Banner Emera (1)
thenet

Chi siamo 

Siamo una squadra di professionisti con una significativa esperienza nel marketing e nella comunicazione.   La passione per le strategie, l’amore verso il copywriting, l’entusiasmo verso le nuove tecnologie digitali ci portano ad aggiornarci continuamente sulle novità del settore.   Ciascuno di noi è unico nella sua personalità anche se una cosa ci accomuna: la costanza e la dedizione con sui seguiamo ogni singolo progetto.    Ci rivolgiamo a professionisti e imprenditori ai quali offriamo tutte le nostre competenze maturate negli anni prima come dipendenti e poi come liberi professionisti e ora come team.   Oggi possiamo contare su un ampio numero di clienti storici che ci ripetono continuamente “che bello, pensate a tutto voi!”

👉   Noi preferiamo consigliare piuttosto che vendere. 

👉   Noi preferiamo informare piuttosto che imporre. 

👉   Noi preferiamo soddisfare piuttosto che accontentare

 

La nostra mission

"Vogliamo aiutare professionisti e imprenditori ad individuare il loro vero valore aggiunto e differenziante (= punto di forza) e a comunicarlo con il giusto linguaggio e con gli strumenti più adatti. Tutto questo consente a chi comunica di differenziarsi dalla concorrenza generica, di rafforzare la sua credibilità e il suo prestigio e consente a chi legge di acquisire consapevolezza su bisogno che spesso non sa di avere e di trovare soluzioni che non sa che esistono"

Perchè scegliere noi

Hai deciso di leggere questa pagina perché sicuramente anche tu, come tanti altri, ti stai chiedendo perché scegliere proprio noi tra le tante alternative esistenti sul mercato.

In effetti, le tue sono perplessità comprensibili: ogni giorno anche tu sarai certamente bombardato dalle pubblicità più disparate di persone e agenzie che si contendono la clientela a suon di offerte, spesso al ribasso.

Solitamente chi fa leva sul prezzo è perché non ha elementi di valore su cui poggiare la propria proposta.

Noi lavoriamo diversamente.

🔶 Noi abbiamo ben due punti di forza che ci distinguono: la strategia e il copywriting. In più:

🔶  A noi interessa comprendere i bisogni del cliente: ascoltiamo attivamente le sue esigenze in modo da proporre soluzioni personalizzate.

🔶  A noi interessa fornire solo i servizi che servono a raggiungere gli obiettivi che vengono individuati

🔶  A noi interessa la cura del cliente: i nostri clienti sono costantemente seguiti; in più ci prendiamo tanta cura dei progetti che ci vengono affidati sollevando i clienti da ogni incombenza.

🔶  A noi interessa la soddisfazione del cliente: collaboriamo con i nostri clienti, monitoriamo i progetti, proponiamo varianti quando non performano come dovrebbero. Ecco perché i nostri clienti sono sempre contenti.

Ecco perché anche tu puoi affidarti serenamente a noi.

Ti abbiamo incuriosito e vuoi saperne di più? Visita la pagina “I nostri clienti” e vai a sbirciare: guarda i loro siti, vai sui loro social media, osserva le grafiche. Ecco tutto quello che vedi è tutto ciò che abbiamo fatto e continuiamo a fare per loro. Lo sai che sono tutti clienti storici, consolidati. Imprenditori e professionisti che anni fa ci hanno scelto e da allora sono con noi soddisfatti più che mai!

Ecco i nostri servizi

🔶 Social media management 🔶 Campagne sui social media e Google Ads 🔶 Personal Brand 🔶 Realizzazione siti internet, e-commerce e app 🔶 Realizzazione Landing Page e Funnel Marketing 🔶 Copywriting (scrittura di testi per comunicazione online e offline) 🔶 Consulenza e formazione su marketing e social media

I nostri clienti possono contare su questi ulteriori servizi

Builderall

Sviluppiamo con Builderall

Builderall è la più completa piattaforma per il digital marketing. Grazie a questa innovativa piattaforma il cliente può:
  • Puoi realizzare un numero infinito di Funnel Marketing
  • Implementare un sistema di e-mail marketing automation
  • Gestire le prenotazioni
  • Implementare webinar evergreen, cioè riproponibili in qualunque momento
  • Attivare una piattaforma di e-learning
  • Avere un CRM per la corretta gestione dei clienti
  • Vendere abbonamenti online
  • Avere 15 Domini a disposizione
  • Illimitati Sottodomini
  • Iscritti Illimitati
  • 10GB Spazio Disco
  • WordPress Basic Cloud Server
Realizzazione webinar evergreen

Ti assistiamo nella realizzazione dei tuoi webinar professionali

Ti aiutiamo a realizzare webinar con attrezzatura professionale d’avanguardia. Portiamo online il tuo progetto formativo grazie ad all'e-learning con una qualità impeccabile. Se devi aggiornare i tuoi collaboratori, se vuoi lanciare nuovi prodotti o servizi e farti conoscere da una vasta community, questo è lo strumento che fa per te.
Realizzazione video professionali

Realizziamo i tuoi video anche con droni

Realizziamo riprese video aziendali interne, esterne e con droni. Montaggio professionale. Devi realizzare un evento per la tua azienda? Affidati ad esperti per la tua comunicazione ufficiale.
Campagna social marketing offline

Gestiamo i tuoi social online ed offline

Hai mai pensato come sarebbe bello mettere nella tua sala d’attesa un magazine che raccoglie i più importanti post che hai pubblicato sui tuoi social? Immagina il prestigio che puoi avere regalando ai tuoi clienti un magazine tutto tuo che contiene quello che hai pubblicato online. Un regalo utile per loro, un potente strumento di marketing per te. Facciamo tutto noi e ti consegniamo il prodotto finito. Con noi non devi pensare a nulla. Iniziare è semplice. Contattaci subito per una consulenza senza impegno.
Banner Emera (2) (1)

Progettazione

Briefing iniziale con il cliente per definire stato dell'arte, obiettivi, necessità. Consulenza strategica per definire il posizionamento, gli obiettivi e la strategia da implementare in accordo con le esigenze del cliente.

Reporting

Lavoriamo costantemente al fianco dei nostri clienti e, in caso di campagne di marketing, forniamo periodici aggiornamenti circa lo stato di avanzamento dei lavori in modo da ottimizzare tempi e risorse.

Attività

Gestione dei social media, cura del Personal Brand, Realizzazione di siti e app, Landing Page, Campagne di marketing sui social e su google, Funnel marketing, Scrittura testi online e offline (Copywriting) Formazione sul marketing e sui Social

Community Management

Interagiamo con gli altri utenti, rispondiamo ai messaggi, accettiamo e/o proponiamo le richieste di collegamento in modo da ampliare la rete di contatti e la visibilità.

il contratto del social media manager

Il contratto del Social Media Manager: 5 errori da evitare

Chi entra in un bar e chiede “Un caffè”, ha appena accettato la proposta di vendita contenuta sul listino affisso sopra la cassa che indica “1 euro” quale prezzo da pagare. Da quel momento in poi nascono le obbligazioni dei contraenti: per il cliente pagare integralmente il prezzo e, per il barista, fornire zucchero, piattino e cucchiaino e un goccio di latte per macchiarlo, se richiesto. La tazzina non dovrebbe avere macchie di rossetto e, si spera, non dovrebbe neanche contenere residui di acido muriatico. E il bicchiere d’acqua è compreso o no? La correzione a cognac invece sappiamo tutti che è a parte. Sembrava più facile vero?

Noi avvocati lo definiamo rapporto contrattuale. Anche per un caffè, quindi, sarebbe opportuno un accordo scritto per chiarire tutti gli elementi, limitare responsabilità, rischi, fatti di terzi e il post vendita. Meglio evitare che accada ciò che è avvenuto ad una nota catena che si è vista condannare perché non aveva avvisato che il caffè contenuto nel bicchiere era bollente: una cliente si scottò le e l’azienda fu condannata a risarcire i danni. Più complesse sono le obbligazioni che derivano da un contratto e maggiori devono essere le cautele, specialmente per il fornitore.

Di tutto ciò sembra che se ne dimentichino molti fornitori di servizi, specialmente quelli connessi al mondo di internet, tra cui, in particolare, i Social Media Manager, sulle cui modalità di concludere un contratto molto ci sarebbe da dire. Cerchiamo allora di capire, perlomeno, come NON si deve concludere un contratto.

Permettete una piccola, noiosa, ma indispensabile premessa giuridica.  Un contratto si “conclude” quando le parti sono d’accordo su tutti gli elementi ma, dopo, deve essere anche eseguito. Ricordiamoci quindi che esiste un contratto come “atto” (accordo) e un contratto come “rapporto” (l’esecuzione). L’atto deve contenere non solo tutti gli elementi perché si possa ritenere un contratto concluso, ma anche quelli che ne disciplinano l’esecuzione e anche il dopo; quello che si chiama post-vendita e che per molte aziende dovrebbe essere, oltre ad un dovere, anche un plusvalore.

Per quanto riguarda il contratto del Social Media Manager ecco 5 errori da evitare.

1 Basta una stretta di mano

Forse in altre epoche era sufficiente. Quando ci si limita a ritenere che basta un assenso tra amici per definire tutti i termini di un contratto, non ci si rende conto dei rischi in cui si può incorrere, specialmente se una delle parti ritiene che alcuni elementi debbano ritenersi “sottintesi” in virtù proprio del sottostante rapporto di amicizia che intercorre.

In giudizio però tutto questo non riesce ad essere provato. Anzi; già è dura fornire la prova che la stretta di mano vi sia stata, immaginiamo il resto.

2 Scaricarlo da internet

Quando noi avvocati (brutta razza, lo so; ma qualcuno deve pur farlo) leggiamo i contratti che si trovano in internet, possiamo davvero dire di aver visto cose che voi umani …

I modelli prestampati già andavano poco bene quando si compravano nelle cartolerie. Infatti, non possono prevedere tutti i possibili risvolti del caso e, specialmente oggi, tra tutele dei consumatori, aspetti fiscali, dati personali e garanzie da fornire al cliente, è a dir poco impossibile che un modello trovato online possa tutelare un imprenditore o, peggio, chi opera sul web come ad esempio il Social Media Manager.

3 Il preventivo

Presentare un preventivo che, lo sappiamo, per abitudine e prassi, si vuole contenere in poche righe, massimo una pagina, perché il potenziale cliente si annoia a leggere un documento troppo complicato, è un sistema fin troppo abituale ma che dovremmo veramente smettere di usare. Possiamo in un preventivo inserire tutte le clausole necessarie per disciplinare la futura gestione ed evoluzione del rapporto? Se intervenissero variazioni di costi per il fornitore? Cause di forza maggiore?

4 Intanto iniziamo, poi vediamo come procede

E già fa ridere da sola.

Sorgono troppe domande che gli interessati non si fanno, tipo: iniziamo cosa? Come procede chi? Quando lo devo fare? Ci sono scadenze? Si, ma esattamente cosa devo fare? Come, quando e quanto mi pagherai? Devo andare avanti?

D’accordo, siamo all’improvvisazione più totale e sembra fantascienza ma, purtroppo, sappiamo bene che è una triste realtà.

5 Farlo scrivere da chi non è avvocato

Purtroppo, il legalese è un idioma più difficile del turco o del cinese e solo alcuni folli possono pensare di cimentarsi nella stesura di un contratto usando i termini corretti anche perché a molti sfugge che in questa strana lingua non sono ammessi i sinonimi. Eccoci quindi al paradossale: vengono usati come sinonimi locazione e affitto, risoluzione e recesso, addirittura proprietà e possesso.

In tribunale provate a spiegare ad un giudice che voi, in realtà, intendevate un’altra cosa…

Si potrebbe continuare e, andando avanti, magari raddoppiare questi modi non proprio ortodossi per concludere i vostri contratti.

Riflettete un attimo: ne vale davvero la pena?

Il contratto del Social Media Manager è come un vestito da cucire su misura: va adattato alle vostre aziende e alle necessità di ogni singolo business. O meglio ancora per tornare all’esempio iniziale: in che cosa consiste il vostro caffè? Quale zucchero o latte dovete mettere a disposizione necessariamente del vostro cliente e che cosa invece non è compreso? E, dall’altro lato, che cosa intende il cliente per il suo caffè? Pensateci bene.

Per finire, un consiglio.

Nei telefilm americani si vedono imprenditori che vanno in giro con avvocati con la stessa disinvoltura con cui un cowboy porta la sua pistola; tutto ciò avviene anche nella realtà. Un motivo probabilmente c’è. Per un avvocato il codice è paragonabile ad un’arma e, per parafrasare Clint Eastwood in “Per un pugno di dollari” quando c’è da scrivere un contratto e un imprenditore disarmato, incontra un imprenditore armato di avvocato e codice, quello senza avvocato e codice è un imprenditore che sul mercato è morto.”

Avv. Gianni Dell’Aiuto

Per approfondire leggi anche: https://www.emeracomunicazione.it/2020/05/10/il-contratto-del-social-media-manager/

social media tutoring

Come gestire da soli i social media

Come gestire da soli i social media è una domanda che in tanti si pongono. Purtroppo la buona volontà e la formazione specifica non sono sufficienti per produrre contenuti di valore o per trovare contatti in target.

Non basta aver fatto studi classici o conoscere le ultime novità del proprio settore quando poi le pubblicazioni vengono gestite a casaccio senza un piano editoriale a monte.

Che dire poi dei profili incompleti o delle pagine carenti a volte anche delle più banali informazioni.

Per non parlare degli articoli… Oggi per scrivere non basta saper scrivere! “Ma io a scuola facevo dei temi belllissimi…” Già… a scuola. Ma qui non siamo a scuola. Siamo sul web. Non c’è solo la prof che legge e corregge: c’è un mondo, c’è il web: una rete appunto!

Vogliamo parlare dei luoghi comuni legati a LinkedIn ancora oggi visto come il “social di chi cerca lavoro”?

Per andare incontro a tutte le persone che ci domandano come gestire da soli i social media, il team di Emera ha predisposto un nuovo servizio: il Social Media Tutoring erogato da:

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Romina Mattoni, Copywriter

Il servizio prevede una consulenza di 40 minuti effettuata su piattaforma zoom su specifiche tematiche di volta in volta individuate e sarà erogata da un singolo membro del team che interverrà sulla propria area di competenza.

Grazie alla possibilità di condivisione dello schermo offerta dalla piattaforma zoom, per le consulenti sarà possibile guidare l’utente e questo conferirà alla consulenza un carattere estremamente pratico.

Nel dettaglio la consulenza riguarda le seguenti aree tematiche

  • Gestione generale dei social media: Facebook, Twitter, Linkedin Instagram. Quale social scegliere. Piano editoriale, calendario editoriale, frequenza pubblicazione, personal branding, interazione con gli utenti, identificazione dei clienti ideali; primi passi per trovarli e contattarli su Linkedin; ottimizzazione del profilo personale per valorizzare la propria unicità rispetto ai concorrenti. A cura di Laura Caracciolo
  • Copywriter: Redazione testi (articoli per blog, Landing page, Linkedin, siti internet). Cosa serve e da dove partire per scrivere un testo in Copy seguendo le regole del Marketing a risposta diretta. A cura di Romina Mattoni

La consulenza verrà erogata previa prenotazione e prevede un compenso di euro 50 euro + iva.

Per sapere come gestire da soli i social media o per prenotare il servizio contatta direttamente la consulente di riferimento ai seguenti recapiti:

Laura Caracciolo, Social Media Manager laura.caracciolo@emeracomunicazione.it

Romina Mattoni, Copywriter rominamattoni13@gmail.com

Il contratto del Social Media Manager

Il contratto del Social Media Manager

Il contratto del Social Media Manager, si avete letto proprio bene.

Il Social Media Manager è un’attività di grande responsabilità purtroppo molto spesso gestita in maniera irresponsabile

Il Social Media Manager è un lavoro che sta prendendo sempre più piede. È un lavoro che affascina ma, come tutti i professionisti, anche chi opera nel web deve prevedere la stipula di un contratto con il cliente che sia in grado di tutelare le sue prestazioni lavorative.

Mi spiego meglio. In un contratto, ciascuna delle parti deve eseguire un’obbligazione, intesa in senso giuridico di attività oggetto del rapporto.

Se chiedo ad una impresa edile di costruirmi la casa, l’obbligazione per entrambe le parti è di risultato: la casa a fronte dell’integrale pagamento. Un avvocato o un medico, invece, non possono garantire l’assoluzione di un colpevole o la guarigione di un malato e la loro obbligazione è di mezzi: certamente devono fare tutto il loro meglio per poter giungere al risultato, ma non possono garantirlo.

Lo stesso vale per il SMM che non può dare garantire al cliente più like, condivisioni o avere più voti alle prossime elezioni; men che meno l’aumento del fatturato. Il SMM assume, dunque, un’obbligazione di mezzi.

Ma il cliente lo sa? Lo ha capito? Non sempre… anzi! Il cliente vuole “semplicemente” un risultato. Spesso, addirittura, lo pretende. Quante volte può capitare, ed è capitato, che dopo una settimana di attività del SMM, il cliente chiama per lamentarsi che, pur avendo pagato, non ha ricevuto né un like in più né venduto un prodotto in più?

Ecco che si pongono alle parti, specialmente al SMM, una serie di criticità non indifferenti sul piano legale, dovendo bilanciare prestazioni ed esigenze giustapposte.

I pochi, scarni e incompleti, modelli di contratto che si trovano in rete, oltretutto, non aiutano a risolvere il problema e pongono, in caso di conflitti tra le parti, difficoltà di interpretazione cui non è dato sapere come potrebbe rispondere un giudice.

La maggior parte dei formulari che circola indica un elenco di attività che il SMM si impegna a realizzare sui social, senza indicare i budget di spesa o informative al cliente; senza previsione di implementazioni o interventi correttivi che, caso per caso, potrebbero essere parte essenziale del contratto o esserne esclusi.

Come comportarsi se un cliente chiede una prestazione per lui inclusa e per il SMM esclusa? In pochi contratti si prevede chi sia a scegliere i contenuti, chi ha la decisione finale sugli stessi, (solo a volte ci si limita a richiami generici), su chi incombano le responsabilità, ad esempio, nel caso di oscuramento di un sito o eliminazione di post su un social.

Niente infine si dice sulla protezione e sul trattamento dei dati personali del cliente che, necessariamente, passano tra le mani e sono nella disponibilità del SMM.

Né questi può obiettare semplicemente affermando “ma il cliente mi ha dato le credenziali di accesso”. Certo, queste costituiscono la condicio sine qua non per poter espletare l’attività lavorativa ma di certo non esonerano il SSM dagli obblighi previsti dalla recente normativa in tema di privacy.

Anche un like può essere un dato e qualche SMM, o un suo collaboratore, potrebbe sottrarli e rivenderli. Stessa cosa dicasi delle mailing list.

Per non parlare poi dei messaggi che leggono anche i Social Media Manager o i collaboratori. Già, i collaboratori…. Lo sa il SMM che risponde dell’operato di questi ultimi? E se costoro commettessero una scorrettezza? Se il SMM non si è adeguatamente tutelato, ahimè di fronte al cliente rimane lui l’unico responsabile e addio diritto di rivalsa. GDPR, questo sconosciuto!

Il Social Media Manager, inoltre, gestisce l’immagine del proprio cliente e, di conseguenza, in tale veste assume una vera e propria responsabilità anche verso terzi e verso l’esterno.

Il contratto del Social Media Manager quindi, per essere redatto a regola d’arte deve prevedere anche espressamente la configurazione del SMM nell’ambito della disciplina di cui al GDPR.

A seconda del ruolo ricoperto, infatti, il Social Media Manager può essere Titolare dei dati, Responsabile, Responsabile Esterno del Trattamento dei Dati.

Le fattispecie sono estremamente ampie e variegate e vanno esaminate caso per caso. Non è possibile dare delle linee guida di carattere generale.

Cosa succede se si ignorano o peggio sottovalutano questi aspetti? Che il tutto avviene a rischio e pericolo dei SMM che, non essendosi sufficientemente tutelati nella redazione di un contratto, rischiano di incontrarsi con i loro clienti non più negli uffici di questi ultimi ma direttamente nelle aule di un tribunale. E non è detto che ne escano vincenti.

Avv. Gianni Dell’Aiuto http://www.dellaiuto.com

imparare a vendere

Io sono un professionista non un venditore

Io sono un professionista non un venditore, io devo pensare alla mia attività professionale. A vendere ci pensano i commerciali.

Fino a qualche anno fa effettivamente le cose stavano proprio così: il professionista o l’imprenditore potevano concentrarsi sulla loro attività professionale o di impresa. Bastava essere bravi e onesti e i clienti arrivavano da soli. 

Oggi le cose sono cambiate: il mercato è saturo, la concorrenza è spietata. Internet ha messo in ginocchio tante realtà: i clienti si informano, si documentano, visitano i siti e i social dei concorrenti e magari trovano gli stessi servizi o prodotti ad un prezzo inferiore.

Come è possibile uscire vincitori da quella che è una vera e propria guerra dei prezzi?

Bisogna imparare a vendere.

La vendita, però, continua a non esser vista di buon occhio. Il venditore nell’immaginario collettivo è spesso associato ad un personaggio scomodo, un intruso che deve a tutti i costi rifilarci qualcosa che nella maggior parte delle volte si rivela una delusione se non una vera e propria truffa.

Oppure quando si parla di venditore si pensa al classico “agente di commercio” o “rappresentante” che gira in lungo e in largo la città con la sua valigetta sottomano.

Un ruolo che ultimamente si è tentato di riabilitare sostituendo la terminologia corrente con parole inglesi d’effetto tipo “key account” “sales manager” e così via.

Se vogliamo emergere e battere la concorrenza, sempre più numerosa, tutti dobbiamo imparare a vendere: noi stessi, i nostri prodotti o i nostri servizi.

Dobbiamo imparare a vendere in modo professionale, seguendo un metodo scientifico e misurabile. Solo in questo caso la vendita diventa un’arma molto potente in grado di rafforzare l’autorevolezza, fidelizzare i clienti acquisiti e fare in modo che siano loro stessi a portare altri clienti in target.

Per avere un flusso continuo di clienti, non basta più essere bravi e onesti. Bisogna adottare un metodo ed una strategia ed abbandonare il vecchio adagio “io sono un professionista non un venditore”.

Daniele Chermaz

https://www.linkedin.com/in/danielechermaz/

Vendere per Forza
Web: vendereperforza.it
Email: info@vendereperforza.it
FB: www.facebook.com/vendereperforza/
Dicono di noi: vendereperforza.it/diconodinoi/

Iscrivi al club: www.facebook.com/groups/vpfclub/

digital kidnapping

Digital kidnapping: il rischio estremo in rete

Il Digital kidnapping è ancora molto sconosciuto per questo vale la pena spiegare subito di cosa si tratta. Sicuramente avete quell’amica o parente che, non appena scopre di essere incinta, prima di tutto lo comunica sui social e, presa dall’entusiasmo e dalla felicità, dimentica che il messaggio non giunge solo ai destinatari che lei immagina, ma a tutta l’utenza globale della rete.

E non sappiamo chi c’è dall’altra parte della tastiera. Ovviamente la vostra amica vi farà sapere quando nasce il bambino, fornendovi la possibilità di avere il codice fiscale; saremo poi tenuti costantemente aggiornati su compleanni, eventi più o meno belli, magari facendovi sapere chi sono gli amichetti che partecipano. Apoteosi con il primo giorno di scuola, la prima comunione, la partita di calcetto o il primo saggio di danza.

Fermiamoci un attimo a pensare: ad un bambino di pochi anni, la mamma, spalleggiata da nonne, zie, amiche, ha costruito un’identità digitale. Un bambino non è ancora in grado di parlare, tantomeno leggere e scrivere, e qualcuno gli sta garantendo una presenza sui social condita da abbondanti fotografie.

Prese dalla smania di far vedere e celebrare i propri figli, queste mamme non riflettono sul fatto che la rete è un immenso oceano dove tutti possono pescare e che ha una memoria infinita. Inoltre, nel momento in cui una fotografia viene postata, chiunque se ne può impossessare e usarla come e quando deciderà. Quante foto di bambini vengono pubblicate in rete?

Uno studio americano del 2016 ipotizzava una media di 116 all’anno: addirittura ben il 90 % dei bambini al di sotto dei due anni negli Stati Uniti avrebbe almeno una foto sui social. Sono dati a cui possiamo credere e che lasciano pochi dubbi che possano essere validi anche in Italia. Ma di che cosa se ne può fare qualcuno di queste fotografie e di questi dati? Dati di cui, oltretutto, chi posta ne perde il controllo e il bambino, diretto interessato, non potrà mai averlo.

Insomma viene data la possibilità a qualsiasi utente della rete di usare l’identità di quel bambino.

Per che cosa? Alcune identità vengono vendute sul darkweb per giochi di ruolo: le foto vengono ripubblicate su account appositamente creati con hashtag quali #adoptionrp, #orphanrp e #babyrp. Insomma si corre il concreto rischio che il proprio figlio venga utilizzato facendolo interagire adulti o altri bambini. E’ possibile che venga inserito in un contesto familiare in cui più persone che possono essere coppie, fratelli o genitori e le immagini del bambino possono fare il giro della rete con una mamma e un papà diversi che potrebbero essere coinvolti nelle vicende che la fantasia dei rapitori o degli acquirenti di immagini decidono di fargli vivere.   

Perché la definizione corretta è proprio quella di “rapimento digitale” o, più correttamente, “Digital Kidnapping.” Non è il classico furto di identità che avviene quando qualcuno si sostituisce alla sua ignara vittima per svuotargli il conto corrente o la carta di credito.

Il Digital Kidnapping consiste nel far propria l’identità di una persona per farne i più svariati usi. Da quello appena indicato di usarla in un gioco virtuale alla creazione di follower di un profilo fino al predisporre pacchetti che possono essere venduti a chi decide di usare un numero potenzialmente infinito di identità per incidere su sondaggi o preferenze che possono essere non solo quelli sul festival di Sanremo o il Grande Fratello, ma anche incidere sulle elezioni del prossimo presidente americano.

Qualcuno potrebbe obiettare che si tratta di ipotesi fantascientifiche, ma purtroppo la realtà li smentisce: ricordiamoci che hacker e pirati informatici hanno a loro disposizione non solo gli strumenti necessari e tutto il tempo necessario, ma hanno anche un numero infinito di complici che li aiutano ogni giorno e agevolano il loro lavoro: tutti coloro che postano foto e informazioni in rete.

Avv. Gianni Dell'Aiuto

Contatti: www.dellaiuto.com

buy-3692440_640

eCommerce oggi al tempo del coronavirus

L’eCommerce oggi al tempo del coronavirus, sembrerebbe essere l’unica soluzione alla quarantena forzata, ad un immobilismo che ha paralizzato molte attività.

I dati di mercato si commentano da soli: le vendite online hanno subito una vistosa impennata.

Addirittura nelle ultime settimane è stato registrato un +94.4% nel volume delle spedizioni totali rispetto alla settimana del 15 – 22 febbraio.

I settori che hanno registrato un vistoso incremento sono Vino e Birra (settore Wine & beverage) con un +324% e quello degli articoli per Animali (settore Pet) con +111% *

Ecco un grafico che illustra l’andamento dei singoli settori.

A primo impatto verrebbe da pensare che l’eCommerce oggi al tempo del coronavirus debba essere caratterizzato da belle immagini, da una grafica perfetta e da video professionali. Dopo di che il prodotto si vende da solo!

In realtà non è propriamente così. È vero, una buona immagine è importante perché deve rendere l’idea di un prodotto. Stessa cosa dicasi per il video: deve essere professionale perché il video amatoriale può andar bene sì, ma per certi contesti più ludici.

Un particolare da non trascurare assolutamente è ancora una volta il contenuto. Il content marketing è in grado di far ottenere risultati migliori e di lunga durata in termini di lead generation: in pratica un buon contenuto può migliorare sensibilmente l’acquisizione di nuovi potenziali clienti.

Un buon contenuto genera un ritorno in termini di SEO (search engine optimization cioè l’ottimizzazione nei motori di ricerca).

Un buon contenuto genera vendite maggiori perché una descrizione coinvolgente ed emozionante sicuramente cattura un maggior numero di utenti.

Il contenuto è insomma il valore aggiunto che ogni eCommerce che si rispetti dovrebbe avere.

In fondo, in un mercato così competitivo siamo noi che dobbiamo far sì che le persone scelgano il nostro prodotto e non possiamo più solo aspettare passivamente di essere scelti.

Quale strategia migliore allora se non un buon contenuto insieme ad una buona immagine (o video)?

Laura Caracciolo, Social Media Manager

*Fonte:

https://blog.qapla.it/dati-ecommerce-covid19/

contenuto-di-valore

Come si scrive un contenuto di valore

Quando si parla di social una delle domande più frequenti è: come si scrive un contenuto di valore?

Sembra un interrogativo banale ma non lo è. Anzi molto spesso la chiave che determina il successo o l’insuccesso di un post è proprio il suo contenuto.

L’errore che maggiormente commettono le persone è quello di dare libero sfogo al loro ego o alla loro azienda che trattano come se fosse una loro piccola creatura.

E così, procedono facendo l’elenco dei prodotti o dei servizi che offrono. Ovviamente come li fanno loro, non li fa nessuno. Peccato che oramai l’autopromozione abbia davvero stufato.

Due cose sono fondamentali: il pubblico di destinazione e la piattaforma che ospita il contenuto.

Tener presente le esigenze del proprio target, far riferimento a quelle che sono le domande che più frequentemente vengono rivolte, deve essere la base.

Quindi, riepilogando, se volete sapere come si scrive un contenuto di valore, vi dico che gli step da seguire sono:

  • Definite il target: attraverso le buyer personas definite esattamente l’identikit del vostro target: età, sesso, residenza, abitudini, consumi
  • Definite gli obiettivi: cosa volete comunicare, cosa volete ottenere: visibilità, traffico al sito, generare lead, vendite
  • Ascoltate il vostro pubblico: quali sono le sue esigenze, quali i suoi bisogni, quali i suoi interessi.

Molto importante è la piattaforma dove i contenuti vengono pubblicati.

Il pubblico di LinkedIn non è quello di Instagram, così come quello di Facebook non è lo stesso di Twitter.

Evitate perciò di collegare gli account. È vero che vi consentono un grande risparmio di tempo, ma diventa un effetto boomerang: è del tutto controproducente e segno di poca professionalità.

Meglio dedicare un po' più di tempo e definire bene il linguaggio sulla base della singola piattaforma.

Altro consiglio, evitate di presidiare tante piattaforme se non avete il tempo da dedicare o risorse tali da garantirvi una presenza costante e professionale.

Meglio un solo social media ben gestito piuttosto che tanti canali dove la presenza è saltuaria.

Se non sapete su quali canali essere presenti, cercate di capire

  • Dove sono i vostri competitor
  • Dove si trovano i vostri clienti o comunque il pubblico che volete raggiungere.

Fatte tutte queste analisi, via si parte!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

twitter

Twitter e le notizie in tempo reale

Twitter e le notizie in tempo reale sono amati da tutti coloro che cercano un canale di scambio molto attivo e rapido. Questo è proprio il social che fa per voi!

Twitter è il luogo ideale dove informarsi, “twittare” e “ritwittare” (cioè condividere) le informazioni attinenti principalmente ai seguenti settori

  • giornalismo
  • politica
  • eventi
  • attualità

Per accedere, anche qui bisogna creare un account. Successivamente si accede eseguendo il log-in. Per saperne di più sulla creazione di un account su pc o mobile, vi suggerisco di consultare il blog di Salvatore Aranzulla https://www.aranzulla.it/come-usare-twitter-26418.html

È importante personalizzare il profilo, compilarlo in tutte le sue sezioni. La foto deve rappresentare voi, quella di copertina può rappresentare la vostra azienda o un elemento che contraddistingue la vostra attività.

Dopo aver inserito tutte le informazioni potete iniziare a costruire la vostra rete di contatti.

Grazie ad un motore di ricerca interno (dove c’è l’icona della lente di ingrandimento), potete cercare utenti, argomenti o parole chiave. Una volta individuate le persone da seguire, premete sul pulsante Segui (following). In qualunque momento potete revocare il “segui”: cliccate sul pulsante Following (nella pagina del profilo della persona che non volete più seguire) e poi sul bottone Smetti di seguire.

Chi usa Twitter deve avere il dono della sintesi! Twitter, infatti permette di scrivere messaggi testuali al massimo di 280 caratteri. Anche qui è possibile aggiungere elementi multimediali o GIF. È inoltre possibile interagire con i tweet pubblicati dagli altri utenti mettendo mi piace (l’icona del cuore), retweettando (icona con due frecce) o commentando (icona con il fumetto).

Una delle principali caratteristiche di Twitter sono gli hashtag, cioè delle etichette che consentono di categorizzare i tweet. Gli hashtag possono essere inseriti all’interno dei propri post.

Cliccando sugli hashtag vengono infatti mostrati tutti i tweet degli utenti che hanno usato lo stesso hashtag.

Utilizzando gli hashtag potete sapere, in tempo reale, cosa succede in Italia o nel mondo.

Un’apposita sezione “di tendenza per te” vi illustra, poi, tutte le ultimissime novità.

Insomma, se tutto questo vi intriga e vi appassiona, allora di certo amerete Twitter e le notizie in tempo reale

Tutto sta a cominciare!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

linkedin-per-i-professionisti

Linkedin per i professionisti

Tra le tante piattaforme social certamente Linkedin è quella più indicata per i professionisti.

Inizialmente nato come strumento per la ricerca di un lavoro, oggi questo social è un valido aiuto per tutti coloro che desiderano accrescere la loro visibilità e la loro credibilità (leggi reputation) in un contesto altamente professionale.

Come del resto un po' per tutti i social media, non basta “esserci” non è sufficiente avere un profilo e basta.

Non importa a quale settore apparteniate: dovete avere costantemente cura di voi e del vostro personal branding. Linkedin per i professionisti è una sorta di “biglietto da visita vivente”: va aggiornato tempestivamente e va seguito quotidianamente.

Questo significa che dovete comunicare e gli strumenti che Linkedin (https://www.linkedin.com/) mette a disposizione sono davvero tanti: Pulse, Slide Share, i Gruppi, la Pagina.

Tutto questo però richiede una premessa necessaria: un profilo per costruito. La concorrenza è tanta e perciò quando inserite le informazioni professionali, queste devono avere un focus ben specifico. Dovrete apparire come l’esperto di quel settore, competente e affidabile. Chi visita il vostro profilo dovrà capire immediatamente di cosa vi occupate e che esperienza avete in quel campo.

Ecco 8 consigli per presentarvi nel migliore dei modi.

  1. La foto del profilo è fondamentale: è la prima cosa che guardano gli altri utenti. Una giusta foto può permettervi di ottenere visualizzazioni anche fino a 20 volte superiori rispetto alla media. Evitate foto con mogli/fidanzate/gatti/cani etc.. Nella foto del profilo dovrete esserci soltanto voi con uno sguardo sorridente e rassicurante.
  2. L’immagine di sfondo deve in qualche modo rappresentare la vostra attività o i vostri obiettivi. Non trascuratene l’importanza.
  3. Curate molto bene la parte relativa alle informazioni: dovete essere molto bravi a riassumere in termini semplici ciò che fate, qual è il vostro target e perché dovrebbero scegliere voi.
  4. Il “curriculum” in termini di esperienze lavorative e scolastiche deve essere completo: le persone consultano anche il vostro percorso formativo.
  5. Inserite le competenze, le lingue conosciute.
  6. È altrettanto importante completare con esperienze di volontariato e interessi: la vostra personalità risulterà completa agli occhi di chi vi legge.
  7. A questo punto non vi resta che aggiungere contatti e creare la vostra rete professionale. Linkedin per i professionisti è prezioso anche perché consente la ricerca “per filtri” e rende perciò possibile la connessione con figure professionali specifiche che risiedono in un determinato territorio es. “architetti di Roma”.
  8. A questo punto non vi resta che comunicare: pubblicate post, scrivete articoli, interagite con altri utenti, commentate i loro post, condivideteli aggiungendo un vostro personale punto di vista.

Buon lavoro!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

social-media-per-professionisti

Social media per i professionisti

I social media oramai sono uno strumento indispensabile anche per i professionisti.

Un uso corretto e costante consente, infatti, di avere visibilità e di consolidare la propria reputazione (cd. Reputation) oltre che di espandere la propria rete di contatti.

A differenza dei media tradizionali che hanno costi elevati e offrono una comunicazione unilaterale, i social media sono accessibili a chiunque e consentono di interagire in tempo reale con i clienti e viceversa.

I social media, invece, sono più penetranti e consentono anche di raggiungere un pubblico in target.

La cosa più importante da tener presenti è che i social media per i professionisti rappresentano il marketing di se stessi. In parole povere, ci state mettendo la faccia.

Social media per i professionisti mal gestiti o gestiti con discontinuità o con contenuti di poco valore o, peggio ancora, eccessivamente autoreferenziali sono deleteri. A questo punto, se non volete affidarvi a dei professionisti, evitate accuratamente di aprire un account.

Ecco 7 consigli che vi saranno utili per la vostra strategia.

  1. A meno che non scriviate su un gruppo riservato a professionisti del vostro stesso settore, evitate frasi auliche e linguaggio tecnico: ricordate che i contenuti devono sempre essere fruibili da chiunque.
  2. Attenzione alla grammatica e agli errori di digitazione: sono imperdonabili perciò leggete bene prima di pubblicare.
  3. Scegliete sempre un’immagine attinente (sinceratevi però che non sia protetta da copyright). Un post con solo testo difficilmente verrà letto.
  4. Evitate di allegare documenti e basta: spiegate sempre cosa state pubblicando.
  5. Le interazioni sono fondamentali, perciò dedicate del tempo anche a leggere e commentare anche quello che pubblicano gli altri
  6. Fornite sempre contenuti di valore: informazioni utili, novità del vostro settore, consigli etc..
  7. Rispettate la regola 80/20: su 100 post 80 devono dare valore e solo 20 devono parlare di voi o dei vostri servizi.

Se vuoi approfondire leggi anche https://www.emeracomunicazione.it/2020/02/23/come-curare-la-reputazione/

Laura Caracciolo, Social Media Manager

come-gestire-i-social-in-tempo-di-coronavirus

Come gestire i social media in tempo di coronavirus

Come gestire i social media in tempo di coronavirus? Questa è sicuramente una domanda che chi si occupa di comunicazione si sarà posto.

In effetti, che ci piaccia o no, siamo in piena emergenza sanitaria. Le ultime disposizioni hanno addirittura qualificato l’intera penisola come “zona protetta”.

Molti settori sono in profonda crisi, tante persone sono decedute: insomma, lo scenario non è certo rassicurante.

Alla luce di questa situazione, sorge spontanea una domanda: come gestire i social media in tempo di coronavirus? Come evitare di scadere nel ridicolo, nel banale o come evitare di apparire freddi e distaccati?

Ecco 6 utili consigli

  • Come spesso accade durante le tragedie, anche in questo caso non mancano gli “sciacalli”: coloro, cioè, che speculano e ne approfittano. Siate molto cauti quando sotto un post o un messaggio leggete, magari anche a caratteri cubitali, CONDIVIDETE IL PIU’ POSSIBILE. È probabile che si voglia approfittare del momento per beneficiare dei favori della dea della viralità.
  • Evitate di proporre solo promozioni e/o offerte, rischiereste di essere percepiti come quelli che al business non rinunciano per nulla al mondo. Perciò, laddove possibile, mettete in pausa ogni campagna.
  • La situazione obiettivamente è molto delicata e come tale deve essere trattata: evitate la facile ironia, il sarcasmo, le battute che potrebbero facilmente urtare la suscettibilità di chi, per vari motivi e a vario titolo, è particolarmente sensibile o direttamente e indirettamente coinvolto.
  • In tema di coronavirus condividete le informazioni che ritenete utili e di interesse generale ma solo dopo averle opportunamente verificate. Il sito https://www.bufale.net/ può essere utile per identificare per tempo le fake news ed evitare che vadano subito in giro.
  • Come sempre, continuate ad offrire contenuti di valore.
  • Ricordate che dietro ogni crisi si nasconde un’opportunità. Forse è giunto il momento di dare una svolta al vostro business e proporre anche contenuti on line quali ad esempio tutorial, video informativi. Lo scopo è sempre quello di tenere ben caldi i vostri fan e magari, chissà, anche quello di ampliare o modificare il vostro modello di business!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

gli-italiani-sono-diffidenti

Gli italiani sono diffidenti? Ecco come comportarsi

Gli italiani sono diffidenti. In linea di massima su questa affermazione, benché molto generica, siamo quasi tutti concordi.

Sapete perchè gli italiani sono difidenti? Perchè l’attenzione al cliente, la customer care, solo da poco si sono affacciate nello Stivale. Fino ad oggi il cliente andava bene solo nel momento in cui acquistava. Terminata la fase di acquisto diventava quasi un peso di cui bisognava sbarazzarsi fino a quando non si ripresentava il momento in cui doveva nuovamente acquistare da noi.

Il cliente ha bisogno di una sostituzione? Impossibile! Chiede assistenza? Per questo problema non possiamo aiutarla, spiacenti! Non ha lo scontrino? Allora non se ne fa nulla.

Così negli anni ci siamo creati una corazza per non prendere più fregature.

Tradotto: con persone così è davvero molto difficile vendere i nostri prodotti o servizi. In Italia la fiducia del cliente va conquistata e ci vuole molto tempo. La fiducia, quindi, da noi è un punto di arrivo e non un punto di partenza cosa che, invece, avviene nel mondo anglosassone.

Gli italiani sono diffidenti. Come si può allora vendere prodotti o servizi in un contesto del genere?

Uno dei sistemi che ci consente di abbassare il livello di guardia dell’interlocutore è proprio quello di essere costantemente presenti sui social media con contenuti di valore.

La nostra presenza quotidiana, attraverso post, commenti e condivisioni, genera nell’utente un senso di fiducia verso di noi.

In un certo senso è come se gli dicessimo “guarda che io ci sono, sono qui, mi puoi leggere, puoi leggere quello che le persone pensano di me, dei miei prodotti o servizi. Non sono un improvvisato che domani chiude baracca e burattini per andare chissà dove”.

Se è vero che il consiglio dell’amico fidato (il cosiddetto passaparola) è importante, altrettanto importante è anche farsi trovare su internet e sui social a patto, però, che siano ben gestiti!

Laura Caracciolo, Social Media Manager

Categorie

Contattaci per una consulenza gratuita sui tuoi social network

Una domanda non è mai stupida. A volte lo è una risposta...

    "Dichiaro di aver preso visione della Privacy Policy
    ed acconsento al Trattamento dei dati"

    Emera srls a s. u. Via F. Patrizio da Cherso, 35 00143 Roma P Iva 13862601005

    Privacy Policy - Cookie Policy - Preferenze Cookies

    © Copyright 2019. All rights reserved