Vuoi ingaggiare un influencer Ecco quello che devi sapere

Vuoi ingaggiare un influencer? Ecco quello che devi sapere

Sogni di contattare un influencer per sponsorizzare la tua azienda o la tua attività professionale? Non sei il solo: ogni giorno, imprese e professionisti si avvicinano all’influencer marketing per aumentare visibilità e ottenere nuovi clienti. Quello degli influencer è un fenomeno di ampia portata, che negli ultimi anni si è diffuso a macchia d’olio. Rivolgersi a queste figure e, più in generale, a content creator famosi, significa ottenere visualizzazioni. Come tutti sappiamo, più visualizzazioni potrebbero portare a maggiori vendite. Tuttavia, prima di ingaggiare un creatore di contenuti che parli dei tuoi prodotti e dei tuoi servizi, ci sono alcune cose che devi assolutamente sapere.

Chi sono gli influencer

Innanzitutto, dovrai avere ben chiaro chi sono gli influencer prima di rivolgerti a uno di loro. Si tratta di soggetti che godono di particolare fama sui social media e che, come il nome stesso lascia intendere, sono capaci di influenzare le opinioni (e i comportamenti di acquisto) dei loro seguaci.

Di solito, gli influencer si specializzano in determinati argomenti, come lo sport, la salute, la bellezza. Questo aspetto è fondamentale, perché ne deriva che i follower degli influencer della tua nicchia possono essere potenzialmente interessati ai tuoi prodotti e ai tuoi servizi.

Spesso questa categoria è confusa con i content creator, figure molto attive sui social e che potrebbero esserti utili.

Mentre i content creator si concentrano sulla creazione di contenuti di qualità, gli influencer non fanno altro che esercitare la propria influenza sul pubblico. Quindi, se assolderai un content creator, potrai comunque ottenere del materiale utile per farti pubblicità e ottenere visibilità.

Tuttavia, se aspiri a maggiori opportunità di business e a un pubblico molto ampio, gli influencer fanno al caso tuo. In ogni caso, spesso il confine tra content creator e influencer è molto sottile: spesso anche i creatori di contenuti vantano una community di tutto rispetto.

Aspetti giuridici degli influencer: contratti e sponsorizzazioni

Quando intendi assoldare un influencer, è fondamentale stabilire preventivamente che tipo di contratto andrà a disciplinare la vostra collaborazione.

L’influencer, innanzitutto, potrà impegnarsi a sponsorizzare i prodotti con un contratto di natura commerciale. Dovrai, cioè, fornire un compenso prestabilito per la promozione dei tuoi prodotti o dei tuoi servizi.

Tuttavia, il contratto commerciale è solo una delle alternative a disposizione. Talvolta, si preferisce instaurare una collaborazione con affiliazione. Questo significa che dovrai corrispondere al professionista ingaggiato una percentuale sulle vendite, se queste derivano dalla sua attività di sponsorizzazione.

Non dimenticare, comunque, che la normativa italiana obbliga aziende e influencer a dichiarare apertamente che un contenuto è sponsorizzato.

Se un influencer sta facendo pubblicità a un tuo prodotto o servizio e se, per questa attività pubblicitaria, gli stai corrispondendo un compenso, sarà obbligatorio contrassegnare come sponsorizzati i post. In caso contrario, si rischia di scadere nella pubblicità occulta, con tutte le ripercussioni legali del caso.

Rischi, sanzioni e obblighi sui social media

Se intendi avviare collaborazioni con uno o più influencer, infine, non dovrai sottovalutare gli aspetti legali che riguardano i post che verranno condivisi.

Ogni influencer ha la responsabilità legale dei contenuti che decide di pubblicare. Il che significa che, in caso di pubblicità ingannevoli o condivisione di informazioni false, può andare incontro a sanzioni. Tuttavia, anche le aziende e i professionisti coinvolti potrebbero essere chiamati in causa.

Per questa ragione e anche per evitare potenziali danni d’immagine causati da comportamenti scorretti, il mio consiglio è quello di contattare solamente influencer affidabili.

Inoltre, i contenuti sponsorizzati che verranno pubblicati vanno accuratamente monitorati.

Vuoi iniziare a collaborare con influencer e content creator per dare una spinta al tuo brand? Contattaci ora: i nostri esperti ti forniranno una consulenza pensata per la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Come fare Personal Branding consigli e strategie per emergere dalla concorrenza

Come fare Personal Branding: consigli e strategie per emergere dalla concorrenza

Oggi il Personal Branding non può più essere considerato un optional o un’attività riservata solo ai grandi CEO. È a tutti gli effetti una strategia di marketing che chiunque dovrebbe adottare, soprattutto chi opera in una piccola o media impresa o lavora come libero professionista.

Come saprai, il mercato del lavoro è sempre più competitivo. Emergere dalla concorrenza è diventato fondamentale, sia per grandi marchi che per piccole attività. Anzi, lo è ancor di più per chi gestisce una PMI o offre servizi professionali: per avere successo non basta essere competenti, bisogna anche riuscire a farsi notare. Ma come ottenere questo tipo di risultati? Cerchiamo di scoprirlo insieme.

Cos'è il Personal Branding (e perché è importante)

Fare Personal Branding significa promuovere te stesso e le tue competenze in modo strategico, con l’obiettivo di essere riconosciuto come una figura autorevole.

Si tratta, infatti, dell’attività per la quale puoi fare marketing sulla tua persona e sulle tue competenze. Curare il tuo personal brand significa mostrare al mondo che sei competente in un determinato settore.

Che tu stia cercando nuovi clienti, collaborazioni o opportunità di lavoro, costruire un brand personale solido ti permette di differenziarti e di far percepire il tuo valore nel modo giusto.

Ricorda, infatti, che qualunque sia il tuo settore, rischi di muoverti in un mercato saturo, fatto di competenze spesso simili e condivise da più professionisti. Il modo in cui ti presenti al pubblico, però, può fare la differenza e aiutarti a emergere.

Come fare Personal Branding: i primi passi

Se vuoi iniziare anche tu a fare Personal Branding, dovrai innanzitutto individuare la tua nicchia, ossia la tua area di competenza.

Cerca di individuare i tuoi punti di forza che ti rendono unico tra i competitor e punta su quelli.

Perché le tue attività di Personal Branding funzionino, poi, devi conoscere con esattezza il tuo pubblico. Devi, in altre parole, sapere a chi ti stai rivolgendo.

Questo perché, ovviamente, parlare a un imprenditore è molto diverso dal cercare di attirare l’attenzione di un recruiter.

Una volta chiariti questi aspetti, dovrai scegliere la piattaforma per curare il tuo brand personale.

LinkedIn è senza dubbio il social più indicato per costruire e promuovere un personal brand professionale. Ma se hai tempo e risorse, dovresti anche valutare l’apertura di un blog o di un sito personale.

Un blog ti permetterà di condividere contenuti approfonditi, mentre con un sito web potrai avere a disposizione una vetrina dove mostrare il curriculum e il portfolio.

In ogni caso, ricorda di pianificare la tua presenza online con un piano editoriale ben definito. Pubblica aggiornamenti, approfondimenti, analisi di tendenze in tempo reale e contenuti che riflettano la tua competenza e che tengano conto di quanto succede nel tuo settore di riferimento in un determinato momento.

Consigli e strategie

Ricorda che l’obiettivo del Personal Branding dovrebbe essere quello di distinguerti dalla concorrenza.

Pubblicare contenuti di valore sui social e sul tuo blog è solo un punto di partenza. Dovrai anche avviare strategie che ti permettano di mostrare la tua unicità.

Uno dei miei consigli è quello di valorizzare le tue competenze pubblicando un libro, un e-book o un breve manuale gratuito. In questo modo, offrirai un grande valore al tuo pubblico e rafforzerai la tua autorevolezza.

Cerca, inoltre, di non chiuderti in te stesso: il Personal Branding si costruisce anche attraverso collaborazioni e networking. Quando possibile, partecipa a eventi di settore, avvia partnership e interagisci con altri professionisti.

Infine, non dimenticare di essere te stesso: la trasparenza genera fiducia. È meglio attirare un pubblico in linea con la tua identità, piuttosto che cercare di accontentare tutti e restare anonimo.

Insomma, per concludere, ricorda: non basta Saper Fare, bisogna anche Far Sapere.

In un mondo così competitivo ed agguerrito, non è più sufficiente essere bravi. Bisogna anche comunicarlo al giusto target e nel modo giusto!

Hai bisogno di una mano per impostare la tua strategia di Personal Branding? Contattaci ora, il nostro team è pronto a supportarti passo dopo passo.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Pubblicità su LinkedIn

Pubblicità su LinkedIn: come funziona e quando conviene farla

Così come accade su tutte le piattaforme social, anche la pubblicità su LinkedIn rappresenta un'opportunità per raggiungere un pubblico più ampio. Ad oggi, la piattaforma consente di ottenere visibilità anche con i soli post organici. Tuttavia, se desideri ampliare il tuo raggio d'azione e hai del budget da investire, puoi sfruttare i cosiddetti LinkedIn Ads.

La pubblicità su questo social media funziona in modo diverso rispetto a quanto accade, per esempio, sulle piattaforme di Meta o su TikTok. Per questa ragione, ho deciso di creare questa guida per analizzare nel dettaglio il funzionamento della pubblicità su LinkedIn, quando conviene utilizzarla e chi può trarne beneficio.

Come funziona la pubblicità su LinkedIn

Quando parliamo di pubblicità su LinkedIn, ci riferiamo ai LinkedIn Ads. Si tratta di campagne e annunci pubblicitari a pagamento, grazie ai quali potrai raggiungere un pubblico mirato.

Le sponsorizzazioni su questa piattaforma, per certi versi, funzionano in maniera molto simile a quelle degli altri social, per esempio Facebook.

Tuttavia, come ti accennavo in apertura, esistono delle sostanziali differenze con le altre piattaforme. Tra queste, gli obiettivi che si possono selezionare nel momento in cui creerai una campagna.

Le opzioni offerte dalla pubblicità su LinkedIn, infatti, sono molte:

  • visite al sito aziendale
  • notorietà di marchio
  • interesse
  • visualizzazioni video
  • conversioni
  • lead
  • candidati idonei per le offerte di lavoro.

Per quanto concerne, invece, gli annunci sponsorizzati disponibili, ne esistono quattro diversi tipi. Il contenuto sponsorizzato è un vero e proprio post che viene proposto nel feed di LinkedIn del tuo target di riferimento.

Esistono poi gli annunci di testo e quelli dinamici. Nel primo caso, si tratta di piccoli banner con brevi messaggi promozionali. Gli annunci dinamici, invece, si possono personalizzare in base al profilo dell’utente.

La pubblicità mediante messaggi sponsorizzati InMail, infine, viene inoltrata agli utenti in target direttamente tra i messaggi della piattaforma.

Chi può sfruttare con successo i LinkedIn Ads

Come saprai bene, LinkedIn è una piattaforma pensata per la comunicazione tra aziende e professionisti, quindi non tutte le imprese possono trarre vantaggio dalla pubblicità su questo social.

Se stai cercando di rivolgerti ad un target non presente in piattaforma, come nel caso di molte attività B2C, potresti non ottenere risultati soddisfacenti dai LinkedIn Ads.

Al contrario, se ti rivolgi ad altre aziende o a professionisti, questa tipologia di pubblicità può rivelarsi estremamente profittevole.

Generalmente, consiglio questo tipo di Ads alle attività B2B. In ogni caso, anche se gestisci un business B2C, se il tuo pubblico target è presente in piattaforma, puoi sfruttare questa forma di pubblicità con profitto.

In caso contrario, però, il mio consiglio è quello di sfruttare altri social, come ad esempio Facebook, Instagram e TikTok.

Quanto costa la pubblicità su LinkedIn

Uno dei motivi per cui, di solito, aziende e professionisti esitano a investire nella pubblicità su LinkedIn è il costo.

Rispetto alle altre piattaforme, infatti, una sponsorizzazione su questa piattaforma è più costosa. Se è vero che il social media marketing può essere alla portata di tutte le PMI e dei professionisti, su LinkedIn i costi possono risultare proibitivi.

In linea generale, per iniziare a utilizzare la pubblicità su LinkedIn e ottenere risultati tangibili, infatti, dovrai stanziare non meno di 40/50 euro al giorno. E si tratta di soglie indicative, che si traducono in un investimento da migliaia di euro al mese.

Tuttavia, il costo elevato è giustificato dalla possibilità di selezionare un pubblico altamente specifico. Con i LinkedIn Ads, è possibile targetizzare gli utenti in base a criteri molto dettagliati.

Si possono selezionare, tanto per fare qualche esempio, i ruoli ricoperti, gli studi effettuati, la seniority.

Questo significa che, utilizzando questa tipologia di pubblicità, sarai in grado di raggiungere un pubblico altamente qualificato. Il che è un vantaggio enorme in termine di conversioni. In sostanza, rispetto alle altre piattaforme social, il ritorno dell’investimento è generalmente molto più elevato.

Vorresti iniziare a sfruttare la pubblicità su LinkedIn per la tua attività, ma non sai da dove cominciare? Contattaci ora: ti daremo una mano a implementare una corretta strategia per raggiungere i tuoi obiettivi di business.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

osa significa NSFW e perchè devi sapere di cosa si tratta

NSFW, cosa significa, quando si applica e perché è importante conoscerlo

Se navighi abitualmente sul web o utilizzi i social media, sia per lavoro che per svago, ti sarà capitato almeno una volta di imbatterti nell’acronimo NSFW. Queste quattro lettere possono comparire mentre leggi un articolo o tenti di visualizzare una foto o un video postato sui social. Ma cosa significa esattamente NSFW e perché è importante conoscerlo? Si tratta di un’indicazione fondamentale, una sorta di etichetta che serve a individuare contenuti che potrebbero non essere adatti alla visione in luoghi pubblici o di lavoro. Analizziamo le caratteristiche e gli usi di questo tag in dettaglio.

NSFW: il significato dell’acronimo

NSFW è un acronimo, che viene dall’inglese “not safe for work”. Nella nostra lingua, possiamo renderlo con “Non sicuro per il lavoro”.

Questa sigla serve a indicare contenuti (come allegati, articoli, post, video o foto) che sarebbe meglio non aprire in luoghi pubblici o in ambito professionale. In pratica, è un avviso che ti suggerisce di evitare la visualizzazione di determinati contenuti quando sei al lavoro o in presenza di altre persone.

Immagina di trovarti in ufficio, circondato dai tuoi colleghi, e di aprire un video che si rivela essere esplicito o violento. Una situazione del genere potrebbe causare imbarazzo, mettere a rischio la tua reputazione professionale e, in alcuni casi, violare le politiche aziendali sull'uso appropriato di internet.

Il tag NSFW è quindi una sorta avvertimento preventivo, che aiuta gli utenti a evitare queste situazioni scomode.

Inoltre, è molto utile anche per chi pubblica il contenuto: se un creator ricevesse molte segnalazioni da parte degli altri utenti, potrebbe incorrere in blocchi dell’account o rimozioni dei post.

Si tratta, quindi, di un modo per avvisare gli utenti che il contenuto che stanno per vedere potrebbe urtare la loro sensibilità. In questo modo, l’utente potrà decidere se continuare a guardare o meno il contenuto.

Esiste inoltre una versione più estrema del tag NSFW: NSFL, acronimo di "not safe for life". Questo tag viene utilizzato per contenuti particolarmente traumatici o disturbanti, sconsigliati a qualsiasi età. Se ti imbatti in un contenuto contrassegnato come NSFL, è bene prestare massima cautela prima di procedere alla visualizzazione.

Quali sono i contenuti segnalati come non adatti al lavoro

Ti starai chiedendo quali tipi di contenuti vengono generalmente etichettati come NSFW. Tra i più comuni ti segnalo:

  • immagini o video contenenti nudità
  • audio o video volgari e espliciti
  • contenuti violenti.

La visione di questi contenuti sul posto di lavoro potrebbe rappresentare un vero e proprio rischio. In alcune aziende con politiche particolarmente severe, infatti, la riproduzione di materiale NSFW viene considerata una violazione delle norme interne, con conseguenze che vanno dal richiamo disciplinare fino al licenziamento.

Come funziona il tag NSFW sui social media

Per quanto riguarda il funzionamento del tag NSFW, questo dipende dalla piattaforma utilizzata. Ci sono infatti alcuni siti, come ad esempio Reddit, che danno la possibilità agli utenti di aggiungere manualmente il tag ai propri contenuti.

In questo modo, i visitatori vengono avvisati prima di aprire materiale potenzialmente inappropriato per la visualizzazione in pubblico o al lavoro.

Altre piattaforme, invece, utilizzano sistemi automatizzati per rilevare parole o immagini potenzialmente pericolose. In questo caso, il tag NSFW scatta in automatico grazie a dei filtri interni alla piattaforma.

Social Media come TikTok o Instagram applicano restrizioni e, generalmente, se il contenuto non rispetta le linee guida viene rimosso.

YouTube, infine, consente ai creator di applicare restrizioni, indirizzando i video sensibili solamente agli utenti maggiorenni.

Vuoi maggiori informazioni sull’applicazione dei tag NSFW? O ti serve aiuto per implementare una strategia di digital marketing per la tua attività professionale? Contattaci ora, il nostro team risponderà a ogni tua domanda.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

“Sputo Fatti” tutto sul nuovo trend social che divide il web

“Sputo Fatti”: tutto sul nuovo trend social che divide il web

Sono ormai settimane che i social, Instagram in particolare, pullulano di video legati al trend “Sputo Fatti”. Scommetto che anche tu, almeno una volta, ti sei imbattuto in un Reel o un video sui social in cui qualcuno esprime i propri pensieri, a volte in modo piuttosto colorito, con il chiaro intendo di suscitare reazioni contrastanti. Possiamo definire questo nuovo format il tormentone del momento: i video che iniziano con la ormai celebre frase “Sputo fatti” si stanno moltiplicando, nonostante il trend sia ancora relativamente nuovo.

Eppure, questa tendenza, pur essendo esplosa da poco, ha già diviso il web. C’è che la considera come il modo perfetto per esprimere le proprie opinioni e chi, invece, la critica duramente e reputa il trend “volgare”.

“Sputo Fatti”: l’origine del trend

Il format “Sputo Fatti” si è diffuso su Instagram e su TikTok e sta spopolando anche sulle altre piattaforme social. Si basa su un concetto piuttosto semplice: esprimere opinioni schiette su argomenti ritenuti scomodi.

Spesso si tratta di punti di vista personali, anche se l’obiettivo iniziale del trend era quello di mettere in luce verità difficili da digerire o situazioni che, secondo chi parla, andrebbero cambiate.

Il successo del trend non è passato inosservato: oggi lo sfruttano influencer, personaggi famosi e piccoli creator.

Anche aziende e professionisti, inoltre, hanno iniziato a utilizzarlo, integrandolo nelle loro strategie di Social Media Marketing. E questo non dovrebbe stupirti: un format del genere è in grado di attirare moltissima visibilità.

Per capire meglio l’origine di questo fenomeno, bisogna partire dal termine slang inglese “to spit facts”, che significa dichiarare qualcosa di vero, un fatto o un’opinione con cui l’oratore concorda. Tradotto in italiano, si è trasformato in “Sputo Fatti”.

Sputo Fatti, il format che divide il web

Nonostante il successo, come ti ho già anticipato questo trend non è privo di critiche. Anzi, in molti lo considerano una forma di espressione volgare.

Non manca però chi difende questa tipologia di contenuto, sostenendo che la sua esagerazione è volutamente ironica. In effetti, è proprio questa caratteristica ha contribuito alla sua popolarità.

Questo perché il trend nasce per la diffusione di verità scomode e, probabilmente, è stato proprio questo aspetto contradditorio a garantirgli popolarità.

Tuttavia, c’è anche chi solleva dubbi più seri. Un trend del genere, così schietto e immediato, potrebbe infatti favorire la diffusione di disinformazione.

Pensiamo, ad esempio, al fatto che le piattaforme di Meta hanno recentemente eliminato il fact-checking. Oggi, quindi, è molto più semplice diffondere notizie false o imprecise utilizzando questo format.

Tuttavia, è bene sottolineare che, con l’abolizione del fact-checking sui social, questo rischio si corre non solo con il trend “Sputo fatti” ma, più in generale, con qualsiasi tipo di contenuto social.

Come sfruttare il trend nella tua strategia social

Ti ho già anticipato che, oltre ad essere molto popolare tra i creator, il trend “Sputo Fatti” viene spesso utilizzato da aziende e professionisti per dare una spinta alle loro strategie di marketing online.

Infatti, basta trovare delle verità scomode che hanno a che fare col proprio settore di riferimento per creare un video potenzialmente virale.

Se vuoi creare un video in cui “sputi fatti” da condividere sui tuoi social aziendali, pensa a temi che fanno discutere o a punti critici che vuoi portare all’attenzione del tuo pubblico. Poi, esprimiti in modo chiaro e senza troppi giri di parole.

Ricorda, però, che un trend del genere non è adatto a tutti i contesti. In settori molto formali, ovviamente, potrebbe risultare fuori luogo.

Se invece il tuo brand ha un tono di voce più informale e diretto, questo format potrebbe essere la scelta giusta per aumentare l’engagement e la visibilità.

Vuoi introdurre questo trend sui tuoi profili social, o vuoi implementare una strategia di marketing online vincente? Contattaci subito. Studieremo insieme un piano d’azione adatto alle esigenze della tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Budget Facebook e Instagram Ads come stabilirlo per massimizzare i risultati

Budget Facebook e Instagram Ads: come stabilirlo per massimizzare i risultati

Se vuoi utilizzare i Social Media per promuovere la tua attività, non puoi fare affidamento esclusivamente sulla ricerca organica. Per ottenere una maggiore visibilità, è fondamentale includere campagne pubblicitarie a pagamento all’interno di un piano di marketing online che sia realmente efficace.

E, quando si parla di pubblicità sui social, una delle domande che mi viene posta più frequentemente riguarda il budget per le Facebook e le Instagram Ads. Spesso, infatti, i miei clienti chiedono quale sia l’importo minimo da prevedere e quale spesa mensile media sia necessaria per ottenere risultati soddisfacenti.

Dato che si tratta di dubbi comuni a molti, ho deciso di creare questa breve guida, in cui ti illustrerò come stabilire un adeguato budget per le tue campagne pubblicitarie sulle piattaforme Meta.

Facebook e Instagram Ads: come definire il budget

Quando intendi avviare campagne Facebook Ads e Instagram Ads, il primo passo per stabilire il tuo budget consiste nel definire i tuoi obiettivi.

Un budget ben distribuito deve essere direttamente legato agli obiettivi che vuoi raggiungere. Ad esempio, potresti voler migliorare la brand awareness, ossia la conoscenza del tuo marchio presso il tuo target. Oppure potresti voler ottenere nuovi contatti, o incrementare le vendite.

Questi tre obiettivi richiedono strategie diverse e, di conseguenza, budget differenti. Inoltre, puoi scegliere di concentrarti su più di un obiettivo contemporaneamente: questo comporterà inevitabilmente un aumento del budget da stanziare.

Indipendentemente da quelli che intendi perseguire, definire gli obiettivi è un passaggio obbligato.

Senza obiettivi, infatti, non è possibile distribuire adeguatamente il tuo budget tra le varie campagne.

Qual è il budget minimo per una campagna sui social?

Considera, poi, che ad ogni obiettivo corrisponde un budget minimo per le Facebook e le Instagram Ads. Questo significa che l’importo da stanziare dipenderà dalla tipologia di attività, dalle sue dimensioni e dagli obiettivi prefissati.          

Come ti ho già anticipato, una delle domande che mi viene posta più spesso dai clienti riguarda la quota minima da stanziare ogni mese. Ovviamente, l’importo esatto dipende dalla tipologia di brand, dall’attività, dalle sue dimensioni e dai già citati obiettivi.

Se volessimo fare un discorso generale, comunque, per una campagna social per una lead generation che funzioni è necessario stanziare almeno 200 euro al mese per le micro-imprese. Per le piccole e medie imprese, invece, di solito bisogna stanziare almeno 20-30 euro al giorno: una campagna di lead generation, quindi, costa in media 600 euro al mese.

Per chi intende lavorare sulle conversioni, per esempio se hai un eCommerce di medie dimensioni, invece, i costi ovviamente lievitano. Si consiglia, in questo caso, di investire almeno 1.500 euro al mese in Facebook e Instagram Ads. Per determinati settori, potrebbero comunque essere sufficienti 900 – 1.200 euro al mese.

Ci tengo a sottolinearlo nuovamente: si tratta di cifre puramente indicative. Il budget effettivo da stanziare dipende infatti dal settore di riferimento, dalla quantità di competitor del tuo settore, dai tuoi obiettivi.

Strategie per massimizzare i risultati

Una volta stanziato il tuo budget per le Facebook e le Instagram Ads, dovrai suddividerlo in modo strategico.

Di solito, suggerisco un approccio misto, con una strategia che preveda la combinazione di più obiettivi.

Per la suddivisione, in linea generale, ti consiglio di destinare il 25% del budget a obiettivi quali brand awareness e interazioni. Le risorse restanti andranno invece indirizzate alle conversioni, che si tratti di vendite o lead.

Inoltre, è necessario analizzare attentamente i canali che meglio funzionano nel tuo settore di riferimento. Se i tuoi competitor ottengono migliori risultati su Instagram, ad esempio, il 60-70% del budget dovrebbe essere destinato a questa piattaforma.

Per aiutare le imprese, Meta mette a disposizione il Campaign Budget Optimization. Questo strumento permette di ottimizzare, in maniera del tutto automatica, la suddivisione del budget tra le diverse campagne.

Infine, è importante investire nei formati giusti. Ricorda che, su Instagram, il formato più performante è il Reel. Su Facebook, invece, anche i post con immagine, se sponsorizzati, possono funzionare.

Se hai ancora dubbi e non sai come suddividere al meglio il budget per le Facebook e le Instagram Ads, contattaci subito. Il nostro team potrà darti una mano.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Facebook Ads piccoli consigli per ottenere grandi risultati

Facebook Ads: piccoli consigli per ottenere grandi risultati

Le Facebook Ads, nome con cui sono note le pubblicità sulla piattaforma Meta, possono dare la spinta giusta alla tua attività professionale o alla tua impresa. Ti consentono, infatti, di ottenere nuovi contatti e, soprattutto, un miglioramento numerico delle vendite e, quindi, del tuo fatturato. Per ottenere tutti questi risultati, però, devi conoscere questo preziosissimo strumento: non puoi utilizzarlo lasciando alcuni fattori al caso. In questa breve guida ti fornirò cinque consigli per ottimizzare al meglio le tue campagne sui social Meta. Si tratta di piccole chicche che ti consentiranno di ottenere grandi risultati. Vediamo in cosa consistono.

Facebook Ads: come ottenere risultati con promozioni e creatività ad alto impatto

Per ottenere risultati con le tue Facebook Ads dovrai, come prima cosa, sfruttare al meglio le promozioni. Attenzione, non ti sto assolutamente consigliando di sponsorizzare offerte in continuazione. Anzi, esattamente il contrario! Concentrati su promozioni di alto valore, che siano  rare e ben pianificate.

Le promozioni devono essere imperdibili e irripetibili: questo spingerà i potenziali clienti a fare clic sul tuo annuncio e, successivamente, a concludere la transazione.

Puoi attivare promozioni specifiche nei vari periodi dell’anno, sfruttando ad esempio le festività o le ricorrenze: il periodo natalizio o pasquale, oltre che eventi come il Black Friday, San Valentino, la Festa della mamma, del papà o dei nonni, sono occasioni perfette per creare promozioni irrinunciabili da sponsorizzare dal momento che sono realizzabili solo in un preciso momento dell’anno.

Le tue promozioni dovranno essere accompagnate da creatività ad alto impatto. Non dovrai concentrarti solo sul copy, il quale, ovviamente, dovrà essere persuasivo.

Le Facebook Ads devono anche essere supportate da immagini coinvolgenti o video che attraggano il pubblico. Le linee guida di Meta consigliano di sfruttare i caroselli o i Reels, due formati che attirano l’attenzione e che sono in grado di generare più facilmente conversioni.

Come gestire il budget e i cambiamenti delle Facebook Ads

Altro elemento da considerare è che per le Facebook Ads è necessario stanziare un budget. Questo, contrariamente a quel che si crede, non sempre deve essere elevato, anzi! Spesso, nella maggior parte dei casi, quando il target è ben definito e la geolocalizzazione molto delimitata, le risorse economiche da investire in pubblicità sui social possono essere davvero minime.

In ogni caso, talvolta un budget basso può funzionare: basta impostarlo adeguatamente, senza frammentarlo troppo.

Il terzo consiglio è, infatti, quello di impostare poche campagne, ma che funzionino davvero. Meglio poche, ma buone, insomma.

Per aiutarti, Meta ha creato uno strumento specifico, l’Advantage+ Shopping Campaign, che ti permetterà di suddividere al meglio il tuo budget senza errori.

Ricorda, poi, che ogni modifica alla campagna potrebbe comportare un calo delle performance e dei risultati. Evita quindi di modificare le Facebook Ads continuamente, o rischierai di interrompere il processo di apprendimento degli algoritmi della piattaforma.

La fase di test: sperimenta per migliorare

L’ultimo consiglio che voglio darti, e che ritengo preziosissimo, riguarda la fase di test. Non puoi limitarti a una sola versione delle tue Facebook Ads: è necessario, al contrario, creare più varianti di uno stesso contenuto per individuare quello che funziona meglio.

Testa diverse combinazioni di copy, immagini e formati per capire cosa è in grado di attrarre maggiormente il tuo pubblico target.

È vero che, soprattutto nei casi in cui si sfruttano promozioni a tempo limitato o legate a festività specifiche, fare test approfonditi può sembrare complesso. Tuttavia, l’analisi delle diverse campagne è fondamentale per ottenere risultati reali.

Puoi anche sfruttare i contenuti che hanno già funzionato in passato. Se hai già realizzato campagne di successo, puoi cioè riutilizzare i formati o i messaggi dei quali hai già testato l’efficacia, adattandoli alle nuove esigenze o ai nuovi periodi promozionali.

Vuoi sfruttare al meglio le potenzialità delle Facebook Ads, ma hai ancora qualche dubbio e non sai da dove iniziare? Contattaci ora: insieme possiamo creare una strategia vincente su misura per la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Blog del sito web aziendale ecco perché funziona davvero

Blog del sito web aziendale: ecco perché funziona davvero

Di solito, all’interno del sito web aziendale, non troviamo solamente la sezione dedicata all’impresa o al professionista e la pagina dei contatti. ormai frequente trovare anche un blog e, probabilmente, ti sarai già chiesto se questo funziona davvero e come sfruttarlo al meglio.

Te lo anticipo subito: il blog del sito web aziendale è uno strumento utilissimo in ambito marketing. Integrarlo nella tua strategia pubblicitaria online ti permetterà di raggiungere molti obiettivi, come un migliore posizionamento sul web e un maggior numero di opportunità di business.

Ovviamente, per ottenere benefici da questo strumento, dovrai però utilizzarlo adeguatamente.

Come il blog del sito web aziendale può fare la differenza

Molti brand e professionisti commettono un errore comune: considerano il blog del sito web aziendale come una semplice vetrina. In pratica, lo usano solo per pubblicare promozioni, offerte e prodotti.

È vero che il blog può essere utilizzato anche per questo, ma limitarsi a questa tipologia di uso non è profittevole.

Al contrario, dovrai concepire il blog aziendale come un vero e proprio strumento di marketing, da sfruttare per ottenere visibilità e per migliorare la tua web reputation.

Per raggiungere questi obiettivi, però, non basta pubblicare informazioni sui tuoi prodotti. Dovrai impegnarti a creare contenuti utili e di valore per i tuoi utenti.

Questo è il punto di forza del blog: ti consente di mantenere alto l’interesse del pubblico, offrendo contenuti che lo attraggono e lo fidelizzano. In questo modo, potrai consolidare il rapporto con i tuoi clienti e attirare nuovi contatti potenzialmente interessati ai tuoi prodotti o servizi.

Inoltre, i post del blog, se ottimizzati in ottica SEO, possono portare traffico organico qualificato al tuo sito, ossia visitatori già predisposti a concludere un acquisto.

Migliorare la web reputation e aumentare la brand awareness

Gestire correttamente il blog aziendale ti permette, come ti ho già anticipato, di rafforzare la tua web reputation.

La puoi considerare come uno degli obiettivi principali della tua strategia di digital marketing: il suo miglioramento non è affatto scontato, ma è un aspetto fondamentale. La reputazione online si costruisce con pazienza e coerenza, offrendo contenuti che rispondano alle domande del tuo pubblico di riferimento.

Quando fornisci informazioni utili e di qualità, il pubblico inizierà a percepirti come un esperto nel tuo settore e si fiderà di te. Questo aumenterà la probabilità che scelga i tuoi prodotti o servizi.

Inoltre, attraverso il blog puoi comunicare i valori e i punti di forza della tua attività, rafforzando la connessione con il pubblico.

Il blog è anche un potente strumento per migliorare la brand awareness. Contenuti utili e ben curati aiutano a posizionare il tuo marchio come un punto di riferimento nel settore, aumentando la visibilità e la riconoscibilità del brand.

Come sfruttare al meglio il blog del sito web aziendale

Per trasformare il blog del sito web aziendale in un efficace strumento di marketing, è fondamentale procedere con metodo e consapevolezza.

Il primo passo è definire una strategia chiara. Chiediti quali obiettivi vuoi raggiungere: migliorare il posizionamento, generare contatti, fidelizzare i clienti o aumentare le vendite? Una volta stabiliti gli obiettivi, potrai strutturare i tuoi post in modo coerente.

Per un’adeguata creazione, inoltre, è fondamentale un approfondito studio del tuo pubblico target.

A questo punto, dopo aver scoperto quali sono i contenuti potenzialmente interessanti per i tuoi potenziali clienti, potrai iniziare a pianificare e scrivere i contenuti.

Ricorda innanzitutto che i post dovranno essere ottimizzati, seguendo le regole della SEO. In caso contrario, i motori di ricerca non potranno mostrarti ai tuoi potenziali clienti nel momento in cui questi ultimi ricercano parole chiave pertinenti.

Inoltre, è bene garantire al pubblico contenuti sempre nuovi e diversificati: dovrai dunque pensare ad un piano editoriale ideato per soddisfare le esigenze del target.

Non dimenticare, infine, di analizzare traffico e risultati ottenuti grazie ai tuoi contenuti.

Se ti serve una mano per gestire al meglio il tuo blog aziendale, contattaci ora. Insieme possiamo creare una strategia su misura per la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Come creare un contenuto di successo una guida pratica

Come creare un contenuto di successo: una guida pratica

In un mondo sempre più digitalizzato, un contenuto ben realizzato può fare davvero la differenza per il fatturato della tua azienda. Se gestisci una PMI o un’attività professionale, saprai già che molti dei tuoi competitor pubblicano quotidianamente contenuti di vario genere per attirare il pubblico.

Quello che forse non sai ancora è quanto un contenuto adeguatamente strutturato possa essere potente. Una corretta strategia di content marketing può, infatti, rafforzare il brand, aumentare la visibilità di prodotti e servizi e contribuire al raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Ma come si può progettare una strategia vincente? E, soprattutto, come si crea un contenuto di successo? Oggi cercheremo di scoprirlo insieme.

Perché creare un contenuto di successo è fondamentale

Quando lavori per creare un contenuto di successo, stai implementando una strategia di content marketing. Questo ramo del marketing digitale si basa sulla creazione di contenuti di vario tipo, come articoli per il blog aziendale ma anche foto, video o post per i social media.

Indipendentemente dal formato che hai scelto, un contenuto efficace deve necessariamente rispondere alle esigenze del tuo pubblico. Solo così potrà migliorare la tua reputazione online e portare valore reale alla tua attività.

Un contenuto ben strutturato ti consente innanzitutto di aumentare la visibilità online e di attirare sul tuo sito o sui tuoi canali social un gran numero di potenziali clienti.

Inoltre, ti permette di fidelizzare i clienti esistenti: offrire loro materiali utili e pertinenti li manterrà coinvolti e interessati.

Infine, creare post che lascino il segno ti permetterà di costruire fiducia e autorevolezza, facendoti percepire come un esperto nel tuo settore.

Tutto questo, ovviamente, presuppone una conoscenza approfondita del tuo pubblico. Un aspetto che, come vedremo a breve, è preliminare nella creazione di un contenuto di successo.

I passi per creare un contenuto di successo

Se il tuo obiettivo è quello di creare un contenuto di successo, dovrai partire da due elementi fondamentali.

Innanzitutto, dal tuo pubblico target: dovrai, cioè, identificare i tuoi clienti potenziali.

Il contenuto dovrà essere creato su misura per loro, per rispondere ad esigenze, problemi e bisogni. Ed è chiaro che, per creare un prodotto adatto, devi necessariamente sapere a chi ti stai rivolgendo.

Al contempo, dovrai creare un contenuto solamente avendo ben chiaro l’obiettivo, ossia lo scopo che vuoi ottenere. Un post pensato per aumentare la brand awareness sarà diverso da un testo progettato per generare conversioni immediate.

Una volta chiariti questi due aspetti, potrai passare alla fase di produzione, basandosi sulle tue esperienze sul campo e aiutandoti con fonti autorevoli.

Non dimenticare l’aspetto dell’ottimizzazione: il tuo contenuto dovrà contenere le keyword pertinenti. In questo modo, i motori di ricerca sapranno come classificare il tuo post e potranno mostrarlo ai potenziali interessati al momento della loro ricerca online.

Ricorda, infine, che ogni piattaforma ha il proprio linguaggio. Dovrai quindi adattare tono e formato del contenuto in base al canale scelto, che sia un blog, un social network o una newsletter.

L'importanza del calendario editoriale

Un elemento spesso sottovalutato nella creazione di contenuti è la pianificazione. Un calendario editoriale ti consentirà di organizzare la produzione e la pubblicazione dei tuoi contenuti in modo strategico, garantendo coerenza e continuità.

Non basta creare un contenuto di successo: dovrai pianificare e programmare la pubblicazione di diversi contenuti, senza lasciare nulla al caso.

In quest’ottica, il calendario editoriale è un elemento fondamentale da non sottovalutare quando si promuove un brand, perché ti consente di organizzare e gestire le pubblicazioni in maniera efficiente.

Creare e ottimizzare contenuti di successo può complesso, ma non dovrai affrontare questa sfida da solo. contenuti? Contattaci ora: il nostro team di esperti è pronto a supportarti nella creazione di una strategia su misura per la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Anno nuovo, pubblicità nuova come dare una svolta al proprio business grazie ai Social Media

Anno nuovo, pubblicità nuova: come dare una svolta al proprio business grazie ai Social Media

Forse non te ne sei ancora reso conto, ma i tuoi potenziali clienti sono sui Social Media e ogni giorno interagiscono con brand e professionisti già presenti su queste piattaforme.

La maggior parte dei consumatori utilizza abitualmente i social per orientarsi prima di acquistare un prodotto o servizio: se non utilizzi questi strumenti, o se li utilizzi in maniera sommaria, puoi perdere terreno rispetto ai tuoi competitor.

Inoltre, devi anche ricordare che i social mettono a disposizione tutta una serie di tool interni, grazie ai quali puoi reperire informazioni utilissime relative al tuo pubblico di riferimento.

Come iniziare al meglio il nuovo anno, dunque, se non con una strategia di Social Media Marketing efficace, che dia una svolta alla tua attività? In questa breve guida scoprirai come utilizzare queste piattaforme per accrescere il tuo business.

Pubblicità sui Social Media come strumento per accrescere il proprio business

Se il tuo obiettivo è quello di trovare nuovi clienti per aumentare il fatturato, non puoi tralasciare i tuoi profili sui Social Media. Queste piattaforme rappresentano una componente essenziale del marketing aziendale.

Oggigiorno sono tantissime le PMI, ma anche i professionisti, che utilizzano questi canali per aumentare la cosiddetta brand awareness e per ottenere visibilità.

Queste piattaforme, nate con la finalità di intrattenere, sono infatti un prezioso strumento per farsi conoscere da altri potenziali clienti.

La pubblicità sui social può aiutarti a farti percepire come autentico: si tratta infatti di un terreno virtuale dove condividere recensioni e testimonianze reali.

E sai benissimo che, al pari del passaparola, le testimonianze di clienti che ti conoscono sono preziose. I consumatori, infatti, più che di una pubblicità sponsorizzata e creata dal brand, si fidano di recensioni di altre persone reali.

I social, in questo senso, sono un mezzo per far sì che si sviluppi un senso di fiducia nei confronti dei tuoi prodotti o dei tuoi servizi. Le testimonianze di chi ti conosce incoraggeranno infatti i tuoi potenziali clienti che non hanno ancora concluso l’acquisto a fare affari con te.

Un valido aiuto per la fidelizzazione

Un errore spesso commesso dai brand e professionisti che utilizzano i Social Media nel tentativo di potenziare il proprio business è sfruttare queste piattaforme solamente per acquisire nuovi clienti.

Ricorda, però, che queste piattaforme sono fondamentali per la tua attività perché ti permettono anche di fidelizzare i clienti che hai già acquisito.

Dovrai dunque utilizzarli non solo per creare contenuti in grado di attrarre nuovi clienti, ma anche per restare in contatto con chi è già fedele al tuo marchio.

I social non sono fatti solo di annunci e post a pagamento. Puoi utilizzare i tuoi post e le app di messaggistica collegate ai social per comunicare in tempo reale coi clienti.

Social Media, non solo pubblicità: una fonte di dati preziosi

Ma uno degli aspetti che ti aiuterà a fare la differenza e a dare una svolta al tuo business riguarda i dati. I Social Media, infatti, sono una fonte preziosissima di informazioni sul tuo pubblico di riferimento.

Giusto per fare un esempio, i dati che puoi estrapolare dai tool pubblicitari messi a disposizione da Meta sono tantissimi. In pochi clic, puoi scoprire esattamente chi interagisce maggiormente con i tuoi contenuti: la località da cui si connettono, la lingua, persino l’età e il livello di istruzione.

Tutte queste informazioni ti permetteranno di delineare con precisione la tua buyer persona, ossia il tuo cliente ideale.

Utilizzando tutti questi dati, sarai in grado di migliorare tutte le tue campagne. Non solo quelle di marketing sui Social Media, ma anche quelle che avvierai su altri canali.

Vuoi sfruttare i Social Media per potenziare il tuo business ma non sai da che parte iniziare? Contattaci ora, implementeremo insieme la strategia più giusta per la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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