Realizzazione siti internet e tutela legale

Realizzazione siti internet e tutela legale

Una recente sentenza del Tribunale di Milano (Sez. XI Civ. 4532/22), impone una seria riflessione da parte dei creatori e sviluppatori si siti internet, sugli strumenti contrattuali che vengono utilizzati dalle loro aziende. Purtroppo, è ancora diffusa l’abitudine di concludere un contratto con la classica stretta di mano ovvero gli equivalenti moderni telematici come lo scambio di mail o, non ultimo, l’accettazione di un preventivo. La delicatezza della materia già avrebbe dovuto imporre di usare contratti specifici, dettagliati e non dei modelli copia incolla e la sentenza del Tribunale di Milano ne è la conferma.

Nella fattispecie un’azienda che aveva commissionato un sito per e-commerce, assistenza Shop Care e Hosting, ha citato in giudizio il proprio fornitore, creatore e gestore del sito, per gli scarsi risultati ottenuti, la perdita di posizionamento, i danni da mancati introiti.

Nella sua decisione il Tribunale ha mosso il proprio ragionamento da alcune premesse e, in particolare, che il motivo per il quale il cliente ha conferito l’incarico di realizzare il sito e porre in essere le attività connesse di posizionamento, in particolare quella di SEO, configurano il motivo del contratto e, di conseguenza, un elemento che devono essere valutato ai fini del decidere. Di conseguenza il Tribunale ha qualificato la realizzazione della piattaforma e-commerce come appalto d’opera e le attività accessorie come appalto di servizi ponendo in evidenza il collegamento dei contratti.  Non ha ritenuto di aderire alla tesi difensiva della società convenuta che voleva ricondurre la fattispecie ad un mero contratto d’opera intellettuale, con le conseguenti differenze in materia di responsabilità.

Ravvisando quindi una serie di inadempimenti ed un’esecuzione non ottimale del contratto da parte del provider, il Tribunale ha tra l’altro rilevato come la parte attrice avesse dedotto nel rapporto contrattuale le sue specifiche esigenze e che l’appaltatore non abbia mantenuto l’obbligo assunto. Da ciò è derivata la condanna al risarcimento dei danni.

La pronuncia del Tribunale milanese deve portare pertanto le aziende fornitrici di servizi internet ad un’attenta valutazione delle ragioni che muovono le clienti ad affidare loro la creazione di un sito internet e tutte le attività successive che possono andare dal posizionamento allo sviluppo della presenza sulle piattaforme social.

Oggi, infatti, non ha più senso un semplice sito vetrina abbandonato a se stesso, che serve esclusivamente a dimostrare l’esistenza di un’azienda o un professionista; la ricerca di nuovi clienti o follower è un’attività forse non solo semplicemente connessa o collaterale, ma essenziale ed è proprio questo che il cliente vuole e che chiede al proprio fornitore.

Pertanto, web agency, creatori di siti e tutti i professionisti del settore, dai social media manager ai creatori di contenuti, devono essere consapevoli della complessità della loro attività e dei risvolti che può avere sul piano giuridico.

Basta quindi con contratti conclusi con gli strumenti menzionati all’inizio, del tutto obsoleti per l’attuale mercato ma anche pericolosi in caso si presentassero criticità con i clienti. Un professionista del settore internet deve ovviamente tutelare il proprio cliente, ma anche tutelare se stesso da richieste che, come dimostra il caso citato, potrebbero essere fondate e comportare la condanna al pagamento di ingenti risarcimenti.

Non ultimo aspetto da considerare, e da inserire sempre compiutamente nei contratti, è quello relativo al trattamento dei dati personali e l’applicazione del GDPR. Le richieste del cliente, ovviamente, comportano una necessaria attività di profilazione e tracciamento degli utenti ma, per fare ciò, è necessario che la raccolta dati e relativi consensi rispetti rigorosamente il Regolamento Europeo 679/2016. Non farlo potrebbe comportare non solo sanzioni economicamente importanti per il cliente (Titolare del trattamento), ma anche provvedimenti correttivi del Garante Privacy. Tutto ciò potrebbe estendersi alla stessa agenzia web eventuale contitolare o responsabile esterno del trattamento.

 Gianni Dell’Aiuto - Avvocato

Social Meda Manager e Trattamento Dati Personali (1)

Social Media Manager e Trattamento Dati Personali

Lo sai che un Social Media Manager è un Responsabile esterno del Trattamento Dati?

Quella del Social Media Manager (SMM), uno dei nuovi lavori nati con Internet 2.0, vale a dire l’Internet dinamico che permette agli utenti di interagire online tra di loro e con le aziende, è una figura allo stato non oggetto di una disciplina che ne delinei ambiti, compiti, qualifiche e responsabilità. Ciò non toglie che anche il SMM sia sottoposto a obblighi di legge che, purtroppo, sembra non siano sempre osservati. E le conseguenze possono essere pesanti.

Facciamo una premessa- Il GDPR, il regolamento europeo per il trattamento e la protezione dei dati personali, si applica a tutti quei soggetti che trattano dati in proprio o per conto terzi. Ad esempio, il commercialista e il consulente del lavoro trattano i dati dei clienti e dei lavoratori dei propri clienti. Seconda premessa: per dati non si intendono solo quelli identificativi di una persona ma anche quelli che possono portare alla sua identificazione. Non solo, quindi, nome e cognome, ma anche fotografie, preferenze, preferenze gastronomiche o sessuali, allergie, malattie e tutto ciò che, ai sensi della normativa europea, potrebbe portare all’identificazione di una persona (detta interessato dal Regolamento.

Ovviamente coloro che mettono a disposizione piattaforme social sono consapevoli di ciò e, pertanto, predispongono privacy policy abbastanza rigorose che lo salvaguardano; ad esempio Facebook avverte i suoi utenti che Se i contenuti e le informazioni vengono raccolti direttamente dagli utenti, il gestore della Pagina, del gruppo o dell’evento deve specificare chiaramente di essere lui (e non Facebook) l’esecutore della raccolta dei dati, fornendo agli utenti un avviso chiaro e ottenendo il consenso dell’utente per l’uso e il trattamento dei contenuti e delle informazioni raccolti. A prescindere dalla modalità di raccolta dei contenuti e delle informazioni degli utenti, il gestore della Pagina, del gruppo o dell’evento è tenuto a ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per il riutilizzo dei contenuti e delle informazioni.”

È immaginabile la quantità e qualità di dati che, pertanto, possono passare tramite i social ai creatori di pagine e profili a coloro che li usano per promuovere attività e prodotti, organizzare eventi, manifestazioni o altro. Non solo il nome e cognome dell’utente dal quale si potrebbe risalire ad altro profilo social o ad altri dati personali e, se non nascosti, alla mail o il cellulare del profilo, ma anche informazioni sensibili. Basti immaginare chi nei commenti dichiara di partecipare ad un evento “solo se ho una scelta vegetariana” oppure non potesse partecipare “perché ho una gamba rotta.”

Di tutto ciò se ne è resa conto la Corte di Giustizia dell’Unione Europea la quale ha stabilito che l’amministratore di una pagina Facebook è contitolare del trattamento dei dati personali degli utenti che la visitano insieme a Facebook stessa, in quanto entrambi determinano finalità e mezzi del trattamento. Chissà in quanti, in tal senso, hanno predisposto un avviso sulla loro pagina su come saranno trattati i dati, sorge spontanea la domanda su che cosa deve essere fatto quando i dati sono trattati da terzi per conto del Titolare. Ergo, i Social Media manager sono coinvolti nella filiera della privacy e del trattamento dati?

La risposta è affermativa. Ovviamente dipende dalle modalità con cui il SMM ha accesso ai dati e che cosa deve fare, ma è innegabile che questa moderna figura professionale abbia a disposizione quantomeno il nome e cognome dei follower o di chi si limita a lasciare un like. Inoltre, non è improbabile che il SMM con il ruolo di editor, ha la possibilità di interagire con messaggi o commenti, visualizzare i dati di insight, gestire offerte di lavoro o altre attività che possono portare anche alla gestione di newsletter e mailing list. Ergo, tutte attività che costituiscono forma di trattamento dati che può essere svolta solo in presenza di un contratto o altro atto giuridico idoneo con il quale il Titolare del trattamento nomina il SMM Responsabile Esterno indicando ben precisi limiti (e magari le modalità di svolgimento dell’attività) al suo SMM.

Di conseguenza laddove la figura professionale sia in qualsiasi maniera inserita in una struttura organica o gerarchica (web agency o collaboratore esterno), anche i rapporti interni dovranno essere disciplinati. E, si badi bene, non possono essere usate policy standard o formulari copia-incolla; ogni attività è diversa e customizzata sulle esigenze dell’azienda o del personaggio per il quale lavora un SMM. Un politico ha bisogno di dati diversi rispetto ad un ristorante o un’azienda di riparazione cellulari).

In sintesi, al momento della conclusione di un contratto con un Social Media Manager, questi dovrà essere nominato sempre e comunque responsabile esterno del trattamento con una lettera di incarico appositamente costruita sulla base della qualità e tipologia dei dati con cui verrà in contatto e dell’attività che dovrà svolgere. Eventualmente si dovranno poi disciplinare, sempre con atto scritto, i ruoli e le responsabilità di altri soggetti (es community manager e organizzatori di eventi).

La mancanza di questa nomina scritta cosa può comportare per il Titolare e il SMM? Che verrebbe a porre in essere un’attività di trattamento dati senza autorizzazione, senza titolo e, magari, senza avere informato l’utente sui soggetti che eseguono i trattamenti, sulle modalità degli stessi e, non ultimo, l’esercizio dei suoi diritti quale Interessato. Il rischio? Una sanzione economica da parte del Garante che potrebbe essere anche a cinque zeri, oltre a una serie di altre imposizioni che possono andare dalle comunicazioni ai singoli interessati fino al divieto di trattamento dati.

Ribadiamolo. Queste sanzioni sarebbero emesse sia nei confronti del cliente che è Titolare del Trattamento, sia nei confronti del Social Media Manager che è il Responsabile Esterno.

Ecco perché ogni azienda dovrebbe affidarsi a agenzie web e Social Media Manager che, anche con l’ausilio di avvocati specializzati, sappiano come evitare queste sanzioni che ben potrebbero toccare anche i loro clienti nei confronti dei quali si assumono precise responsabilità.

Gianni Dell’Aiuto

Avvocato – Data Protector Officer

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Digital Marketing e nuovi trend d’acquisto: come coniugarli

Se facevi parte del nutrito elenco di PMI e professionisti che non credevano del Digital Marketing, negli ultimi due anni e mezzo ti sarai sicuramente ricreduto.

La pandemia di Covid-19 ha infatti avuto un impatto enorme non solo sull’economia globale, ma anche sul modo di pensare agli acquisti.

I comportamenti d’acquisto dei consumatori, in effetti, sono molto cambiati ed hanno dato vita ad una realtà del tutto diversa a quella alla quale eravamo abituati.

Non preoccuparti: basta analizzare i nuovi trend che caratterizzano i recenti comportamenti dei consumatori per trovare delle soluzioni.

Abbiamo anche un valido alleato che può aiutarci a stare al passo con le nuove esigente ed il nuovo modo di acquistare dei nostri potenziali clienti. Stiamo parlando del marketing digitale.

Comportamento d’acquisto e nuovi trend sono destinati a resistere

Prima di capire come il marketing digitale può aiutarci con le nuove tendenze di mercato, bisogna comunque fare una preventiva considerazione. Le nuove abitudini dei consumatori si sono ormai stabilizzate.

Non si tratta di trend temporanei: sono destinati a mantenersi.

Chi crede, erroneamente, di poter tornare al mondo pre-pandemia, rischia di perdersi tutte le occasioni che il nuovo modo di acquistare ha da offrirci.

Non dobbiamo infatti pensare che, una volta consolidate, le nuove tendenze d’acquisto acquisite dai consumatori verranno abbandonate.

Il consumatore va sempre di fretta: troverà sicuramente più conveniente acquistare online un prodotto o un servizio. Qualora ne abbia la possibilità, eviterà di perdere tempo e di recarsi di persona presso un negozio di prossimità. O preferirà fissare un appuntamento con un professionista online, piuttosto che perdere tempo con una lunga telefonata.

Detto altrimenti, le abitudini che si sono diffuse durante la pandemia consentono di concludere acquisti e affari in modo più rapido per i clienti.

Non c’è dunque alcun modo per tornare indietro. Il cliente si è ormai abituato a fruire dei servizi online, senza doversi necessariamente recare di persona presso l’azienda o il professionista di cui ha bisogno.

Se dovessimo chiedergli di rinunciare a tale comodità, rischiamo di perdere il cliente.

Per fortuna, comunque, il Digital Marketing e le sue infinite possibilità, se sfruttate a dovere, ci vengono in aiuto.

Come adattarsi alle nuove abitudini grazie al digitale

Attenzione: con questo non voglio assolutamente dire che tutte le attività pubblicitarie che si possono svolgere offline dovranno essere tralasciate.

Al contrario, è importantissimo attuare una strategia omnicanale, che comprenda sia attività di marketing digitale che operazioni pubblicitarie offline.

Non possiamo assolutamente pensare di poter continuare a concludere affari come in epoca pre-Covid.

In ogni caso, adattarsi alle nuove abitudini dei consumatori utilizzando gli strumenti che il Digital Marketing ci mette a disposizione non è difficile come potrebbe sembrare.

Il primo passo è quello di iniziare a costruire la tua presenza online. Crea quindi un profilo aziendale o professionale sui maggiori Social Media, dove condividere informazioni interessanti che hanno a che fare con la tua attività.

Se possibile, stabilisci un budget da spendere in adv. La pubblicità a pagamento sui social può aiutarti a raggiungere tantissime persone che ancora non ti conoscono.

Se ti occupi di vendere prodotti al dettaglio, non limitarti a farlo solamente dentro le mura del tuo negozio: valuta l’apertura di un eCommerce.

Con un tuo eCommerce a disposizione, infatti, potrai abbattere le barriere spaziali e vendere i tuoi prodotti anche fuori dalla tua città. E, perché no, anche all’estero.

Se invece sei un professionista, pensa ad un sito web professionale, dove potrai presentare i tuoi servizi agli interessati.

Ricorda che, se hai bisogno di un professionista del digitale che ti aiuti nella costruzione della tua presenza online, puoi contattarci subito. Discuteremo insieme delle infinite possibilità del Digital Marketing e attueremo una strategia omnicanale su misura per la tua attività.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Sito-o-social-Ecco-cosa-scegliere

Social Media o sito web? Ecco cosa scegliere!

Sito web o social media, qual è la piattaforma più vantaggiosa per il mio business?

Sicuramente te lo sei chiesto tante volte. Tranquillo, non sei il solo: si tratta di un dibattito che spesso infiamma le discussioni di quanti intendono posizionarsi sul web.

Se anche tu vuoi conoscere la risposta a questa domanda sei capitato sull’articolo giusto. Oggi scopriremo insieme le differenze tra le piattaforme Social Media e il sito web aziendale.

Cercheremo anche di capire quali compiti di marketing riescono ad assolvere e quale dei due strumenti può aiutarti per sponsorizzare al meglio il tuo business.

Social Media: un valido aiuto per la visibilità

Partiamo con l’analizzare le caratteristiche dei Social Media, cercando di capire qual è il valore aggiunto che possono apportare al tuo business.

Oramai, le piattaforme social fanno parte della vita quotidiana di ognuno di noi. Sono infatti un imprescindibile strumento di comunicazione tra gli individui.

Non solo tra privati: sono utilizzatissimi anche dalle aziende, lo saprai benissimo.

Grazie ai social, sei in grado di interagire con il tuo pubblico di riferimento, che inizierà a fidarsi di te e dei prodotti che offri. Migliorerai, cioè, la consapevolezza che il tuo target possiede nei confronti della tua attività.

Tuttavia, affinché i tuoi contenuti sui Social Media funzionino, dovrai necessariamente interagire frequentemente con i tuoi seguaci e fornire loro valore.

I social ti permettono di fare uno scambio equo: in cambio della fiducia che il pubblico ti concederà, dovrai fornire contenuti interessanti e utili.

E puoi fare tutto questo a costo zero: è vero, infatti, che le varie piattaforme social offrono servizi pubblicitari a pagamento. Ma è anche vero che puoi contare comunque sui contenuti organici anche se non hai un adeguato budget da investire

Il sito web aziendale e il potere dei motori di ricerca

A differenza dei social media, il sito web aziendale è invece uno spazio sul web tutto tuo. Lo potremmo definire in parole semplici come una raccolta di pagine web che parlano solo di te e della tua attività.

Sul tuo sito web aziendale non avrai limiti: potrai condividere qualsiasi tipologia di contenuto, senza dover sottostare alle regole valide per i post sui social.

Insomma, puoi personalizzare il tuo sito come ritieni più opportuno, in linea con i valori del tuo brand.

Possedere un sito web, ad oggi, è quasi d’obbligo per le aziende. Migliora infatti l’immagine della tua attività e può aiutarti ad aumentare le vendite.

Un sito web correttamente ottimizzato a livello SEO, infatti, ti garantisce un vantaggio al quale non puoi rinunciare: quello di farti trovare sui motori di ricerca.

Se ottimizzerai il tuo sito per le parole chiave pertinenti con la tua attività, iinfatti, sarai certo di raggiungere il pubblico giusto al momento giusto.

E questo aumenterà le tue possibilità di concludere affari. Inoltre, essendo online 24 ore su 24, è come avere una vetrina sempre aperta: ti garantisce visibilità e possibilità di fare contatti anche quando non stai lavorando.

Quale utilizzare per la mia attività?

Alla luce di quanto detto fino ad ora, è meglio utilizzare i Social Media o affidarsi ad un sito web?

La risposta giusta è che dovresti utilizzarli entrambi. Infatti, solo una sapiente combinazione dell’utilizzo di questi due strumenti sarà in grado di garantirti i risultati migliori.

In generale, puoi utilizzare i Social Media per ottenere visibilità e contatti, che andranno poi canalizzati verso il tuo sito web aziendale. Qui potrai concludere l’affare o fornire ai contatti ottenuti tutte le informazioni di cui potrebbero aver bisogno per effettuare l’acquisto del prodotto/servizio.

Hai ancora dubbi sull’utilizzo congiunto di Social Media e sito web aziendale? Contattaci ora, studieremo insieme la strategia migliore per il tuo business.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Social Media Manager le skills indispensabili che deve possedere

Social Media Manager: le skills indispensabili che deve possedere

Un Social Media Manager è parte integrante di qualsiasi strategia di marketing online. Se sei un imprenditore o un professionista e non ne hai ancora assoldato uno, dovresti assolutamente iniziare a considerare l’idea di farlo.

Si tratta, infatti, di una figura di fondamentale importanza per la tua attività, che ti consentirà di entrare in contatto con i tuoi clienti e di aumentare le tue vendite, siano esse di prodotto o di servizio.

Capisco che scegliere il Social Media Manager giusto non è sempre facile. Questo professionista, per svolgere al meglio tutti i suoi compiti, deve necessariamente possedere una serie di indispensabili soft e hard skills.

Oggi scopriamo insieme di quali skills si tratta.

Social Media Manager: oltre la conoscenza delle piattaforme

Spesso tendiamo a considerare un buon Social Media Manager come il professionista che si contraddistingue per una profonda conoscenza delle piattaforme social.

E ciò è in parte vero, ma un buon esperto social è anche tanto altro.

Innanzitutto, la conoscenza delle principali piattaforme deve essere accompagnata da un’ottima capacità di analizzare il pubblico target.

Al contrario, un profondo conoscitore dei Social che non è però in grado di analizzare il pubblico di riferimento del brand, rischia di non attirare nuovi potenziali clienti.

Saper utilizzare i social, ma non essere in grado di comprendere quale sia esattamente il pubblico di riferimento delle aziende o dei professionisti per cui si lavora, potrebbe non portare ad alcun risultato.

Un buon Social Media Manager deve quindi essere in grado di analizzare al meglio il target, in modo da poterlo anche attirare con post e contenuti mirati.

Possedere buone capacità di analisi aiuterà il SMM anche ad individuare quali sono i contenuti più graditi agli utenti. E, nel caso in cui qualcosa non stia andando per il verso giusto, saper analizzare i dati negativi gli permetterà di modificare la propria strategia social.

Solo così potrà renderla vincente.

Creatività e competenze comunicative

Altre doti da ricercare in un Social Media Manager sono quelle relative alla creatività ed alla comunicazione.

Un esperto social in grado di fare la differenza deve innanzitutto essere un creativo. Infatti, avere a disposizione un professionista social dotato di creatività potrebbe condurre a campagne di marketing social che fanno la differenza.

Post creativi e fantasiosi avranno la capacità di distinguersi dall’enorme mole di contenuti condivisi ogni giorno sui social network. In questo modo, potrai ottenere una copertura ed un’esposizione maggiori, attirando un numero superiore di potenziali clienti.

Il mondo dei social, inoltre, è anche fatto di comunicazione: i potenziali clienti vogliono entrare in contatto con le attività cui intendono affidarsi.

Per questo, il tuo Social Media Manager deve essere in grado di entrare in contatto col pubblico. Ottime doti comunicative gli consentiranno di gestire al meglio la relazione coi tuoi followers.

Il che aumenterà la fiducia che il pubblico nutre nei confronti del tuo business e, di conseguenza, anche le opportunità di concludere affari.

Organizzazione, pianificazione e formazione continua

Un buon Social Media Manager dovrà anche possedere delle ottime capacità organizzative e di pianificazione. Non è possibile seguire un calendario editoriale prestabilito senza la capacità di pianificarlo e rispettarlo.

Un espero social, per implementare una strategia di successo, deve saper quindi gestire il proprio tempo in maniera efficiente.

Ultima skill che devi assolutamente ricercare nel Social Media Manager che intendi assumere è la capacità di apprendimento.

Il mondo dei social network è in continua evoluzione: ciò che è valido oggi, potrebbe non esserlo domani. Chi lavora coi social deve dunque aggiornarsi quotidianamente.

Il concetto di formazione continua, valido per ogni professione, è ancor più valido per chi lavora con le piattaforme social.

Se l’aggiornamento dovesse venire a mancare, la tua strategia di social media marketing potrebbe non dare alcun frutto.

Stai cercando un Social Media Manager che si occupi della gestione dei tuoi profili aziendali? Contattaci subito per un colloquio conoscitivo.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Testimonianze dei clienti come utilizzarle per potenziare il tuo business

Testimonianze dei clienti: come utilizzarle per potenziare il tuo business

La maggior parte dei consumatori, prima di acquistare un prodotto o un servizio, cerca informazioni sull’azienda o sul professionista cui intende affidarsi. Ed è proprio in quest’ottica che le testimonianze dei clienti possono fare la differenza.

Se stai cercando di potenziare il tuo business, qualunque sia il tuo campo, e hai avviato operazioni di marketing per migliorare la stima e la fiducia che il pubblico ha nei confronti della tua attività, non puoi assolutamente tralasciare le recensioni di coloro che hanno già utilizzato i tuoi servizi.

Sappi che i tuoi clienti affezionati possono diventare un potentissimo strumento di promozione: possono davvero influenzare e guidare le scelte di chi non ha ancora acquistato nulla da te.

Come sfruttare al meglio le testimonianze per ottenere un potenziamento di quella che, nel marketing, viene definita consapevolezza del marchio?

Scopriamolo insieme.

Testimonianze dei clienti: una risorsa da sfruttare

Anche se, purtroppo, per mancanza di una cultura ad hoc non vengono considerare come tali, le testimonianze dei clienti sono dei veri e propri strumenti pubblicitari.

Possono davvero farti guadagnare nuovi clienti, che decideranno se fidarsi di te proprio grazie alle parole ed alle recensioni di altri consumatori.

Oramai non c’è alcun dubbio: un potenziale cliente tenderà a fidarsi maggiormente di un suo simile, ossia un altro consumatore che ha già provato i tuoi prodotti o servizi rispetto ad un freddo annuncio pubblicitario.

I tuoi sforzi di marketing, la pubblicità sui Social Media e il tuo sito web aziendale possono sicuramente orientare le scelte di coloro che ancora non hanno deciso di acquistare un prodotto o un servizio da te offerto.

Ma, in caso di dubbio o resistenza, quel che davvero fa la differenza sono prorpio le opinioni degli altri consumatori.

Devi sapere che le testimonianze funzionano nello stesso modo in cui agisce il meccanismo del passaparola: il consiglio di un altro consumatore, fedele al tuo brand, può influenzare i processi di acquisto dei tuoi potenziali clienti.

Tutti i vantaggi delle recensioni dei clienti

Testimonianze dei clienti e recensioni suoi tuoi servizi sono dunque in grado di accrescere le tue vendite.

La conclusione di un affare, infatti, può essere fortemente guidata dalle recensioni scritte dagli altri consumatori. Attenzione però perché  il processo funziona anche al contrario: un servizio o un prodotto con molte recensioni negative avrà meno possibilità di essere acquistato.

Allo stesso modo, se i tuoi clienti soddisfatti lasceranno delle recensioni positive, gli utenti che verranno a contatto con tali testimonianze tenderanno a fidarsi di te. Anche qualora non abbiano ancora acquistato nulla da te: la recensione di un utente pagante racconta infatti l’esperienza avuta dall’utente stesso.

A differenza di tutte le altre azioni della tua strategia di marketing, le testimonianze non vengono narrate dal tuo punto di vista, ma da quello degli acquirenti.

In altre parole, mostrano agli altri consumatori come sei in grado di lavorare per risolvere un problema o quali sono le soluzioni che puoi offrire.

Come utilizzare correttamente le testimonianze?

Iniziare ad utilizzare le testimonianze dei clienti per potenziare la tua attività è più semplice di quanto credi. Ti basta avere dei clienti soddisfatti ed il gioco è fatto: un cliente soddisfatto di un prodotto o servizio condividerà volentieri la propria esperienza positiva. Nella maggior parte dei casi, ti basta semplicemente chiederglielo.

Una volta ottenute le recensioni dei tuoi clienti affezionati, hai molte opportunità per mostrarle al pubblico.

Puoi innanzitutto condividerle sul tuo sito web aziendale o sui tuoi profili social.

La maggior parte dei social media, tra l’altro, offre agli utenti la possibilità di scrivere una recensione sulle pagine o sugli account business.

Qualora un tuo cliente decida di lasciare una testimonianza, non dimenticare di ringraziarlo e ricondividere la sua esperienza con gli altri followers.

A questo punto, se anche tu vuoi iniziare a sfruttare al meglio le testimonianze dei tuoi clienti, contattaci ora per una consulenza mirata.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

PMI e professionisti ecco i

PMI e professionisti: ecco i 5 nemici del tuo marketing

Il mondo del business e del marketing digitale può essere davvero difficile. Aziende e professionisti si trovano a dover competere con un nemico che cresce numericamente di giorno in giorno: la concorrenza.

Per questo, occorre essere sempre sul pezzo e cercare di non lasciar spazio ai nuovi competitors che, di volta in volta, si presenteranno sul tuo cammino.

Eppure, anche se sei portato a pensare che la concorrenza rappresenti il tuo peggior nemico, ricorda che non è così.

O meglio, non solo: i competitors sono solamente il quinto dei tuoi nemici. Ecco perché devi necessariamente conoscere anche gli altri quattro.

Solo conoscendo le principali problematiche del marketing, digitale e non, potrai affrontarle e sconfiggerle.

Scopriamo quindi insieme quali sono, oltre ai concorrenti, i principali nemici che devi quotidianamente fronteggiare.

Digital marketing e pigrizia: un binomio letale

Tra i peggiori nemici del marketing digitale che possono minare i tuoi risultati, citiamo per prima la pigrizia. Si tratta di un nemico molto sottovalutato, soprattutto quando parliamo di social media marketing.

Spesso, infatti, c’è la tendenza a credere che basti creare un account aziendale e lasciarlo al caso per avere successo. Niente di più sbagliato: i social hanno bisogno di cure quotidiane per condurti al successo.

Purtroppo, sappiamo bene come possa essere difficile essere quotidianamente presenti sui social network. Peggio ancora se non hai un Social Media Manager che ti aiuti a gestire i tuoi canali!

Il segreto per combattere la pigrizia e sconfiggere per sempre questo nemico è stilare preventivamente un piano editoriale mensile: in questo modo, saprai sempre cosa pubblicare e quando.

Marketing digitale e comunicazione

Il secondo, acerrimo nemico del marketing, sia per le aziende che per i professionisti, è costruire la propria presenza online in maniera discontinua. Oppure, costruirla in maniera per nulla professionale.

Per ogni brand che si rispetti, invece, la presenza sul web non solo è una sorta di biglietto da visita, ma rappresenta un touch point fondamentale per entrare in contatto coi propri potenziali clienti.

Bisogna offrire ai consumatori diversi punti di contatto, sfruttare al meglio i moderni canali di comunicazione: dalle e-mail ai social media. Punti di contatto che vanno curati e utilizzati quotidianamente affinché portino risultati.

Attenzione al copy e ai testi

C’è di più: sfruttare ogni canale di comunicazione disponibile non basta. C’è infatti un terzo nemico del tuo marketing digitale strettamente collegato: un copy poco persuasivo e per nulla attento ai bisogni del cliente.

Negli ultimi anni, l’importanza dei testi che condividi sul web è aumentata per due motivi. Innanzitutto, perché un testo scritto a regola d’arte e seguendo le regole dell’ottimizzazione può aumentare la tua visibilità. In secondo luogo, poi, i consumatori tendono sempre più a ricercare le risposte alle loro domande sul web.

Rifletti un attimo: se quello che pubblichi non soddisfa i bisogni dei tuoi lettori, come puoi pensare di ottenere la loro fiducia? Se continui in questo modo, i lettori non si tramuteranno mai in tuoi clienti e la tua strategia di marketing digitale fallirà.

Customer care carente

Ultimo nemico che troppo spesso viene sottovalutato riguarda l’assenza di un adeguato e strutturato servizio di customer care.

Ammettiamolo: fin troppo spesso il cliente viene abbandonato subito dopo aver concluso un acquisto. Non vengono attuate né strategie che permettono di fidelizzare un cliente che ha già comprato, né tantomeno tecniche che lo portino ad acquistare altri prodotti o servizi, prima ancora di concludere la transazione.

Insomma, è inutile dare la colpa alla concorrenza. Se i servizi di customer care e post-acquisto dei competitors sono migliori, ovviamente il cliente non tornerà più da te e passerà ad un’altra azienda o ad un altro professionista.

Hai bisogno di una mano per fronteggiare e sconfiggere tutti questi nemici che minano il tuo business? Contattaci ora, studieremo insieme un piano marketing a prova di rivali!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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Manager e Social Media: come e perché essere presenti sui social

Perché il manager di un’azienda deve essere presente sui social media? E, soprattutto, in che modo?

Ancora oggi, ci si chiede se il CEO di un’azienda debba curare o meno la propria presenza sui social. In realtà, non dovrebbe esserci alcun dubbio. La presenza social del manager è fondamentale sia per lui stesso sia perché può anche apportare significativi miglioramenti alla strategia di marketing digitale dell’azienda.

Sono però ancora in molti a temere che la presenza social dei manager possa avere risvolti negativi.

Questo potrebbe essere vero qualora il manager in questione non sappia come utilizzare e gestire i propri profili.

Per questa ragione analizziamo insieme perché la presenza social del CEO è fondamentale per il successo dell’impresa. Soprattutto, cerchiamo di capire come curare il proprio profilo per apportare valore aggiunto all’azienda di cui il manager è rappresentante e portavoce.

Manager e social media: la situazione italiana

Iniziamo con l’analizzare quel che accade nel nostro Paese. Ogni anno, grazie a Reputation Manager, viene stilata la Social Top Manager, che mette in luce l’attuale situazione.

Relativamente al 2022 è stato rilevato come, purtroppo, il 26% dei manager nostrani non abbia ancora attivo alcun profilo social. C’è stato un miglioramento rispetto all’anno precedente, è vero: nel 2021, il 32% dei manager della nostra penisola non era presente sul web.

Secondo un recente sondaggio, è previsto un ulteriore miglioramento nei prossimi anni.

Per quanto riguarda il “come”, è bene sottolineare che la maggior parte dei nostri manager agisce come dei veri e propri brand ambassador. Diventano cioè dei rappresentati dell’azienda perché attraverso i social media ne comunicano valori e visione.

In effetti, nessuno meglio del CEO di un brand è in grado di rappresentare al meglio la propria impresa. Il manager deve condividerne i valori e comunicarli agli utenti. Cosa che può avvenire anche attraverso i social media.

Perché essere presenti?

La presenza social del manager di un’attività comporta numerosi vantaggi. Innanzitutto, ha un impatto positivo sulla cosiddetta brand awareness.

Avere un account utente da affiancare alla pagina aziendale aumenta la portata dei contenuti e, di conseguenza, anche la consapevolezza che il pubblico ha del brand.

In secondo luogo, un corretto utilizzo del proprio account da parte del manager può aumentare la fiducia nei confronti dell’azienda. Questo perché la presenza social del manager influisce sulla credibilità del brand stesso.

Un’azienda il cui CEO abbia un account social attivo, in altre parole, viene percepita dal pubblico come maggiormente trasparente e degna di fiducia.

Il che avrà impatto positivo sulle vendite aziendali e sulla fidelizzazione dei clienti.

CEO e presenza social: come gestirla

Cerchiamo adesso di capire come un manager può gestire al meglio la propria presenza sui social media.

Innanzitutto, sul profilo dell’amministratore aziendale non deve mancare una biografia, più o meno dettagliata. Dopo aver compilato le informazioni biografiche, il secondo step è quello di lavorare ad un piano editoriale.

Non si può assolutamente pensare di apportare valore aggiunto all’azienda pubblicando contenuti a caso. I post condivisi sull’account di manager e amministratori devono essere studiati per apportare valore a clienti e seguaci.

Allo stesso modo, i contenuti devono essere coinvolgenti e devono stimolare le interazioni.

I social media sono piattaforme di interazione e, dunque, i post condivisi devono avere lo scopo di connettersi al pubblico in modo significativo.

Una volta ottenuto il giusto grado di coinvolgimento, ovviamente, il ruolo del manager aziendale sui social media non è finito. Bisogna anche stabilire delle relazioni con gli utenti.

In pratica, oltre a postare contenuti utili, è necessario impegnarsi a mantenere un profilo attivo: questo, grazie al piano editoriale preventivamente stilato, non sarà difficile.

In caso di commenti o domande da parte degli utenti, poi, è buona regola rispondere. I social media sono un canale di comunicazione bidirezionale con i clienti: sarebbe davvero uno spreco non sfruttare questa opportunità.

Vuoi imparare a gestire al meglio la tua presenza social? Allora contattaci per una consulenza mirata.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

internazionalizzazione di impresa

Internazionalizzazione sul web: rischi e opportunità per gli imprenditori di oggi

Se chiediamo ad un imprenditore che cosa intende per internazionalizzazione, quasi certamente risponderà che è la vendita dei propri prodotti all’estero. Probabilmente, una volta questa era la risposta corretta, oggi è un concetto obsoleto e limitativo.

Alle prime Olimpiadi dell’era moderna, Atene 1896, erano presenti atleti da 14 nazioni; alle ultime di Tokio, 205. Ciò vuol dire che esistono altre 204 nazioni al mondo dove un imprenditore ha modo di vendere o da cui acquistare prodotti o altri servizi e, si noti, in tempo reale.

La rete ci ha collegati e messi in condizione di farci vedere e conoscere in ogni parte del globo a chiunque sia dotato di una connessione e un po’ di curiosità.

Nuovi confini geografici

Il mondo nel 1896 sembrava enorme. Una traversata da un porto europeo a New York era imprevedibile all’epoca delle navi a vela; diventò di dieci, dodici giorni, con l’avvento dei transatlantici e il Titanic avrebbe dovuto coprire quel percorso in otto. Oggi un volo Roma Auckland ha la durata di un giorno. Decisamente molto meno degli ottanta che furono necessari a Phileas Fogg nel romanzo di Giulio Verne.

Per tornare alle Olimpiadi del 1896 gli atleti presenti erano 285, di cui solo un italiano: il maratoneta Carlo Airoldi che era addirittura giunto ad Atene a piedi da Milano. Ad assistere in diretta alle gare di Tokio che hanno visto partecipare undicimila atleti, c’erano potenzialmente tutti gli otto miliardi di abitanti della terra a vederli da un monitor.

Da quello stesso monitor da cui seguono le pubblicità di un’azienda o le storie degli influencer

Internazionalizzazione: il ruolo del web

Trasporti e connessioni più veloci vanno di pari passo così come il flusso costante di informazioni: ecco le chiavi dell’internazionalizzazione bidirezionale, in entrata e in uscita, che può essere gestita dalle aziende e dai professionisti. E tutto passa e si veicola tramite il web e, sempre più, sui canali social sui quali, la storia ancorché breve della rete ce lo insegna, un teenager che balla o lancia messaggi dalla sua stanza può diventare un’azienda di grandi dimensioni in pochissimo tempo.

Oggi nessun’azienda o professionista può fare a meno di una presenza online ma anche sui social, lo strumento principale per comunicare i messaggi, fidelizzare la clientela già esistente, generare nuovi lead e costruire la brand awareness e la brand reputation online. Questi due termini già sono valori di bilancio di un’impresa e saranno capitalizzati come asset patrimoniali.

Immaginiamo cosa vuol dire per un’azienda poter contare su milioni di follower che, ogni giorno, fanno click e condividono quel nome rispetto ad un’impresa che non ha presenza o diffusione sui social.

Essere presenti sul web: rischi e opportunità

Inoltre, sapersi muoversi ed essere presenti sul web è fondamentale per prendere visione delle diverse realtà sulle quali operare, le nuove tendenze e analizzare il comportamento dei vari competitor ma anche districarsi nella rete di possibili problemi legali per l’azienda che non sa proteggersi e i rischi che si possono correre affidandosi a consulenti non attenti a normative e a quelle cautele minime da porre in essere.

Per farlo è necessario che venga svolta un’attenta attività di programmazione, pianificazione e vengano individuati i partner giusti. È finita l’epoca del fai da te online o quella di affidarsi ai bravi smanettoni magari perché “costano poco.” I rischi sono quelli, ovviamente, di fallire nella creazione di un’identità digitale e della reputazione online, ma anche quelli di trovarsi in poco gradevoli contenziosi.

Infatti, non tutti si soffermano a pensare che il web è una questione di contenuti, di relazioni, di rapporti con altri e, conseguentemente, contratti da firmare per la propria sicurezza e normative a livello internazionale che solo specialisti del settore possono conoscere.

Una per tutte, il GDPR, il regolamento europeo sulla privacy che impone rigorose modalità di raccolta del consento al trattamento dati: in quanti non si rendono conto che chiedere, ad esempio, e-mail e cellulari potrebbe essere una violazione della norma che può portare pesanti sanzioni? E ancora quanti sono coloro che scoprono grazie ad una richiesta di pagamento che il loro responsabile comunicazione ha usato musiche senza preoccuparsi dei diritti di autore?

Oggi internet ci permette una presenza globale e di poterci far conoscere in tutto il mondo, ma non è possibile farlo senza il supporto di professionisti che ci seguano in questo percorso. Avvocati, social media manager, web agency e consulenti, devono essere preparati e qualificati, altrimenti i danni possono essere enormi.

Verificate sempre il team delle agenzie a cui vi affidate e leggete le recensioni dei clienti sui social.

Gianni Dell’Aiuto

Avvocato d’impresa

Turismo e social media

Turismo e social media: come combattere la crisi grazie al web

Purtroppo, negli ultimi due anni, il settore turismo ha subito una battuta d’arresto.

Gli hotel contano un numero di prenotazioni inferiore rispetto al solito, gli impianti ricreativi sono quasi del tutto vuoti. Dalle piste da sci ai resort, l’intero settore sta affrontando una crisi che sembra non volersi arrestare.

Siamo sicuri che la colpa sia tutta della pandemia?

In fondo, l’emergenza sanitaria è ormai quasi del tutto rientrata. Le ragioni che stanno dietro la crisi del turismo, dunque, derivano sicuramente anche da altri fattori.

Se, infatti, è vero che le restrizioni anti-covid hanno sicuramente scoraggiato i turisti e influito negativamente sulle prenotazioni, le motivazioni della crisi del settore vanno ricercate anche altrove.

Hai mai pensato che i social media potrebbero essere una valida soluzione a questo problema?

Social media: un’opportunità poco sfruttata

Così come accade nel caso di aziende e professionisti che operano in altri settori economici, il social media marketing è diventato uno strumento fondamentale anche per settore turistico-alberghiero.

Se gestisci una struttura ricettiva o in qualche modo collegata al turismo, per essere competitivo anche tu devi iniziare a curare la tua presenza sui social.

In questo modo, ti sarà possibile raggiungere nuovi potenziali clienti che ancora non conoscono i servizi che offri.

Sfortunatamente, quella del social media marketing è un’opportunità che non tutte le imprese sono in grado di sfruttare. E ciò è vero soprattutto nel mondo del turismo.

Eppure, e questo è un dato fondamentale su cui riflettere, secondo l’Istat la stragrande maggioranza delle prenotazioni di viaggi e soggiorni avviene online. Stiamo parlando di ben il 66% delle prenotazioni totali.

E questo non stupisce affatto: sappiamo tutti che siti web come Expedia o Booking.com, che permettono di prenotare soggiorni ed esperienze di viaggio online, stanno riscuotendo un grande successo.

Tra l’altro, grazie al web, è possibile raggiungere un numero enorme di potenziali interessati. Ma c’è di più. Grazie agli strumenti ed ai tool messi a disposizione dalle varie piattaforme, si può scegliere un target specifico.

Questo ci consente di raggiungere proprio i potenziali clienti, cioè coloro che potrebbero essere realmente interessati a prenotare un viaggio o un soggiorno.

Vantaggi dell’utilizzo dei social per il turismo

Non sei ancora convinto dell’enorme potere che il web marketing e i social possiedono? Analizziamone insieme i vantaggi specifici. Vantaggi che, per le aziende che operano nel settore turismo, sono tantissimi.

Innanzitutto, possedere un account social permette di avere a disposizione una sorta di vetrina sul web a disposizione degli utenti potenzialmente interessati.

Inoltre, pubblicazioni regolari e mirate aumentano la visibilità e la brand awareness. Quest’ultima è la consapevolezza che gli utenti hanno nei confronti di una determinata impresa.

Maggiore è la consapevolezza, maggiore sarà anche la fiducia che il pubblico nutre nei confronti dell’azienda turistica che seguono grazie ai social media.

Il che si tradurrà certamente in un numero di prenotazioni maggiore. Curare la propria presenza sui social, quindi, non è un’operazione fine a se stessa.

Non si tratta neppure di una questione di prestigio, ma di una mossa pubblicitaria. Mossa che potrà aiutare il settore turismo e le aziende che vi operano ad uscire da questo periodo di crisi.

Chiaramente, creare un profilo aziendale e iniziare a pubblicare contenuti a caso (o, peggio ancora, sponsorizzandoli senza un piano) non basta.

Bisogna studiare un piano di digital marketing strategico che serva davvero a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Il settore turismo, tra l’altro, ha un enorme vantaggio quando utilizza i social media con finalità pubblicitarie. Può pianificare le pubblicazioni e orientare la strategia in base alla stagionalità.

Contenuti e obiettivi di marketing variano a seconda della bassa, media o alta stagione. Sfruttare tutte queste opportunità può aiutare il turismo a riprendersi dalla crisi di settore.

Se non hai ben chiaro come sfruttare al meglio i social media per la tua attività, contattaci subito! Ti aiutiamo noi a pianificare al meglio i tuoi post sui social.

Laura Caracciolo, Social Media Manager

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