come funziona twitter

Twitter: come funziona e perché investire su questo social per sponsorizzarsi

Generalmente, quando si inizia ad impostare una strategia social per PMI e professionisti, i punti di partenza sono Facebook, Instagram e LinkedIn. Eppure, c’è una quarta piattaforma che non va assolutamente sottovalutata: si tratta di Twitter.

Twitter è un social media che permette di condividere brevi messaggi di testo, accompagnati da immagini, video e link, in tempo reale. È stato fondato nel 2006 e conta attualmente circa 436 milioni di utenti attivi mensili in tutto il mondo.

Dato un numero così elevato di utilizzatori, ti starai sicuramente chiedendo se vale la pena di investire su Twitter, e se questo social media è adatto per il marketing digitale di attività professionali e imprese.

Oggi lo scopriamo insieme.

Come funziona Twitter?

Per scoprire se vale la pena investire parte del budget pubblicitario potenziando Twitter, dobbiamo innanzitutto capire come funziona la piattaforma.

Questo social media è in effetti diverso dagli altri: questo perché si basa sul concetto di "tweet", ovvero messaggi di testo brevi, che non possono superare i 280 caratteri.

In ogni caso, un po’ come accade quando si condividono i post sui vari social media, anche i tweet possono essere arricchiti con contenuti multimediali, quali video e immagini

Insomma, il funzionamento di Twitter è molto semplice. Basta creare un account, in maniera totalmente gratuita, connettersi col proprio pubblico e cominciare a condividere i propri tweet.

Prima di condividerli, non dovrai dimenticare gli hashtag, che rappresentano il motore di Twitter: permetteranno ai tuoi potenziali clienti di trovarti più facilmente.

Vale la pena investire su questo social?

Se possiedi già account aziendali sulle principali piattaforme social, ma non su Twitter, ti starai sicuramente domandando se vale la pena investire tempo e denaro anche su questo social.

Sappi che Twitter è diventato, negli anni, molto popolare anche tra le aziende, che utilizzano questo social con successo per pubblicizzarsi e per promuovere i propri prodotti e servizi. Grazie alla possibilità di condividere messaggi in tempo reale, Twitter è un ottimo strumento per destare l’interesse del pubblico in merito a un evento, un prodotto o un professionista.

Inoltre, Twitter offre la possibilità di creare annunci pubblicitari mirati, che possono essere visualizzati solo dagli utenti che corrispondono a determinati criteri. Ciò rende questo social un'ottima scelta per le aziende che vogliono raggiungere un pubblico specifico e aumentare la propria visibilità online.

Ovviamente, creare un profilo non basta. Se i tweet non sono frequenti, in linea con gli obiettivi dell’impresa e, soprattutto, di valore per gli utenti, possedere un account su questa piattaforma potrebbe non avere alcun esito positivo.

Ma, se utilizzato a dovere, un profilo aziendale potrebbe consentirti di ottenere nuovo pubblico (e, di conseguenza, nuovi profitti).

Come sfruttare Twitter in un piano di digital marketing

In base a quanto detto fino ad ora, cerchiamo di capire come sfruttare a dovere Twitter all’interno del piano di marketing digitale di una piccola impresa o di un’attività professionale.

Se possiedi già dei profili social attivi per la tua attività lavorativa, sappi che la tua strategia su Twitter potrà seguire le stesse regole applicate su altre piattaforme.

Avrai già stabilito, per esempio, quali sono gli obiettivi della tua strategia social: i tweet dovranno essere in linea con tali obiettivi.

Allo stesso modo, parte del tuo budget pubblicitario dovrà essere indirizzato agli annunci sulla piattaforma. Così come accade per tutti i social, anche i tweet potrebbero aver bisogno di una spinta in più per raggiungere un pubblico più ampio. I tweet che reputerai più interessanti potranno essere sponsorizzati.

Infine, non dimenticare di monitorare i risultati conseguiti: la piattaforma mette a disposizione tutta una serie di strumenti di analisi utilissimi. Grazie a questi, potrai controllare l’andamento dei tuoi tweet, individuando quelli che hanno riscontrato maggior interesse da parte del tuo pubblico.

Se vuoi implementare Twitter all’interno della tua strategia di digital marketing ma non sai da dove iniziare, contattaci ora. Ti daremo una mano noi.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

LinkedIn ecco come usarlo per cercare (o cambiare) lavoro

LinkedIn: ecco come usarlo per cercare (o cambiare) lavoro

La ricerca di lavoro può essere un'esperienza stressante e frustrante. Tuttavia, esiste un social media che è nato per renderci la ricerca molto più profittevole e meno traumatica: parliamo di LinkedIn.

Il social rappresenta una risorsa preziosa per chiunque cerchi di trovare un nuovo impiego o per coloro che intendono dare una svolta alla propria carriera, cambiando lavoro.

Ormai, la funzione di questa piattaforma e le sue potenzialità nella ricerca di un nuovo lavoro, d’altra parte, sono ben note quasi a tutti. Tuttavia, non è sempre chiaro come sfruttare LinkedIn per cercare lavoro o cambiare carriera.

Ovviamente, creare un profilo sul social non è sufficiente: questa operazione, da sola, non è in grado di garantirti un nuovo lavoro. Al contrario, utilizzando il tuo profilo in modo efficace, connettendoti con le persone giuste e sfruttando le funzionalità di LinkedIn, puoi aumentare le tue possibilità di trovare l'opportunità giusta per te.

Scopriamo insieme come fare.

LinkedIn, come usarlo per cercare o cambiare lavoro: l’importanza di un profilo completo

Se vuoi che i recruiter ti trovino, il primo passo è creare un profilo completo e professionale. Assicurati di aggiornare il tuo profilo con una fotografia professionale, una descrizione accurata delle tue esperienze lavorative e una lista dettagliata delle tue competenze.

Includi anche la tua formazione, le certificazioni attualmente attive e le tue collaborazioni passate.

Un profilo completo ti aiuterà a massimizzare le tue possibilità di trovare lavoro. D’altronde, la maggior parte dei recruiter e dei responsabili delle risorse umane delle aziende italiane possiedono un profilo su LinkedIn. Creare uno potrebbe dunque permetterti di entrare in contatto con chi dovrà assumerti.

Questo, però, come ti accennavo prima, non significa che ti basterà semplicemente creare un profilo e attendere che il lavoro dei tuoi sogni piova dal cielo. Ancora oggi, purtroppo, in tanti pensano che creare una sorta di profilo curriculum, facendo copia e incolla di istruzione e competenze, sia sufficiente.

Si tende infatti a dimenticare che LinkedIn è prima di tutto un social e che ottenere visibilità con un profilo non ottimizzato a regola d’arte è praticamente impossibile.

Per aumentare le possibilità di essere trovato dai recruiter, è importante includere le parole chiave giuste nel tuo profilo. Inseriscile dunque in maniera pertinente all’interno della tua descrizione, della tua esperienza professionale e delle tue competenze.

Le connessioni giuste per attirare lavoro

Non dimenticare di aggiornare regolarmente il tuo profilo e di partecipare attivamente alla comunità di LinkedIn per massimizzare le tue possibilità di successo nella ricerca di lavoro.

Un profilo completo e ottimizzato, per essere visibile, deve anche interagire con la community: cerca quindi di connetterti con persone che lavorano nelle tue aree di interesse e che potrebbero essere in grado di offrirti informazioni sulle opportunità di lavoro o di presentarti a potenziali datori di lavoro.

Non dimenticare, poi, di sfruttare i gruppi LinkedIn a tuo vantaggio. Anche questo strumento è utilissimo per connettersi con altre persone del proprio settore e, di riflesso, per trovare opportunità di lavoro.

Basta cercare i gruppi che sono pertinenti per la tua carriera. Fatto questo, iscrivi e partecipa alle discussioni, fai domande e condividi le tue opinioni.

Altra funzionalità offerta dalla piattaforma e utilissima per cambiare lavoro o per trovarne uno è quella delle referenze. LinkedIn permette infatti ai tuoi colleghi o supervisori di certificare e commentare le tue esperienze e qualità, oltre che di confermare le tue competenze.

Dunque, non aver paura di chiedere ai tuoi ex colleghi o al tuo ex datore di lavoro delle referenze (e non dimenticarti, ovviamente, di restituire loro il favore!).

Tutte le azioni fino ad ora elencate ti aiuteranno a costruire il tuo personal brand e a mostrare al tuo settore di riferimento le tue qualità.

La sezione Offerte di lavoro di LinkedIn

Se invece non vuoi aspettare che sia il lavoro ad arrivare da te, puoi passare all’azione sfruttando la sezione Offerte di lavoro interna a LinkedIn.

La piattaforma permette infatti a recruiter e aziende di aggiornare le posizioni aperte, alle quali gli interessati possono candidarsi in maniera semplicissima, inoltrando il proprio curriculum in maniera diretta e immediata.

Hai bisogno di una mano per ottimizzare il tuo profilo LinkedIn per attirare i recruiter e trovare il lavoro perfetto per te? Contattaci subito per una consulenza.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

post interattivi sui social

Post interattivi sui Social Media: cosa sono e come sfruttarli al meglio

I social media sono diventati una parte integrante della vita quotidiana di molte persone. Non solo ci permettono di connetterci con amici e familiari, ma ci offrono anche un'opportunità unica per interagire con il pubblico di destinazione attraverso i post interattivi sui social media.

Cosa sono esattamente i post interattivi sui social media e come possono essere utilizzati per il business?

In questo articolo, scopriremo insieme i post interattivi sui social media. Ne analizzeremo l’impatto sul pubblico target e come possono essere utilizzati per promuovere il tuo brand.

Post interattivi sui social media: cosa sono

I post interattivi sui social media sono contenuti che coinvolgono il pubblico e richiedono la sua partecipazione attiva. Prevedono, cioè, un’azione da parte dei follower che seguono i tuoi profili.

Alcuni esempi di post interattivi sono i sondaggi, le domande, le storie e i quiz. Per creare post interattivi efficaci, bisogna usare strategie di social media marketing come la personalizzazione, l’umorismo, la curiosità.

I post interattivi sui social media possiedono molti vantaggi. In primis, sono in grado di coinvolgere direttamente la tua community e ti permettono di conoscere le sue preferenze.

Ma il motivo per cui vanno sfruttati risiede principalmente nel fatto che ti aiutano a pubblicizzare la tua attività e a creare nuove opportunità di business.

Dunque, è fondamentale inserirli nel piano marketing del tuo business.

Post interattivi sui social media: qualche esempio

I post interattivi sui social media offrono un'opportunità unica per coinvolgere il pubblico di destinazione e creare una connessione emotiva con il brand. Inoltre, possono aumentare la visibilità del tuo brand attraverso la condivisione e l'interazione degli utenti.

Tra le forme più usate di post interattivi sui social media puoi usare:

  • Sondaggi: crea sondaggi interessanti e coinvolgenti per il tuo pubblico di destinazione. Chiedi loro cosa pensano del tuo brand, quali prodotti preferiscono e cosa vorrebbero vedere in futuro.
  • Quiz: proponi quiz divertenti e informativi sulla tua attività. I quiz possono aiutare a coinvolgere il pubblico di destinazione e creare una connessione emotiva con il brand.
  • Domande aperte: chiedi al pubblico di destinazione di rispondere a domande aperte sulla tua attività o sul settore in cui operi. Questo tipo di post può aiutare a creare conversazioni significative con gli utenti.
  • Concorsi: organizza concorsi coinvolgenti che offrano premi interessanti ai vincitori. I concorsi possono aiutare a generare interesse e coinvolgimento attorno al tuo brand.

Come sfruttare al meglio i post interattivi

Una volta creati i post interattivi per promuovere il tuo brand, dovrai anche sfruttarli al meglio. Infatti, è importante promuoverli in modo efficace per raggiungere il pubblico di destinazione.

Per fare questo, non dimenticare di utilizzare gli hashtag giusti e i filtri di alta qualità. In particolare, gli hashtag sono un ottimo modo per aumentare la visibilità del tuo post interattivo sui social media. Utilizza gli hashtag pertinenti per il tuo brand e per l'argomento del tuo post.

Anche il momento di condivisione del post è fondamentale: scegliere il giorno e l’ora giusti per postare può fare la differenza.

Se il tuo post è meritevole di particolare attenzione, considera anche la possibilità di sponsorizzarlo utilizzando la pubblicità a pagamento sui social media in modo da aumentarne in modo esponenziale la visibilità.

Puoi anche selezionare alcuni micro-influencer e content creator per sponsorizzare il tuo post e guadagnare visualizzazioni e interazioni. Le collaborazioni con influencer possono aiutare a promuovere il tuo post interattivo sui social media e ad aumentare la visibilità del tuo brand.

Infine, non dimenticare di inviare una newsletter a clienti e follower per promuovere i tuoi post interattivi sui social media. In questo modo, potrai informare il tuo pubblico di destinazione dell'uscita del tuo nuovo contenuto.

Hai bisogno di aiuto per la creazione di contenuti interattivi da condividere sui canali social aziendali? Contattaci ora: ce ne occuperemo noi.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

come creare contenuti per il sito

Contenuti per un sito web: come crearli e organizzarli per ottenere visibilità

Ogni sito web che si rispetti, se creato con lo scopo di aumentare clienti e vendite, deve essere ricco di contenuti di valore. Questi servono, in poche parole, a mostrare la tua attività agli utenti.

I contenuti che pubblichi, che siano essi condivisi in forma di parole o di immagini, servono a farti conoscere da tutti i potenziali clienti che ancora non ti conoscono ma che hanno bisogno dei tuoi prodotti e dei tuoi servizi.

Quello che devi sapere è che i tuoi obiettivi di business non possono essere raggiunti se non curi al meglio i contenuti del sito web.

Essere online non basta: è necessario condividere con il nostro pubblico dei contenuti di qualità che, però, bada bene, devono essere ottimizzati in ottica SEO.

Contenuti per un sito web: perché crearli

Creare un sito web per la tua azienda è un’ottima idea per raggiungere nuovi clienti anche se non basta avviare un sito web per aumentare il proprio fatturato. È necessario condividere le informazioni giuste per farsi notare dai potenziali clienti al momento giusto.

Per creare un sito web aziendale di successo, il primo passaggio è definire gli obiettivi: in poche parole, devi sapere cosa vuoi ottenere con il sito aziendale e coi suoi contenuti.

Per prima cosa, va identificato il target di riferimento: se non sai a chi ti rivolgi, non puoi creare dei contenuti per il sito web.

In più, nel momento della creazione del sito stesso, devi progettarne anche l’aspetto: non mi riferisco alla sola componente visuale ma anche alla necessità -preliminare- di sviluppare una sitemap e tener conto delle parole chiave pertinenti con la tua attività.

Dalla struttura alla creazione dei contenuti di un sito web: come realizzarli e organizzarli

Dopo esserti occupato della struttura, lo step successivo è iniziare ad inserire i contenuti di un sito web. Il tuo sito, cioè, va arricchito di post e elementi il cui scopo è attrarre i tuoi potenziali clienti.

Ci sono diversi passaggi da seguire per creare contenuti di un sito web che siano di qualità. Alcuni di questi sono:

  • Trovare argomenti interessanti, utili e attinenti alla tua attività e al tuo pubblico
  • Scegliere una tipologia e un formato di contenuto adatto al tuo obiettivo e alla tua piattaforma
  • Pianificare, creare e pubblicare i tuoi contenuti seguendo le buone pratiche SEO e di scrittura web

I contenuti, ovviamente, vanno anche organizzati. Per farlo, innanzitutto, devi analizzare la tua attività: quali servizi o prodotti vuoi proporre e a chi? È importantissimo che tu lo stabilisca in modo da suddividere correttamente le varie categorie del tuo sito.

Ricorda che i contenuti di un sito web devono essere coerenti, pertinenti e utili per il tuo pubblico. Devono anche essere ottimizzati per i motori di ricerca, usando parole chiave strategiche e buone pratiche SEO.

Contenuti di un sito web: come farsi trovare su Google

Quando crei contenuti per il tuo sito web, devi sempre tenere a mente che tali contenuti servono a farti trovare su Google. Rifletti un attimo: a cosa serve avere un sito che nessuno riesce a trovare nei motori di ricerca?

Creare contenuti di un sito web senza ottimizzarli, infatti, equivale a sprecare tempo e risorse, dato che un contenuto non ottimizzato difficilmente verrà visualizzato da qualcuno.

Per farti trovare su Google, devi seguire alcune tecniche di ottimizzazione SEO. Il contenuto è essenziale per essere in prima pagina su Google. Devi offrire informazioni utili, originali e pertinenti per il tuo pubblico e le tue parole chiave.

Attenzione a scegliere le parole chiave giuste: le parole chiave sono i termini che i tuoi potenziali clienti usano per cercare i tuoi servizi o prodotti. Devi fare una ricerca approfondita e selezionare quelle più adatte al tuo settore e al tuo obiettivo.

Inoltre, ci sono alcuni aspetti tecnici da considerare quando si creano dei contenuti per un sito web, quali la velocità del sito, la sicurezza, i meta tag e i dati strutturati.

Se hai bisogno di una mano con le tecniche SEO da applicare per migliorare la visibilità del tuo sito web su Google, contattaci subito. Ti aiutiamo noi a creare i contenuti migliori per il tuo sito.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Google Ads vuoi sapere come si crea una campagna efficace Ecco gli elementi da non sottovalutare

Google Ads: vuoi sapere come si crea una campagna efficace? Ecco gli elementi da non sottovalutare

Google Ads è uno di quegli strumenti di web marketing che, se utilizzato consapevolmente, può fare la differenza e aumentare i clienti di piccole aziende e professionisti.

Probabilmente, se stai leggendo questo articolo, è perché anche tu vuoi migliorare la tua visibilità online, aumentare i tuoi clienti ed hai sentito parlare di questo potente strumento. Bene, sei proprio nel posto giusto: in questo articolo scopriremo insieme come si crea una campagna Google Ads efficace, che apporti valore al tuo business.

Ti anticipo subito, però, che Google Ads è un servizio di pubblicità online a pagamento: se intendi iniziare a sfruttarlo, sappi che dovrai pagare per ogni clic che viene fatto sul tuo annuncio.

La buona notizia è che se fai le cose nel modo giusto, i benefici possono essere molto maggiori rispetto ai costi.

Campagna Google Ads, come crearla: la definizione di pubblico e obiettivi

Prima di creare la tua campagna Google Ads, è importante comprendere il tuo pubblico di riferimento. Quali sono le loro età, i loro interessi, le loro professioni e le loro esigenze? Quali sono i loro comportamenti online?

Dopo aver risposto a queste domande, sarai in grado di procedere con la creazione di annunci personalizzati in grado di rispondere in maniera diretta alle esigenze dei tuoi potenziali clienti.

Prima di creare l’annuncio, perciò, devi effettuare una corretta keyword research, ossia la ricerca delle parole chiave: sono fondamentali per il successo della tua campagna Google Ads.

Queste parole rappresentano ciò che i tuoi potenziali clienti cercano su Google. È importante selezionare parole chiave che siano rilevanti per il tuo business e che siano usate dal tuo pubblico di riferimento. Utilizzando lo strumento gratuito di pianificazione delle parole chiave di Google Ads, puoi trovare le parole chiave giuste per la tua campagna.

Una volta che hai selezionato le parole chiave giuste, devi creare annunci che attirino l'attenzione del tuo pubblico. Gli annunci devono essere scritti in modo chiaro e conciso, con un'offerta di valore che sia rilevante per il tuo pubblico. Naturalmente, devi includere le parole chiave nei tuoi annunci in modo da farti trovare agevolmente.

Creare una landing page efficace per la campagna Google Ads

Quando qualcuno clicca sul tuo annuncio su Google Ads, è importante che il clic reindirizzi l’utente ad una landing page appositamente creata. La landing page deve fornire un'offerta di valore che sia in linea con l'annuncio, in modo che i visitatori siano incentivati a completare un'azione specifica, come l'acquisto di un prodotto o la compilazione di un modulo di contatto.

Assicurati che la tua landing page sia chiara e facile da navigare, con un design attraente e coerente con il tuo marchio. I testi devono essere molto chiari, scritti in modo da dare una descrizione accurata e persuasiva del tuo prodotto o servizio. Ricorda di inserire la CTA (= Call to Action, cioè la chiamata all’azione): cosa vuoi che faccia il tuo potenziale cliente? Acquistare qualcosa, prenotare una consulenza, iscriversi ad un webinar?

Una volta che la tua campagna è attiva, è importante monitorare le prestazioni e apportare le opportune modifiche. Utilizza gli strumenti di reporting di Google Ads per analizzare le metriche come il tasso di conversione, il costo per clic e il tasso di click-through.

Utilizza queste informazioni per apportare modifiche alla tua campagna, come l'aggiunta di nuove parole chiave, la modifica degli annunci o la modifica della landing page.

Campagna Google Ads come parte di una strategia di marketing integrata

Ricorda che la tua campagna Google Ads deve essere parte di una strategia di marketing più ampia. Combinare la tua campagna di annunci con attività di marketing organico come il SEO, i social media e il content marketing è fondamentale per massimizzare i risultati.

In questo modo, puoi raggiungere un pubblico più ampio e costruire un'immagine di marca coerente in tutti i canali di marketing.

Inoltre, considera che la creazione di una campagna Google Ads efficace richiede tempo e risorse. Se non hai le competenze o il tempo necessari per gestire la tua campagna, valuta di affidare l’incarico ad un esperto. Un professionista del settore ha certamente l'esperienza e le conoscenze necessarie per creare una campagna che funzioni per il tuo business.

Insomma, la creazione di una campagna Google Ads efficace richiede pianificazione, attenzione costante e una conoscenza approfondita del tuo pubblico di riferimento.

Ovviamente, soprattutto se non ne hai mai creata una, la gestione della campagna potrebbe sembrarti un’operazione complessa. In questo caso, non esitare a cercare l'aiuto di un esperto di marketing: contattaci subito per una consulenza.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Come realizzare un piano editoriale efficace

Come realizzare un piano editoriale efficace

Il digital marketing è sempre più importante per le aziende che vogliono raggiungere i loro obiettivi di business e raggiungere il proprio pubblico target. Una delle strategie più efficaci per raggiungere questi obiettivi è attraverso la creazione di un piano editoriale efficace.

Il piano editoriale è quel documento che elenca e descrive tutti i contenuti che l'azienda o il professionista dovrà pubblicare sui propri canali social o sul proprio blog.

In questo articolo esploreremo i passi fondamentali per creare un piano editoriale efficace, dalla definizione degli obiettivi all'analisi del pubblico target, dalla scelta dei canali alla pianificazione dei contenuti, fino al monitoraggio e all’ottimizzazione dei risultati.

Ti forniremo cioè gli strumenti necessari per creare un piano editoriale che funzioni e che ti consenta di raggiungere tutti gli obiettivi di marketing prefissati, in modo da far decollare la tua azienda o la tua attività.

Come definire gli obiettivi del piano editoriale?

La creazione del tuo piano editoriale parte degli obiettivi.

Per definire gli obiettivi del piano editoriale è importante prima di tutto capire qual è l'obiettivo principale del tuo brand. Gli obiettivi del piano editoriale dovrebbero essere specifici, misurabili, realistici e a termine.

Alcuni esempi di obiettivi comuni che un'azienda potrebbe avere per il proprio piano editoriale sono:

  • Aumentare il traffico del sito web
  • Aumentare il numero di iscritti alla newsletter
  • Migliorare la brand awareness (visibilità del brand)
  • Aumentare le conversioni (acquisti, lead generation)
  • Migliorare l'engagement (interazione) con il pubblico
  • Posizionare il brand come leader di settore

Una volta stabiliti gli obiettivi è importante definire i KPI (indicatori chiave di performance) per poter misurare i risultati ottenuti e capire se stai raggiungendo gli obiettivi prefissati.

Come realizzarlo

Dopo aver stabilito gli obiettivi, potrai passare alla realizzazione del tuo piano editoriale. Realizzazione che prevede alcuni passaggi fondamentali.

Innanzitutto, ricorda che importante conoscere a fondo il proprio pubblico, le loro abitudini, interessi e comportamenti online. Analizzare il pubblico target è dunque fondamentale per un piano editoriale di successo poiché consente di capire le esigenze, i desideri e i comportamenti degli utenti a cui ci si rivolge.

In questo modo, potrai creare dei contenuti mirati e pertinenti, che siano in grado di rispondere alle loro esigenze e che li incoraggi ad interagire con il brand.

Allo stesso modo, anche la scelta dei canali più adatti dove condividere i contenuti per raggiungere il pubblico è fondamentale. I canali a tua disposizione sono tantissimi, per esempio blog, social media o email marketing. Come vedremo più avanti, la scelta dei canali dipende in larga parte dal tuo pubblico di riferimento.

Segue poi la pianificazione dei tuoi contenuti: è importante pianificare i contenuti in base agli obiettivi e al pubblico, tramutando il piano in un vero e proprio calendario editoriale.

Una volta pubblicati i contenuti, il tuo lavoro non sarà concluso: è importante monitorare i risultati ottenuti grazie al piano editoriale e apportare eventuali modifiche per ottimizzare i risultati.

Pianificare i contenuti del piano editoriale: come scegliere i canali giusti

L’abbiamo già accennato: la scelta dei canali attraverso cui condividere i contenuti del piano editoriale è fondamentale. Ma come orientare tale scelta?

In linea generale, dovrai scoprire dove si trova il tuo pubblico target e quali sono i canali che i tuoi potenziali clienti utilizzano maggiormente.

Una volta scelti i canali, è importante pianificare i contenuti in base agli obiettivi e al pubblico. Il calendario editoriale ti aiuterà a organizzare e calendarizzare i contenuti, in modo che gli argomenti in piano vengano pubblicati in maniera regolare e coerente.

Ricorda che è importante variare i tipi di contenuti per mantenere l'interesse del pubblico e per testare quali tipi di contenuti funzionano meglio.

Infine, non dimenticare di monitorare i risultati ottenuti dai contenuti e dai canali scelti, per capire se le strategie adottate sono efficaci e apportare eventuali modifiche per ottimizzare i risultati.

Hai bisogno di creare il tuo piano editoriale ma non sai da dove iniziare? Contattaci ora per una consulenza mirata.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Quanti post alla settimana devo pubblicare per avere successo su Facebook e Instagram

Quanti post alla settimana devo pubblicare per avere successo su Facebook e Instagram?

È innegabile: i social media sono diventati una parte fondamentale della strategia di marketing per le aziende di ogni dimensione. Facebook e Instagram sono due delle piattaforme più utilizzate per raggiungere il proprio pubblico e aumentare la visibilità del proprio brand. Proprio per questo, molti imprenditori e professionisti si chiedono quante volte pubblicare su queste piattaforme per raggiungere il massimo successo.

La frequenza di pubblicazione sui social media è un argomento dibattuto. Molti esperti consigliano di pubblicare almeno una volta al giorno, mentre altri consigliano di pubblicare solo due o tre volte alla settimana.

In questo articolo scopriamo qual è la giusta frequenza di pubblicazione su Facebook e Instagram per aumentare l'engagement e la visibilità del tuo profilo.

Quante volte pubblicare su Facebook per raggiungere il massimo engagement

La frequenza di pubblicazione su Facebook dipende dalle specifiche esigenze del tuo brand e dal tuo pubblico target, anche se ci sono alcune linee guida generali che puoi seguire per massimizzare l'engagement.

In linea di massima è bene precisare che raggiungere il massimo engagement la qualità del contenuto è molto più importante della quantità: è meglio pubblicare meno spesso ma con contenuti di qualità, piuttosto che pubblicare molto con contenuti poco interessanti. Insomma, lessi is more.

Inoltre, più che alla frequenza di pubblicazione, è importante focalizzarsi sul monitorare i risultati ottenuti dalle pubblicazioni e adattare la frequenza in base ai dati raccolti. Questo è possibile utilizzando gli strumenti di analisi dei dati forniti dalla piattaforma: grazie alla visione degli insight, è possibile capire quando i tuoi post ottengono il massimo engagement e adattare, di conseguenza, la frequenza di pubblicazione.

La giusta frequenza di pubblicazione su Instagram per aumentare la visibilità del profilo

Anche la frequenza di pubblicazione su Instagram dipende dalle specifiche esigenze del tuo brand e dal tuo pubblico target e anche qui ci sono alcune linee guida generali che puoi seguire per aumentare la visibilità del tuo account.

Se analizziamo il comportamento dei grandi brand, notiamo che la maggior parte di essi pubblica in media circa 1,5 post al giorno su Instagram. Questo numero, naturalmente, varia notevolmente a seconda del settore e del pubblico di destinazione. Alcune aziende pubblicano fino a 10 post al giorno, mentre altre pubblicano solo due o tre post alla settimana. I professionisti, ad esempio, pubblicano molto di meno: questo perché più che immagini, tengono a veicolare contenuti utili, interessanti e di valore.

E si sa che produrre contenuti di valore richiede molto tempo e non sempre ogni giorno ci sono contenuti interessanti di cui informare il proprio target. Allora, giustamente, piuttosto che pubblicare banalità o post eccessivamente autoreferenziali, meglio tacere. Less is  more.

Insomma, così come per Facebook, esiste il numero “giusto” di post da pubblicare su Instagram per avere successo.

Ripeto, una corretta strategia di content marketing suggerisce, quale modalità migliore per avere visibilità e credibilità, di concentrarsi sulla pubblicazione di post interessanti, anche se in minore quantità.

Infine, altro prezioso consiglio:  è importante pubblicare negli orari di maggiore attività dei tuoi followers, perché pubblicare nel momento giusto può aumentare l'engagement e la visibilità del tuo profilo.

Come ottimizzare la frequenza di pubblicazione su Facebook e Instagram per aumentare la visibilità?

Per ottimizzare la frequenza di pubblicazione su Facebook e Instagram e aumentare la visibilità del tuo profilo, ci sono alcune strategie che puoi seguire:

  • Analizza i dati. Utilizza gli strumenti di analisi forniti dalle piattaforme per capire quando i tuoi post ottengono il massimo engagement e adattare la frequenza di pubblicazione di conseguenza.
  • Rispetta gli orari di maggiore attività. Pubblicare nel momento in cui i tuoi followers sono più attivi può aumentare l'engagement e la visibilità del tuo profilo.
  • Varia il tipo di contenuti. Pubblicare una varietà di contenuti, come foto, video, live, storie, può aumentare l'engagement e la visibilità del tuo profilo.
  • Utilizza le funzionalità di Instagram e Facebook. Utilizzare le funzionalità offerte dalle piattaforme, come Instagram Reels o Facebook Live, può aumentare la visibilità del tuo profilo.
  • Sperimenta. Sperimentare con diverse frequenze di pubblicazione e tipi di contenuti può aiutarti a capire cosa funziona meglio per il tuo pubblico.
  • Varia. Variare orari e giorni di pubblicazione ti aiuta ad intercettare chi si collega anche in altri orari rispetto a quelli a cui sei abituato.

Se hai bisogno di una mano per aumentare la visibilità del tuo brand sui social, contattaci subito per una consulenza.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Funnel Marketing

Cerchi contatti in target? Ecco come ottenerli grazie al Funnel Marketing

Tutti coloro che hanno già iniziato a promuovere la propria attività sia online che offline hanno un unico, grande obiettivo: ottenere contatti in target, cioè persone interessate ai loro prodotti o servizi.

Se le nostre operazioni pubblicitarie non dovessero metterci in contatto con quella fetta di consumatori che, potenzialmente, potrebbe essere interessata ai beni ed ai servizi che offriamo, qualsiasi azione di marketing rischia di essere vana.

Questo, purtroppo, accade molto più spesso di quanto si pensi. E succede per una ragione specifica: una strategia pubblicitaria che non preveda un funnel specifico e pensato per il nostro target è destinata a fallire.

In questa guida scoprirai insieme a noi come applicare il funnel marketing con successo.

Funnel marketing, come funziona e in cosa consiste

Generalmente, con il termine funnel marketing intendiamo un percorso, fatto di fasi differenti, che porta un utente a diventare un cliente pagante.

Canalizzando correttamente un semplice utente all’interno di una sorta di imbuto virtuale, lo condurremo in un percorso che, da semplice curioso che acquisisce informazioni su azienda, prodotti e servizi, lo trasformerà in un nostro cliente.

Non tutti i potenziali clienti, in effetti, si trovano nella stessa fase. Per ogni fase del percorso devono dunque essere pianificati sforzi, azioni e contenuti differenti. Ogni nostra azione, però, deve mirare a far progredire l’utente all’interno di questa sorta di imbuto.

In questo modo, da un semplice utente che non conosce la nostra attività - o da utente che ci ha appena conosciuto- potremmo ottenere dei veri e propri clienti paganti.

Ovviamente, nelle prime fasi del funnel marketing, possiamo ottenere solamente dei contatti. Si tratta della base di partenza: sono proprio i contatti che ci lascia l’utente ad aiutarci a trasformarlo in cliente fedele.

Perché il funnel marketing è fondamentale se cerchi contatti in target

Se ci concentriamo solamente sull’aspetto della lead generation, ossia sull’acquisizione di contatti in target, possiamo individuare alcune fasi del funnel marketing che sono utilissime per tale acquisizione.

Nella prima fase del funnel, ossia quella di sensibilizzazione, è fondamentale utilizzare dei magneti per catturare l’attenzione. Se in questa fase agiamo bene, il potenziale lead passerà alla fase dell’interesse. In questa seconda fase, il potenziale contatto comprenderà il valore dell’azienda ( o dello studio professionale) e dei servizi offerti.

Il funnel marketing procede poi con la fase del desiderio: da semplice contatto, il lead si trasforma in potenziale consumatore. Un consumatore che desidera uno dei nostri prodotti o servizi.

Seguiranno poi l’azione e la conversione: in queste ultime fasi del funnel il contatto in target si trasforma in un vero e proprio cliente.

Canalizzazione che genera conversioni: ecco come strutturarla

Una strategia di funnel marketing che funzioni e che, oltre che lead in target, sia in grado di generare conversioni, prevede l’utilizzo di vari strumenti di pubblicità.

I consumatori devono poter contare su tutta una serie di punti di contatto, sia digitali che offline, che consentano di passare dalla semplice conoscenza dell’esistenza di un’azienda, fino alla scelta finale di acquistare un prodotto o un servizio.

Uno dei metodi più potenti che abbiamo per iniziare a canalizzare i contatti in target all’interno del funnel è il content marketing. Produrre contenuti di valore ci consente di apparire come autorevoli e affidabili agli occhi dei potenziali lead.

Il contenuto, ovviamente, deve essere studiato per attirare l’attenzione del potenziale contatto. E deve essere in grado di convincerlo a fornirci il proprio recapito telefonico o l’indirizzo email. Un magnete o la promessa di iscriversi ad una newsletter utile, di solito, funzionano molto bene. Così come performano molto bene l’iscrizione ad un webinar gratuito oppure poter scaricare una utile guida in pdf. Insomma, è importante che l’utente riceva qualcosa che sia realmente utile per lui.

Una volta ottenuto l’indirizzo email di un utente, mediante contenuti di valore proposti in modo sistematico e ricorrente (cd. lead nurturing), possiamo, con grande probabilità, portare un semplice contatto a concludere l’acquisto.

Hai ancora dubbi sul funnel marketing? Vuoi iniziare ad utilizzarlo per ottenere lead? Contattaci ora per una consulenza.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Landing Page cos'è, a cosa serve e perché è importante per il tuo business

Landing Page: cos'è, a cosa serve e perché è importante per il tuo business

Se un'azienda o un professionista vuole promuoversi online, deve considerare l'uso delle landing page. A differenza della pubblicità via social media e della promozione mediante sito web aziendale, l’utilizzo delle pagine di destinazione è meno diffuso.

Peccato, perchè si tratta di uno strumento di marketing molto importante che porta ad un livello di conversioni molto alto. Scopriamo insieme in che modo.

Cos’è una landing page

Una landing page non è altro che una pagina web sulla quale gli utenti che navigano su internet approdano ed ha lo scopo di tramutare il potenziale interessato in un potenziale cliente.

Si tratta di una pagina autonoma, esterna al sito web aziendale che ha uno scopo ben preciso e unico: quello di portare l'utente alla conversione, se ottimizzata e creata a regola d'arte.

Per questo, ogni pagina di destinazione, indipendentemente dallo scopo specifico per cui è stata creata, deve contenere uno scambio. Serve cioè ad offrire all’utente uno sconto, un omaggio o qualcosa che lui potrebbe gradire. In cambio, l’utente deve compiere l’azione da noi desiderata, che sia un acquisto, l’iscrizione alla nostra newsletter o la semplice fornitura dei suoi contatti.

Come abbiamo accennato, ogni landing page deve avere uno scopo unico: se gli obiettivi di marketing sono molteplici, è necessario creare più pagine differenti.

Anzi, secondo gli esperti del settore, più pagine di destinazione attive nello stesso momento possono garantire risultati maggiori ed il successo della nostra campagna.

A cosa serve

Una landing page è uno strumento molto specifico: serve cioè a raggiungere un obiettivo mirato. Dunque, se ti stai chiedendo a cosa servono le pagine di destinazione, la risposta non è unica.

Esistono infatti differenti tipologie di landing page, ognuna con uno scopo differente.

Tra le più diffuse, ricordiamo innanzitutto le pagine click-through. Questa tipologia di strumento serve per collegare un annuncio di vendita al carrello del tuo eCommerce, se ne hai uno. In altre parole, si tratta della pagina di destinazione da utilizzare se vuoi incrementare le vendite.

Molto diffuse sono anche le lead capture e le squeeze page, ossia quelle che vengono create per convincere l’utente a fornirci i propri dati. Sono cioè pagine create con il preciso obiettivo di acquisire nuovi lead e, per tale ragione, contano al loro interno un modulo di contatto.

Tutte queste tipologie di landing page, sebbene diverse tra loro, hanno un elemento comune: il cosiddetto magnete. Qualunque sia l’azione da noi desiderata, l’utente deciderà di compierla solamente se gli doneremo qualcosa in cambio. Si tratta del magnete che, a seconda della tipologia di pagina di destinazione, può essere differente: uno sconto, un eBook, un corso gratuito, una risorsa interessante per l’utente stesso.

Landing page: perché aziende e professionisti ne hanno assolutamente bisogno?

Estremamente sottovalutate, le pagine di destinazione sono necessarie e di vitale importanza perché un business raggiunga il successo.

Infatti, rappresentano il metodo migliore per ottenere conversioni. Le landing page, secondo gli studi, vantano un’efficacia che supera il 10%.

La motivazione per cui una pagina di destinazione è in grado di generare molte conversioni è presto spiegata: questa tipologia di strumento è focalizzata su un unico obiettivo. È semplice da navigare è mantiene l’utente focalizzato sulla CTA.

Un contenuto semplice e privo di fonti di distrazione è altamente fruibile e, di conseguenza, ha ampie possibilità di conversione.

Infine, aziende e professionisti dovrebbero utilizzare le landing page perché permettono loro di parlare ad un pubblico molto specifico. Si tratta di contenuti che possono raggiungere gli utenti mediante campagne altamente personalizzate.

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Laura Caracciolo, Social Media Manager

Quanto costa fare pubblicità sui Social Media

Quanto costa fare pubblicità sui Social Media?

Essere presente sui social media in qualità di azienda o professionista è doveroso, lo avrai capito ormai benissimo. Per coloro che puntano ad essere competitivi, la mancanza di profili aziendali sui social media si concretizza nella perdita di opportunità. Ma quanto costa fare pubblicità sui Social Media?

Questa domanda è una delle più frequenti che mi vengono poste dalle attività che intendono utilizzare i social per acquisire nuovi clienti (o per instaurare una relazione con quelli già acquisiti).

Dato che si tratta di un interrogativo molto frequente, oggi cercheremo di trovare una risposta. Ma lo premetto fin da adesso: si tratta di una domanda articolata. E, per rispondere, dovremo considerare tutti gli aspetti che determinano il prezzo finale dei costi pubblicitari sui social.

Quanto costa la pubblicità sui social: risorse commisurate all’attività

In primo luogo, e ancor prima di chiederti quanto costa fare pubblicità sui Social Media, occorre valutare l’attività che intendi pubblicizzare.

È chiaro che, prima ancora di decidere su quali social media concentrarti o quali obiettivi dovrai porti, è necessario capire quanto puoi investire in pubblicità.

Ed è altrettanto chiaro che un’azienda di grandi dimensioni potrà stanziare un budget più sostanzioso per farsi pubblicità sui social.

Solo dopo aver compreso quanto denaro effettivamente potrai investire in pubblicità digitale potrai scegliere con esattezza le piattaforme da presidiare.

Ricorda, poi, che le piattaforme vanno scelte anche in base all’attività che gestisci ed al pubblico a cui ti rivolgi. Per fare un esempio pratico: se ti rivolgi ad un target giovane, meglio investire in pubblicità su social come TikTok o Instagram. Se, al contrario, ti rivolgessi ad altre aziende, LinkedIn potrebbe essere il social ideale.

L’iscrizione ai social è gratuita, la pubblicità deve essere pagata

Se hai appena iniziato a considerare l’idea di utilizzare i social media per attirare nuova clientela, probabilmente pensi che è necessario creare un profilo aziendale su ogni piattaforma esistente.

L’iscrizione ai social, anche per i profili business, in effetti è gratuita, e potresti volerne approfittare. Tuttavia, il mio consiglio è quello di concentrarsi solo sui social media che contano una più alta concentrazione di utenti aderenti al tuo target di riferimento.

Tra l’altro, oltre a pubblicare costantemente i cosiddetti contenuti organici (ossia quelli gratuiti), se il tuo scopo è quello di pubblicizzare la tua attività dovrai anche fare i conti con le campagne a pagamento.

E gestire questo genere di campagne su una sola piattaforma social, o concentrandosi su poche piattaforme, avrà sicuramente un costo inferiore rispetto a quello previsto se la tua intenzione è quella di presidiare ogni social media esistente!

Adesso ti starai sicuramente domandando quanto costano le campagne social con esattezza. Purtroppo, questa domanda non ha una risposta univoca. Il prezzo dipende infatti dal target e anche dagli obiettivi che intendi raggiungere mediante la pubblicità social.

Quanto costa la pubblicità sui social: non dimenticare i professionisti

Torniamo al numero dei social media da presidiare: come ho già detto, è meglio concentrarsi su pochi canali e puntare sulla qualità dei contenuti.

Contenuti che, per essere efficaci, dovranno essere creati dai professionisti del settore. Se, dunque, ti stai chiedendo quanto cosa fare pubblicità sui social media, non dimenticare che dovrai sostenere anche questo costo. Puoi decidere di affidarti ad un’agenzia o a un professionista freelance: bada bene che si tratterà di un investimento che devi considerare se vuoi che la tua pubblicità abbia successo.

Anche in questo caso, non possiamo stabilire un importo fisso perché questo dipende strettamente dal professionista che interpelli.

Se vuoi saperne di più e avere un preventivo, contattaci subito.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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