Giovani e social media i rischi che si corrono e i consigli della scienza per un utilizzo sano

Giovani e social media: i rischi che si corrono e i consigli della scienza per un utilizzo sano

Viviamo nell’epoca della connettività perenne, nella quale i social media sono diventati parte integrante della vita di adulti e giovani. Dai 10 anni in su, la maggior parte dei ragazzi possiede un account su almeno una piattaforma digitale e trascorre ore tra post, video, commenti e messaggi. Purtroppo, questo stretto rapporto tra ragazzi e tecnologia può anche avere un impatto negativo e causare danni alla salute mentale. E non sono solamente i genitori ad essere preoccupati: anche docenti, ricercatori e psicologi hanno iniziato a condurre studi in merito alla relazione tra mondo online e giovani fruitori. Non a caso, nel novembre 2024 il Parlamento australiano ha approvato una legge che vieta l’accesso ai social ai minori di 16 anni. Ma cosa dice esattamente la scienza in merito all’impatto dei social sulla salute dei giovani? E in che modo possiamo promuovere un sano rapporto tra giovani e tecnologia? Oggi voglio riflettere con te su questo argomento. Il mio obiettivo è quello di non demonizzare i social, ma di educare all’uso intelligente di questi strumenti online.

L’impatto negativo dei social media sui giovani

Che i social media possano avere un impatto negativo sulla salute dei giovani è indubbio.

Secondo una nota del Surgeon General risalente al 2023, infatti, quando gli adolescenti utilizzano i social per più di tre ore al giorno, il rischio di problemi mentali come ansia o depressione raddoppia.

Lo studio di riferimento ha preso in considerazione 6.595 adolescenti tra i 12 e i 15 anni e ha messo in evidenza un legame tra tempo trascorso sui social e sviluppo di problemi mentali.

Questo trend si mantiene anche in età da college: si pensa che i social media possano aumentare i casi di depressione tra gli studenti, con 300.000 nuovi casi che traggono origine dai comportamenti online scorretti. E più i soggetti sono giovani, maggiore è l’impatto negativo della tecnologia.

Inoltre, la scienza suggerisce che l’uso dei social possa peggiorare il sonno, oltre che ridurre l’autostima e causare sintomi depressivi negli adolescenti. Esistono poi evidenze scientifiche che mettono in luce come una riduzione dei social possa migliorare il benessere.

I punti da chiarire

Restano comunque dei punti da chiarire e, cosa più importante, la relazione tra giovani e social media non è necessariamente negativa a patto che si rispettino determinate condizioni.

Altri studi, infatti, hanno evidenziato come, in alcuni giovani, i social abbiano un effetto benefico. Non mancano infatti gli adolescenti che dichiarano che le piattaforme online li aiutino a sentirsi più accettati dai pari.

Inoltre, in molti casi, le piattaforme li hanno aiutati a esprimersi, a restare aggiornati e a entrare in connessione con gli altri.

Ci sono però molte cose che ancora non sappiamo sul rapporto tra ragazzi e tecnologia. Innanzitutto, andrebbe chiarito quali sono i contenuti che generano maggiori danni alla salute mentale dei ragazzi. Vanno poi individuati i target più sensibili e la frequenza limite.

Anche i benefici che la tecnologia è in grado di apportare, inoltre, andrebbero analizzati più adeguatamente. Allo stesso modo, bisognerebbe approfondire in quali circostanze e a quali utenti i social apportano maggiori giovamenti.

I consigli della scienza per migliorare il rapporto tra giovani e social media

Mentre attendiamo nuovi studi che possano mettere in luce i reali effetti negativi e i benefici dei social media sui giovani, è bene ricordare le linee guida fornite dall’American Psychological Association per promuovere un rapporto sano tra ragazzi e tecnologia.

Innanzitutto, dobbiamo sempre tenere a mente le differenze personali di ciascun ragazzo. Ognuno, infatti, reagisce agli stimoli in maniera differente.

Fatta questa doverosa precisazione, è bene ricordare che, per un utilizzo corretto delle piattaforme social, bisogna sempre sottolineare ai ragazzi che questi strumenti sono un mezzo per entrare in relazione con gli altri.

Per fasce di età molto giovani, tra i 10 e i 14 anni, è consigliabile attuare un monitoraggio serrato prima di permettere loro di utilizzare i social in totale autonomia. Inoltre, contenuti non adatti all’età o violenti vanno oscurati, ove possibile.

In caso di utilizzo eccessivo, è bene agire e limitare l’utilizzo delle piattaforme: vanno monitorate eventuali interferenze con sonno e altre attività quotidiane.

Infine, è bene prestare attenzione ai contenuti che promuovono il confronto, soprattutto relativo all’aspetto fisico, con gli altri.

Se vuoi approfondire questo attuale argomento, contattaci ora.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Vuoi ingaggiare un influencer Ecco quello che devi sapere

Vuoi ingaggiare un influencer? Ecco quello che devi sapere

Sogni di contattare un influencer per sponsorizzare la tua azienda o la tua attività professionale? Non sei il solo: ogni giorno, imprese e professionisti si avvicinano all’influencer marketing per aumentare visibilità e ottenere nuovi clienti. Quello degli influencer è un fenomeno di ampia portata, che negli ultimi anni si è diffuso a macchia d’olio. Rivolgersi a queste figure e, più in generale, a content creator famosi, significa ottenere visualizzazioni. Come tutti sappiamo, più visualizzazioni potrebbero portare a maggiori vendite. Tuttavia, prima di ingaggiare un creatore di contenuti che parli dei tuoi prodotti e dei tuoi servizi, ci sono alcune cose che devi assolutamente sapere.

Chi sono gli influencer

Innanzitutto, dovrai avere ben chiaro chi sono gli influencer prima di rivolgerti a uno di loro. Si tratta di soggetti che godono di particolare fama sui social media e che, come il nome stesso lascia intendere, sono capaci di influenzare le opinioni (e i comportamenti di acquisto) dei loro seguaci.

Di solito, gli influencer si specializzano in determinati argomenti, come lo sport, la salute, la bellezza. Questo aspetto è fondamentale, perché ne deriva che i follower degli influencer della tua nicchia possono essere potenzialmente interessati ai tuoi prodotti e ai tuoi servizi.

Spesso questa categoria è confusa con i content creator, figure molto attive sui social e che potrebbero esserti utili.

Mentre i content creator si concentrano sulla creazione di contenuti di qualità, gli influencer non fanno altro che esercitare la propria influenza sul pubblico. Quindi, se assolderai un content creator, potrai comunque ottenere del materiale utile per farti pubblicità e ottenere visibilità.

Tuttavia, se aspiri a maggiori opportunità di business e a un pubblico molto ampio, gli influencer fanno al caso tuo. In ogni caso, spesso il confine tra content creator e influencer è molto sottile: spesso anche i creatori di contenuti vantano una community di tutto rispetto.

Aspetti giuridici degli influencer: contratti e sponsorizzazioni

Quando intendi assoldare un influencer, è fondamentale stabilire preventivamente che tipo di contratto andrà a disciplinare la vostra collaborazione.

L’influencer, innanzitutto, potrà impegnarsi a sponsorizzare i prodotti con un contratto di natura commerciale. Dovrai, cioè, fornire un compenso prestabilito per la promozione dei tuoi prodotti o dei tuoi servizi.

Tuttavia, il contratto commerciale è solo una delle alternative a disposizione. Talvolta, si preferisce instaurare una collaborazione con affiliazione. Questo significa che dovrai corrispondere al professionista ingaggiato una percentuale sulle vendite, se queste derivano dalla sua attività di sponsorizzazione.

Non dimenticare, comunque, che la normativa italiana obbliga aziende e influencer a dichiarare apertamente che un contenuto è sponsorizzato.

Se un influencer sta facendo pubblicità a un tuo prodotto o servizio e se, per questa attività pubblicitaria, gli stai corrispondendo un compenso, sarà obbligatorio contrassegnare come sponsorizzati i post. In caso contrario, si rischia di scadere nella pubblicità occulta, con tutte le ripercussioni legali del caso.

Rischi, sanzioni e obblighi sui social media

Se intendi avviare collaborazioni con uno o più influencer, infine, non dovrai sottovalutare gli aspetti legali che riguardano i post che verranno condivisi.

Ogni influencer ha la responsabilità legale dei contenuti che decide di pubblicare. Il che significa che, in caso di pubblicità ingannevoli o condivisione di informazioni false, può andare incontro a sanzioni. Tuttavia, anche le aziende e i professionisti coinvolti potrebbero essere chiamati in causa.

Per questa ragione e anche per evitare potenziali danni d’immagine causati da comportamenti scorretti, il mio consiglio è quello di contattare solamente influencer affidabili.

Inoltre, i contenuti sponsorizzati che verranno pubblicati vanno accuratamente monitorati.

Vuoi iniziare a collaborare con influencer e content creator per dare una spinta al tuo brand? Contattaci ora: i nostri esperti ti forniranno una consulenza pensata per la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

osa significa NSFW e perchè devi sapere di cosa si tratta

NSFW, cosa significa, quando si applica e perché è importante conoscerlo

Se navighi abitualmente sul web o utilizzi i social media, sia per lavoro che per svago, ti sarà capitato almeno una volta di imbatterti nell’acronimo NSFW. Queste quattro lettere possono comparire mentre leggi un articolo o tenti di visualizzare una foto o un video postato sui social. Ma cosa significa esattamente NSFW e perché è importante conoscerlo? Si tratta di un’indicazione fondamentale, una sorta di etichetta che serve a individuare contenuti che potrebbero non essere adatti alla visione in luoghi pubblici o di lavoro. Analizziamo le caratteristiche e gli usi di questo tag in dettaglio.

NSFW: il significato dell’acronimo

NSFW è un acronimo, che viene dall’inglese “not safe for work”. Nella nostra lingua, possiamo renderlo con “Non sicuro per il lavoro”.

Questa sigla serve a indicare contenuti (come allegati, articoli, post, video o foto) che sarebbe meglio non aprire in luoghi pubblici o in ambito professionale. In pratica, è un avviso che ti suggerisce di evitare la visualizzazione di determinati contenuti quando sei al lavoro o in presenza di altre persone.

Immagina di trovarti in ufficio, circondato dai tuoi colleghi, e di aprire un video che si rivela essere esplicito o violento. Una situazione del genere potrebbe causare imbarazzo, mettere a rischio la tua reputazione professionale e, in alcuni casi, violare le politiche aziendali sull'uso appropriato di internet.

Il tag NSFW è quindi una sorta avvertimento preventivo, che aiuta gli utenti a evitare queste situazioni scomode.

Inoltre, è molto utile anche per chi pubblica il contenuto: se un creator ricevesse molte segnalazioni da parte degli altri utenti, potrebbe incorrere in blocchi dell’account o rimozioni dei post.

Si tratta, quindi, di un modo per avvisare gli utenti che il contenuto che stanno per vedere potrebbe urtare la loro sensibilità. In questo modo, l’utente potrà decidere se continuare a guardare o meno il contenuto.

Esiste inoltre una versione più estrema del tag NSFW: NSFL, acronimo di "not safe for life". Questo tag viene utilizzato per contenuti particolarmente traumatici o disturbanti, sconsigliati a qualsiasi età. Se ti imbatti in un contenuto contrassegnato come NSFL, è bene prestare massima cautela prima di procedere alla visualizzazione.

Quali sono i contenuti segnalati come non adatti al lavoro

Ti starai chiedendo quali tipi di contenuti vengono generalmente etichettati come NSFW. Tra i più comuni ti segnalo:

  • immagini o video contenenti nudità
  • audio o video volgari e espliciti
  • contenuti violenti.

La visione di questi contenuti sul posto di lavoro potrebbe rappresentare un vero e proprio rischio. In alcune aziende con politiche particolarmente severe, infatti, la riproduzione di materiale NSFW viene considerata una violazione delle norme interne, con conseguenze che vanno dal richiamo disciplinare fino al licenziamento.

Come funziona il tag NSFW sui social media

Per quanto riguarda il funzionamento del tag NSFW, questo dipende dalla piattaforma utilizzata. Ci sono infatti alcuni siti, come ad esempio Reddit, che danno la possibilità agli utenti di aggiungere manualmente il tag ai propri contenuti.

In questo modo, i visitatori vengono avvisati prima di aprire materiale potenzialmente inappropriato per la visualizzazione in pubblico o al lavoro.

Altre piattaforme, invece, utilizzano sistemi automatizzati per rilevare parole o immagini potenzialmente pericolose. In questo caso, il tag NSFW scatta in automatico grazie a dei filtri interni alla piattaforma.

Social Media come TikTok o Instagram applicano restrizioni e, generalmente, se il contenuto non rispetta le linee guida viene rimosso.

YouTube, infine, consente ai creator di applicare restrizioni, indirizzando i video sensibili solamente agli utenti maggiorenni.

Vuoi maggiori informazioni sull’applicazione dei tag NSFW? O ti serve aiuto per implementare una strategia di digital marketing per la tua attività professionale? Contattaci ora, il nostro team risponderà a ogni tua domanda.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

“Sputo Fatti” tutto sul nuovo trend social che divide il web

“Sputo Fatti”: tutto sul nuovo trend social che divide il web

Sono ormai settimane che i social, Instagram in particolare, pullulano di video legati al trend “Sputo Fatti”. Scommetto che anche tu, almeno una volta, ti sei imbattuto in un Reel o un video sui social in cui qualcuno esprime i propri pensieri, a volte in modo piuttosto colorito, con il chiaro intendo di suscitare reazioni contrastanti. Possiamo definire questo nuovo format il tormentone del momento: i video che iniziano con la ormai celebre frase “Sputo fatti” si stanno moltiplicando, nonostante il trend sia ancora relativamente nuovo.

Eppure, questa tendenza, pur essendo esplosa da poco, ha già diviso il web. C’è che la considera come il modo perfetto per esprimere le proprie opinioni e chi, invece, la critica duramente e reputa il trend “volgare”.

“Sputo Fatti”: l’origine del trend

Il format “Sputo Fatti” si è diffuso su Instagram e su TikTok e sta spopolando anche sulle altre piattaforme social. Si basa su un concetto piuttosto semplice: esprimere opinioni schiette su argomenti ritenuti scomodi.

Spesso si tratta di punti di vista personali, anche se l’obiettivo iniziale del trend era quello di mettere in luce verità difficili da digerire o situazioni che, secondo chi parla, andrebbero cambiate.

Il successo del trend non è passato inosservato: oggi lo sfruttano influencer, personaggi famosi e piccoli creator.

Anche aziende e professionisti, inoltre, hanno iniziato a utilizzarlo, integrandolo nelle loro strategie di Social Media Marketing. E questo non dovrebbe stupirti: un format del genere è in grado di attirare moltissima visibilità.

Per capire meglio l’origine di questo fenomeno, bisogna partire dal termine slang inglese “to spit facts”, che significa dichiarare qualcosa di vero, un fatto o un’opinione con cui l’oratore concorda. Tradotto in italiano, si è trasformato in “Sputo Fatti”.

Sputo Fatti, il format che divide il web

Nonostante il successo, come ti ho già anticipato questo trend non è privo di critiche. Anzi, in molti lo considerano una forma di espressione volgare.

Non manca però chi difende questa tipologia di contenuto, sostenendo che la sua esagerazione è volutamente ironica. In effetti, è proprio questa caratteristica ha contribuito alla sua popolarità.

Questo perché il trend nasce per la diffusione di verità scomode e, probabilmente, è stato proprio questo aspetto contradditorio a garantirgli popolarità.

Tuttavia, c’è anche chi solleva dubbi più seri. Un trend del genere, così schietto e immediato, potrebbe infatti favorire la diffusione di disinformazione.

Pensiamo, ad esempio, al fatto che le piattaforme di Meta hanno recentemente eliminato il fact-checking. Oggi, quindi, è molto più semplice diffondere notizie false o imprecise utilizzando questo format.

Tuttavia, è bene sottolineare che, con l’abolizione del fact-checking sui social, questo rischio si corre non solo con il trend “Sputo fatti” ma, più in generale, con qualsiasi tipo di contenuto social.

Come sfruttare il trend nella tua strategia social

Ti ho già anticipato che, oltre ad essere molto popolare tra i creator, il trend “Sputo Fatti” viene spesso utilizzato da aziende e professionisti per dare una spinta alle loro strategie di marketing online.

Infatti, basta trovare delle verità scomode che hanno a che fare col proprio settore di riferimento per creare un video potenzialmente virale.

Se vuoi creare un video in cui “sputi fatti” da condividere sui tuoi social aziendali, pensa a temi che fanno discutere o a punti critici che vuoi portare all’attenzione del tuo pubblico. Poi, esprimiti in modo chiaro e senza troppi giri di parole.

Ricorda, però, che un trend del genere non è adatto a tutti i contesti. In settori molto formali, ovviamente, potrebbe risultare fuori luogo.

Se invece il tuo brand ha un tono di voce più informale e diretto, questo format potrebbe essere la scelta giusta per aumentare l’engagement e la visibilità.

Vuoi introdurre questo trend sui tuoi profili social, o vuoi implementare una strategia di marketing online vincente? Contattaci subito. Studieremo insieme un piano d’azione adatto alle esigenze della tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Il tuo profilo LinkedIn è davvero efficace Scopri come ottimizzarlo

Come ottimizzare il profilo LinkedIn? I passaggi per attrarre nuove opportunità

LinkedIn è una piattaforma social dalle molte potenzialità. Viene utilizzata dai recruiter per trovare candidati adatti a specifiche posizioni lavorative e anche da chi è in cerca di un primo impiego o di diverse prospettive professionali. Inoltre, è uno strumento utilissimo anche per liberi professionisti e per chi gestisce piccole o medie imprese.

Grazie a LinkedIn, infatti, puoi creare fiducia intorno alla tua attività professionale, migliorando le possibilità di acquisire nuovi clienti. Attenzione però, perché tutto questo è possibile solo se ti fermi un attimo a riflettere e ti poni una domanda fondamentale: il mio profilo LinkedIn è davvero efficace? Se non lo è, come posso ottimizzarlo?

Se, infatti, visitando il tuo profilo, un potenziale cliente troverà informazioni incomplete o poco chiare, è molto probabile che scelga un tuo concorrente che offre gli stessi (o quasi) servizi o prodotti la cui descrizione, però, risulta molto più efficace e persuasiva. Ecco, questo è solo uno degli esempi che dimostra quanto sia importante ottimizzare la tua presenza su questa piattaforma.

Non sai da dove iniziare? Nessun problema: ho creato questa breve guida per aiutarti. Ecco i passaggi da seguire per ottimizzare il tuo profilo su LinkedIn e per iniziare ad attrarre nuove opportunità di business.

Come ottimizzare il profilo LinkedIn: l’importanza del sommario

Il tuo profilo LinkedIn è, a tutti gli effetti, il tuo biglietto da visita online alla portata di tutti 24/24 7 giorni su 7. Per questo motivo, è molto importante che venga tempestivamente aggiornato e curato nei minimi dettagli.

Dati alla mano, sono tantissimi i potenziali clienti che utilizzano quotidianamente LinkedIn per la ricerca di informazioni. Se non ottimizzi la tua presenza, rischi di perdere opportunità, collaborazioni e clienti.

La prima sezione su cui concentrare l’attenzione è il sommario, noto anche come “headline”. Questa è la parte visibile agli utenti senza che accedano direttamente al tuo profilo.

Devi sapere che, quando un utente cerca un nome, tra i vari risultati vedrà anche il tuo unitamente al sommario. Ecco perché è importante che questa sezione contenga la tua qualifica e il nome del tuo brand. In questo modo, sarà immediatamente chiaro di cosa ti occupi.

Inoltre, è importante includere parole chiave rilevanti per la tua professione. Così, quando qualcuno effettuerà una ricerca usando quelle stesse keyword, il tuo profilo avrà più possibilità di comparire tra i risultati.

Immagini e informazioni: gli elementi giusti per ottimizzare il profilo LinkedIn

Anche le immagini, sia di profilo che di copertina, sono degli elementi a cui prestare attenzione se ti stai domandando come ottimizzare il tuo profilo su LinkedIn.

Una foto sbagliata potrebbe minare la fiducia dei tuoi potenziali clienti: per questo, è fondamentale scegliere un’immagine profilo professionale che infonda fiducia.

Come immagine di copertina, invece, è consigliabile optare per un banner che contenga il logo oppure i colori del tuo marchio o della tua azienda. Anche il banner deve poter comunicare immediatamente quali tipologie di prodotti o servizi che puoi offrire ai tuoi potenziali clienti.

Dovrai inoltre assicurarti che entrambe le immagini rispettino i formati consigliati da LinkedIn. Per la copertina, dovrai scegliere un’immagine da 1584×396 pixel, mentre la foto profilo deve avere un formato che rientri tra i 400x400 e i 7.680x4.320 pixel.

Altra sezione da ottimizzare al meglio è il cosiddetto riepilogo che ti permette di descrivere te stesso e la tua attività in 2.600 caratteri. In questa sezione del profilo dovrai spiegare come puoi aiutare i tuoi potenziali clienti e cosa fai in dettaglio.

Scrivi in modo chiaro e coinvolgente: questa è la sezione giusta per far emergere il tuo valore.

Esperienza, formazione e certificazioni per valorizzare il tuo profilo

Dopo aver compilato il riepilogo, se vuoi ottimizzare il tuo profilo LinkedIn al meglio dovrai occuparti anche delle sezioni aggiuntive.

In quella dedicata alle esperienze lavorative non limitarti alle informazioni essenziali. I dettagli aggiuntivi aiuteranno i tuoi clienti a comprendere il tuo valore e le tue reali competenze. Ricordati di inserire anche i casi di successo!

Un discorso analogo può essere fatto per le sezioni relative ad attività formative e certificazioni. Si tratta infatti di sezioni che mostrano ai tuoi potenziali clienti come hai costruito, passo dopo passo, la tua carriera.

Se ancora non hai ben chiaro come ottimizzare il tuo profilo LinkedIn e desideri un supporto personalizzato, contattaci subito: il nostro team sarà felice di aiutarti a valorizzare la tua presenza online.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Facebook Ads piccoli consigli per ottenere grandi risultati

Facebook Ads: piccoli consigli per ottenere grandi risultati

Le Facebook Ads, nome con cui sono note le pubblicità sulla piattaforma Meta, possono dare la spinta giusta alla tua attività professionale o alla tua impresa. Ti consentono, infatti, di ottenere nuovi contatti e, soprattutto, un miglioramento numerico delle vendite e, quindi, del tuo fatturato. Per ottenere tutti questi risultati, però, devi conoscere questo preziosissimo strumento: non puoi utilizzarlo lasciando alcuni fattori al caso. In questa breve guida ti fornirò cinque consigli per ottimizzare al meglio le tue campagne sui social Meta. Si tratta di piccole chicche che ti consentiranno di ottenere grandi risultati. Vediamo in cosa consistono.

Facebook Ads: come ottenere risultati con promozioni e creatività ad alto impatto

Per ottenere risultati con le tue Facebook Ads dovrai, come prima cosa, sfruttare al meglio le promozioni. Attenzione, non ti sto assolutamente consigliando di sponsorizzare offerte in continuazione. Anzi, esattamente il contrario! Concentrati su promozioni di alto valore, che siano  rare e ben pianificate.

Le promozioni devono essere imperdibili e irripetibili: questo spingerà i potenziali clienti a fare clic sul tuo annuncio e, successivamente, a concludere la transazione.

Puoi attivare promozioni specifiche nei vari periodi dell’anno, sfruttando ad esempio le festività o le ricorrenze: il periodo natalizio o pasquale, oltre che eventi come il Black Friday, San Valentino, la Festa della mamma, del papà o dei nonni, sono occasioni perfette per creare promozioni irrinunciabili da sponsorizzare dal momento che sono realizzabili solo in un preciso momento dell’anno.

Le tue promozioni dovranno essere accompagnate da creatività ad alto impatto. Non dovrai concentrarti solo sul copy, il quale, ovviamente, dovrà essere persuasivo.

Le Facebook Ads devono anche essere supportate da immagini coinvolgenti o video che attraggano il pubblico. Le linee guida di Meta consigliano di sfruttare i caroselli o i Reels, due formati che attirano l’attenzione e che sono in grado di generare più facilmente conversioni.

Come gestire il budget e i cambiamenti delle Facebook Ads

Altro elemento da considerare è che per le Facebook Ads è necessario stanziare un budget. Questo, contrariamente a quel che si crede, non sempre deve essere elevato, anzi! Spesso, nella maggior parte dei casi, quando il target è ben definito e la geolocalizzazione molto delimitata, le risorse economiche da investire in pubblicità sui social possono essere davvero minime.

In ogni caso, talvolta un budget basso può funzionare: basta impostarlo adeguatamente, senza frammentarlo troppo.

Il terzo consiglio è, infatti, quello di impostare poche campagne, ma che funzionino davvero. Meglio poche, ma buone, insomma.

Per aiutarti, Meta ha creato uno strumento specifico, l’Advantage+ Shopping Campaign, che ti permetterà di suddividere al meglio il tuo budget senza errori.

Ricorda, poi, che ogni modifica alla campagna potrebbe comportare un calo delle performance e dei risultati. Evita quindi di modificare le Facebook Ads continuamente, o rischierai di interrompere il processo di apprendimento degli algoritmi della piattaforma.

La fase di test: sperimenta per migliorare

L’ultimo consiglio che voglio darti, e che ritengo preziosissimo, riguarda la fase di test. Non puoi limitarti a una sola versione delle tue Facebook Ads: è necessario, al contrario, creare più varianti di uno stesso contenuto per individuare quello che funziona meglio.

Testa diverse combinazioni di copy, immagini e formati per capire cosa è in grado di attrarre maggiormente il tuo pubblico target.

È vero che, soprattutto nei casi in cui si sfruttano promozioni a tempo limitato o legate a festività specifiche, fare test approfonditi può sembrare complesso. Tuttavia, l’analisi delle diverse campagne è fondamentale per ottenere risultati reali.

Puoi anche sfruttare i contenuti che hanno già funzionato in passato. Se hai già realizzato campagne di successo, puoi cioè riutilizzare i formati o i messaggi dei quali hai già testato l’efficacia, adattandoli alle nuove esigenze o ai nuovi periodi promozionali.

Vuoi sfruttare al meglio le potenzialità delle Facebook Ads, ma hai ancora qualche dubbio e non sai da dove iniziare? Contattaci ora: insieme possiamo creare una strategia vincente su misura per la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Anno nuovo, pubblicità nuova come dare una svolta al proprio business grazie ai Social Media

Anno nuovo, pubblicità nuova: come dare una svolta al proprio business grazie ai Social Media

Forse non te ne sei ancora reso conto, ma i tuoi potenziali clienti sono sui Social Media e ogni giorno interagiscono con brand e professionisti già presenti su queste piattaforme.

La maggior parte dei consumatori utilizza abitualmente i social per orientarsi prima di acquistare un prodotto o servizio: se non utilizzi questi strumenti, o se li utilizzi in maniera sommaria, puoi perdere terreno rispetto ai tuoi competitor.

Inoltre, devi anche ricordare che i social mettono a disposizione tutta una serie di tool interni, grazie ai quali puoi reperire informazioni utilissime relative al tuo pubblico di riferimento.

Come iniziare al meglio il nuovo anno, dunque, se non con una strategia di Social Media Marketing efficace, che dia una svolta alla tua attività? In questa breve guida scoprirai come utilizzare queste piattaforme per accrescere il tuo business.

Pubblicità sui Social Media come strumento per accrescere il proprio business

Se il tuo obiettivo è quello di trovare nuovi clienti per aumentare il fatturato, non puoi tralasciare i tuoi profili sui Social Media. Queste piattaforme rappresentano una componente essenziale del marketing aziendale.

Oggigiorno sono tantissime le PMI, ma anche i professionisti, che utilizzano questi canali per aumentare la cosiddetta brand awareness e per ottenere visibilità.

Queste piattaforme, nate con la finalità di intrattenere, sono infatti un prezioso strumento per farsi conoscere da altri potenziali clienti.

La pubblicità sui social può aiutarti a farti percepire come autentico: si tratta infatti di un terreno virtuale dove condividere recensioni e testimonianze reali.

E sai benissimo che, al pari del passaparola, le testimonianze di clienti che ti conoscono sono preziose. I consumatori, infatti, più che di una pubblicità sponsorizzata e creata dal brand, si fidano di recensioni di altre persone reali.

I social, in questo senso, sono un mezzo per far sì che si sviluppi un senso di fiducia nei confronti dei tuoi prodotti o dei tuoi servizi. Le testimonianze di chi ti conosce incoraggeranno infatti i tuoi potenziali clienti che non hanno ancora concluso l’acquisto a fare affari con te.

Un valido aiuto per la fidelizzazione

Un errore spesso commesso dai brand e professionisti che utilizzano i Social Media nel tentativo di potenziare il proprio business è sfruttare queste piattaforme solamente per acquisire nuovi clienti.

Ricorda, però, che queste piattaforme sono fondamentali per la tua attività perché ti permettono anche di fidelizzare i clienti che hai già acquisito.

Dovrai dunque utilizzarli non solo per creare contenuti in grado di attrarre nuovi clienti, ma anche per restare in contatto con chi è già fedele al tuo marchio.

I social non sono fatti solo di annunci e post a pagamento. Puoi utilizzare i tuoi post e le app di messaggistica collegate ai social per comunicare in tempo reale coi clienti.

Social Media, non solo pubblicità: una fonte di dati preziosi

Ma uno degli aspetti che ti aiuterà a fare la differenza e a dare una svolta al tuo business riguarda i dati. I Social Media, infatti, sono una fonte preziosissima di informazioni sul tuo pubblico di riferimento.

Giusto per fare un esempio, i dati che puoi estrapolare dai tool pubblicitari messi a disposizione da Meta sono tantissimi. In pochi clic, puoi scoprire esattamente chi interagisce maggiormente con i tuoi contenuti: la località da cui si connettono, la lingua, persino l’età e il livello di istruzione.

Tutte queste informazioni ti permetteranno di delineare con precisione la tua buyer persona, ossia il tuo cliente ideale.

Utilizzando tutti questi dati, sarai in grado di migliorare tutte le tue campagne. Non solo quelle di marketing sui Social Media, ma anche quelle che avvierai su altri canali.

Vuoi sfruttare i Social Media per potenziare il tuo business ma non sai da che parte iniziare? Contattaci ora, implementeremo insieme la strategia più giusta per la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Comunicazione online come curarla in vista delle festività natalizie

Comunicazione online: come curarla in vista delle festività natalizie?

Le imminenti festività natalizie rappresentano un momento particolare dell’anno: si tratta del periodo in cui puoi sfruttare al massimo la comunicazione online per ottenere nuovi clienti.

Questo è infatti il periodo dell’anno in cui ti sarà più semplice trovare consumatori disposti a spendere.

È vero che, negli ultimi anni, la spesa media effettuata dai consumatori in questo periodo è diminuita, eppure la maggior parte di loro non rinuncia ai regali e agli acquisti legati ad accessori, addobbi e cibo.

Se hai una qualunque attività in proprio, quindi, il consiglio è di pianificare una strategia di comunicazione e di marketing adeguata, in modo da sfruttare al massimo tutte le opportunità che questo particolare periodo dell’anno può garantirti. I consigli che affronteremo insieme sono validi anche se gestisci un’attività professionale. Se offri servizi e non prodotti, infatti, potrai adattare la strategia al tuo specifico caso.

Strategia di comunicazione natalizia efficace: le operazioni preliminari

In primo luogo, per pianificare e adottare una strategia di comunicazione adatta a sfruttare le opportunità delle feste natalizie, dovrai analizzare attentamente il tuo target e gli obiettivi del tuo business.

Come qualsiasi strategia di marketing, anche quella natalizia prevede quest’analisi preliminare, senza la quale non potrai pianificare adeguatamente le attività necessarie per ottimizzare la comunicazione.

Altra operazione necessaria per sfruttare al massimo il Natale e le festività di fine anno è quella di stilare un piano editoriale tematico. Pensa a tutte le idee che potrebbero funzionare in questo periodo per creare post accattivanti da condividere sui social media o sul blog aziendale.

Quando posti nel periodo delle festività, poi, non dimenticare gli hashtag social correlati: ti garantiranno tantissima visibilità organica.

Comunicazione online a Natale: grafica e storytelling

Immagina poi i tuoi profili social e il tuo sito web come se fossero delle vetrine virtuali: come quelle dei negozi e delle sedi fisiche, puoi addobbarle con grafiche a tema natalizio.

Curare la comunicazione online nel periodo di Natale significa anche questo: attrai e stupisci i tuoi potenziali clienti con un abbellimento al tuo logo aziendale, aggiungendo una decorazione a tema.

Arricchisci il tuo sito con elementi grafici a tema e crea delle immagini di copertina social festive. Pensa alle copertine dei tuoi account come a dei cartelloni pubblicitari e crea una grafica festosa e attraente. App come Canva possono esserti d’aiuto e offrono spunti adatti alle festività.

II Natale è anche il periodo perfetto per raccontare storie: una corretta strategia comunicativa prevede uno storytelling a tema. Il tuo racconto dovrà suscitare emozioni nei tuoi potenziali clienti, facendo leva sull’empatia.

Anche se puoi sfruttare social e blog come canali di comunicazione, ricorda che newsletter e email si prestano benissimo allo storytelling.

Le promozioni legate alle festività

Uno dei fulcri della comunicazione online durante le festività natalizie è rappresentato dalle promozioni stagionali.

In questo senso, puoi agire in due modi: innanzitutto, puoi pensare di lanciare un prodotto o servizio dedicato, pensato cioè proprio per il Natale.

Un’alternativa più semplice e spesso utilizzata da aziende e professionisti è quella di creare una promozione a tempo, da lanciare poco prima delle feste e da condividere suoi social media per creare engagement. Ovviamente, dovrai pensare ad un copy adeguato e accattivante, ed essere certo di proporre il tuo prodotto o il tuo servizio migliore ad un prezzo vantaggioso.

Se possibile, infine, omaggia i tuoi clienti con un piccolo gadget o un dono per ringraziarli della loro fedeltà al tuo marchio o alla tua attività. Non è necessario che si tratti di un regalo costoso, ma è interessante personalizzarlo, magari in base al tipo di acquisto o interazione effettuata dal tuo cliente.

Ti serve una mano per implementare una corretta strategia di comunicazione per le festività natalizie? Contattaci subito, il nostro team ti aiuterà.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Social media tra bisogno di visibilità ed etica professionale

Comunicazione sui Social media: il dilemma tra desiderio di visibilità

Oggi esaminiamo una questione spinosa: la responsabilità etica e morale degli influencer e dei Social Media Manager.

La tragica vicenda della ragazza morta a Roma, a seguito di un intervento di chirurgia plastica per apparenti complicazioni legate all'anestesia, impone interrogativi urgenti e una riflessione profonda sul ruolo degli operatori del mondo social. Le indagini sono ancora in corso, ma ciò che emerge dalle cronache è già un quadro inquietante.

Una giovane di oggi decide di cambiare il proprio aspetto e si affida a una clinica trovata sui social. Questa clinica, come si è poi scoperto, operava senza le necessarie autorizzazioni e senza adeguate misure di sicurezza. Inoltre, si parla di interventi pagati in nero con sconti allettanti: un sistema opaco che ha fatto leva sulla vulnerabilità di chi cercava risposte rapide e certezze immediate.

Ma possiamo davvero ignorare il ruolo che i social hanno avuto in questa tragedia? È difficile sostenere che la decisione della ragazza non sia stata influenzata da quelle immagini perfette e irraggiungibili che, giorno dopo giorno, ci vendono un ideale di bellezza. Un ideale che promette felicità e successo, ma che si rivela spesso un miraggio digitale, costruito con filtri e attente strategie di marketing.

In questi giorni, ad esempio, spopolano sui social una ragazza che sostiene come la bellezza consenta di vivere senza studiare né lavorare, e altre giovani che girano l’Italia promuovendo un noto gelato con allusioni che richiamano tutt'altro che il refrigerio estivo. Su questa vicenda sono peraltro in corso approfondimenti. Sono comunque messaggi tossici, che trasformano il corpo in merce e l’apparenza nell’unico valore riconosciuto.

E poi ci sono i Social Media Manager. Se quella clinica si è avvalsa di un professionista per promuovere i propri servizi, quale responsabilità ha questa figura?

Il compito di un buon Social Media Manager non è solo riempire un feed di immagini accattivanti, ma dovrebbe essere quello di verificare che l’attività rappresentata sia legale, autorizzata e sicura. Non farlo significa chiudere gli occhi di fronte ai rischi, tradendo il principio fondamentale dell’etica professionale. Lo stesso vale per influencer e creator: chi promuove prodotti o servizi deve assumersi la responsabilità morale delle scelte che consiglia ai propri follower che, ricordiamolo, sono spesso giovanissimi, non maturi, influenzabili.

Ma il problema non si limita ai singoli operatori. Le piattaforme social stesse hanno un ruolo centrale in questa dinamica. I loro algoritmi premiano i contenuti più scioccanti, provocatori o invidiabili. Così vediamo ventenni sfidarsi a colpi di outfit e accessori dal valore pari a un mutuo ventennale per molte famiglie. Viene naturale chiedersi: dove trovano i soldi? E, ancora più inquietante, quale messaggio trasmettono? Che il valore di una persona si misura dal prezzo delle scarpe che indossa? Che l’ostentazione è sinonimo di successo?

Non possiamo, però, limitarci a puntare il dito contro influencer o Social Media Manager. La colpa non è solo loro. È anche nostra, del pubblico che alimenta questa macchina a colpi di like e visualizzazioni; e dei genitori che restano a guardare.

Perché il problema, alla fine, è culturale. Chi ha insegnato a quella ragazza siciliana che la felicità dipendeva dal conformarsi a un ideale di bellezza? Chi le ha fatto credere che per essere accettata doveva somigliare a un’immagine su Instagram? Il sistema, certo; ma anche gli adulti che avrebbero dovuto proteggerla e guidarla. Ma hanno avallato una scelta senza i dovuti controlli.

Molti genitori, purtroppo, mettono in mano ai figli uno smartphone senza preoccuparsi di insegnare loro come usarlo. Preferiscono il silenzio di un ragazzo incollato allo schermo al compito, più impegnativo, di spiegare il valore dell’autenticità. Spesso, sono loro stessi i primi a cedere al fascino di quel mondo illusorio, incapaci di offrire esempi concreti di senso critico.

L’educazione, come la responsabilità, inizia in casa. E finché non ci guarderemo davvero allo specchio – senza filtri – continueremo a costruire una società dove l’apparenza vale più della sostanza. Una società in cui tragedie come questa non saranno che l’ennesimo capitolo di un libro già visto.
Iniziamo da chi ha trovato lavoro grazie ai social.
Chi lavora sui social, chi promuove un’attività, una persona o un’immagine, dovrebbe iniziare a porsi una sua etica. Altrimenti, si diventa complici.

Avv. Gianni Dell'Aiuto

ed etica professionale

TikTok o Instagram Ecco quale social media scegliere

TikTok o Instagram? Ecco quale social media scegliere

TikTok e Instagram rientrano a pieno titolo nell’elenco dei social media più utilizzati al mondo. Ma quando si tratta di promuovere un prodotto o un servizio, quale delle due piattaforme scegliere? In linea di massima, è buona norma adottare un piano di social media marketing integrato che preveda il presidio di diverse piattaforme dove il pubblico target è presente.

Potrebbe però capitare di dover scegliere una piattaforma piuttosto che un'altra e le motivazioni di questa scelta obbligata possono variare, a seconda delle caratteristiche del pubblico, degli obiettivi di business o del budget a disposizione.

Per questa ragione, oggi vorrei analizzare le caratteristiche proprie di TikTok e Instagram: al termine di questa breve guida ti sarà più chiaro quale piattaforma scegliere per sponsorizzare al meglio la tua attività.

TikTok: video brevi e giovani utenti

Al fine di comprendere quale social media, tra TikTok e Instagram, dovrai scegliere per parlare al mondo della tua attività, inizieremo dalla piattaforma cinese.

TikTok può essere considerato il social che garantisce la maggiore portata organica. Il che significa che un contenuto condiviso su questa piattaforma avrà una visibilità gratuita maggiore rispetto a un post della medesima tipologia condiviso su Instagram.

Attenzione, però: visibilità non significa necessariamente conversione. Inoltre, anche se i contenuti in piattaforma hanno maggiore visibilità, non è detto che il profilo aziendale riesca a crescere e a prosperare.

Tutto dipende dagli argomenti trattati, dai prodotti e dai servizi offerti, dal quantitativo di contenuti che, effettivamente, sono percepiti dagli utenti come post di valore.

Ricorda, poi, che TikTok è la piattaforma ideale se offri beni o servizi che hanno, come pubblico di destinazione, un target fatto di giovani.

L’età media degli utilizzatori di questa piattaforma è ormai in crescita ma, volendo fare un discorso generale (e a mio avviso realistico), al momento TikTok continua ad essere utilizzato, per la maggior parte, da un pubblico con poche primavere alle spalle.

Quando deciderai di investire su questa piattaforma, dunque, dovrai considerare questo aspetto e domandarti se il tuo target è effettivamente presente su TikTok.

Instagram: il social media degli scatti spettacolari

Sebbene sia possibile condividere anche Reel e video brevi, Instagram è nato come social media per la condivisione di foto.

Online ormai da quasi 15 anni, quest’app è diventata popolare perché consente di condividere foto di altissima qualità, che possono essere arricchite con filtri e accompagnate da hashtag e didascalie attraenti.

Se ti stai domandando quale social scegliere tra TikTok e Instagram, ricorda che il pubblico che utilizza questa seconda piattaforma ha un’età più elevata.

L’età media degli utilizzatori, infatti, si aggira intorno ai 30 anni o poco più.

Questo social, che appartiene a Meta, offre inoltre degli strumenti di sponsorizzazione e pubblicità utilissimi per aziende e professionisti. È quindi un ottimo strumento se intendi promuovere la tua attività mediante post sponsorizzati.

Quale piattaforma scegliere tra TikTok e Instagram?

Ora che abbiamo analizzato le caratteristiche principali delle due piattaforme, torniamo al nostro interrogativo iniziale: tra TikTok e Instagram, quale social media scegliere e su quale piattaforma puntare per promuovere un’attività?

Avrai già capito, in base a quanto detto fino ad ora, che non c’è una risposta univoca. Dovrai prima di tutto identificare il tuo target: se la tua attività si rivolgesse ad un pubblico giovane, TikTok potrebbe essere la scelta giusta.

Dovrai, al contempo, pensare anche ai tuoi obiettivi di marketing. Se intendi puntare tutto sulle conversioni, mediante post sponsorizzati e mirati, allora Instagram potrebbe diventare il tuo valido alleato.

Come ti ho già accennato, comunque, l’ideale è puntate su più social. Nel caso in cui il tuo target sia presente su entrambi i social, puoi anche pensare di non scegliere e di investire sulle due piattaforme, sfruttando la visibilità organica di TikTok e gli strumenti di sponsorizzazione di Instagram.

Hai ancora dubbi in merito? Contattaci subito, capiremo insieme quali sono i social media giusti per promuovere la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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