Quando i consigli di un avvocato diventano indispensabili per la gestione delle attività online
Oggi l’illusione dei social è diventata una realtà in cui molti piccoli e grandi imprenditori si lanciano sperando di crescere, guadagnare follower e clienti o, comunque, una maggiore visibilità. E così, anche chi ha un negozio di quartiere o una bottega artigiana si affida a chi si presenta come il mago dei follower, il social media manager. Ma dopo pochi mesi, addirittura settimane, di post, foto e storie, i risultati sono zero, o quasi.
Quella tra cliente che vuole il successo e il social media manager che glielo promette è e rimarrà una questione sempre verde finché esisteranno millantatori di illusioni.
Da un lato un’azienda che vuole crescere su una piattaforma social e, dall’altro, qualcuno che, anche giocando sul senso delle parole e sulle ambiguità di un settore che non può avere certezze alla sua base, sembrerebbe abbia garantito risultati che non sono giunti è, insomma, oggigiorno prassi comune.
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: quando ciò non accade, cosa è andato storto? E, soprattutto, come evitare che accada? E, inoltre, quella che spesso ne discende: quanto mi è costato tutto ciò? A quest’ultima possono rispondere solo i protagonisti delle singole vicende ma, ai fini di quanto rileva per queste osservazioni, è il problema meno importante. Procediamo con osservazioni di carattere generale che possono interessare tutti.
Troppo spesso molte web-agency e social media manager si presentano tramite inserzioni o sui loro siti creando l’aspettativa, in un potenziale cliente, di incrementare follower, clienti e visibilità. Si tratta di pubblicità ingannevole: i risultati non possono essere garantiti e, come non ci stancheremo di sottolineare, gli operatori del web possono offrire solo quelle che, tecnicamente, sono definite “obbligazioni di mezzi”, vale a dire obblighi di fare senza poter dare certezze sull’esito. Viceversa, i clienti, come nel caso dello screen, hanno la pretesa di ottenere un risultato. Si tratta di due desideri difficilmente conciliabili e che, pertanto, devono essere oggetto di valutazioni e, ancora di più, di un contratto che garantisca e tuteli non solo entrambe le parti ma, prima di tutto, chi lavora seriamente e non promette risultati impossibili.
Tolti infatti i Social media manager che garantiscono aumento di follower, salvo poi utilizzare migliaia di profili falsi, esistono numerose aziende del settore che, operando nel rispetto delle regole, mettono al servizio dell’imprenditore servizi di eccellenza. Ma, come dice un vecchio proverbio, portare il cavallo alla fonte non vuol dire avere la certezza che quest’ultimo beva.
Un social media manager serio e onesto non può, e non deve, garantire un numero certo di nuovi follower o una crescita economica certa, perché sui social media il successo dipende da vari fattori imprevedibili: algoritmi, concorrenza, gusti del pubblico, e molto altro. Promettere un risultato, quindi, è un azzardo ai limiti del legale. Un social media manager è tenuto a usare strategie collaudate, analizzare dati, studiare il mercato, postare con regolarità e dare prova del lavoro svolto, ma non può prevedere con certezza quanti nuovi clienti arriveranno grazie al suo lavoro.
Ecco quindi che, a tutela di entrambe le parti, è opportuno l’intervento di un avvocato per redigere un contratto chiaro e a prova di contestazioni nel quale vengono stabiliti i confini degli impegni e degli obblighi delle parti che, ricordiamolo, partono da un rapporto di chiarezza e scambio di informazioni.
Il ruolo del social media manager è delicato, e il suo valore non sta nei numeri che garantisce, ma nel metodo e nell’impegno che mette nel lavoro, nella cosiddetta diligenza insomma. Non dovrebbe mai essere lui a promettere il “successo” sui social, e ogni attività commerciale che si affida a lui dovrebbe sapere che nessun professionista serio può dare garanzie in un campo così volatile. Allo stesso modo il cliente deve essere consapevole degli impegni economici e, prima di tutto, delle tempistiche che, in un mondo volatile come quello dei social, sono necessariamente lunghe e imprevedibili.
Solo così si potrà evitare di essere coinvolti in una situazione come quella sopra descritta che, in quanto Avvocato, mi coinvolge con una frequenza sempre maggiore.
Avv. Gianni Dell'Aiuto