AAA Vendiamo like, follower, commenti e condivisioni

Non facciamo gli ingenui o né cerchiamo di nasconderci dietro la classica foglia di fico. Sappiamo bene che si trovano in vendita like, follower e profili. A quale imprenditore o professionista non è mai giunta una e-mail con la quale, a fronte di un pagamento di poche centinaia di euro (cifra standard), viene offerto un pacchetto di follower su un account social? Secondo il Sole24ore con soli trecento euro si possono portare a casa 3.500 commenti, oltre 25.000 like e almeno 5.000 follower. Molte offerte giungono dall’India, altre dalla Cina, ma anche dalle terre italiche potrebbe giungere una e-mail con cui viene richiamato l’interesse di chi cerca visibilità online con migliaia di profili “tutti italiani e tutti verificati” se non addirittura certificati (?!).

Chi può cadere in tentazione e decidere di effettuare un simile acquisto? Possiamo essere certi che se esiste un’offerta è perché c’è una domanda. È una banale legge logica dell’economia. Non lanciamoci in questa sede su definizioni degli acquirenti perché potrebbero emergere termini poco edificanti e limitiamoci al settore specifico dei Social Media manager per prendere, purtroppo, tristemente atto che anche qualcuno di loro potrebbe essere indotto a questa irrituale forma di approvvigionamento.

Allo stesso modo, per completare il quadro, si potrebbe acquistare una mailing list fornita da perfetti sconosciuti la cui origine potrebbe essere il darkweb dove, è bene saperlo, circolano grandi quantità di file con mail personali e personali rubate nei database di qualche azienda che vede così messo alla mercè dell’intera rete tutto il patrimonio rappresentato dai dati dei propri clienti.

Ma, per tornare ai pacchetti di follower, e a come qualche SMM poco diligente possa acquistarli, pensiamo che sono in circolazione non pochi operatori che garantiscono risultati mirabolanti ai loro clienti in termini numerici e, forse, addirittura già sanno che laddove non li raggiungessero possono sempre ricorrere a questo mercato di fatto in nero. Magari la loro opera di convinzione del cliente a concludere il contratto con cui viene loro affidata la gestione dei social è iniziata proprio con un sito nel quale vengono garantiti risultati certi di visibilità, vendite e, appunto, follower.

Ricordiamo, e non ci stancheremo di ripeterlo, che giuridicamente l’obbligazione di un SMM è quella di mezzi, vale a dire fare tutto il possibile nel rispetto dei canoni di diligenza e buona fede per raggiungere un risultato che non può essere garantito. Il risultato è ciò che il cliente vuole, ovviamente, ma darlo come certo è già indizio di malafede e poca professionalità.

E se addirittura il SMM già avesse in mente di acquistare like e follower falsi si ravvisa malafede e gli estremi della truffa contrattuale; aggravante, inoltre, potrebbe essere l’acquisto di pacchetti creati da dei bot.

Ovvio che un simile comportamento avrebbe conseguenze sul contratto di cui il cliente ben può chiedere la risoluzione per inadempimento e anche il risarcimento del danno. Altre conseguenze potrebbero derivare se il creatore dei profili fake avesse usato immagini di altre persone incorrendo oltre che nella violazione delle norme in materia di diffusione delle immagini di persone, abbia commesso il reato di sostituzione di persona (Art. 494 Codice penale). Non è azzardato ipotizzare la ricettazione.

Questo proliferare di like e follower falsi costituisce inoltre un vero e proprio sistema di doping che falsa il mercato e la concorrenza tra aziende e, anche, tra coloro che utilizzano i social per promuovere la loro immagine. Conseguenze ulteriori a cui forse non pensiamo?

Oltre ad acquistare follower per sé, qualcuno potrebbe anche acquistare haters e commenti negativi per il competitor oppure profili e-mail da cui far partire attacchi o vere e proprie shitstorm per danneggiare i siti e l’immagine della concorrenza.

Le piattaforme social hanno il loro bel da fare per cercare di combattere il fenomeno ma, in ogni caso, chi vuole utilizzare lo strumento social deve tenere presente i rischi che corre se non affidarsi a web agency, SMM e professionisti qualificati e che non accettino compromessi sotto questi punti di vista, ma anche tutelarsi preventivamente con avvocati che sappiano predisporre contratti che garantiscano il cliente da questa vera e propria forma di pirateria.

Gianni Dell’Aiuto, Avvocato

Leave a comment



Categorie

Emera srls a s. u. Via F. Patrizio da Cherso, 35 00143 Roma P Iva 13862601005

Privacy Policy - Cookie Policy - Preferenze Cookies

© Copyright 2019. All rights reserved