti questi parametri, iniziando da quello definito come “Volume di ricerca”.

Si tratta della metrica SEO che indica il numero di ricerche mensili effettuate per una determinata parola chiave. È ovvio, quindi, che concentrarsi su keyword con volumi molto bassi non è profittevole.

Le parole chiave più efficaci sono quelle con un volume di ricerca mensile adeguato. Non necessariamente elevatissimo, è chiaro: lavorando su una keyword molto ricercata, come vedremo nel prossimo paragrafo, sarà anche molto difficile posizionarsi.

Considera poi che generalmente le keyword che generano tantissimo traffico non sempre sono ottimali in termini di conversioni. Il consiglio è quello di concentrarti su parole chiave più specifiche, le cosiddette Long Tail Keyword che sono quelle più adatte a generare conversioni.

I tool di analisi delle keyword ti restituiranno poi una seconda metrica SEO: la redditività. Si tratta del costo previsto per ogni clic (CPC) legato agli annunci relativi alla parola chiave che stai analizzando.

Se il CPC è elevato, quella keyword è quasi certamente in grado di garantirti delle conversioni.

Come scegliere le parole chiave più efficaci: attenzione alla Keyword Difficulty

Quando effettui una ricerca delle parole chiave più pertinenti per la tua attività, indipendentemente dal tool che deciderai di utilizzare, dovrai inoltre tenere in considerazione un terzo parametro fondamentale.

Mi riferisco alla Keyword Difficulty, chiamata anche KD. In sostanza, si tratta di quella metrica SEO che indica quanto è difficile posizionarsi tra i primi risultati in SERP per quella determinata keyword.

Si tratta di parole chiave che potrebbero sembrarti molto efficaci perché popolari e tanto ricercate. Eppure, se il tuo obiettivo è quello di posizionare i tuoi contenuti, non sempre vale la pena concentrarsi su parole chiave con una KD troppo alta.

Soprattutto se l’autorità di dominio del tuo sito aziendale non è elevatissima, difficilmente ti posizionerai nella prima pagina dei risultati di ricerca.

Non dimenticare l’analisi delle tendenze

Infine, quando dovrai scegliere le parole chiave più efficaci per i tuoi contenuti, non dimenticare di analizzare le tendenze.

I tool di analisi mettono generalmente a disposizione dei dati precisi relativi all’andamento nel tempo delle ricerche della keyword analizzata. Devi infatti sapere che alcune parole chiave risentono di stagionalità: ci sono, in pratica, dei periodi in cui le ricerche mensili aumentano mentre in altri potrebbero diminuire.

Conoscere l’andamento delle tendenze nel tempo ti permette di capire se vale la pena, per la tua attività, posizionarsi per quella determinata keyword.

Sei hai ancora dubbi sulla ricerca delle parole chiave più efficaci, contattaci subito. Effettueremo per la selezione delle keyword più profittevoli per il tuo business.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Hashtag su Instagram ecco come scegliere i migliori e rendere i tuoi post virali

Hashtag su Instagram: ecco come scegliere i migliori e rendere i tuoi post virali

Vuoi promuovere la tua attività su Instagram e ottenere visibilità grazie ai tuoi post? Allora devi assolutamente selezionare gli hashtag giusti.

Sfruttando parole o frasi accompagnate da un cancelletto, permetterai a coloro che sono interessati ad un determinato argomento di trovare il tuo post. E, con la giusta combinazione di hashtag su Instagram, i tuoi scatti e i tuoi reel potrebbero addirittura diventare virali.

Oggi analizziamo insieme l’enorme potere degli hashtag su Instagram, come questi possono aiutare aziende e professionisti e, soprattutto, come trovare quelli migliori.

Cosa sono gli hashtag

Partiamo dalle basi e scopriamo, prima di tutto, cosa sono gli hashtag. Con questo termine intendiamo delle vere e proprie parole, ma anche delle frasi, che diventano dei veri e propri tag, ossia delle etichette che sono precedute da un asterisco. Puoi trovare hashtag ai post non solo su Instagram, ma anche su Facebook, Twitter e altre piattaforme social.

Le parole che accompagnano i post e che vengono contrassegnate dall’asterisco possono essere correlate ad eventi e festività, a tematiche, ma anche a brand stessi. Lo scopo del loro utilizzo, indipendentemente dalla tematica, è comunque sempre lo stesso: servono a catalogare contenuti e post.

Se utilizzi uno o più hashtag su Instagram, ogni volta che gli utenti effettueranno una ricerca relativa a quel determinato hashtag, il tuo contenuto verrà mostrato loro tra i risultati.

Ogni post che condividi sulla piattaforma può contenere fino a 30 diversi hashtag, ma ricorda di non esagerare. Le linee guida ufficiali di Instagram consigliano infatti di accompagnare ogni didascalia con un numero di etichette che va da 3 a 5. Più che il numero, in realtà, quello che conta è che gli hashtag siano pertinenti con il post. Vediamo perché.

Perché imprese e professionisti dovrebbero usare gli hashtag su Instagram?

Ti sarà sicuramente capitato, almeno una volta, di pubblicare su Instagram senza utilizzare hashtag. In altri casi, avrai condiviso i tuoi post utilizzando queste preziose etichette senza però dedicare il giusto tempo alla loro selezione.

Eppure, aziende e professionisti che utilizzano Instagram come strumento di marketing e di promozione dovrebbero utilizzare gli hashtag giusti per moltissimi motivi.

Innanzitutto, perché catalogare un post nel modo giusto può portarti enorme visibilità. Anche qualora i tuoi post non raggiungano la viralità, saranno comunque visualizzati da moltissime persone. E si tratta di persone potenzialmente interessate, dato che i post con un determinato hashtag vengono mostrati a coloro che effettuano una ricerca diretta dell’etichetta.

Inoltre, i post contrassegnati con un hashtag vengono mostrati nel feed di coloro hanno precedentemente mostrato interesse per l’argomento legato all’hashtag stesso.

Come trovare e selezionare i migliori hashtag per Instagram

Avrai quindi capito che, per la visibilità dei tuoi contenuti, scegliere i migliori hashtag da utilizzare su Instagram è fondamentale.

La selezione può avvenire sia manualmente, sia aiutandoti con alcuni tool online che nella maggior parte dei casi sono gratuiti.

Ricercare gli hashtag su Instagram manualmente significa innanzitutto effettuare una sorta di ricerca delle parole chiave che hanno a che fare col tuo business, sfruttando direttamente la barra di ricerca del social.

Una volta avviata la ricerca, ti verranno mostrati contenuti pertinenti, perché contrassegnati con l’hashtag da te ricercato. A questo punto puoi agire in due modi: innanzitutto, puoi analizzare i contenuti che ti vengono mostrati per scoprire quali altre etichette hanno sfruttato i creator. In alternativa, puoi spostarti sulla scheda “Hashtag” di Instagram, che ti mostrerà quelli correlati, dai quali potrai prendere spunto. Occhio a non usare hashtag molto (troppo!) popolari: il tuo post rischia di perdersi nelle migliaia di post che contengono proprio quel “cancelletto”.

Non dimenticare di tenere d’occhio la concorrenza. Anche l’analisi degli hashtag più utilizzati dai competitor potrebbe permetterti di individuare opportunità interessanti.

Come alternativa alla ricerca manuale o per potenziarla, potrai sfruttare piattaforme come All-Hashtag o best-hastag. Si tratta di tool che ti forniranno una lista di hashtag per Instagram correlati alla keyword di tuo interesse.

Se sei alla ricerca degli hashtag migliori per migliorare la visibilità dei tuoi post ma non sai da dove iniziare, contattaci subito. Ti aiuteremo a selezionare quelli più utili per il tuo business.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Business Magager o Business Suite Vediamo insieme kle differenze

Business Manager o Business Suite? Facciamo chiarezza: differenze e utilizzo dei tool

Se utilizzi i Social Media di proprietà del gruppo Meta, avrai sicuramente sentito parlare sia del Business Manager, sia della Business Suite. Si tratta di due strumenti fondamentali per la gestione corretta dei Social con scopi pubblicitari.

È impensabile gestire le tue campagne pubblicitarie, sia su Facebook che su Instagram e Twitter, senza saper padroneggiare al meglio questi due tool gratuiti.

In base a quanto detto fino ad ora, anche se spesso utilizzati come sinonimi, è chiaro che il Business Manager e la Business Suite sono due strumenti differenti. Ma, proprio perché spesso vengono confusi tra loro, ho deciso di mostrarti quali sono le loro caratteristiche e, soprattutto, le loro differenze. Se proseguirai nella lettura di questa guida le scopriremo insieme.

Business Manager e Business Suite: le differenze tra i due tool

Sia il Business Manager che la Business Suite di Meta sono degli strumenti necessari alla corretta gestione dei profili Social aziendali.

Il Business Manager di Facebook è quel tool prettamente creato per chi pubblica inserzioni. Grazie a questo strumento, le aziende e i professionisti presenti sui Social Media di Meta possono effettuare tutta una serie di fondamentali operazioni.

Dal tool si può accedere alle Pagine e gestirne gli annunci pubblicitari. Non solo pubblicandoli, ma anche modificandoli e analizzandone i risultati. E, in caso di partner pubblicitari esterni, questi possono essere aggiunti, in modo da poter a loro volta gestire Pagine e inserzioni.

Il Business Manager è dunque lo strumento che permette la totale gestione dell’account pubblicitario.

La Business Suite, invece, è uno strumento introdotto più recentemente, a partire dal 2020. Pensato anche per la gestione da dispositivi mobili, riunisce diverse funzionalità relative ai vari account sui social Meta.

Nel dettaglio, consente di creare, pubblicare e gestire i post, e di accedere a report e insight relativi alle campagne.

Meta Business Suite: cos’è e come funziona

Scendiamo adesso ancor più nei dettagli e analizziamo funzionalità e caratteristiche dei due strumenti, in modo da comprenderne appieno le differenze.

La Meta Business Suite è uno strumento di recente introduzione che Meta ha creato per unificare in un’unica sede diversi strumenti di marketing. Lo scopo principale è consentire la gestione rapida e immediata di diversi profili: Instagram, Facebook e Messenger.

Dalla suite, infatti, è possibile gestire post ma anche annunci e comunicazioni, senza dover necessariamente passare alle diverse piattaforme. Attraverso un unico strumento, insomma, è possibile gestire più account social.

Inoltre, la suite permette di accedere a strumenti di analisi e ottimizzazione delle campagne pubblicitarie. Puoi gestire i tuoi annunci direttamente dalla Business Suite ed anche ottimizzare le campagne adattandole al tuo target.

In definitiva, si tratta di una soluzione ideale per gestire, da un’unica piattaforma, la presenza della tua attività sui Social Media.

Tutto sul Business Manager: come funziona e a cosa serve

Passiamo ora ai dettagli sul secondo strumento, il Business Manager.

Rispetto alla Suite che abbiamo appena analizzato, possiamo definire il Business Manager uno strumento più avanzato, che garantisce un maggior controllo. La gestione garantita da questo tool è più efficiente, e garantisce l’accesso a strumenti di marketing ancor più sensibili.

Ad esempio, tramite il Business Manager potrai usare strumenti preziosi per le tue campagne, come il Pixel di Meta.

Inoltre, e questo aspetto è fondamentale se hai incaricato un’agenzia pubblicitaria o un Social Media Manager, da questo strumento potrai gestire, aggiungere e rimuovere collaboratori.

I collaboratori che aggiungi avranno accesso alle tue Pagine e ai tuoi account aziendali tramite il Business Manager. In caso di fine della collaborazione, non dovrai far altro che rimuovere le autorizzazioni concesse.

Adesso che ne conosci differenze e funzioni, vuoi sfruttare al meglio i due strumenti e, in generale, i canali social per promuovere la tua attività? Contatta immediatamente il nostro team per una consulenza mirata.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

eredità digitale

Eredità digitale: cosa accade ai social e ai contenuti dopo la nostra morte?

Il GDPR non ha abrogato il d.lgs. 196/2003, l’ancora vigente Codice Privacy che è stato modificato e integrato, tra l’altro, con i commi da 2 a 5 dell’art. 2-terdecies che disciplinano l’eredità della nostra identità virtuale.

Infatti, tutto l’insieme di dati, immagini, pensieri, interazioni, tracce della nostra navigazione, vanno a formare il nostro “IO ONLINE”, che rimane in rete, anche contro la nostra volontà, dopo la morte della persona di cui è una rappresentazione digitale.

Ecco, quindi, che il legislatore italiano fornisce una disciplina di che cosa avviene nel momento in cui l’interessato viene a mancare e di come lo stesso possa comunque intervenire prima del suo decesso con una dichiarazione scritta non equivoca, specifica, libera e spontanea, presentata o comunicata al titolare del trattamento nell’ambito dell’offerta di servizi della società dell’informazione, allo scopo di impedire o disciplinare l’esercizio dei diritti connessi al trattamento post mortem dei propri dati personali che il primo comma riconosce (per quanto qui di interesse) da parte di chi agisca «per interesse proprio», in qualità di «mandatario dell’interessato», ovvero «per ragioni familiari meritevoli di protezione».

L’argomento riguarda ovviamente tutti ma, in particolare, i personaggi della rete, coloro che hanno creato una loro immagine, se non il loro lavoro, con contenuti online specialmente se gestiti in forma contrattuale da terzi.

Non dimentichiamo, infatti, che stiamo parlando sia di diritti della personalità sia di diritti patrimoniali che cadono in successione.

Immagini, like, commenti, e le continue interazioni, di un profilo social, rappresentano un patrimonio che dovrebbe essere gestito dagli eredi o, prima della morte, con uno strumento testamentario che preveda cosa deve accadere dell’immagine del de cuius, dei suoi contenuti e dei diritti economici che vi possono eventualmente gravitare intorno.

Tutto ciò, ci dice la legge, senza pregiudicare i diritti patrimoniali dei terzi, vale a dire aziende, operatori e piattaforme social.

La morte di una persona, infatti, determina oggi la successione sui propri dati personali online sia che questi configurino cose che possono formare oggetto di diritti» ex art. 810 c.c. sia sui rapporti contrattuali che ne derivano e che potrebbero perdurare dopo la morte di una persona.

Non lasciamoci trarre in inganno dalla circostanza che Facebook preveda norme contrattuali per poter decidere cosa fare del proprio profilo in caso di morte dell’utente.

Qui stiamo parlando di tutto il patrimonio di una persona che comprende anche la sua personalità online e che può essere gestita dagli eredi secondo il dettato codicistico in mancanza di testamento o di una norma contrattuale.

La vigente normativa fa del resto propendere ad una lettura in chiave di salvaguardia economica dei dati laddove riconosce il «diritto di difendere in giudizio i propri interessi», che comprende i familiari che possono proteggere, oltre al patrimonio, con la reputazione del defunto, quella propria. Una forte analogia con il diritto di autore.

Potrebbe quindi verificarsi che gli eredi abbiano interesse ad impedire che siano cancellati definitivamente o acquisiti da terzi, il sito web fonte di reddito, le e-mail ed anche un profilo social.

Non parliamo, anche qui, solo di personaggi pubblici. Recenti casi di suicidio dimostrano come sussistano interessi sia per la tutela in sede giudiziaria sia per possibili aspetti assicurativi. La Corte Federale Tedesca si è espressa in tal senso contro una piattaforma che negava l’accesso ai dati di una ragazza defunta per, a suo dire, a tutela della riservatezza della stessa.

L’argomento riguarda anche i Social Media Manager che, in molti casi, sono i veri e propri depositari e custodi di quell’enorme patrimonio di dati, informazioni e reazioni di terzi che costituiscono il valore morale ed economico non solo di pagine social, ma anche della persona.

Considerare, pertanto, la possibilità al momento della definizione di un contratto di gestire il non auspicato ma possibile caso di decesso del cliente, dovrebbe essere preso in considerazione anche al fine di evitare possibili contenziosi con gli eredi.

Avv. Gianni Dell’Aiuto

Profilo dell'attività su Google - Fatti trovare su Google www.emeracomunicazione.it

Google Business Profile: come ottimizzare la tua scheda Profilo dell'Attività in maniera efficace

Se possiedi un’attività commerciale o professionale operante principalmente sul territorio, devi assolutamente conoscere le potenzialità di Google Business Profile (GBP): il Profilo dell’Attività. Se questo nome non ti dice molto, forse conosci questo strumento con la sua vecchia denominazione, ossia Google My Business.

Si tratta del tool di Google che può metterti in contatto diretto con i potenziali acquirenti. Quando un interessato effettua una ricerca che ha a che fare con un prodotto o un servizio geolocalizzato, Google gli restituirà, come risultato, non solo un elenco di siti web, ma anche di Google Business Profile. Si tratta delle schede aziendali pertinenti con la ricerca dell’utente, che possono aiutarlo a trovare il servizio o il prodotto cercato recandosi presso le aziende ubicate nelle sue immediate vicinanze.

Naturalmente, per poter far in modo che gli utenti ti trovino al momento giusto, è importante ottimizzare la tua scheda aziendale GBP in maniera efficace. Scopriamo subito come.

Come funziona Google Business Profile

Puoi considerare Google Business Profile come una sorta di intermediario virtuale tra la tua attività e i tuoi potenziali clienti.

Creare una scheda GBP significa infatti permettere agli utenti di trovarti tra le attività pertinenti quando effettuano la ricerca di prodotti e servizi offerti su base locale.

Ma c’è di più: la creazione di un Google Business Profile legato alla tua azienda ti permetterà non solo di figurare tra i risultati di ricerca, ma anche di apparire su Google Maps.

Gli utenti avranno disposizione una scheda di riepilogo che, se compilata correttamente, conterrà non solo il nome della tua attività, ma anche l’indirizzo della tua sede, il tuo numero di telefono, gli orari di apertura e tutta una serie di altre informazioni utili per chi vuole entrare in contatto con te, coi tuoi prodotti o coi servizi che offri ai tuoi clienti.

Quali sono i suoi vantaggi

Il vantaggio più immediato che deriva dall’utilizzo di Google Business Profile dovrebbe dunque apparirti già chiaro. La tua scheda aziendale permette ai potenziali clienti di conoscere la tua esistenza. E questo può tradursi con un’opportunità di fare affari immediati.

Inoltre, lo strumento GBP permette alle aziende di monitorare i clic, controllare le azioni compiute sulla scheda aziendale, analizzare il traffico. Gli strumenti di analisi di Google Business Profile sono gratuiti, così come è gratuita la creazione del profilo aziendale.

Google Business Profile: come creare e ottimizzare una scheda aziendale

Se vuoi iniziare a sfruttare le potenzialità di Google Business Profile, però, devi subito ottimizzare al meglio la tua scheda aziendale.

Per far questo, devi prima di tutto averne una: ti basta possedere un account Google e iniziare a creare la scheda sfruttando il sito ufficiale Profilo dell’attività.

La creazione della scheda è abbastanza intuitiva, quindi non ci soffermeremo molto su quest’aspetto. Ciò che ci interessa maggiormente è l’ottimizzazione corretta del Google Business Profile. Solo un profilo correttamente ottimizzato ti darà dei risultati concreti in termini di visibilità: la tua scheda dovrà dunque apparire in alto, tra le prime mostrate da Google per le keyword pertinenti.

Puoi ottenere questo risultato concentrandoti su questi cinque aspetti, da non sottovalutare assolutamente se vuoi ottenere risultati sensibili grazie a GBP:

  1. imposta un titolo adeguato: il titolo della scheda deve coincidere con il nome della tua attività. Potresti valutare di aggiungere keyword pertinenti, ma senza esagerare e limitandoti ad un massimo di due parole chiave;
  2. presta attenzione a categorie e sottocategorie: al momento di impostarle, seleziona quelle strettamente pertinenti col tuo business;
  3. incentiva le recensioni: i tuoi clienti possono lasciare recensioni legate all’attività proprietaria di un Google Business Profile. Non temere di chiedere ai tuoi clienti soddisfatti di scriverne una, per fornire indicazioni utili per gli utenti interessati;
  4. condividi post e foto: la tua scheda GBP può essere arricchita con post, immagini e altro materiale utile per i clienti. Condividi regolarmente aggiornamenti per mostrare ai potenziali interessati di cosa ti occupi;
  5. cura la SEO del tuo sito web aziendale: collegare il tuo Google Business Profile ad un sito web ottimizzato in ottica SEO avrà impatto positivo sul posizionamento della tua scheda GBP. Ad una scheda associata ad un sito correttamente ottimizzato, infatti, verrà assegnato un posizionamento migliore.

In più, una fantastica novità: è possibile inserire i link verso i seguenti principali social media:

  • Instagram
  • LinkedIn
  • Pinterest
  • TikTok
  • Twitter (X)
  • YouTube
  • Facebook

Hai bisogno di aiuto per ottimizzare la tua scheda aziendale Google Business Profile? Contattaci immediatamente, il nostro team saprà come aiutarti.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

tik tok come si usa (1)

TikTok per il marketing: la guida step-by-step per iniziare ad usare la piattaforma

Se utilizzi i Social Media per trovare nuovi clienti, non puoi più fare a meno del marketing su TikTok. Inizialmente, questa piattaforma di condivisione di video brevi era utilizzata in prevalenza da giovani e, per tale ragione, le aziende ed i professionisti la guardavano con una certa diffidenza. Oggi, però, le cose sono cambiate: questo social conta, a livello mondiale, circa un miliardo di utilizzatori ogni mese.

Inoltre, l’età media di chi usa TikTok si è modificata, innalzandosi. Questo significa che vale la pensa considerare di includerlo nel proprio piano pubblicitario se vogliamo sfruttare al meglio le potenzialità del Social Media Marketing.

Tuttavia, conosco bene le difficoltà che un nuovo iscritto potrebbe incontrare: a prima vista, utilizzare al meglio TikTok, soprattutto con finalità pubblicitarie, potrebbe sembrare difficile.

Per questo, ho realizzato questa guida step-by-step per permetterti di iniziare ad usare questo social con finalità pubblicitarie.

TikTok per il marketing: come iniziare

Il primo passo da compiere, se ancora non lo hai fatto, è quello di scaricare l’app ufficiale, disponibile gratuitamente sia su Google Play che su App Store. Fatto questo, non potrai iniziare ad utilizzare TikTok per il marketing se prima non effettuerai la registrazione alla piattaforma.

Niente di troppo complesso, comunque: ci vorranno soltanto un paio di minuti. Puoi decidere di accedere in maniera diretta con Gmail, Facebook o Twitter, o creare un account impostando username e password.

Fatto questo, potrai iniziare ad impostare il tuo profilo. Ricorda che, dato che userai la piattaforma per aumentare la visibilità della tua attività, dovrai scegliere un account aziendale.

Gli account personali o quelli per creator non danno infatti la possibilità di usare i potenti tools che TikTok Business mette a disposizione delle aziende.

Una volta impostata o modificata la tipologia di account, dovrai infine modificare il profilo, arricchendolo con le informazioni relative alla tua attività. Se lo vorrai, potrai anche collegare i tuoi account aziendali creati su altri social, per mostrare agli utenti ogni sfaccettatura della tua impresa o della tua professione.

Ottimizzazione del profilo TikTok per il marketing

Prima di proseguire e scoprire come iniziare a pubblicare i tuoi video, è necessario spendere qualche parola sull’ottimizzazione del tuo account su TikTok.

Come vedrai nel momento in cui darai inizio alla creazione del tuo profilo per pubblicizzare il tuo lavoro, avrai pochissimi caratteri per far capire agli utenti di TikTok chi sei e di cosa ti occupi.

Dovrai dunque prestare attenzione ad ogni aspetto del tuo account, iniziando dalla foto profilo: deve necessariamente essere rappresentativa del tuo brand. Se hai un logo, utilizzalo come immagine profilo. In caso contrario, dovrai far in modo di scegliere una foto che rappresenti te e la tua attività.

Per quanto riguarda, invece, la sezione Biografia, avrai solamente 80 caratteri per descrivere ciò che fai. Dovrai puntare tutto sulla sintesi, cercando però di essere coinvolgente.

Come pubblicare i video

Quando avrai ultimato l’ottimizzazione dei tuoi account TikTok aziendale, potrai finalmente iniziare a creare i tuoi contenuti.

La condivisione di video sulla piattaforma è abbastanza immediata: per registrare il tuo contenuto, innanzitutto, dovrai avviare la modalità fotocamera mediante la scheda centrale dell’app.

Questo Social Media permette di arricchire i tuoi video con effetti speciali, accessibili dalle icone a destra. Potrai decidere di aumentare o diminuire la velocità di riproduzione, di aggiungere filtri, effetti o brani musicali, di creare un video unico o registrare più video brevi da unire poi in un contenuto unico.

Una volta creato il video, dovrai aggiungere una descrizione pertinente, che potrai arricchire di hashtag che abbiano a che fare col contenuto da te creato.

Prima di condividere il tuo post ricorda che, quando utilizzi TikTok con finalità legate al marketing, valgono le stesse regole di utilizzo valide per gli altri Social Media. I tuoi contenuti dovranno essere interessanti e utili per il tuo pubblico target.

Hai difficoltà nella creazione del tuo profilo aziendale su TikTok? Oppure integrare questo Social Media nel tuo piano marketing ma non sai da dove iniziare? Contattaci ora per una consulenza.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Twitch, una risorsa per le piccole aziende come sfruttarlo al meglio

Twitch, una risorsa per le piccole aziende: come sfruttarlo al meglio

Se stai cercando un nuovo canale per condividere video con i tuoi potenziali clienti, oltre a YouTube e a TikTok ti consiglio di valutare Twitch e le sue numerose potenzialità.

Al pari di YouTube, Twitch permette a chi crea contenuti di condividere video con i seguaci. C’è, però, una profonda differenza tra questa piattaforma e gli altri Social Media: su Twitch, infatti, i contenuti vengono condivisi in diretta.

Chi desidera utilizzare questa piattaforma di streaming non potrà limitarsi a creare un video e a caricarlo per renderlo disponibile per gli interessati. Tutto dovrà avvenire in tempo reale.

Questa particolare piattaforma è ampiamente utilizzata nel mondo del gaming, ma offre numerose opportunità di marketing. Anche i business, in particolare le piccole attività, possono trarre vantaggio dall’utilizzo di Twitch. Scopriamo insieme come puoi utilizzarla per promuovere la tua attività.

Cos’è Twitch

Il potenziale dei contenuti video per il marketing è ormai ben noto. Secondo il noto sito web tedesco Statista, che si occupa di sondaggi e dati, il numero di spettatori dediti alla visione di contenuti video è destinato ad aumentare.

Nel 2024, potremmo addirittura superare i 164 milioni di utenti che, ogni giorno, dedicano del tempo alla fruizione di contenuti video.

Buona parte di questi spettatori già oggi utilizza regolarmente Twitch. Si tratta della piattaforma di live streaming più popolare al mondo, acquistata da Amazon nel 2014.

Come ti ho già anticipato in apertura, Twitch è molto popolare tra gamer e appassionati di videogiochi anche se i contenuti condivisi quotidianamente al suo interno sono molto vari. Il canale è utilizzato anche da cuochi, artisti di vario genere, sportivi.

Con alle spalle più di dieci anni di streaming, la piattaforma conta più di 35 milioni di visitatori unici mensili, ed è quindi ovvio che moltissime attività abbiano deciso di sfruttare la popolarità del live streaming per sponsorizzare prodotti e servizi.

Pubblico e potenzialità

Prima di cominciare ad utilizzare questa piattaforma e di integrarla nel tuo piano marketing, dobbiamo analizzare nel dettaglio gli utenti che la utilizzano quotidianamente. In questo modo, sarai in grado di comprendere se coloro che utilizzano Twitch potrebbero essere potenzialmente interessati a ciò che hai da offrire.

In primo luogo, va considerato che il pubblico di Twitch è in gran parte composto da utenti di sesso maschile stando alle rilevazioni del 2022, il 65% degli utenti è rappresentato da uomini.

Inoltre, gli iscritti sono prevalentemente dei giovani: il 75% degli utenti iscritti ha tra i 16 ed i 34 anni. Se il tuo intento è quello di attrarre un pubblico under 35 e prevalentemente maschile, si tratta della piattaforma giusta.

Come utilizzare Twitch per promuovere aziende e attività

Ora che conosci le potenzialità di Twitch per il marketing, ti aiuterò a capire, in concreto, come utilizzarlo per promuovere il tuo business.

I video live si prestano benissimo per la condivisione di lezioni, contenuti a scopo informativo/educativo, dimostrazioni in diretta.

Altra tipologia di contenuto molto interessante che può essere veicolata con Twitch è quella “dietro le quinte”. Questa tipologia di video permette di soddisfare le curiosità che i clienti o i potenziali interessati nutrono nei confronti di un prodotto e/o nella genesi di un servizio.

Puoi infine usare Twitch per rispondere alle domande più frequenti dei potenziali clienti. Non dovrai avviare una sessione live solamente quando avrai contenuti da proporre: la piattaforma permette agli spettatori di interagire con lo streamer, ponendogli domande in diretta.

Questa tipologia di live ti permetterà non solo di rispondere agli interrogativi dei tuoi seguaci, ma anche di stabilire con loro un contatto diretto.

Se vuoi cominciare ad utilizzare Twitch all’interno di un piano marketing integrato, contattaci ora: analizzeremo insieme il tuo business e individueremo i contenuti che fanno per te.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Come utilizzare Tik Tok per accrescere il tuo business (1)

TikTok per aziende e professionisti: ecco come utilizzarlo per accrescere il tuo business

Se utilizzi i Social Media per pubblicizzare la tua azienda o la tua attività professionale, considera anche la possibilità di introdurre TikTok nella tua strategia di marketing online.

Questa popolarissima piattaforma prettamente utilizzata per condividere video non viene presidiata solamente da giovani in cerca di svago e contenuti divertenti. Al contrario, recentemente, questo Social Media è diventato un vero e proprio strumento pubblicitario per le imprese che intendono aumentare la propria visibilità.

Se vuoi scoprire come integrare correttamente TikTok alla tua strategia pubblicitaria per accrescere il tuo business, sei nel posto giusto. Oggi analizziamo insieme tutte le potenzialità del Social Media dei video brevi e capiremo come utilizzarlo per la tua attività lavorativa.

TikTok per pubblicizzare aziende e imprese: ecco perché è uno strumento valido

Sebbene tu possa essere maggiormente attirato da social quali Facebook e Instagram, anche TikTok potrebbe tornarti utile per pubblicizzare il tuo lavoro.

Sono in effetti tantissime le aziende che hanno già scoperto il potenziale di TikTok, perchè questa piattaforma offre un'opportunità unica di raggiungere un vasto pubblico di persone di diverse fasce d'età.

TikTok, infatti, conta un invidiabile bacino di utenza che supera il miliardo e, cosa fondamentale, rispetto ai primi tempi in cui l’app social si è diffusa nel nostro Paese, il target di coloro che utilizzano la piattaforma si è modificato.

Se, in un primo tempo, era dapprima utilizzata da giovani e giovanissimi, ad oggi la platea va dai 18 fino a 55 anni di età.

I video condivisi sulla piattaforma, inoltre, hanno una elevatissima possibilità di diventare virali, e questo significa che, anche se hai un budget limitato da investire in pubblicità sui social, potresti comunque ottenere una grande visibilità condividendo i tuoi video su questo social.

Infine, un ulteriore aspetto che rendere TikTok un validissimo strumento pubblicitario per piccole aziende e professionistico riguarda la natura informale e immediata dei suoi contenuti.

Tramite i video, potrai mostrare il lato più autentico della tua attività, coinvolgendo nel profondo i tuoi potenziali clienti.

TikTok per aziende e imprese: i primi passi sulla piattaforma

Iniziare ad utilizzare TikTok per la tua attività e per accrescere il tuo portafoglio clienti è gratis: ti basterà creare un profilo in piattaforma.

Se ne possiedi già uno, il mio consiglio è quello di trasformarlo in un account business. TikTok consente infatti la creazione di varie tipologie di profili, quello Creator e quello Business.

Il passaggio dal profilo base a quello Business è gratuito, ma fondamentale se vuoi iniziare a sfruttare questo Social Media per sponsorizzarti sfruttando la piattaforma. Questa tipologia di profilo ti darà infatti accesso a TikTok Business, ossia un set di strumenti di analisi e sponsorizzazione pensato per aziende e professionisti.

Grazie a questo insieme di tools potrai verificare i risultati dei tuoi video e creare adv a pagamento. Sarai inoltre in grado di condividere link al tuo sito web aziendale direttamente sulla piattaforma.

Come usare TikTok per pubblicizzare la tua attività

Una volta creato il tuo profilo TikTok aziendale, dovrai compiere una serie di passaggi necessari per creare contenuti che siano realmente di successo.

La possibilità di ottenere visibilità su TikTok dipende dalla tua capacità di creare contenuti che catturino l'attenzione degli utenti. Dovrai quindi mantenerti costantemente aggiornato sui trend e sugli hashtag più popolari del momento, che ti saranno utili per raccontare la storia della tua azienda o della tua attività professionale.

Ricorda di condividere regolarmente post e contenuti utili per il tuo pubblico di riferimento, per aumentare le probabilità di raggiungere un vasto numero di utenti.

Infine, non dimenticare di coinvolgere i tuoi clienti e i tuoi seguaci, organizzando challenge, concorsi e altre attività che invoglino alla produzione di contenuti generati dagli utenti relativi alla tua attività e ai tuoi prodotti.

Vorresti iniziare a creare dei video coinvolgenti su TikTok, per trovare clienti e accrescere la tua visibilità online? Contattaci immediatamente, il nostro team ti darà i consigli giusti per creare contenuti virali.

Come creare post virali per Instagram 3 consigli utili per aziende e professionisti

Come creare post virali per Instagram: 3 consigli utili per aziende e professionisti

Se gestisci un’azienda o se hai un’attività professionale e utilizzi il Digital Marketing come utile strategia per lo sviluppo del tuo business, sicuramente ti sarai chiesto almeno una volta come creare post virali per Instagram, una piattaforma oramai largamente utilizzata da una importante fetta di internauti.

Per questo, se riuscirai ad accaparrarti un posto nella sezione Esplora, che racchiude i contenuti più interessanti del social, potrai ottenere un’enorme visibilità.

Un post virale viene infatti fruito da migliaia e migliaia di persone e la conseguenza è praticamente ovvia: una maggiore visibilità ti permetterà di ottenere più lead, clienti e vendite.

Condividere un contenuto che abbia tutte le carte in regola per diventare virale non è però semplicissimo: cerchiamo dunque di capire come creare post virali per Instagram.

Come creare post virali per Instagram: le caratteristiche dei contenuti

Non tutti i post che vengono condivisi sui social raggiungono un buon livello di visibilità. La viralità, ancor peggio, viene raggiunta soltanto da un numero di contenuti selezionato.

La creazione di contenuti in grado di diventare virali, insomma, non è scontata e presuppone la condivisione di post curati nei minimi dettagli.

Come creare post virali per Instagram, quindi? Innanzitutto, è necessario conoscere con esattezza il pubblico a cui ti rivolgi. I contenuti creati con la prospettiva di raggiungere la viralità sono quelli che forniscono soluzioni o risposte ad uno specifico target.

Devono, cioè, essere di valore, e spingere l’utente a compiere azioni sul post stesso. Un post virale, per definizione, è quello che conta un numero elevato di commenti, like e condivisioni. Ma il coinvolgimento può essere ottenuto solamente se il contenuto è valido e merita di essere condiviso o commentato.

Inoltre, sarà importante puntare sull’originalità: difficilmente un post simile a quelli già condivisi da altri diventerà virale. Devi, al contrario fornire un valore aggiunto ai tuoi potenziali clienti.

Contenuti virali su Instagram grazie agli influencer

Se ti stai chiedendo come creare post virali per Instagram, un utile consiglio è quello di ricorrere agli influencer. Coloro che creano contenuti professionali per lavoro, ossia influencer e content creator, godono infatti di un ampio seguito sulla piattaforma.

Se un creator condividerà un post in collaborazione con la tua attività, quindi, aumenterà la visibilità dei tuoi prodotti e dei tuoi servizi.

I contenuti relativi alla tua attività verranno, cioè, mostrati ad un pubblico potenzialmente enorme e l’engagement al post potrebbe essere smisurato. E un post con un coinvolgimento elevato ha maggiori possibilità di diventare virale.

Ovviamente, non potrai scegliere influencer e creator in base alla loro popolarità. Devi necessariamente selezionare quelli che creano contenuti in linea con il tuo pubblico di riferimento.

Questa accortezza è necessaria affinché Instagram mostri il contenuto solamente ai fan che, potenzialmente, potrebbero mostrare un reale interesse nei confronti della tua attività.

In caso contrario, le probabilità che i tuoi post diventino virali sono pressoché nulle. Attenzione, quindi, ai content creator che sceglierai per le tue collaborazioni.

Il potere degli strumenti di analisi

Nell’esatto momento in cui inizierai a domandarti come creare post virali per Instagram, dovrai effettuare una corretta analisi delle metriche.

La creazione di contenuti che abbiano un potenziale per raggiungere la sezione Esplora del social presuppone infatti l’analisi dettagliata dei contenuti che, precedentemente, hanno ottenuto i risultati migliori.

Instagram, come tutte le piattaforme social, offre tutta una serie di strumenti che permettono di analizzare l’andamento dei post condivisi sul profilo aziendale.

Prima di creare e condividere un contenuto o un post, se vuoi che questo abbia delle possibilità di diventare virale, dovrai prima di tutto analizzare l’engagement.

Capirai che un contenuto ha funzionato se ha ottenuto un buon numero di impression e reach. Partendo dai contenuti migliori, potrai generare ulteriori post che abbiano il potenziale di diventare realmente virali.

Se vuoi iniziare a condividere post con un elevato potenziale di viralità ma non sa da dove iniziare, contattaci adesso per una consulenza.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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